Beppe Fenoglio
I ventitre giorni della cittĂ di Alba
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IF, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Mi è piaciuto il fatto che la narrazione riesce a rendere molto bene gli stati d'animo e i sentimenti dei personaggi. Anche i personaggi mi sono piaciuti perchè sono ben delineati dal punto di vista psicologico
Non mi è piaciuto il numero elevato di racconti non consequenziali l'uno all'altro, questo impedisce alle singole storie di catturare il lettore e alla fine del libro mi sono ritrovato con un idea generale della guerra, ma delle storie che ho letto ricordo ben poco. Non mi sono piaciute neanche le descrizioni fisiche che non rendono bene: i luoghi di tutti i racconti sono piatti e monotoni, il coinvolgimento risulta così minimo. Non mi è piaciuto neanche il linguaggio di alcune storie che ho trovato arcaico e pesante.
Trattandosi di piĂą racconti, non metterei un'unica colonna sonora, ma ai brani che parlano di partigiani, darei la canzone "Bella Ciao" come musica di sottofondo.
Lo consiglierei a chi abbia intenzione di documentarsi sulla seconda guerra mondiale.
"Sicuro che dormo. Capirai che se anche devo essere fucilato ma la fucilazione si fa aspettare otto giorni, capirai che non posso sempre star sveglio. Sono otto giorni che sono qua dentro. Soltanto la prima notte sono stato sveglio un bel po'. Ma adesso mi addormento facilmente”
A questo libro collegherei il romanzo “Il Sergente nella Neve” di Mario Rigoni Stern, perché, come questo cerca di descrivere la guerra, sia dall’aspetto fisico che psicologico.
p.76, circa a metĂ della pagina.
o che collegherei a questo libro e perché
Mero U_U
voto: Cosě cosě