Stephen Crane
Il segno rosso del coraggio
Frassinelli
Puoi aggiungere commenti nell'edizione corrente. Cercala qui.
5B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Il romanzo suscita interesse, perché innanzitutto sorprende il lettore; dal titolo potrebbe sembrare che il protagonista viva un’esperienza esaltante, straordinaria del tutto eccezionale. In realtà di eroico nella vicenda narrata traspare ben poco. Il protagonista, Henry Fleming, è un giovane contadino,che ha mitizzato la guerra e crede di poter dimostrare a se stesso, attraverso la militanza nell’esercito,quanto egli possa essere coraggioso o vile.
Il romanzo non mi ha particolarmente interessato quando descriveva con monotonia i pensieri ossessivi dei soldati e specie del protagonista, che aspetta per molto tempo di partecipare ad eventi gloriosi, che poi gloriosi non sono quasi mai; il grigiore psicologico dei personaggi trasmette un senso di malinconia.
La musica che si adatterebbe a questo romanzo potrebbe essere la colonna del film di Michael Bay, Pearl Harbor, composta da Hans Zimmer. Essa è caratterizzata da un drammatica tensione, in cui si evidenziano toni lugubri, tipici della guerra, angosce profonde, talora accompagnate da un senso di solitudine e di sconfitta.
Il romanzo lo consiglio a ragazzi, non a delle giovani, perché lo spirito d’identificazione con il protagonista è più immediato, nonostante, come esempio di maturazione adolescenziale, potrebbe adattarsi bene anche a delle ragazze.
Dell’eroe penso che sia il simbolo dell’iniziazione alla vita, che rappresenti la rivoluzione della coscienza di un giovane che sperimenta la caduta delle illusioni. Egli infatti in un primo momento crede nella guerra, nella sua capacità di trasformare la banalità dell’esistenza in qualcosa di grandioso e irripetibile. Il segno rosso del coraggio è certo la ferita alla testa che il protagonista riceve, ma è anche il segno indelebile che la guerra lascia al giovane, cioè un’assunzione di responsabilità di presa di coscienza dell’inutilità della violenza e della brutalità . L’eroe compie una sola azione eroica e proprio in quel momento sente di essersi trasformato in un essere bruto, in un essere spregevole e si sente oppresso da terribili sensi di colpa. Felding rappresenta così il tormento di ogni adolescente alla ricerca della propria identità ,della propria vocazione. L’amara constatazione che la guerra altro non sia che squallore e “luogo†dove si mettono a nudo le ipocrisie dell’umanità , porta il protagonista a scoprire, nello stesso tempo, il valore dell’amicizia e il dolore, come sentimento devastante nel momento in cui si perde una persona amica: in questo caso l’amico Jim Conklin.
Altri libri che questo romanzo mi ricorda sono: Il giovane Holden di Salinger, Il sergente nella neve di Rigoni Stern, Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque.
Il giovane inizialmente cerca di mettere in campo tutte le sue risorse,ma poi fugge. Si pente, in seguito, della sua vigliaccheria e mentre si aggira oramai senza entusiasmo nei luoghi della guerra,vede morire in maniera tragica un compagno, Jim Conklin. Ferito al capo da un compagno che stava fuggendo, ritrova in se stesso il coraggio di combattere in prima linea: porterà la bandiera e guiderà i compagni all’assalto.
Eccezion fatta per il protagonista, e per il compagno Jim, personaggi pur secondari, ma che diano rilievo alla vicenda,non ne compaiono. Non c’è descrizione psicologica di spessore per nessuno, neppure di un colonnello o di un ufficiale.
Fra le situazioni più significative non segnalerei azioni di guerra,ma un senso di penosa attesa, di un’azione bellica che il protagonista ad un certo punto si accorge di non aver mai veramente desiderato: egli osserva infatti che in fondo si era arruolato non volontariamente, ma trascinato dal governo, che lo aveva mandato al macello.
Assai interessante è anche il modo di percepire il paesaggio, che fa da sfondo alla battaglia. Henry Fleming vede in esso una minaccia, persino una casa che sorge pacifica in campi lontani, acquista qualcosa di sinistro, le ombre dei boschi sono spaventose.
Questo senso di oppressione e di sfiducia si estende alle persone, persino a coloro cui Felding avrebbe dovuto credere, come i generali, che gli appaiono persone non consapevoli di ciò che fanno, anzi egli ora li considera degli “idiotiâ€, mentre del tenente osserva addirittura che è un bruto.
Una situazione da ricordare resta anche quella che si riferisce al momento in cui il giovane decide di compiere un’azione eroica: egli si slancia in avanti, con un odio accanito,pronto ad affrontare il nemico e ottiene parole di grande approvazione dal tenente,il quale,comunque si esprime in modo molto crudo,osservando che, se tutti i soldati fossero come Felding, strapperebbe le budella alla guerra in meno di una settimana.
Lo stile è caratterizzato da sintassi semplice; le frasi sono brevi, con passaggi veloci e ritmati che aderiscono alla dinamica delle azioni. Il linguaggio è crudo, talora violento,quasi a volere mettere in risalto la barbarie della guerra. Vi sono molte espressioni dettate dall’istinto, dalle emozioni.
o che collegherei a questo libro e perché
Holden, in particolare ha in comune con Felding la delusione profonda che la realtà provoca nell’adolescente e la ricerca di una personale realizzazione. Gli altri due romanzi si legano al Segno rosso del coraggio per la condanna, espressa in modi diversi, ma categorica, della guerra come inutile strage.
Lupin
voto: Così così