Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Le considerazioni psicologiche sono molto approfondite, ma emergono dalla vicenda, inoltre le riflessioni vere e proprie sono affidate ai personaggi stessi e si mescolano ai loro sentimenti, non si tratta di considerazioni d parte di un narratore esterno che 'pretende' di conoscre la verità, come avviene invece in molti altri romanzi dell'ottocento quali 'I miserabili' di Viktor Hugo o 'Guerra e pace' di Lev Tolstoij. L'deologia che propone la famiglia come valore supremo e la semplificazione del concetto di 'male'. Non credo che si associ bene alla musica,e non riesco ad immaginare una musica che gli si adatti. Lo consiglio a persone riflessive. Il romanzo termina anticipando già il futuro: il mostro a breve si autodistruggerà e l'esploratore farà ritorno casa, ciò che rimane a discrezione del lettore è se l'esploratore imparerà dall'esperienza dell'amico o no. La figura del 'mostro' (non solo della creatura ma anche dell'imputato, ad esempio Justine) è trattata in modo molto simile a quella de 'I miserabili': l'innocente solo la consolazione della sua coscenza, quando questa non è sufficiente diventa disperazione.
In particolare il protagonista de 'I miserabili' (Jean Valesjean) si trova nelle stesse condizioni della 'creatura' ma mentre il primo, indirizzato dal vescovo di Digne, scieglie un cammino di redenzione, il secondo abbandona anche le sue poche speranze di seguire una vita onesta e diventa un'assassino, solo per rabbia e senza alcun beneficio, inoltre il rimorso lo rende ancor più feroce, fino alla morte del suo 'creatore'.
mortis vostrae
voto: Molto bello