La grande avventura: giocarsi la vita

Mark Twain

Le avventure di Huckleberry Finn

Frassinelli

"Quando mi sveglio, dapprima non riesco a capire dove mi trovo. Mi rizzo a sedere, mi guardo in giro un po' spaventato, ma poi comincio a ricordare. Il fiume aveva l'aria di stendersi per miglia e miglia. La luna era così chiara che potevo contare tutti i tronchi d'albero che galleggiavano sul fiume, neri e tranquilli a centinaia di jarde dalla riva. Tutto era completamente silenzioso, e si capiva che era tardi, si sentiva quasi dall'odore ch'era tardi. Voi capite cosa voglio dire, ma non so trovare le parole giuste."

Non è facile per Huck, ragazzo vagabondo del piccolo paesino di St. Petersburg sulle rive del Mississippi, trovarsi improvvisamente ricco alla fine delle avventure vissute insieme all'inseparabile Tom Sawyer. Possedere denaro vuol dire inevitabilmente attirare le maglie della società che si muove a catturarlo, o attraverso la subdola "civilizzazione" della vedova Douglas o con l'irruzione del padre violento e alcolizzato che improvvisamente riappare per impossessarsi della somma. L'unica vera soluzione è la fuga: dopo aver messo in scena il proprio omicidio, Huck si abbandona alla corrente salvifica del fiume a bordo di una zattera. Inaspettato compagno di viaggio sarà Jim, nero in fuga dalla schiavitù e con la speranza di riscattare la propria famiglia...