L’autore
Giovane band islandese, i Sigur Ros sono riusciti a trasformare in suono le atmosfere limpide e suggestive della loro terra, fatta di grandi orizzonti, natura, ghiaccio, muschi e lava. Ne sono usciti dei dischi eterei e sognanti, ottenuti incrociando strumenti classici a lievi sperimentalismi elettronici e voci quasi ultraterrene. I testi sono scritti in una strana lingua sconosciuta, l'”hopelandish” (un misto di islandese e suoni inventati), e spesso la chitarra elettrica viene suonata con l’archetto di un violoncello. Il risultato è eccezionale, e la delicatezza della musica entra direttamente in contatto con i luoghi più profondi dell’anima.
I primi importanti ammiratori del quartetto di Reykjavík -Jon Thor Birgisson (voce e chitarra), Kjartan Svensson (tastiere), Georg Holm (basso) e Orri Pall Dyrason (batteria)-sono stati Bjork e i Radiohead, che li hanno ospitati in numerose date del tour di “Kid A”.
L’album
Il capolavoro dei Sigur Ros si presenta molto particolare già dalla confezione: cd, copertina, custodia e libretto sono di un bianco trasparente quasi abbagliante, senza alcuna scritta, se non il titolo, (), intagliato. Il disegno che appare appena accennato in copertina è diverso a seconda dei continenti in cui è il cd è distribuito, e le fotografie all’interno sono visibili solo in controluce. I brani non hanno titolo, e sembrano uniti tra loro da una stessa atmosfera, delicata e straziante. La prima e l’ultima traccia sono tra le più importanti della storia del gruppo.
Discografia
Von (1997)
Ágætis Byrjun (1999)
() (2002)
Takk (2005)
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Cocteau Twins
Ascolta la prima traccia dell’album: