Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Mi è piaciuto molto lo stile narrativo adottato dall'autrice che è riuscita a rendere le emozioni dei vari personaggi e a spiegare i loro stati d'animo senza risultare pesante.La lettura mi è sembrata semplice e di facile comprensione, ma allo stesso tempo estremamente interessante. Non mi è piaciuta la tematica dell'opera.Personalmente non sopporto le storie raccapriccianti perchè non nè capisco il senso.Secondo me i libri fantastici dovrebbero servire per aiutare le persone, per rallegrarle. Come colonna sonora metterei "Odysseus" di Francesco Guccini, perchè Frankenstein e Ulisse mi sembrano personalità simili:emtrambi sono alla ricerca di qualcosa più grande di loro, qualcosa di quasi irraggiungibile e per questo terribilmente affascinante. Consiglierei questo libro alle persone che giudicano gli altri in base alla apparenze. Probabilmente dopo l'ultima pagina il mostro brucia il suo corpo come aveva promesso, ma trovo più entusiasmente pensare che all'ultimo momoento venga colto dalla stesso impulso di pazzia che aveva stregato il suo craetore eche decida di proseguire i suoi studi per creare un individuo migliore di lui, dall'aspetto meno ripugnante.Ma dopo molto tentativi si accorgerà, come il professore, che l'uomo non è che una minuscola briciola nell'universo, che non potrà mai accedere a grandi segreti come quello della vita. Non c'è un immagine particolare che collegerei a questo libro, in generale mi vengono in mente le storie di tante persone che sono state distrutte dai loro stessi ideali.
anche il personaggio della creatura mi ha affascinato:crudele ma tenero, intelligente ma rozzo, affettuoso ma terribilmente vendicativo.In più è particolare perchè non lo si può definire nè vittima nè carnifice.
Credo che sia un libro strano perchè il lettore è continuamente sulle spine, in quanto non sa da che parte schierarsi;non capisce qual è il personaggio buono, di fatto non esiste un personaggio buono e uno cattivo.
Un'altra caratteristica interessante è che mostro e creatore siano simili per alcune cose e totalmente diversi per altre.
Non comprendo come mai esistano storie cha angosciano, fanno paura e di sicuro non migliorano la nostra vita, essendo inverosimili.
credo comunque che sia valsa la pena di leggere questo libro perchè è un bellissimo esempio di abilità narrativa.
In più tutti e due si sono ritrovati in un mondo non loro:Ulisse veniva da un'isola prevalentemente contadina e Frankenstein era un giovane molto legato alla sua famiglia;ma, vinti dalla loro enorme curiosità, entrarono in una realtà diversa che finì per distruggerli.
E' da leggere se si è amanti del genere horror, ma non si tratta di uno dei libri che restano impressi nel cervello;sinceramente non ci ho colto nessun messaggio efficace anche se trovo che sia una perfetta metafora del mondo moderno.
Ho pensato anche al film"Edward mani di forbice", perchè anche il protagonista del film era emarginato a causa del suo aspetto strano e unico;la storia di Edward è però fatta per farci sorridere, quella di Frankenstein per angosciarci
Mafaldita
voto: Discreto