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1f, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Mi è piaciuto molto il modo in cui l'autore è riuscito intervallare le sequenze narrative con quelle descrittive in modo da rendere meno pesante la narrazione, priva di colpi di scena. Mi è anche piaciuta la sua capacità di trasmettere l'atmosfera di crisi e povertà , che ha saputo ricreare in modo leggero, non pesante e drammatico.
Non mi sono piaciute molto le numerose descrizioni presenti nel libro, che secondo me sono spesso superflue e scritte in modo superficiale, rendendo la narrazione lenta e un po' noiosa specie nei capitoli iniziali. Non mi è poi piaciuto il finale, che a mio avviso è troppo veloce e sintetico. Infine mi ha un po' deluso il finale aperto in quanto mi sarebbe piaciuto sapere se il protagonista fosse riuscito a far parte della squadra di baseball dei Chicago Cubs.
Sceglierei una colonna sonora triste e monotona, priva di cambiamenti importanti, poiché descriverebbe al meglio la vita del giovane protagonista, che stava trascorrendo un periodo difficile durante la crisi americana degli anni Trenta.
Lo consiglio a chi non piacciono i colpi di scena e chi ama una narrazione sobria e semplice. Inoltre a tutti coloro che prediligono le descrizioni e le riflessioni rispetto alla narrazione di fatti.
Ero alto un metro e sessantadue, e negli ultimi tre anni non ero cresciuto di un solo centimetro. Avevo le gambe arcuate, i piedi a papera, e le orecchie a sventola come quelle di Pinocchio. I miei denti erano storti e la faccia lentigginosa come un uovo di uccello.
Questo libro mi ricorda per certi verso il film “Una notte al museo”.
o che collegherei a questo libro e perché
In questo film il protagonista è un sognatore che si trova sempre senza soldi ed ha idee stravaganti che non hanno mai successo. Anche lui ha bisogno di realizzare un sogno, che è trovare un lavoro, ma soprattutto di riconquistare la stima di suo figlio.
Durante la sua prima notte di lavoro al Museo come guardiano notturno, una dopo l’altra tutte le creature e le figure dell’antichità che lo circondano tornano magicamente in vita e ha inizio il caos. Ma lui non vuole perdere il lavoro e deludere suo figlio ancora una volta: deve salvare il museo ad ogni costo e diventare quel padre coraggioso e avventuroso che ha sempre voluto essere.
Sono storie parallele: ci dicono che non bisogna mai perdere la fiducia e la speranza di realizzare un sogno, che può essere diventare un campione dello sport, ma anche riconquistare la stima di un figlio.
Alberto
voto: Discreto