|
I B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Abbiamo trovato questo libro molto singolare, piuttosto difficile da riassumere e da seguire. Questo perché non c’è una storia ben precisa ma un insieme di ricordi, privi, secondo noi, di un filo logico.La vicenda, ambientata negli anni ‘60, è raccontata con uno stile semplice e schietto e ruota intorno ai personaggi, in particolar modo al padre e alla piccola Barbara, ormai morti. Ad alcuni di essi viene dedicato addirittura un intero capitolo, come nel caso di Lusa Fine, personaggio che più ci ha colpito per la tristezza della sua storia.Ci è piaciuto invece il fatto che l’autore abbia cercato di renderci partecipi della sua storia complicata, trasmettendo le sue emozioni, le sue paure ed i suoi dubbi.Gli avvenimenti che coinvolgono il protagonista ci sono sembrati decisamente strani e inusuali, anche se dietro vi si può notare la rabbia, il turbamento e soprattutto lo stupore davanti alla morte.
In conclusione pensiamo sia un libro abbastanza bello ma che non ci ha colpito particolarmente in quanto, non essendo un genere che apprezziamo, probabilmente non siamo riuscite a cogliere in pieno ciò che l’autore voleva comunicarci.
Aggiungi un nuovo commento:
|