Descrizione
Autore
Xavier Dolan
Xavier Dolan nasce a Montréal il 20 marzo 1989, dove i suoi nonni approdarono dopo aver lasciato l’Egitto. Tuttora vive nella sua città natale, ma di passi in avanti ne ha fatti dalla sua prima apparizione in televisione, quando al soli sei recitò nello spot pubblicitario di una casa farmaceutica. Seguì la sua partecipazione al film televisivo Miséricorde e alla serie Omerta, la loi du silence. Di lì a poco, il talento di questa giovane stella nascente si rivelerà anche al grande schermo: nel 1997 uscì nelle sale il suo film di debutto “J’en suis”. Questo lungometraggio fu solo l’inizio di una lunga carovana che attraversò il campo del cinema in lungo e in largo. Partecipò a “La Forteresse suspendue” (2001) e a “Suzie” (2009), prestò la sua voce al doppiaggio di Rupert Grint nella saga di Harry Potter, al personaggio di Stan nella versione in lingua francese della serie animata South Parl, e a Taylor Lautner in Twilight. Nel 2007 si iscrive alla facoltà di arte e di lettere, indirizzo cinema e comunicazione, ma diserterà rapidamente gli studi e preferendo lanciarsi da solo nella realizzazione del suo primo film, alla sola età di diciannove anni. Precoce, ma determinato decide di riprendere la novella “Matricide” che aveva scritto al liceo, mettendola in scena con il nuovo titolo di “J’ai tué ma mère”. Dopo diversi rifiuti decide di investire i suoi stessi guadagni e comincia a girare il film con modesti mezzi. La sua perseveranza sarà premiata dalla Sodec, che gli fornirà i fondi per realizzare il suo primo lungo-metraggio. Nel maggio 2009, venne selezionato alla Quinzaine des réalisateurs au Festival de Cannes e sarà pluripremiato: Premio Art Cinéma, Premio SACD, Premio Regards Jeunes. Da allora questo talentuoso giovane sembra inarrestabile! Xavier Dolan si dichiara omosessuale e celibatario.
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“Il mondo è un posto in cui non c’è molta speranza. Ma a me piace pensare che è pieno di gente piena di speranza, che spera. È meglio così, perchè noi possiamo cambiare le cose, ok? Un mondo pieno di speranza, senza persone che sperano, non serve a molto. Non andrà lontano così. Ho fatto quello che ho fatto solo perché c’è speranza.”
In un futuro prossimo, in Canada viene approvata la legge S-14, la quale permette ai genitori di ricoverare i propri figli con gravi problemi caratteriali in ospedali pubblici. In questo scenario si svolge la storia di Diane Die Despres, un’esuberante e ancor bella vedova alle prese con suo figlio Steve, affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e da iperattività. Steve, nella comunità nella quale è ricoverato, ben presto dimostra il suo lato violento bruciando parte della mensa e recando gravi danni a un altro ragazzo. Diane è costretta a riportarlo a casa con sé, iniziando una convivenza difficile che mostra il rapporto morboso tra i due: tra litigi che sfiorano il dramma, momenti di tenerezza e incondizionato amore materno, Diane e Steve cercano di fronteggiare i problemi economici ed emotivi, grazie anche all’aiuto improvviso di Kyla, la timida ma affettuosa vicina affetta da balbuzie, la quale diventerà un importante punto di riferimento per Diane e aiuterà Steve a studiare e a contenere il proprio carattere esplosivo. In un momento di calma apparente, arriva una notizia che scatena una serie di eventi incontrollabili, trascinando il delicato rapporto tra madre e figlio in un turbine di emozioni che li sconvolgerà nel profondo.
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