|
1D, Liceo P.Levi di Montebelluna, Treviso
Un romanzo di formazione, d’amore e di amicizia, “Qualcuno con cui correre”, di David Grossman è uno dei romanzi che mi ha colpito di più ultimamente, per le sue tematiche molto attuali e forti.I protagonisti delle vicende sono Assaf e Tamar. Il primo è un ragazzo di sedici anni che a causa del lavoro che svolge durante l’estate si trova a rincorrere una cagna per tutta Gerusalemme, con lo scopo di trovarne il proprietario, o meglio, la proprietaria. Tamar. Una quindicenne che vuole aiutare il fratello, Shay, scappato di casa un anno prima, ad uscire dal tunnel della droga e ad allontanarsi da un’associazione malavitosa che sfrutta il suo talento di musicista.La storia è raccontata in parallelo, da una parte c’è l’abitudinaria vita di Assaf movimentata dalla corsa alla ricerca del padrone della cagna che lo porterà a conoscere molte persone interessanti e a fare nuove e spesso spiacevoli ma formative esperienze, dall’altra parte c’è l’improvviso cambiamento di Tamar che deve scoprire una realtà per lei nuova, quella della vita per strada, dei ragazzi sbandati e della droga; tutto per amore del fratello.Secondo me è proprio lei la vera protagonista del romanzo, piccola ma determinata, con il suo carattere particolare e il suo dono di riuscire a instaurare rapporti con le persone più diverse.Assaf invece è il tipico adolescente, insicuro e timido che, con l’aiuto di Tamar e delle esperienze che questa vicenda lo porta ad affrontare, riuscirà pian piano a crescere.Le tematiche trattate da Grossman in questo romanzo sono molte. L’amicizia, l’amore, il rapporto tra uomini e cani, il problema della droga, la vita di strada, il talento artistico…Il romanzo mi è piaciuto perché, superata la prima parte un po’ lenta, è molto avvincente. L’autore è riuscito a creare due personaggi molto belli, soprattutto quello di Tamar.E’ uno di quei libri che ti fanno tornare a casa per sprofondare nella lettura e che fanno passare velocemente il tempo.Una frase mi ha colpito particolarmente: “Se l’egoismo è qualcosa di comune a tutti, allora proprio quando si riesce a sconfiggerlo ci si sente diversi dagli altri”; è la frase-chiave dell’intera vicenda che rispecchia ciò che i due ragazzi hanno fatto: Assaf per Tamar e Tamar per suo fratello.Complessivamente il mio giudizio è ... Non ritengo meriti il pieno punteggio in quanto la parte iniziale è stata un po’ pesante e faticosa da leggere.
Aggiungi un nuovo commento:
|