Jennifer Donnelly
Una voce dal lago
Milano: Mondadori, 2005
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1L, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Uno splendido racconto, che oscilla tra il giallo, la cronaca e il romanzo storico, capace di tratteggiare a chiare lettere le condizioni di vita di vita di agricoltori e taglialegna nell'America Settentrionale dell'inizio del secolo scorso, la volontà di emancipazione delle minoranze e le caratteristiche di un'epoca storica.
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Sicuramente qualcosa di classico ma di grande energia.
"Una voce dal lago" è un libro adatto a tutti proprio grazie al suo confine tra i generi.
Mattie è una vera e propria eroina che nelle lettere ritrova la voce della fanciulla morta, unita alla forza e alla determinazione di vivere la vita.
Leggendo questo libro mi è venuto in mente il film "Un posto al sole", con Montgomery Clift ed Elizabeth Taylor basato sul medesimo omicidio.
Questo libro mi è piacuto davvero, dallo stile ai personaggi. La nostra eroina che non ha le parole per descrivere proprio lei che, a sedici anni, le parole le colleziona, sognando di studiare a New York e diventare scrittrice. Ed è proprio questa determinazione a fare di questa un'ottima storia. La forza di non arrendersi anche se siamo nel 1906 dove l'unica persona a darle sostegno è la sua insegnante, poetessa anticonformista.
Basato su un sensazionale caso di omicidio che ispirò libri e film, la nostra autrice per scriverlo si è ispirata alle storie che le raccontava sua nonna da bambina.
Ed è proprio tutto ciò a scaturirmi invidia, la sua forza, la sua determinazione a portare a termine i propri sogni.
o che collegherei a questo libro e perché
s
voto: Va nella biblioteca ideale