Descrizione
Autore
Richard Matheson
Nasce ad Allendale, New Jersey, il 20 febbraio 1926. Passa la sua infanzia a Brooklyn, dove già ad otto anni scrive e pubblica alcune poesie sul giornale “Brooklyn Eagle”. Nel 1943 si diploma alla Brooklyn Technical High School ed entra subito nell’esercito, dal quale viene congedato perché ferito in azione. Mentre lavora in fabbrica, sogna di diventare scrittore a tempo pieno. Intanto riprende un’idea avuta a 17 anni vedendo il film Dracula, la sviluppa e ne trae Io sono leggenda, 1954. Nel 1956 esce Tre millimetri al giorno, scritto di notte dopo la giornata lavorativa, ed il successo è tale che la casa cinematografica “Universal” ne acquista subito i diritti e ne trae il film Radiazioni BX distruzione uomo. Nel 1960 “l’American International Pictures” commissiona a Matheson l’adattamento cinematografico del racconto di Edgar Allan Poe La casa degli Usher. I vivi e i morti è il primo film di una serie che il regista Roger Corman realizza con la collaborazione di Matheson. La fama di Matheson come sceneggiatore è ormai tale che nel 1962 viene chiamato da Alfred Hitchcock per lavorare al suo film Gli uccelli, tratto da un racconto di Daphne Du Maurier. Come Matheson stesso racconterà, Hitchcock non apprezza affatto la sua idea di non far vedere per niente gli uccelli nel film, tanto che la sceneggiatura alla fine viene affidata ad Evan Hunter. Nel 1964 Matheson adatta Io sono leggenda per il film L’ultimo uomo della Terra, una co-produzione italo-americana con Vincent Price protagonista. Ma il successo rimane nelle produzioni televisive: nel 1971 adatta un suo racconto per la sceneggiatura del film Duel, diretto dall’allora esordiente Steven Spielberg. Nel 1980 adatta per lo schermo Cronache marziane, l’antologia di Ray Bradbury, e nel 1983 scrive la sceneggiatura per Lo squalo 3.
Bibliografia
Tre millimetri al giorno, Fanucci, 2006
Duel e altri racconti, Fanucci, 2005
Incubo a seimila metri, Fanucci, 2008
Io sono leggenda, Fanucci, 2010
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Io sono leggenda, Fanucci
Robert Neville è l’ultimo uomo sulla terra: un’epidemia ha sterminato tutta l’umanità, ma durante il rigor mortis i cadaveri risorgono sotto forma di Vampiri.
Rimasto solo, la sua giornata è scandita dalla routine quotidiana della caccia e dell’eliminazione dei Vampiri, dalla manutenzione degli apparati di difesa della sua casa, dagli approvvigionamenti dei generi di sussistenza. I “succhiasangue” tutte le notti assalgono il suo rifugio cercando di entrare e, quando frustrati capiscono di non avere nessuna possibilità, cercano di fare breccia nel suo punto debole: l’assoluta, angosciante, infinita, solitudine.
Deposte le armi i Vampiri bombardano Robert con continui inviti a lasciarsi vampirizzare ricordandogli instancabilmente l’assurdità della sua scelta e la sofferenza ad essa legata. Ha senso preservare la propria diversità quando questa ci costringe all’isolamento e alla solitudine assoluta? Non è meglio lasciarsi vampirizzare e diventare uno di loro? Resisterà il nostro eroe o cederà miseramente alle lusinghe dei Vampiri?
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