Descrizione
Autore
Cristiano Cavina
È nato a Casola Valsenio nel 1974 ed è cresciuto nelle case popolari con la madre, dei nonni prodigiosi, e nessuna notizia del padre. Le sue passioni sono evidenti fin da piccolo, cioè leggere tantissimo e di tutto: avventura, fantascienza, classici russi, americani contemporanei… e inseguire il pallone nel campo dell’AC Casola, dove ha giocato in tutte le categorie, dai pulcini agli esordienti all’under 18. Allergico agli studi, si mantiene con qualsiasi lavoro gli capiti: muratore, portalettere, pizzaiolo (se passate per Casola andate a mangiare la sua pizza!)
Di tanto in tanto si dedica al suo grande talento: la scrittura.
Bibliografia
Alla grande, Marcos y Marcos, 2003
Nel paese di Tolintésac, Marcos y Marcos, 2005
Un’ultima stagione da esordienti, Marcos y Marcos, 2006
I frutti dimenticati, Marcos y Marcos, 2008
Scavare una buca, Marcos y Marcos, 2010
Inutile Tentare Imprigionare Sogni, Marcos y Marcos, 2013
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Descrizione
Un’ultima stagione da esordienti, Marcos Y Marcos, 2012
La squadra materasso alla riscossa
Palla lunga, chiappe strette, e pedalare! Questa è l’unica tattica di cui disponga la sgangherata squadretta di calcio protagonista di questo romanzo divertentissimo, frizzante e profondo. Niente uniformi scintillanti né sacche ultimo modello: il campetto di casa è solo ghiaia e polvere, con divieto di tirare toppo forte, perché dietro la porta c’è l’orto del frate (che è anche prof di religione e mette note sul diario anche d’estate), e per le trasferte c’è un furgone inguardabile, la Regina dello Sterrato, e un testone di cinghiale imbalsamato per portafortuna, da appendere alla panchina. Ma si gioca senza interruzione dall’alba a notte fonda, con le torce se necessario, e la formazione è da competizione: il portiere vola coi suoi vecchi guanti da giardiniere, i due gemelli giocano con le cuffiette nelle orecchie per gasarsi con le chitarre degli AC/DC, a quasi tutti si stacca il numero sulla schiena, le scarpe sono troppo piccole o troppo grandi, e il peggio sono i vecchi del bar: se perdete, almeno lasciate tatuati i tacchetti sui polpacci degli avversari!
Un ultimo straordinario anno da esordienti aspetta la squadra più sgangherata della bassa romagnola. E alle “amichevoli” sarebbe meglio cambiare nome…
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