Ho apprezzato la bravura dell’autore nel descrivere le situazioni vissute dal protagonista, in particolar modo l’incontro e il confronto tra i due protagonisti. Mi è piaciuta anche la descrizione iniziale del paesaggio, perché era molto accurata e minuziosa e, nell’insieme, piacevole.

Nonostante la perizia nel descrivere le situazioni, ho trovato questo libro poco appassionante e poco coinvolgente. La trama, inoltre, a mio parere, era piuttosto noiosa. Troppo spesso perdevo il filo del racconto, a causa delle lunghe riflessioni psicologiche del tormentato protagonista, che narra in prima persona.

A questo libro abbinerei la canzone “Time” dei Pink Floyd perché, secondo me, si adatta alla situazione quasi psichedelica che vive il protagonista.

Consiglio questo libro ai lettori interessati alla dimensione psicologica delle persone, che amano scavare nei meandri della mente umana e che non si fermano di fronte all’apparenza.

In quella pausa stagnante, alle soglie di una lunga traversata, sembrava stessimo misurando le nostre forze per un’impresa lunga e ardua, il compito assegnato di condurre entrambe le nostre esistenze, lontano da ogni occhio umano, con il cielo e il mare soltanto per spettatori e giudici.

Leggendo questo libro mi è venuto in mente il dipinto "Viandante sul mare di nebbia" di C. D. Friedrich, per la solitudine e l'angoscia che esso esprime.

Mi è piaciuta l'affinità tra la mia adolescenza e il protagonista per quanto riguarda la sensazione d'inadeguatezza e di solitudine di fronte ad un "mare" di responsabilità e di imprevisti .

Non mi sono piaciuti i molti termini tecnici navali che mi hanno portata spesso ad utilizzare il vocabolario e a distogliere la mia concentrazione dalla lettura della vicenda .

"Shine On You Crazy Diamond " dei Pink Floyd.
Ho scelto questa canzone perchè ha un sound particolare e dolce come la vicenda del libro .

Consiglio questo libro a chi vuole cercare di capire sensazioni e sentimenti in maniera più profonda e matura .

... lo strano capitano che confabula sottovoce presso il timone col proprio spettro grigio .

Leggendo il libro mi è venuta in mente la mostra a cui ho assistito ad Asolo (TV) "Incanto. Affabulazione ed immaginazione" per la dolcezza che accompagna la vicenda del libro analoga a quella che è stata alla base della mostra.

La cosa che mi è piaciuta di più, è sicuramente il tema del doppio: Conrad spiega in modo adeguato come il protagonista riesca ad immedesimarsi nel fuggiasco salito a bordo della nave.

In generale non mi è piaciuto tutto il libro, perchè la trama è molto banale e non mi piace molto questo genere di libro.

Metterei un tipo di musica lenta e contempaltiva.

non lo consiglierei a nessuno perchè l ho trovato molto noioso e ripetitive e la trama e molto banale.

Nessuna in particolare.

Moby Dick perchè trattano entrambi di un viaggio in mare.

mi è piaciuto perché credevo fosse una storia d'amore invece è una storia di un marinaio...

alcuni punti sono un po' monotoni...difatti il libro parla di questo capitano che è solo sulla nave...

una canzone di musica classica che richiami il senso di solitudine

a una persona che ama la solitudine

nessuna in particolare

non saprei

Di questo libro mi è piaciuto soprattutto lo stile con cui l' autore descrive gli stati d' animo del giovane capitano e il suo profondo e ambiguo rapporto con il suo "doppio".
Ho trovato, inoltre, molto interessante il mistero che avvolge il compagno segreto del capitano, che, pur essendo così simile al protagonista, non viene mai descritto minuziosamente.
Questo fa si che il lettore sia coinvolto a questo alone di mistero.

forse il solo elemento che non mi è piaciuto di questa STORIA è l atteggiamento del protgonista nei confronti dell' equipaggio: troppo distaccato e, a tratti, cinico.

la musica d' opera lirica perchè rendrebbe migliore l' effetto di mistero che avvolge la storia

Lo consiglio ad una persona che ama i libri psicologici e profondi, che non si ferma alle apparenze, ma che trova intrigante scavare carattere di una persona per troverne la vera storia

la perta in qui il protagonista trova il naufrago attaccato alla propria nave e poi scopre l' incredibile somiglianza che c'è tra i due.

un libro che collegherei a questo racconto è "il vecchio e il mare", perchè anche questo parla di mare e scava nella psicologia dei personaggi per rivelarne la vera personalita.

mi è piaciuto solo il carattere del comandante molto coraggioso che al suo primo approccio con la nave ha voluto comandarla da solo senza l'aiuto di nessuno. Inoltre mi è piaciuta la descrizione insistita degli ufficiali della nave, della cabina del capitano e delle condizioni del mare.

è assolutamente noioso...non c'è suspance, qualcosa che ti spinga per andare avanti con la lettura...monotono..la storia infine è molto semplice: un capitano che scopre che la persona che ha salvato è un assassino in fuga, quando l'assassino è costretto a separarsi da lui appunto perchè tale..

renato zero "nei giardini che nessuno sa"

ritengo sia adatto da leggere al mare su una sdraio per rilassarsi; invece ritengo che sia torturante per gli appassionati di video-games, costretti a leggerlo per motivi scolastici.

"Abbandonarvi non stiamo vivendo un racconto di avventura per ragazzi"

durante la lettura mi è venuto in mente il cartone animato " one pice" perchè il capitano della nave è anch'egli un capitano coraggioso e tutta le vicende si svolgono tutte in mare.

IL CAPITANO e il finale non piu di tanto cmq

la trama molto noiosa e con un tema molto frequente: quello del doppio

PROFONDO ROSSO

a quelli che prediligono la lettura di tipo descrittivo

sto da 30 anni in questa nave ma conosco l'equipaggio molto meno delle mie tasche

"pirati dei caraibi", anche se la trama del film è molto più avvincente

mi è piaciuto il tema del doppio perchè mi ha portato a leggere il libro con interesse e a finirlo di con piacere. penso inoltre che il protagonista sia stato coraggioso principalmente nel nascondere il suo doppio

alcune parti del libro risultano noiose, perchè il linguaggio utilizzato è molto articolato

la colonna sonora del 'Titanic?

a tutti coloro a cui piace il tema del doppio perchè l'autore è stato abile nello scriverlo

nessuna in particolare

moby dick

La descrizione dell'incontro notturno con il fuggiasco Leggat perchè il capitano pensa di aver incontrato un suo clone

Il tecnicismo dei termini usato per descrivere le parti del veliero, le manovre marinaresche e i comandi perchè difficili da comprendere

Sailing di Cristopher Cross

A un ragazzo alla ricerca di un amico

"Quasi mi aspettassi, nelle ore solitarie della notte, di entrare in rapporto con la nave."

20000 leghe sotto i mari

ho trovato interessante il senso di stupore che il protagonista prova accogliendo nella sua nave un fugiasco che si può definire un secondo se stesso, l' ansia del comandante alle prese con il suo viaggio ed infine le paure che lo accompagnano.

non mi è piaciuto molto lo stile che utilizza Conrad. Ho trovato un po' noiosa la parte iniziale,in cui l' autore si sofferma a descrivere gli ufficiali della nave,la cabina del capitano,le condizioni del mare e le ore scorrono lentamente nella bonaccia dei mari tropicali.

metterei la colonna sonora de "il gladiatore".

Ritengo che questo libro sia adatto a coloro che hanno una buona capacità introspettiva e quindi che riflettono maggiormente sulle situazioni che li circondano.

la nave si portava di già avanti.E io ero solo con essa.nulla!nessuno al mondo si sarebbe ora frapposto fra noi,a gettare ombra intralciando la silenziosa conoscenza e il mutuo affetto,la comunione perfetta fra un marinaio e la prima nave al suo comando.

leggendo il libro non mi è venuto in mente niente di tutto ciò.

Mi è piaciuto molto il concetto del doppio.
In questo libro infatti il protagonista arriva persino a dubitare che il clandestino (ovvero il suo doppio) sia solo un'invenzione della sua mente.

Non c'è nulla che non m'è piaciuto!

Forse qualche musica di genere lirico.

A chi è interessato alle storie in cui viene descritta minuziosamente la psicologia del personaggio.

il compito assegnato di condurre entrambe le nostre esistenze, lontano da ogni occhio umano, con il cielo e il mare soltanto per spettatori e giudici.

Moby Dick

Mi è piaciuto il finale quando riesce a salvare la nave grazie al cappello di paglia in mare perchè è stato l'unico momento d'azione. Mi è piaciuto anche la personalità del capitano, il protagonista, perchè è un uomo che riflette molto.

Non mi è piaciuta la trama del libro perchè troppo monotona, infatti non succede niente se non nel finale.

La musica che metterei come colonna sonora a questo libro è una musica lenta, dolce e piatta che verso la fine diventa vivace.

Lo consiglierei a uno che va sempre di fretta e non ha mai tempo di fermarsi a pensare perchè con questo libro sarebbe obbligato a riflettere.

Non è una citazione ma è quando il capitano dice che la nave è ancora estranea per lui perchè fa capire come quando si è in mezzo al mare anche la nave diventa una persona.

Mobydick, perchè entrambi di ambientazione marina.

Questo libro mi è piaciuto molto perchè è un intensissimo racconto psicologico basato sulla conoscenza di se stessi e delle proprie insicurezze.

In alcune parti l'autore tende ad essere un po' troppo verboso.

"Shades of Gray" dei Monkees.

Lo consiglio alle persone a cui piacciono i romanzi brevi intensi psicologicamente.

\"Lo spettacolo delle umane cose merita ammirazione e pietà. Sono degne certo anche di rispetto, e non è insensibile chi a esse tributa il riservato omaggio di un sospiro che non è un singhiozzo, e di un sorriso che non è una risata\".

Io paragonerei questo libro a tutti i film e/o libri che parlano di amicizie segrete.