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4A, Istituto di Istruzione Superiore Gonzaga, Castiglione delle Stiviere (MN)
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Senza dubbio mi ha colpito l'ambientazione del luogo (un paesello in cui la vita è fin troppo tranquilla, tanto tranquilla da essere quasi inquietante) e il modo in cui la situazione precipita irrimediabilmente, trasformando il paese in un covo di vampiri. Alla fine solo pochi abitanti sopravviveranno ai vampiri, solo coloro che hanno capito in tempo che la realtà si era fusa con gli incubi. King usa una scrittura fluida, non troppo difficile.
Devo dire che ho fatto veramente fatica a finire di leggere il libro, non tanto per la difficoltà dei termini usati, ma perchè è la prima volta che affronto un libro che tratta questi temi. Molte volte mi sono visto costretto ad abbandonare la lettura e a rilassarmi un po', specialmente nelle descrizioni delle uccisioni dei vampiri da parte degli uomini, costretti (come succede al protagonista) ad uccidere barbaramente dei cari ormai "vampirizzati"
Per dare una musica a questo libro dovrei vederlo come un film. In questo caso andrebbero bene musiche della cinematografia che si usano in questo genere di romanzi e film
A una persona che non abbandoni il libro a metĂ e che abbia la pazienza di arrivare alla fine, magari saltando delle descrizioni un po' macabre o pesanti.
Non vorrei inserire tanto una frase, quanto un pezzetto del capitolo 5 della parte "Mark".
L'Esorcista, che ho subito collegato alla signora Glick vampirizzata
"Il viso cereo nell'oscuritĂ esterna era quello di Susan.
-Mark... lasciami entrare.
Saltò giù dal letto. Il pavimento era freddo sotto i suoi piedi nudi.
-Va' via.- disse con voce senza espressione. Vedeva benissimo che aveva ancora gli stessi vestiti indosso. Chissà se i suoi genitori sono preoccupati, si domandò. Chissà se hanno avvertito la polizia.
-Non è poi così brutto, Mark- mormorò la ragazza rivolgendogli uno sguardo sibillino. Sorrise, mostrando i denti aguzzi sotto le gengive pallide. -Anzi è molto bello, vedrai. Lasciami entrare, ti farò provare. Ti bacerò, dappertutto, come tua madre non ti ha mai baciato.-
-Va' via!- ripetè lui.
-Tanto, prima o poi uno di noi ti prenderà " disse la ragazza. "In paese siamo in tanti, ormai. Lascia che sia io, vuoi? Fammi entrare, Mark. Io... io ho tanta fame." Cercò di sorridere, ma non riuscì che a emettere un ghigno da gelare le ossa.
Mark alzò la croce e la premette contro il vetro della finestra. Si udì un sibil, uno sfrigolio. Susan tolse le dita dallo stipite, come scottata."
o che collegherei a questo libro e perché
SEBA93
voto: Va nella biblioteca ideale