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2C, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Il libro mi è parso davvero entusiasmante. Le vicende che si susseguono senza tregua pagina dopo pagina risultano avvincenti e interessanti.
Il difetto principale di questo libro è quello di dover aspettare sei o sette pagine prima di rendersi conto di ciò di cui si sta davvero parlando. Infatti esso ti catapulta in una realtà futuristica ben dettagliata dove i viaggi intergalattici, la presenza di androidi e la modulazione programmata dell’umore sono all’ordine del giorno.
Trovo che a questo libro sia adatta una musica lugubre in quanto il susseguirsi di questi omicidi, lo stato di deperimento e di miseria delle città , la televisione che proietta monotona sempre il solo ed unico canale, e la fuga di questi androidi non fanno altro che generare una realtà triste.
Lo consiglio a tutti gli amanti del genere fantascientifico e anche a chi piacciono i libri profondi e intriganti.
L’eroe è un buono a tutti gli effetti che nonostante il suo strano mestiere, cacciatore di androidi, che lo costringe ad uccidere queste macchine riesce a provare odio e amore nei loro confronti e a malincuore si ritrova a cacciare questi poveri assassini fuggiti da un triste e lontano pianeta.
Ovviamente il futuro di Asimov e le altre incredibili storie di Philp Dick nei loro libri. Il film Blade Runner mi è piaciuto molto e lo consiglio a tutti coloro che hanno letto questo libro.
La lettura è piacevole e scorrevole, i dettagli sono nella giusta quantità ed essi permettono di rendere credibile la vicenda senza appesantirla.
La trama del libro è coinvolgente e ad una lettura più approfondita si evidenziano in modo lampante le tematiche dell’essenza stessa dell’umanità , della fragilità dell’esistenza umana, del rapporto con dio e dell’estinzione delle specie animali.
Gli androidi di cui parla il romanzo sono delle perfette riproduzioni degli esseri umani, tuttavia privi dell’empatia, sentimento in grado di far immedesimare una persona nello stato emotivo di un‘altra, perciò capaci di uccidere e torturare senza provare alcun sentimento o rimpianto.
Il protagonista è un vinto che citando il noto autore Verga nonostante la strada in salita imboccata e il superare le difficoltà non potrà assolutamente giungere alla meta e se riuscisse a raggiungerla finirebbe poi per precipitare alla base del pendio. Philp Dick ci lascia però con una alternativa differente: la necessità di ricominciare a marciare verso la salita della salvezza.
o che collegherei a questo libro e perché
DangerBlack
voto: Molto bello