Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Ciò che mi ha colpito in questo libro è stata la capacità dell'autrice di concretizzare le sue idee e la sua fantasia in un romanzo epistolare; genere,questo, che riesce a rendere più verosimile il racconto. L'unico fattore che ho trovato un po' troppo ripetitivo sono state le numerose descrizioni di paeseggi e sentimenti.L'autrice,infatti, si sofferma a lungo su queste illustrazione che,con lo sviluppo del romanzo, diventano noiose. La canzone che ho trovato più adatta a questa trama, che abbonda di peregrinazioni e scoperte da parte di due personaggi simili a viaggiatori, si intitola "Ninna Nanna" dei Modena City Remblers dedicato appunto, ad una viandante. Consiglierei questo libro ad una persone che, oltre ad amare la scienza e le sue scoperte inquietanti, sappia anche apprezzare questi forti sentimenti di angoscia, dolore e anche vendetta. E' difficile da immaginare poichè il romanzo, secondo me, si completa con il finale scelto dall'autrice. Perciò posso solo sperare che il"mostro" trovi in breve tempo una morte che lo liberi da questa vita frustrante e piena di ingiustizie. Avendo già visto il film di Frankestain è naturale dire che, leggendo il romanzo, ho cercato di rapportare le immagini del lungometraggio a quelle che il libro mi sucitava.
Anche la trama stessa, molto ricca di emozioni eppure così vicina e attenta alle leggi della scienza, ha contribuito a farmi amare questo romanzo.
Secondo me, se si fosse lasciato più spazio alle azioni vere e proprie e limitato quello per i sentimenti, il romanzo sarebbe stato più avvincente.
IuLiChKa
voto: Molto bello