Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Mi è piaciuto leggere questo libro, e trovarlo in realtà differente da come me lo aspettavo. In particolare, scoprire come Frankenstein non fosse, come credevo, il mostro ma bensì il suo creatore mi ha lasciato alquanto sorpreso. Ho apprezzato molto le descrizioni presenti nel libro, soprattutto quella di Frankestein stesso, come uomo di eccezionali virtù. Ho trovato molto valide anche le citazioni inserite nel testo ( come quella tratta dal "Paradiso Perduto", che si trova in prima pagina: "Ti ho chiesto io, creatore, dalla creta / Di farmi uomo? Ti ho sollecitato io / A trarmi dall'oscurità?" ) e l'obbiettivo di fondo dell'autrice, ovvero quello di attaccare il "delirio di onnipotenza dell'uomo che vuole farsi simile a Dio diventando egli stesso creatore". Devo dire di aver trovato descrizioni e riflessioni veramente molto lunghe che, unite ad un uso quasi eccessivo dell'ipotassi, conferiscono in molti punti del romanzo un ritmo eccessivamente lento, che non scorre, che tende quasi ad "annoiare". Tuttavia, considerando il fatto che la data di pubblicazione risale al 1818, sono portato a dire che questo classico sia complessivamente un buon libro. La Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven, con il celebre inizio "delle quattro note". A una persona che ami le riflessioni, l'Ottocento, e che abbia molto tempo da dedicare alla lettura. Di solito dopo l'ultima pagina succede che si chiude il libro. Credo sorga inevitabile il collegamento al mitico titano Prometeo, come suggerisce appunto il titolo "Frankenstein, ossia il moderno Prometeo". L'atteggiamento di Frankenstein, che tenta di farsi Dio, è infatti puramente prometeico.
TheKing®
voto: Discreto