Willy Russell
Il ragazzo sbagliato
Milano: Rizzoli, 2002
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2D, Liceo P. Levi di Montebelluna, Treviso
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Niente in questo romanzo mi ha appassionato:nè il protagonista, nè la storia, nè tanto meno lo stile dell'autore.
Raymond è protagonista di una storia insensata, che è tutto fuorchè divertente e profonda come è stata definita. E' narrata con uno stile poco scorrevole nei dialogo e negli interminabili flash-back, che si sviluppano in lunghe lettere faticose per il lettore.
The Smith.
Eviterei accuratamente di consigliarlo.
Raymond Marks, il protagonista, è assolutamente irreale, alieno perchè non rispecchia la nostra generazione per intero, ma solo una piccola parte, che a mio parere avrebbe unicamente bisogno di una serie di sedute psicoterapeutiche. L'autore ci presenta il protagonista sotto due aspetti: inizialmente è un ragazzo"normale", poi invece diventa quello "sbagliato", soprannome che gli viene attribuito in seguito ad una serie di circostanze sfortunate. La motivazione dipende dal fatto di essere un ragazzo che ascolta canzoni che parlano di morte, ossessionato fin da piccolo dal sesso, tanto da creare un gioco con la partecipazione di mosche e una parte intima del corpo maschile; tutto ciò, a mio avviso non può essere considerato proprio normale.
...
Si parla di un imprevedibile finale nel retrocopertina, ma sinceramente non sono riuscita ad arrivarci: se lettura vuol dire piacere, questo libro è tutto fuorchè questo e non basta a mio avviso un finale a rivalutarlo.
o che collegherei a questo libro e perché
paperina
voto: Illeggibile