Questo libro mi è piaciuto perché descrive la vita e i sentimenti di un uomo che conduce una vita da fuggiasco, mi ha fatto molto riflettere sulla libertà (tematica principale). Trovo che un uomo senza libertà viene a mancare di un importante aspetto che gli dà dignità e la sua vita come fuggiasco diventa una maschera che gli permette di riacquistare la libertà che gli è stata sottratta. Infine non resiste più e comincia a pensare al suicidio: non trova più un senso alla sua vita senza di essa.

Il libro spesso non tiene conto della cronologia del racconto e questo crea nel lettore un senso di disorientamento.

Mission impossible

A tutte le persone che amano i romanzi-storici e che amano i libri che creano una certa tensione per il finale.

"la vita da latitante è come un carcere a cielo aperto".

Mi ha fatto venire in mente il film "il fuggitivo" si tratta ugualmente della fuga di un uomo innocente che cerca di far riconoscere all'America la sua innocenza.

Mi è piaciuto il fatto che l’autore non abbia esitato a raccontare situazioni dolorose o quelle in cui ha commesso degli sbagli. Lo stile auto-ironico è molto appropriato per questo libro che tratta di una tragedia personale, diventata di dominio pubblico. Ho apprezzato anche le frasi all’inizio di ogni capitolo tratte da canzoni.

Non mi è piaciuto il fatto che l’autore inizi a raccontare la propria esperienza senza fornire prima un resoconto oggettivo del suo caso giudiziario. Ciò potrebbe mettere in difficoltà un lettore che non sappia nulla sull’argomento (come me) o comunque non permettergli di comprendere a fondo gli argomenti di cui si sta trattando.

Two worlds di Phil Collins.

Lo consiglio ad una persona a cui piacciano le storie “vere” e che non abbia idee politiche troppo rigide.

“Era veramente una passeggiata nella follia, ma come ho già detto, ogni mezzo era lecito per continuare a resistere”.

Leggendo questo libro mi è venuto in mente il quadro di Edward Munch “L’urlo”, perché la disperazione, l’angoscia e la solitudine del protagonista in certi momenti della sua vita penso che si rispecchino perfettamente in quell’immagine così sfocata e piena di dolore del dipinto.

L' aspetto che più mi colpisce de " Il fuggiasco " è l' interesse che è in grado di scuscitare nel lettore questo breve ma intenso libro: la storia autobiografica della latitanza di
Carlotto, narrata con uno stile minimalista e schietto, è un racconto di vita estremamente sentimentale e personale che, proprio per questo motivo, non può non coinvolgere chiunque lo legga. È una vicenda dura, ma allo stesso tempo affascinante e ricca di sfumature, infatti, quella che stravolge la vita del protagonista, il quale, dopo aver scoperto e denunciato un
omicidio ed aver, incautamente, lasciato delle impronte digitali sulla scena dello stesso, viene incolpato e reso imputato di una vicenda giudiziaria talmente lunga e apparentemente
senza via d'uscita che lo costringe a fuggire all'estero, dove passerà diversi anni della sua vita all'insegna della rassegnazione per la propria condizione di fuggitivo. Tuttavia, spesso la narrazione si svolge con toni più distesi e pacati, che ammorbidiscono il clima della vicenda lasciando spazio anche ad alcuni aspetti piacevoli della latitanza di Carlotto , quali le
amicizie, qualche donna, ma è impossibile non percepire quel profondo disagio che travolge l'animo umano dinanzi alla privazione della libertà. Massimo Carlotto si apre, si esamina,
illumina con semplicità e chiarezza gli angoli più bui della propria persona per regalare al lettore una degna ed intima rappresentazione della sua vicenda, in un racconto che si
dissocia dalle comuni divisioni tra generi letterari, divenendo così accessibile a tutti.

Non ho apprezzato la facilità, spesso disarmante, con cui Carlotto, dopo aver catturato l'attenzione del lettore con pagine dall'incredibile forza e passione, si perde, lasciando calare il tono della tensione, preso dall'ansia, dall'esigenza di giustificare le sue azioni. È comprensibile, ma è altresì vero che, in certi passi del libro, è difficile non aspettarsi una narrazione più travolgente, senza "strappi " o digressioni.

Ti, ti, ti, ti di Rino Gaetano

Lo consiglio a chiunque voglia farsi un'idea di quanto la macchina della giustizia, nel nostro Paese, sia in grado di rovinare la vita ad un uomo innocente con la sua lentezza e, a
costo di apparire contradditorio, ingiustizia. "Il fuggiasco" mette a nudo i nostri sentimenti, il nostro desiderio di cambiare la società italiana e non solo, rendendola migliore, con un
caso emblematico di quanto sia tenuta in poco conto la vita di un uomo, al giorno d'oggi.

"Dimentica i tuoi giudici e ricomincia a vivere. Esisterà pure sulla terra un luogo sicuro, dove tu possa iniziare una nuova vita". "Non mi interessa una nuova vita, Bulmaro. M'interessa quella che avevo prima."

Il primo rimando va al film "Il fuggiasco " di Manni, in cui, prendendo spunto dal libro , il regista traccia un apologo della malagiustizia in Italia utilizzando la storia di Massimo
Carlotto. Da vedere se si desidera avere, dopo aver letto il libro, un'esperienza più completa e appagante.

Non mi è piaciuto nulla.

Non mi è piaciuto il libro in generale: la trama non mi ha suscitato nessun interesse sin dall'inizio, non è mai riuscita a farsi accattivante.

La musica che metterei come colonna sonora è "True faith" dei New Order o "Another Day in Paradise" di Phil Collins.

Alle persone che amano, sottolineo amano, leggere libri noiosi.

Non ne ho trovate.

Non mi è venuto in mente nulla che potrei correlare a questo libro.

Mi ha incuriosito il protagonista (autore) Massimo Carlotto, che malgrado tutte le disavventure subite, sia riuscito con la forza della volontà a liberarsi da un insieme di nodi e impedimenti vistosi, complicati e tenaci.
Anche il suo amico Lolo mi ha suscitato interesse, perché malgrado la sua grave malattia, lo ha difeso in tribunale e gli ha insegnato il segreto dell'autoironia per difendersi dalla brutalità della vita e ad amare la musica.
Il libro è molto scorrevole e interessante, ricco di sentimenti umani.

Il contenuto di questo racconto è impegnativo ma molto chiaro. Per questo motivo non ho alcuna critica da esporre.

Come colonna sonora metterei una musica forte, inquietante e drammatica al fine di sottolineare le situazioni di tensione e le emozioni provate dal protagonista.

Questo libro lo consiglio a una persona capace di sopportare gli elementi più significativi che il protagonista ha voluto esprimere: la crudeltà e le gravi ingiustizie subite.

La frase espressa da Lolo: "la morte non è un buon motivo per perdere il buon umore".

"Il fuggitivo", film con Harrison Ford.
E' una storia inventata ma molto simile: un medico viene ingiustamente accusato dell'assassinio della moglie.

Mi sono puaciute molto le descrizione dei personaggi e questo modo molto diretto, semplice, colloquiale e a volte molto gergale che serve a creare quell'atmosfera noir classica di molti film commissari italiani.Mi è piaciuta la scelta di questo stile perchè rende il romanzo molto chiaro.Un'altra cosa che ho apprezzato molto sono le descrizioni delle ansie e delle paure che affliggono tutti giorni Carlotto, grazie a cui, sono riuscita a immedesimarmi nella sua vita e a capire come si affronta una situazione scomoda e difficile coma quella della latitanza.

Non mi è piaciuta la leggerezza cuo cui a volte a parlato di cose molto gravi e importanti.

Musica Jazz perchè come si può laggere nello stesso libro la latitanza viene descritta come uno stato dell'anima come il jazz.

A tutte le persone ottimiste che credono nella giustizia perchè si aprano gli occhi e seguino un caso giudiziario in modo diverso non con gli occhi della tv e dei telegiornali ma attraverso gli occhi di chi ha vissuto veramente sulla sua pelle momenti drammatici.Comunque secondo me questo genere di romanzo è più adatto ad un pubblico maschile.

La vita del latitante per caso è davvero faticosa.Questa frase, riassume la storia e trasmette lo stile ironico dell'autore, è interessante soffermarsi sopratutto sulla parola per caso.

Un film che mi è venuto in mente è Prova a prendermi, però secondo me sarabbe molto interessante leggere un fumetto con questa storia.

Di questo libro mi è piaciuto molto lo stile usato dallo scrittore,molto spontaneo e molto sintetico. La cosa che mi ha attratto fin dal principio è che in questo libro si legge di una storia vera e alquanto drammatica e paradossale; Massimo Carlotto, a mio parere, riesce a raccontare la sua vicenda in un modo molto semplice,senza rendere la lettura noiosa,anzi riesce perfino a far sorridere.

L'unica cosa che mi ha lasciata un po' sconcertata è che ha lasciato poco spazio alla spiegazione di come sia avvenuto tutto quello che gli è successo: come sia stato condannato,perchè si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato e così via.

Una musica lenta,piena di sofferenza,ma che dia nello stesso tempo speranza. Una musica,insomma,che esprima perfettamente lo stato d'animo di Massimo Carlotto,un ragazzo che,nonostante tutto,è riuscito a superare anni e anni di lontananza dalla sua città e, soprattutto dalla sua famiglia.

Ad una persona, come me, appassionata di storie giudiziarie, racconti paradossali e quasi inverosimili,casi,appunto,come quello dello sfortunato Massimo Carlotto, ritenuto uno dei più complicati e allucinanti del dopoguerra. lo consiglierei forse molto più volentieri proprio perchè racconta di una storia vera,invitando a riflettere sull'incompetenza giuridica italiana di quel periodo.

C'è una frase che fra le altre mi ha colpito di più,perchè sottolinea un aspetto importante che la latitanza comporta nella vita di Massimo.
"Non potendo chiamare una ditta di traslochi ad abbandonare tutto quello che non riuscivo portare con me.Uscivo una mattina e non tornavo più.Erano sempre momenti difficili e angosciosi perchè, più di altri, mi davano l'esatta dimenzione della precarietà della mia vita"

Mi è venuto in mente un film che si potrebbe collegare a questo libro:
Minority Report di Steven Spielberg, ambientato nel 2054 ,in cui il protagonista è un poliziotto che viene accusato di omicidio e tenta in tutti i modi di provare la sua innocenza,ma è costretto a scappare per sfuggire alla punizione di un omicidio che in reltà non ha ancora commesso.

Il fatto che ciò che ho letto sia realmente successo per un certo senso è straordinario ma allo stesso tempo ti deprime come poche altre cose. Probabilmente è stata la verità a colpirmi

Probabilmente è dovuto all’inesperienza dell’autore (questo è il suo primo libro) ma ci sono dei momenti vuoti nel racconto e magari subito dopo a fatti sconvolgenti che ti hanno fatto impazzire ci sono appunto dei cali di tensione.

Ci vorrebbero due brani completamente diversi uno dovrebbe avere un forte ritmo invece l’altro brano dovrebbe essere malinconico.

Bella domanda! Non saprei perché anche se è un bel libro secondo me non è diretto verso una fascia particolare di lettori ma un po’ verso tutti

Sono un caso giudiziario, il "Caso Carlotto. Nessun cittadino italiano potrà ripercorrere il mio iter processuale. E' tecnicamente impossibile.

Il film il fuggitivo e tutto quello che ne è derivato

Innanzitutto la storia è molto emozionante e il fatto che sia una storia vera la rende ancora più speciale.L'ambientazione è riportata realisticamente.
Lo stile di scrittura è semplice e il libro è molto leggibile.
La maggior parte dei personaggi è gente strana, ma interessante.

Diciamo che non condivido le sue idee politiche e di conseguenza i suoi numerosi interventi al riguardo.

La paranza - Daniele Silvestri

Questo libro lo consiglio a una persona timida e che non ha fatto molte esperienze nella vita.Questo libro è adatto anche a quelle persone cieche verso i problemi del terzo mondo.

Si riferisce al suo amico cileno Lolo, appena morto, a capo del \"Comité International Justice pour Massimo Carlotto\":
\"Era rimasto in Francia per me, lui che amava così tanto la sua terra. Aveva bruciato le sue ultime energie gridando che ero innocente. E io oggi non posso fare altro che chiedermi se la mia causa valesse tanto. So cosa risponderebbe lui, ma non basta a scacciare la tristezza.\"

Sinceramente non ho collegato nulla a questo libro tranne il Messico come paese.

Mi è piaciuto sopratutto come la storia sia stata esposta dall'autore. E' un libro molto coinvolgente e la trama è di facile comprensione. Curioso è come l'autore descrive sè stesso vedendosi molto spesso sotto un aspetto negativo, a volte anche eccessivamente, e come descrive alcuni personaggi chiave della storia arricchendo la loro descrizione con delle mini biografie su di essi. Interessante e a volte anche divertente è la precisione con cui racconta i suoi anni di latitanza, dai travestimenti ai rapporti con la famiglia. Lo stile inoltre è semplice e rende il racconto fluido e leggibile.

Non mi è piaciuto soprattutto per l'utilizzo di alcune sigle che non conoscendole mi sono rimaste oscure.

''Una vita da mediano'' di Ligabue

A tutti, specialmente a coloro che vogliono conoscere la storia di Massimo Carolotto e vedere che effetti può avere un errore della giustizia su un uomo.

Quando il protagonista ha appena ricevuto la notizia della sua ultima condanna e fa una considerazione sulla sua sfortuna con la giustizia: ''La giustizia dei . se al processo non fosse iniziato quattro giorni prima dell' entrata in vigore del nuovo codice, se la Corte non avesse avuto dubbi, se i giudici fossero stati a conoscenza delle norme transitorie (era loro dovere), se il Presidente nono fosse andato in pensione... se e solo se... non sarei stato condannato ma assolto.''

Il film ''La ricerca della felicità''.

Il libro mi è piaciuto per il lessico semplice,la narrazione scorrevole,la leggerezza delle tematiche affrontate(gli episodi sociali e di guerra civile venivano affievoliti da interventi personali dell'autore),il contesto storico(gli anni di piombo),la forza interiore,il coraggio di andare avanti e i momenti di debolezza del Carlotto,il dover fuggire continuamente e nascondersi da tutto e da tutti,il voler combattere l'ingiustizia,il voler trovare un confronto con personaggi anomali di paesi lontani(incontrati nel periodo della latitanza),la curiosità e la leggibilità di questa storia.

Non ho riscontrato dei difetti stilistici o narrativi in particolare;anche se il linguaggio in alcuni punti mi è sembrato un po' volgare(usi gergali della lingua italiana),non la definirei una mancanza dell'autore,ma un modo di esprimersi diretto e moderno.

Metterei una musica tra jazzz e rock:la prima nei momenti di suspance e di apparente calma,la seconda quando l'azione si fa più concitata.Inoltre per le narrazioni di disordini sociali nei paesi più poveri abbinerei "Civil war"dei Guns N' Roses.

A tutte le persone che provano particolare interesse per questo periodo della storia italiana e che per un loro stato di inferiorità o per emarginazione risentono di una vicenda dolorosa e solitaria. Lo consiglierei soprattutto a chi ha avuto problemi con una giustizia non giusta.

Sono i perché che a volte non capisco.Di quelle scelte maturate in esilio,così terribili,così coraggiose e forse così sbagliate.Ho il sospetto che spesso siano state dettate dal destino di essere sopravvissuti,di aver raggiunto la salvezza percorrendo strade lastricate di sangue,torture,galera,errori e tradimenti.

Mi ricorda quei film in cui spesso i protagonisti sono vittime della giustizia e attraverso peripezie cercano ci far valere la propria innocenza.

Mi è piaciuto la sua storia in generale e le storie dei suoi amici perchè sono corte, ma piene di eventi.

Non mi è piaciuto il fatto che manca quasi del tutto un po' di avventura (elemento molto importante che mi piace molto)

La musica che metterei come colonna sonora è "mission impossible"

Lo consiglio a chi vuole leggere un libro leggero e poco impegnativo.

Dopo la grazia, per andare a comprare le sigarette non devo più essere accompagnato da due testimoni...mi limito ad avvertirli telefonicamente.

Mi vengono in mente i film di fuga come La grande fuga.

Mi è piaciuto il fatto che la storia in questione oltre a essere ironica ma anche appassionata dato i molti incontri del protagonista è anche autoironica cosa molto rara nei libri.
Comunque la storia è abbastanza scorrevole e ti consente di capire il susseguirsi dei fatti.

Non mi è piaciuta la vivacità del libro che è molto ridotta a mio parere.

La musica che metterei come colonna sonora a questo libri è:La colonna sonora del film"la grande fuga"

Lo consiglio a una persona che ama le storie intrecciate ma anche con momenti di tranquillità.
Ma anche a chi piacciono i libri poco impegnativi.

Per occupare finalmente il mio tempo in qualcosa di socialmente utile,avevo intenzione di fondare l'associazione reduci latitanti per caso,A.R.L.P.C. e aprire un consultorio per i soci in difficoltà.

I film che collegherei a questo libro sono:La grande fuga,Mission impossible.

La cosa che mi è piaciuta di piu è la trama e lo stile con cui l'autore narra le vicende del personaggio.

La cosa che non mi è piaciuta è il finale.

niente paura di ligabue

il libro è molto scorrevole quindi lo consiglierei a molte persone senza specificare un gruppo preciso.

non ce ne sono in particolare

non mi vengono in mente libri o film da associare a questo libro.

Mi è piaciuto il fatto che il libro tratti di una storia vera che è raccontata da Massimo Carlotton prima persona, ovvero la latitanza, trattata in modo ironico pur essendo un argomento alquanto tragico; le parti in cui il protagonista esterna i suoi sentimenti; gli espedienti utilizzati da Carlotto per non farsi scoprire; il carattere del protagonista dotato di una grande forza d'animo anche nelle situazioni più complicate; il messaggio che si può cogliere da questa espeienza, ovvero che il sistema giuridico in Italia commette molti errori ed è di conseguenza inefficiente; lo stile è scorrevole.

lnon mi è piaciuta la presenza di innumerevoli personaggi; la parte in cui l'autore parla della permanenza in carcere; il racconto di scene in cui non è presente un ordine cronologico preciso; il lessico difficile perchè presenta termini burocratici.

"Come deve andare" di Max Pezzali.

A coloro che si interessano di cronaca giudiziaria; alle persone a cui piacciono le biografie e a coloro a cui piacciono storie complesse e i libri gialli.

sono un caso giudiziario, il "Caso Carlotto. Nessun cittadino italiano potrà ripecorrere il mio iter processuale. E' tecnicamente impossibile.

Il film "Il fuggiasco" tratto appunto da questo libro.

Di questo libro mi è piaciuto molto l'immediatezza con cui è scritto e il sarcasmo con cui lo scrittore riesce a sdrammatizzare molte cose.

Io,sin da quando ho letto il titolo di questo libro,mi aspettavo un protagonista magro e con un buon tono muscolare,invece è bulimico...

Credo che a questo libro debba essere fatta una colonna sonora su misura

Lo consiglio a persone a cui piace l'immediatezza e a chi piace fantasticare di essere un fuggiasco.

Eppure l'han visto/schettinare alla luna/e cantare e ridere/senza fare rumore.

Leggendo questo libro mi è venuto in mente il telefilm "Prison Break" perchè l'innocenza del suo protagonista mi ricorda molto quella di Massimo Carlotto

mi è piaciuto perchè si tratta di una storia realmente accaduta, e che descrive gli stati d'animo del protagonista

non mi è piaciuto quando l'autore raccontava diverse scene senza un ordine

non mi viene in mente una canzone da mettere di sottofondo a questo libro..

lo consiglio a una persona a cui piace sognare..

quella sera fu molto spiacevole..lo ricordo ogni volta che vedo i buchi bianchi degli elettrodi sul mio pisello

a nessuno in particolare

Secondo me la cosa che più preme all’autore in questo libro è che il lettore riesca ad immedesimarsi nella sua travagliata vicenda. Il protagonista ha trascorso una vita da latitante, in fuga da un sistema giudiziario inefficiente, la sua infatti è stata la più lunga vicenda giudiziaria italiana.
In quella storia drammatica l’autore trova dello spazio per l’autorità come se valesse sdrammatizzare il tutto. Una di queste parti, la più divertente,è quella in cui si citano le regole paradossali e restrittive che il buon latitante dovrebbe seguire per non farsi trovare. Queste,anche se presentate ironicamente, sono dei macigni per chi è stato costretto a una vita simile dopo essere stato incolpato ingiustamente.

“Decisi che era arrivato il momento di non subire più passivamente le bizze di una giustizia inumana. L’unico strumento che possiedo per rivoltarmi all’enormità delle ingiustizie, era la mia vita”. È questa la triste conclusione di Massimo, il protagonista, di fronte alla possibilità di finire in galera dopo anni di latitanza. Questo non è altro che l’estremo e triste tentativo di far valere le proprie idee.

Sceglierei una musica movimentata e che non trasmetta pace, proprio come la vita del protagonista.

A tutti,è un libro interessante che tratta la storia di un italiano. La forza di quest’uomo nel far valere i suoi diritti potrebbe essere ‘esempio a tutti noi.

“Anche se il Vaticano non l’ha mai ammesso, io sono certo che esiste il santo patrono dei latitanti per caso. Non è efficace come gli altri santi perché opera, come i suoi protetti, in un regime di clandestinità. Fa quel che può”. Questa frase ironica vuol dire che la bravura di un fuggiasco a volte non basta e solo la fortuna può salvarlo da certe situazioni critiche.

L vita da latitante condotta da massimo è causata da eventi inaspettati, che non corrispondono ai desideri più comuni come sposarsi, trovare dimora fissa, avere un lavoro gratificante. La stessa cosa che accade alle foglie d’autunno trasportate da un forte vento, volteggianti. La loro traiettoria, il punto in cui toccheranno terra sono imprevedibili, una follata di vento e la direzione cambia. La stessa cosa accade a Massimo, un imprevisto drammatico e tutto salta: si deve cambiare nazione, casa, amici e tutto ciò a cui ci si era potuti affezionare, e davanti c’è solo l’ignoto.

Mi è piaciuto perchè è una storia basata sulla realtà che tratta di argomenti di cronaca e la costruzione del libro e ben strutturata

Alcune descrizione di luoghi fatte dall' autore sono poco chiare

Firestarter dei Prodigy

A chi è appassionato di genere gialli e noir

All'arrivo alla Gare de Lyon non appena sceso dal treno rincominciai a piangere e smisi solo quando un flic mi chiese se mi sentivo male

nessuno

mi è piaciuta molto la vicenda di questo scrittore, ha un linguaggio molto semplice i personaggi sono unici nel genere perchè hanno un loro comportamento

niente è un libro davvero interessante

metterei una canzone di baglioni (avrai)

lo consiglio a coloro che come me leggono molti thriller

non ricordo

lo collegherei con una fiction che ho seguito l'anno scorso sulla rai con protagonista beppe fiorello

mi è piaciuto il carattere combattivo del marito che sapendo che la moglie da qualche parte c'era, ha continuato a cercarla senza arrendersi mai fino a trovarla.

nel complesso il libro non è piaciuto per niente, non mi piaciono i racconti di fantascienza e questo lo era. Non mi ha coinvolto, non avevo neanche la curiosità di sapere come finiva.

lost di michael buble

lo consieglierei a una persona appassionata di racconti fantastici

non me ne rimasta impressa nenche una.

...

Mi è piaciuta l'impostazione del libro perchè metteva in luce l'intera vita del latitante Massimo Carlotto in qualsiasi aspetto della sua impresa straordinaria. Il testo è abbastanza semplice e scorrevole e ha un messaggio veritiero: la giustizia a volte può essere la causa delle nostre angosce e non la risoluzione. Infatti si capisce che, pur avendo buon esito,il caso Carlotto ha segnato la vita del protagonista che racconta ciò che ha vissuto con rassegnazione.

Sono presenti un po' troppi termini burocratici che rendono il lessico, a mio parere, complicato. Inoltre i riferimenti storici alle vicende del Messico sono troppo dettagliati e rendono noiosa la lettura.

Sicuramente la colonna sonora di un film d'azione, ma anche una musica lenta...La musica di un eroe che cerca di sopravvivere in una realtà tanto dura e che molte volte vuole arrendersi perchè sfinito di lottare per riconquistare la libertà perduta.

Consiglio questo libro a tutte quelle persone che si lamentano della propria vita anche se hanno tutto e a tutti coloro che si sentono, come il narratore, senza vie di scampo poichè egli racconta di come sia riuscito a tenersi stretto il suo orgoglio e a vivere questa "non vita", come la definisce egli stesso, durante la latitanza.

"Ancora oggi quando penso al pericolo che ho corso, mi vengono i brividi, anche se ne sono molto fiero.Nonostante la nostra attuale distanza, non scorderò mai quell'ultimo atto d'amore che ancora considero una della cose più significative della mia vita.

Questo testo lo assocerei al quadro "l'urlo" di Munch perchè lo rispecchia benissimo in quanto è rappresentata un'immagine di angoscia.

Il caso Carlotto mi ha colpita molto perchè si tratta di una storia vera. Il protagonista è determinato, dotato di un coraggio e di una forza d'animo immensi. Le descrizioni sono dettagliate e si concentrano sulla psicologia dei personaggi. Ho apprezzato la capacità di scappare dal suo Paese che lo ha accusato ingiustamente e di reagire alla sua situazione cercando di crearsi una vita diversa. Ho trovato interessanti le parti in cui Carlotto descrive i molti travestimenti che è costretto ad escogitare per non essere scoperto. Nel complesso il testo è abbastanza semplice piuttosto scorrevole.

La linea cronologica che la storia segue non è molto chiara perchè salta da una situazione all'altra senza collegamenti per poi ritornare alla precedente. Mi ha lasciata un po' disorientata la scelta dell'autore di non raccontare il motivo per cui è stato accusato, se non nell'appendice. I troppi riferimenti alla burocrazia rendono la narrazione lenta e un po' pesante in alcune parti.

Sceglierei come colonna sonora la canzone "Lost" di Michael Bublè.

Consiglio la lettura di questo testo a coloro che sono interessati alla giurisprudenza e a coloro che amano il genere noir e il giallo.

"Dimentica tutti i tuoi giudici e ricomincia a vivere. Esisterà pure sulla terra un luogo sicuro, dove tu possa iniziare una nuova vita." "Non mi interessa una nuova vita, Bulmaro. Mi interessa quella che avevo prima."

Questo libro mi ha fatto ricordare la fuga solitaria di Tamar, la protagonista di "Qualcuno con cui correre", anche se i due testi non trattano lo stesso argomento.

Mi sono piaciuti soprattutto i personaggi, in particolare il protagonista per la sua prontezza e del suo coraggio, non tutti infatti avrebbero scelto la via della fuga, che è la più pericolosa.

Non mi sono piaciuti i salti di narrazione che mi mettevano in confusione e non facilitavano la lettura.

La colonna sonora del "Gladiatore".

A una persona adulta a cui piace l'avventura.

In realtà per un latitante per caso, senza appoggi a livello governativo e senza soldi per comprarseli, il mondo è tutto uguale.

Non mi sono venuti in mente nessun film e nessun libro, ma ho cercato di immaginare la storia soprattutto nella cella e nei vari paesi.

Mi è piaciuto lo stile vivace, appassionante ed ironico usato dall\'autore.

Non mi è piaciuto il comportamento del protagonista perchè invece di scappare avrebbe dovuto, essendo innocente, affrontare il problema e invece scappando ha dimostrato la sua colpevolezza.

By the way-Red hot chili peppers.

Lo consiglierei alle persone a cui piacciono le avventure.

Oggi la bulimia è di moda, i media se ne occupano e le teorie si sprecano: non per vantarmi ma dieci anni fa ero arrivato alla conclusione che il popolo degli obesi è assediato e oppresso. La parte di umanità rappresentata dai magri non sopporta la diversità degli altri più in carne e il suo vero scopo nella vita è di farli dimagrire.

A questo libro collegherei il film \"Il fuggiasco\" tratto appunto da questo.

Mi è piaciuto lo stile semplice e scorrevole con il quale l'autore narra una vicenda di così grande importanza nella quale c'è bisogno di una grande forza interiore; inoltre interessante il forte contrasto che c'è tra la realtà tragica dell'accaduto e la maniera ironica della narrazione. E' molto importante anche perchè si tratta di una storia vera...Infine mi è molto piaciuta la descrizione dettagliata dei personaggi.

Non mi è piaciuta la lentezza con la quale vengono descritti gli avvenimenti e un pò noiosi i momenti in cui vengono descritti i processi... Poi non mi piace il fatto che sia stato costretto a sopportare tutto questo per un delitto non commesso.

Non saprei....l'unico tipo di musica al quale associerei questo libro è quella suonata dai Pink Floyd, magari canzoni come Comfortably Numb o Learning to Fly...perchè mi infondono voglia di essere liberi, la forza di affrontare le difficoltà, il coraggio e quel velo d'azione nel quale il libro si muove.

Alle persone a cui piacciono i libri che narrano storie reali, a cui piace confrontare le proprie idee politiche (anche quelle circa i metodi di giustizia in Italia) e in genere comunque a qualcuno a cui piaccia il genere "giallo".

\"La latitanza è come il blues: uno stato nell\'anima\". Mi ha colpita in particolare questa frase perchè paragona un tipo di musica molto appassionante e leggera ad uno stato fisiologico che non è facilmente superabile.

Innanzitutto al film tratto dal romanzo...poi mentre lo leggevo (e non chiedetemi il perchè..non lo so spiegare) mi risuonava in mente mission impossible...Anche se non c'entra granchè, hanno in comune il susseguirsi delle scene, molto incalzanti e coinvolgenti emotivamente.

Mi è piaciuto il protagonista, Massimo, e in particolare la descrizione di tutti i travestimenti che ha dovuto assumere durante il suo periodo di latitanza. Inoltre anche se la storia è piuttosto triste, mi è piaciuta la sua ironia nel descrivere alcune situazioni molto critiche.

Non mi è piaciuta la struttura del romanzo, che ho trovato troppo frammentaria, soprattutto nella prima parte.

Sicuramente una musica ritmata e carica di suspense, come il libro d'altronde.

A tutti coloro che amano i generi di avventura, perchè, pur essendo un'autobiografia, potrebbe essere paragonato a un romanzo giallo.

\"Il look per un latitante è fondamentale[...]In questo senso presentarsi con un travestimento gitano, punk, dark o tardo hippy alla frontiera svizzera è una pessima idea.\"

Nessuno. Non avevo mai sentito parlare di storie vere così...curiose!

Mi è piaciuto tutto il sistema di persone e personaggi minori che Carlotto incontra e conosce durante la sua latitanza.
Le descrizioni sono affascinanti e riescono a "smorzare" in un certo senso la realtà dura della latitanza.
E' molto ben caratterizzato l'ambiente esterno,quello circostante,i profumi,i suoni..mi ha colpito per questo.

Insomma,è un po' lento e ci sono dei punti non molto chiari.
La sua storia non è mai spiegata chiaramente da lui,se non ci fosse stato il sommario in fondo avrei perso il filo del discorso un po' troppe volte...

Ci vuole calma e sangue freddo di Tiziano Ferro

A una persona molto interessata e motivata a finire un libro.
Non guasta qualche conoscenza della legge e dei suoi meccanismi in generale.

\"Anche se il Vaticano non l\'ha mai ammesso, io sono certo che esista il santo patrono dei latitanti per caso\"

Le poesie di Ungaretti perchè sono complesse come la sua storia,anche se in apparenza si presentano semplici.

mi sono piaciute le descrizioni e sopratutto gli abili travestimenti di Massimo Carlotto durante la sua latitanza. E' bello vedere come crea personaggi con un loro carattere e un loro stile perfettamente adattato alle necessità che richiede la situazione.

non mi è piaciuta la parte burocratica prima dell finale

Intonerei una canzone diversa a seconda della nazione in cui si trova Massimo. Canzoni tipiche di ogni paese

Non è un libro carico di emozioni o suspence, (anche perchè il finale lo conoscono in molti) quindi lo consiglio a persone calme e che magari sono interessate a leggere della vita di un latitante in prima persona o che vogliono saperne di più del caso Carlotto.

sicuramente più che la frase il paragrafo di apertura: "Ho un passato ingombrante. Per metterlo da parte e pensare finalmente al futuro ho dovuto usare cinque grandi cassa di legno. In una settimana di meticoloso lavoro, ho archiviato novantasei chili di atti giudiziari, migliaia tra lettere e telegrammi, centinaia di articoli di giornale, decine di videocassette di programmi televisivi - da Telefono Giallo a Portobello, da Mixer a Il Coraggio di Vivere. Le cinque casse che adesso stanno in cantina, conservano la documentazione dei miei ultimi diciotto anni di vita. Quasi metà della mia esistenza."

nessuno

è una storia interessante anche se purtroppo reale. mi sono piaciuti molto i diversi personaggi che carlotto ha dovuto interpretare durante la sua latitanza. inoltre nonostante la storia triste, carlotto è riuscito a sdrammatizzare in parte la sua vita.

sono state un po' noiose alcune descrizioni troppo lente..

come sottofondo metterei walk on degli U2

a persone interessate di politica, dal momento che questo libro riguarda la giustizia

"tutto sommato, la quotidianità della mia latitanza in europa era un tranquillo delirio."

non lo collego a nessun film,libro,immagini ecc.

Il libro mi è piaciuto perchè ha saputo raccontare in modo coinvolgente un avvenimento storico del dopoguerra e al tempo stesso rapportabile ai nostri giorni. Mi è piaciuto anche perchè ha stimolato la mia fantasia facendomi vivere in prima persona i luoghi dove il protagonista ha vissuto benchè lui le abbia vissute nella latitanza mentre io nella lettura. E' un libro immediato nel racconto e quindi di facile comprensione.

Negli ultimi capitoli ho trovato pesante la continua desrizione del processo a suo carico.

"La vie en rose"

Potrebbe essere un libro letto con molto interesse da un appassionato di storia.

"Ancora oggi qundo penso al pericolo che ha corso, mi vengono i brividi, anche se ne sono molto fiero. Nonostante la nostra attuale distanza, non scorderò mai quell'ultimo atto d'amore che ancora considero una delle cose più significative della mia vita."

Nessuno in particolare

La semplicità della descrizione che già dalle prime battute ti trascina dentro il libro e ti fa vivere la latitanza al fianco di Carlotto

Mi hanno "leggermente" annoiato alcuni passaggi della quotidianità messicana

/

a tutte

«Fino a quel momento non avevamo mai affrontato il problema, ma sapevamo che un giorno sarebbe stato necessario frapporre la maggiore distanza possibile tra il mio passato e il futuro»

/

Mi è piaciuto il modo in cui è stato scritto, come una sorta di raccolta di avventure scritte sapendo già cosa sarebbe accaduto alla fine, come appunto era. Ho potuto notare come lo scrittore ha utilizzato la scrittura per sfogarsi, dove appunto ha arricchito il testo di tante descrizioni riguardanti le sue sofferenze e ciò che ha provato.

Il libro mi è piaciuto tutto e non ho trovato nulla di negativo.

Negramaro "l' immenso"

A chi piace leggere libri riguardanti storie vere.

Ho un passato ingombrante. Per metterlo da parte e pensare finalmente al futuro ho dovuto usare cinque grandi casse di legno.

Nulla in particolare.

Di questo libro mi è piaciuto il fatto che sia un'opera molto personale, piena di vita, di sensazioni e di sentimenti, descritti da parole e toni pacati. Si capisce che pur avendo buon fine il caso Carlotto ha segnato indelebilmente la vita di Massimo Carlotto, che racconta ciò che ha vissuto con rassegnazione.

In questo libro non ho apprezzato la troppa lentezza nella descrizione della vicenda: infatti, la storia non è affatto avvincente. Inoltre uno svantaggio di questo libro è che a tratti lascia un po' di amarezza, anche se forse è un pregio delle storie tristi ma ben raccontate...

La musica che metterei come colonna sonora a questo libro è Rebel rebel, di David Bowie.

Consiglio questo libro a tutti, in particolare a chi vuole conoscere le vicende della latitanza di Massimo Carlotto. Il libro fa riflettere su come la giustizia italiana possa fare certi errori.

Una frase del libro che mi ha fatto sorridere è stata: "Anche se il Vaticano non l'ha mai ammesso, io sono certo che esista il santo patrono dei latitanti per caso."

Leggendo questo libro, mi è venuto in mente il film "Il fuggitivo", il quale parla di un evaso dalla galera, che è stato anche lui accusato ingiustamente di un omicidio.

Del libro mi è piaciuto soprattutto lo stile, scorrevole e allo stesso tempo dettagliato, usato dall'autore.Inoltre mi è piaciuto il fatto che in molte occasioni lo scrittore ha saputo parlare in modo ironico di un momento molto difficile della sua vita e questo è stato il motivo principale che ha stimolato la mia lettura.

Il libro mi è piaciuto tutto e sarebbe molto difficile dire qualcosa di negativo su esso.

Come colonna sonora metterei la colonna sonora del film "Mission Impossible".

Consiglio questo libro a coloro a cui piacciono i libri autobiografici e di facile e scorrevole lettura.

"La latitanza è come il blues: uno stato nell'anima".

Non mi sono venuti in mente libri o film particolari a cui collegare questo libro, ma in generale a quei film in cui il protagonista viene accusato ingiustamente di un qualcosa da lui non fatto.

del libro ho amato il modo di reagire del protagonista di fronte a una così difficile situazione, perchè immedesimandomi in lui non credo che avrei mai avuto la sua stessa forza d'animo e inventiva nel creare le sue "coperture" durante la latitanza.

non mi è piaciuto il fatto che non si facesse nemmeno il minimo accenno al motivo della condanna di Carlotto.

walk on degli U2 e viva la vida dei modena city ramblers

lo consiglio a una persona che si lascia coinvolgere dalle storie vere ed infervorare dalle ingiustizie.

non ce n'è una in particolare

leggendo questo libro mi è venuto in mente il film il fuggitivo perchè entrambi i protagonisti sono ingiustamente perseguitati per un omicidio che non hanno commesso.

Mi sono piaciute le frasi all’inizio di ogni capitolo tratte da alcune canzoni e il modo con cui l’autore descrive le sensazioni di un uomo in fuga, privo perciò di molti vantaggi dati dalla libertà e perseguitato dalle angosce; ciò nonostante Massimo Carlotto riesce a vivere qualche aspetto piacevole della sua latitanza.

Ho trovato un po’ noiose alcune sequenze descrittive.

“Road to Joy” dei Bright Eyes

Lo consiglio ad una persona che non sia ansiosa, che si interessi di politica e a cui piaccia il genere “giallo”

Eppure l’han visto schettinare alla luna e cantare e ridere..senza fare rumore

Il telefilm “Cold case” e “il fuggiasco”

Ho apprezzato la ricchezza di contenuto della vicenda di Carlotto, molto profonda e coinvolgente. Ho addirittura ammirato la sua capacità di immedesimarsi in miriadi di situazioni e la sua forza di volontà.

Non mi è piaciuto l'intersecarsi dei momenti della narrazione perchè rendono difficile la ricostruzione della sua storia.

FOLK: l'inno Zapatista e le canzoni degli Inti Illimani.
ROCK: "Occhi" di Zucchero e musica degli Armix Gripsy Flames
CLASSICA: Preludio di Johann Sebastian Bach

Lo consiglio a tutti e, in modo particolare, agli appassionati di politica e a coloro che sono perseguitati ingiustamente dalla giustizia.

"è andata bene- urlò nella cornetta- sei stato graziato!"

Collegherei a questo libro il film "Il fuggitivo" con Harrison Ford perchè possiede una tematica simile e la storia del Conte di Montecristo.

Questo libro non mi è piaciuto molto. Tuttavia penso che la storia narrata sia interessante, faccia riflettere e sia raccontata in modo preciso ed esauriente. Inoltre mi è piaciuta la struttura della narrazione: essa non segue un filo conduttore, ma è più che altro una raccolta di idee e fatti (“brainstorm”) non ordinata; nonostante in alcuni punti possa confondere il lettore, credo serva molto a “movimentare” il libro che, se la narrazione seguisse un ordine cronologico degli avvenimenti, risulterebbe parecchio noioso. Infine ho apprezzato che Carlotto, nonostante ciò che ha passato, sia riuscito a scrivere questo romanzo con ironia e soprattutto autoironia.

Nel libro di Massimo Carlotto ciò che principalmente non ho apprezzato è il fatto che il romanzo non mi ha emozionata o commossa, nonostante la sua tragicità. Esso mi è sembrato quasi un lungo articolo di cronaca – una fredda ed oggettiva testimonianza dei fatti – più che un romanzo. L’autore descrive con precisione tutto ciò che gli è accaduto, ma – nonostante egli cerchi continuamente di comunicare i suoi sentimenti al lettore – a me personalmente non è riuscito a trasmettere molto. Inoltre lo stile dell’autore è ironico, ma mi è sembrato, soprattutto in determinati capitoli, esageratamente cupo e triste.

Come colonna sonora di questo libro metterei “The Fantasy” dei 30 Seconds To Mars, “On my Own” dei The Used, “Fighter” di Christina Aguilera e “Road to Joy” dei Bright Eyes.

Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di politica, di legge e della storia italiana dell’ultimo secolo.

Alcune frasi del libro che mi sono piaciute sono:
• «Anche se il Vaticano non l’ha mai ammesso, io sono certo che esiste il santo patrono dei latitanti per caso. Non è efficace come gli altri santi perché opera, come i suoi protetti, in un regime di clandestinità. Fa quel che può.» (capitolo 4)
• «Il look per un latitante è fondamentale. […] In questo senso presentarsi con un travestimento gitano, punk, dark o tardo hippy alla frontiera svizzera è una pessima idea» (capitolo 2)

Collego questo romanzo a “L’uomo in fuga” di Stephen King: entrambi trattano il tema della solitudine e della fuga non volontaria, “per costrizione”.

Mi è piaciuto il modo in cui l'autore descrive le vicende di Massimo Carlotto.

Mi è piaciuto tutto il libro.

Quella di Klaus Badelt colonna sonora de "La maledizione della prima luna".

A tutti quelli a cui piace avventura e suspance.

"Volevo fermarmi realizzando quello che è il sogno di ogni latitante: rinascere con un'altra identità e iniziare una nuova vita".

Nessuno.

Mi è piaciuto il fatto che il libro tratti una storia realmente accaduta e che vengano scrupolosamente descritti gli stati d'animo che prova un fuggiasco nei momenti di pericolo

la storia non mi ha colpito particolarmante.

non saprei

lo consiglio a tutti

Anche se il Vaticano non l'ha mai ammesso, io sono certo che esista il santo patrono dei latitanti per caso." Fortemente ironica ma simbolica.

a questo libro collegherei "L'urlo" di Edvard Munch

Questo libro mi è piaciuto perché descrive la vita e i sentimenti di un uomo che conduce una vita da fuggiasco, mi ha fatto molto riflettere sulla libertà. Infine il protagonista non resiste più e comincia a pensare al suicidio: non trova più un senso alla sua vita senza di essa.

Negli ultimi capitoli ho trovato pesante la continua desrizione del processo a suo carico.

"La vie en rose"

lo consiglio in particolare a due compagne di classe

la latitanza è come il blues: uno stato dell'anima".

non saprei.

Del libro mi sono particolarmente piaciuti lo stile avventuroso e il linguaggio semplice, adatti a raccontare una vicenda vera, triste e dolorosa come quella del protagonista.

Tuttavia risultano noiose alcune parti statiche in cui il racconto non prosegue.

"Gli spari sopra" di Vasco Rossi

A tutti coloro a cui interessano casi di giustizia e storie avventurose

\"La vita del latitante per caso è veramente faticosa\"

"Rambo"

questo libro mi è piaciuto per l'intreccio e per la sua forma scorrevole, che ne ha consentito una facile leggibiltà.

Un uso eccessivo degli excursus, che distraggono un po' dalla trama.

Nu latitant di Tommy Riccio

a un pubblico di adolescenti, per la sua facile leggibilità.

la latitanza è come il blues: uno stato dell\'anima\".

non saprei.

La cosa che mi ha colpito di più è stato il fatto che l'autore racconti con pacata tranquillità l'orribile vicenda da lui subita.Questo libro mi è piaciuto anche per il suo ritmo scorrevole e il linguaggio semplice.

In realtà non c'è niente che non mi sia piaciuto.Ho trovato il libro abbastanza piacevole.

non saprei.

A chiunque in modo da far capire a più persone possibili le difficoltà e le sofferenze della vita vissuta dall'autore durante il suo periodo di latitanza.

Non c'è una frase che mi ricordi in particolare,ma mi hanno colpita le frasi che introducono ogni capitolo.

Il film tratto proprio da questo libro.

Lo stile è bello e scorrevole quindi rende il libro piacevole e non noioso. Parla poco dei "buchi della repubblica" ma quando lo fa lo racconta senza troppi "peli sulla lingua" e questo mi è piaciuto molto. Fa inoltro dell'ironia su se stesso aprezzabile. da notare inoltre le frasi pre-capitolo.

Forse mi aspettavo di più per quanto riguarda il sistema italiano e non solo, parlo dei buchi della repubblica, mentre si dedica maggiormente alla sua latitanza.

Metterei changes di Tupac Shakur, the anthem-ministry di Lil Jon ft Pitbull e Bleeding Love di Leona Lewis, a seconda delle situazioni ovviamente.

Lo consiglio ad una persona che ama come me le storie vere.

Quella sera fu molto spiacevole...la ricordo ogni volta che vedo i buchi bianchi degli elettrodi su mio pisello.

Ovviamente mi viene in mente lìaltro libro di Massimo Carlotto: Jimmy della Collina perchè hanno comunque aspetti simili come il fatto che tutt'e due sono storie realmente accadute.

è un libro piacevole e scorrevole grazie ad un linguaggio semplice e diretto ed ad una trama coinvolgente

in alcuni frangenti risulta piuttosto statico, specialmente nella descrizione del carcere

una canzone neomelodica

a coloro che si interessano di tematiche sociali e alle questioni legali

"mi sembra di essere un vampiro d'affetto,lo succhio da ogni persona che incontro"

collegherei a questo libro il film "Dead Man Walking" perchè anche in questo film il protagonista viene rinchiuso e condannato per un delitto che non aveva commesso

di questo libro mi è piaciuto il fatto che l'autore racconti il suo accaduto in maniera tranquilla e pacata. Inoltre è molto semplice e scorrevole nel linguaggio

niente perchè mi è piaciuto tutto

'nu lattitante' di mario merola

lo consiglio a tutti coloro a cui piacciono i libri di avventura

Quella sera fu molto spiacevole...la ricordo ogni volta che vedo i buchi bianchi degli elettrodi su mio pisello

niente in particolare

Di questo libro ho particolarmente apprezzato lo stile avventuroso e la forza d'animo del protagonista che non si dà mai per vinto anche in situazioni in cui è facile farsi sopraffare dalla depressione.E' facile identificarsi con il protagonista in quanto l'autore riesce a trasmettere magistralmente gli stati d'animo e le emozioni del povero condannato catturando il lettore che si appassiona alla storia.

Non mancano alcuni punti particolarmente pesanti che talvolta distraggono il lettore dal filone principale della storia.
Particolarmente noioso per chi non ama questioni giudiziarie,avvocati e giudici.

"L'Italia di Piero"- Simone Cristicchi

A chi ama il suddetto genere,vale a dire storie riguardanti casi giudiziari.

nessuna in particolare...

"Testimone inconsapevole" di Gianrico Carofiglio(libro e film); Cold case (telefilm su rai 2).

Le cose del libro che mi sono piaciute di più sono state innanzitutto lo stile dell'autore che a mio avviso ha reso il libro molto piacevole, poi mi è piaciuto molto anche il personaggio principale e la storia in sè per sè.

Diciamo che non c'è stato praticamente niente che non mi sia piaciuto, forse un pezzo durante la latitanza del protagonista.

Sicuramente una musica da film d'azione,ma anche delle musiche lente.

Lo consiglio vivamente a chi ha già letto libri di questo autore perchè sono molto belli o comunque a persone a cui piacciono dei libri che parlano di fughe e di problemi con la giustizia.

\"Quella sera fu molto spiacevole...la ricordo ogni volta che vedo i buchi bianchi degli elettrodi su mio pisello.\"

Un altro libro dell'autore che si chiama "Jimmy della Collina" ambientato in Sardegna che parla sia di una tentata fuga e di carcere.

mi è piaciuto lo stile con cui è scritto il libro e l'assoluta mancanza di vittimismo da parte del protagonista nei confronti di chi lo ha condannato ingiustamente.

praticamente niente, a parte il fatto che per assolvere Massimo ci siano voluti 17 anni... ma del resto se non fosse stato così non sarebbe nato questo bellissimo libro.

"Silvia" di Francesco Guccini poichè racconta in ugual modo una storia di diritti negati e di vita forzata lontano dal proprio paese

a chi ha voglia di ritrovarsi per caso tra le mani un'avventura tutta particolare, all'insegna della buona cucina e dei buoni amici

Sull\'orlo di abissi
ti aggrappi a parole
ma tu non c\'entri parlano sole

..

mi è piaciuta molto l'atmosfera un po' vaga e un po' gitana che si trova nel libro nel momento in cui il protagonista racconta la sua latitanza

il fatto che si onsideri troèppo spesso una vittima del sistema quando magari in alcuni momentoi è vittima solo e soltanto delle sue scelte

la strada modena city ramlers

a qualcuno a cui piace riscoprire la storia d'italia e difetti del bel paese raccontata tramite le vicende di persone normale che per colpa o per sfortuna si trovano a vivere situazioni fuori da comune

non lo so

non so

mi è piaciuta molto la trama poichè articolata e ben costruita nei particolari

la lentezza del ritmo narrativo...

la colonna sonora di romanzo criminale...

per le persone a cui piacciono i polizieschi o libri di quel genere...

non ne ho una in particolare...

fuga da alcatraz,rambo

La storia è interessatissima, ti fa immedesimare perfettamente nel protagonista, e non ha peli sulla lingua nel descrivere i buchi della giustizia italiana.
Il fatto che sia la vera storia dell'autore lo rende ancora più affascinante.
Il fatto che sconsolato, il protagonista pensi spesso al suicidio fa trasparire la sua debolezza e lo rende ancora più umano e reale.

Nell'ultima parte il libro diventa leggermente pesante e poco scorrevole, ma non in maniera particolare comunque.

Deep Purple - Made in Japan

A tutte le persone che, quando un crimine diventa un fenomeno mediatico come spesso accade ai giorni nostri, sono pronte a condannare il rpimo che passa, spesso solo sulla base impressioni personali, "andando a naso"...
E a tutte le persone a cui piacciono i libri in cui i protagonisti hanno un tormento interiore..

... Non c'è una frase in particolare.

Crash (Contatto Fisico), Romanzo Criminale, The Departed, Prova a Prendermi, Forrest Gump. Non so perchè mi siano venuti in mente questi.

mi è piaciuta molto la storia e il modo di descrivete i personaggi e il modo di parlare della sua vita come se quasi stesse parlando di un'altra persona...e sopprattutto non parla mai dell'omicidio in se....

passava da un'argomento all'altro troppo velocemente....in generale però mi è piaciuto molto...

...

non mi viene in mente nessuno...

Come nella commedia dell'arte,sono stato un volto che ha dato vita a una serie di maschere diverse,caricature di tipologie sociali ben defitite,improvvisando giorno per giorno all'interno di un canovaccio che altro non era che l'intreccio tra la mia vicenda processuale e la scelta di sottrarsi alla giustizia.

nessuno..

ilmodo di scrivere molto scorrevole, la vicenda x quanto surreale è vera....anke se nn si spiega...cmq resta un grandissimo libro...è caratteristico nel modo in cui riesce a descrivere tt i personaggi k interpreta...

nulla il libro nn lascia insodisfatti...

show me haw to live....audioslave

qualsiasi....certo nn a un bambino....cmq è importante x tt sapere k sn successe daww delle vicede così

.

film le ali della libertà

Il libro è scorrevole e ha decisamente un messaggio veritiero: la giustizia a volte può essere la causa delle nostre sofferenze e non la loro risoluzione. Inoltre le descrizioni dei luoghi e delle situazioni sono ben rese e se il libro voleva lasciare trasparire il senso dello "spleen" di Baudelaire, questo senso di prigionia misto ad angoscia e a speranze bruciate, ci è riuscito.

Nella storia ci sono un po' troppi termini burocratici e notarili, che rendono il lessico, a mio parere, piuttosto difficile. Anche i riferimenti storici alle vicende politiche del Messico sono troppo dettagliati e fanno risultare le parti relative abbastanza noiose.

Come musica abbinerei "L'inverno" di Vivaldi, dal ritmo sostenuto ma dallo sfondo malinconico, proprio come questo libro.

Lo consiglio vivamente a tutti coloro che nella vita si sentono, come il narratore, braccati e senza più vie di scampo, perchè egli racconta di come, attraverso le visite agli amici ed i vari amori, è riuscito a tenersi stretta la sua dignità e a vivere questa sua "non-vita", come la definisce egli stesso, durante la latitanza.

\"Anche se il Vaticano non l'ha mai ammesso, io sono certo che esista il santo patrono dei latitanti per caso.\" Fortemente ironica ma simbolica.

A questo libro collegherei il quadro "L'urlo" di Edvard Munch, perchè, in quanto ad immagine di angoscia e di vie di fuga smarrite, lo rispecchia benissimo.

Il libro è scorrevole e ha decisamente un messaggio veritiero: la giustizia a volte può essere la causa delle nostre sofferenze e non la loro risoluzione.Inoltre le descrizioni dei luoghi e delle situazioni sono ben rese e se il libro voleva lasciare trasparire il senso dello "spleen" di Baudelaire, questo senso di prigionia misto ad angoscia e a speranze bruciate, ci è riuscito.

Nella storia ci sono un po' troppi termini burocratici e notarili, che rendono il lessico, a mio parere, piuttosto difficile. Anche i riferimenti storici alle vicende politiche del Messico sono troppo dettagliati e fanno risultare le parti relative abbastanza noiose.

Come musica abbinerei "L'inverno" di Vivaldi, dal ritmo sostenuto ma dallo sfondo malinconico, proprio come questo libro.

Lo consiglio vivamente a tutti coloro che nella vita si sentono, come il narratore, braccati e senza più vie di scampo, perchè egli racconta di come, attraverso le visite agli amici ed i vari amori, è riuscito a tenersi stretta la sua dignità e a vivere questa sua "non-vita", come la definisce egli stesso, durante la latitanza.

\"Anche se il Vaticano non l'ha mai ammesso, io sono certo che esista il santo patrono dei latitanti per caso.\" Fortemente ironica ma simbolica.

A questo libro collegherei il quadro "L'urlo" di Edvard Munch, perchè, in quanto ad immagine di angoscia e di vie di fuga smarrite, lo rispecchia benissimo.

mi sono piaciuti i personaggi interpretati da Carlotto xk sono curati nei minimi particolari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

non ha seguito il filo logico della storia...............

..........in the and dei linkin park

a my cugino xk deve fare ks piu riskiose........

qnd parlava kn il tedesko in carcere a Citta del Messiko..e gli dice k e ankr inesperto x sopravvivere in prigione...

bo!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Questo libro mi è piaciuto molto poichè riesce a descrivere una situazione particolare come la latitanza con un approccio autoironico e privo di vittimismo. Lo stile secco e deciso utilizzato dall'autore mi è piaciuto molto, e le parti che mi hanno più divertita(nonostante questo sia un libro tutt'altro che da ridere, che anzi fa riflettere sulle ingiustizie della vita e sull'inefficienza del sistema giuridico italiano) sono gli espedienti che Carlotto utilizzava per non farsi scoprire.

A volte non riuscivo a a capire il collocamento temporale di alcuni eventi.

Le colonne sonore di film di azione come "Mission: Impossible" o la saga di Bourne

A tutti gli amanti dei Noir e dei film di azione.

Ad un amico che gli consiglia di cominciare una nuova vita in un posto più sicuro, Massimo Carlotto dice:"Non mi interessa una nuova vita. Mi interessa quella che avevo prima."

"L'aspetto recitativo è fondamentale per il latitante, come per un attore sul palcoscenico. Quando quest'ultimo non vive bene la parte e non sa essere disinvolto sulla scena provoca negli spettatori un senso di fastidioso imbarazzo. Lo stesso vale per il latitante; il personaggio deve essere vissuto con grande naturalezza, altrimenti chi lo frequenta capisce che qualcosa non quadra."

-

mi son piaciute le descrizioni molto dettagliate sui vari ambienti, cibi e personaggi

non mi è piaciuto il modo dell' autore di raccontare gli avvenimenti in modo disordinato e caotico

Metallica-I disappear

a chi ha vissuto situazioni analoghe

nessuna in particolare

nessuno

Mi è davvero piaciuta la descrizione dei personaggi che il protagonista interpretava: la loro psicologia, il loro modo di vestire e parlare. Anche lo stile è scorrevole e questo ha facilitato la lettura. Mi è piaciuta particolarmente la macrosequenza a Parigi quando racconta di aver ritrovato una ragazza conosciuta a madrid poco tempo prima.

Era poco chiara la linea cronologica che la storia seguiva, infatti ho avuto un pò di difficoltà a ricollegare i vari momenti. Non mi piacevano i momenti in cui parlava nel particolare dei suoi vari processi (particolarmente alla fine).

the long and winding road dei Beatles

A una persona a cui piace leggere storie realmente accadute e che rivelano l'animo dello scrittore e a chi piace il Messico

[...] [...]

Lo assocerei a la trilogia "the Bourne Identity, Supremacy..." perchè anche in quei film si fugge molto.

mi è piaciuto perchè descrive i luoghi e le situazioni più normali con gli occhi di un fuggitivo sempre attento a ogni particolare...mi è piaciuto il carattere del protagonista perchè anche nelle situazioni più difficili manteneva la sua autoironia e i momenti in cui descriveva i vari personaggi che doveva interpretare per non farsi riconoscere.

ho trovato poco chiaro il tempo della storia e forse anche un po noioso in alcuni momenti.

destinazione paradiso di Gianluca Grignani.

ad un apersona a cui piacciono storie di cronaca italiana.

"la vita a volte è veramente indecente. Tu hai la possibilità di vivere una grande storia d'amore e la butti al cesso".

il film "fuga di mezzanotte".

Mi è piaciuto il fatto che il libro sia piuttosto piacevole da leggere, anche perchè il rischio che
di volta in volta era corso dal protagonista mi spingeva a proseguire la lettura.

Non c' è nulla che non mi sia piaciuto.

Nella mia ora di libertà ( F. De Andrè )

Questo libro lo consiglierei più ai ragazzi che alle ragazze.

Nessuna in particolare

Nessuno in particolare.

il libro mi è piaciuto molto perchè la storia è narrata con grande ironia ma nello stesso tempo con una buona dose di realismo che permette di guardare ai fatti con ottiche diverse.

non c'è nulla che non mi sia piaciuto particolarmente forse una critica va al modo di scrivere troppo lento e farraginoso e a volte può risultare noioso.

bang bang di nancy sinatra.

a chi non ha nulla da fare il pomeriggio e vuole vestire i panni di qualcun altro per qualche ora.

"nei momenti in cui stavamo insieme,riuscivamo solo a dimenticare tutto e a vivere in un mondo solo nostro"

il fuggitivo

L'ironia di Carlotto nel parlare di se stesso e delle sue quasi inverosimili vicende

non mi è piaciuto tanto il fatto che prima della narrazione non vengano raccontati le vicende giudiziarie di carlotto. inoltre ci sono molti racconti affatto entusiasmanti che non rimangono nella mente

la canzone di pinocchio

alle persone a cui piacciono le storie reali e di "giustizia" e di avventura

perchè sono una persona che ha preso in prestito la libertà.Stanotte,domani,tra dieci anni, mi troveranno e non ha senso, non ha proprio senso trascinarla nella distruzione della mia vita.

i film di fantozzi

mi è piaciuta la storia in se perchè tratta una storia inedita.

non mi è piaciuto perchè risulta un pò pesante e anche un po forte come storia

pink floid-shine crazy diamond

lo comsiglio ad una persona con 1 carattere forte

è 1 che gli dice il padre"marco non ti posso più aiutare"

credo che la collegherei ad 1 fumetto di un bandito

Mi è piaciuto molto tutto il libro per il suo ritmo incalzante e sostenuto.

Niente, mi è piaciuto tutto.

Non lo so.

A tutte le persone, perchè è un libro di facile e veloce lettura.

Non ricordo... mi è piaciuto tutto.

"Il fuggitivo"

Mi è piacuto lo stile ironico utilizzato dall'autore che rende il libro piacevole e scorrevole e anche il modo profondo ma allo stesso tempo leggero con cui descrive ciò che ha provato

Non mi è piaciuto che l'autore non abbia parlato per nulla delle sue vicende giudiziarie una parte secondo me importante di cui parlare poichè proprio queste lo hanno condotto alla fuga

Non saprei che musica mettere

A una persona a cui piacciano storie di avventure e storie realmente accadute

\"Ebbi la certezza di aver sottovalutato la faccenda quando girando per la metropolitana iniziai a notare manifestini con tante foto diverse. Foto di bambini. A Città del Messico sparivano un sacco di bambini, in metropolitana, per strada, dalle case e non sempre si ritrovavano. Al terzo giorno anche noi tappezzammo tutte le stazioni con le foto del piccolo Julis, al decimo interrompemmo le ricerche\".

Qualcuno con cui correre

Mi è piaciuto il fatto che il libro tratti una storia realmente accaduta e che vengano scrupolosamente descritti gli stati d'animo che prova un fuggiasco nei momenti di pericolo.

Non mi è piaciuto il fatto che racconti più scene senza un ordine cronologico preciso.

Metterei la musica di "Profondo rosso" di Dario Argento.

Lo consiglio a una persona che non si angosci troppo nel leggere un libro in cui il destino del protagonista può essere deciso dal semplice gesto di una mano.

\"Il tempo, si sa, è galantuomo e cancella ogni ferita.\"

Mission impossible

mi è piaciuta solo la schiettezza con cui Massimo Carlotto afferma i suoi concetti,non usa giri di parole per esporre i suoi pensieri

Secondo me nn si dovrebbe scrivere un libro che, a mio parere ,screditi la giustizia e di conseguenza faccia sì che la stima che il lettore provi in questa cali,non trovo sia nè costruttivo nè giusto.Inoltre è un libro sprovvisto di un trama avvincente,piuttosto mi è sembrato un elenco di consigli(oltretutto a mio parere ovvi,es.quando si attraversa la frontiera bisogna vestirsi in maniera sobria per non destare sospetti) per scampare alla legge.

.

a nessun tipo

.

.

La lucidità narrativa, la maniera in cui il testo sia diventato specchio della storia personale con chiarezza e senza inutili piagnistei dell'autore

Ci sarebbe dovuta essera una spiegazione più ampia della vicenda, anche se comprendo come la sua complessità ne impedisca una esemplificazione totale.

Boulevard of Broken Dreams dei Green Day

A chi ama le storie vere, e la giustizia.

A Città del Messico sparivano un sacco di bambini, in metropolitana, per strada, dalle case e non sempre si ritrovavano. Al terzo giorno anche noi tappezzammo tutte le stazioni con le foto del piccolo Julis, al decimo interrompemmo le ricerche

-

Il testo è semplice e scorrevole, è facile da leggere dal punto di vista lessicale, l'autore è ben descritto in tutti i suoi punti, morali e fisici, inoltre l'autore sa descrivere molto bene e con accuratezza ogni situazione, molto interessante è anche la tematica della fuga che il protagonista attua, nel bene e nel male.

Sebbene presenti frasi semplici e un lessico leggero penso che non sia una tematica che va affrontata così leggermente, perchè le sue azioni, sia pure legate alla necessità, sono immorali e illegali, bisogna prenderlo come non esempio. Stranamente il testo si fa spesso pesante e intollerabile, vuoi per le azioni che fa, vuoi per le descrizioni forse esagerate.

Non credo che un tale libro abbia bisogno di una colonna sonora in particolare, lasciamo la scelta delle musiche a possibili registi che vogliono fare il film del libro.

In realtà non lo consiglierei a nessuno, non è un buon esempio, un libro è talvolta un manuale di vita.

Nessuna mi è piaciuta abbastanza da riportarla

Collegherei il libro ai moltissimi film e libri di fuga, non necessariamente tratti da una storia vera ma riguardanti la fuga e all'esilio

Mi è piaciuto il fatto che la vicenda narrata riprende una storia realmente vissuta dallo stesso autore del libro.

Non mi è piaciuto il tono secco dell'autore nel raccontare i fatti accaduti e il suo stile che a volte è risultato,a mio parere, a volte troppo asciutto e minimalista.

Una musica abbastanza lenta ma che sappia coinvolgere e trasmettere emozioni anche forti.

Lo consiglio a persone che amano le descrizioni delle angoscie e dei timori interiori dei personaggi.

Non c'è una frase che mi sia piaciuta in particolare ma ho molto amato la parte nella quale lui se pur innocente è praticamente costretto a fuggire per evitare il carcere.

Non lo collegherei tanto a libri o film quanto farei riferimento a tutti quei casi di persone che hanno dovuto subire e subiscono anacora oggi ingiustizie pue essendo innocenti.

Di questo libro mi è piaciuta la parte della latitanza soprattutto perchè è una storia realmente accaduta e quindi è narrata con molto sentimento.

Non mi è piaciuto molto lo stile che usa Carlotto perchè lo trovo un pò troppo secco e asciutto.

A questo libro accosterei una musica pacata ma che nei punti pricipali del racconto sappia trasmettere emozioni.

Lo consiglio a una persona che sappia apprezzare una narrazione in cui vengono descritti i conflitti interiori dei protagonisti.

Non c'è una frase in particolare che mi è piaciuta di più, piuttosto mi è rimasto impresso il momento in cui lui è costretto a decidere se scappare o farsi arrestare.

Leggendo questa storia mi sono venuti in mente tutti i film o i libri che narrano di persone costrette a scappare e a cambiare totalmente il modo di vivere a causa di alcune ingiustizie.

Del libro mi è molto piaciuto il comportamento del protagonista,il suo modo di reagire in una circostanza così difficile.

Non mi è piaciuto che non si accennasse alla condanna di Carlotto.

Wonderwall degli Oasis.

Lo consiglio ad una persona che s'interessa di politica, amante del genere "giallo".

"Eppure l'han visto schettinare alla luna e cantare e ridere...senza fare rumore".

Non mi è venuto in mente nulla.

Nel libro lo scrittore coincide con il narratore poiché ci troviamo davanti ad un'auto biografia.
Ciò che mi ha più entusiasmato è stata veramente la descrizione dei diversi personaggi, che Massimo è costretto ad interpretare vista la sua situazione di latitanza. Ogni personaggio è diverso ed unico con uno stile ed una personalità tutta sua,un suo fascino.
Basti pensare a Bernard ...

Il libro in se è interessante e bello, molto scorrevole, un linguaggio comune ma ben utilizzato.Ma nel libro non ho trovato caratteri noir;
certo,la storia gira intorno ad un processo, ma si concentra sopratutto sui caratteri della sua vita e non racconta per quale ragione egli sia divenuto latitante, su questo aspetto non viene creato neanche un carattere misterioso , o intrigante,sembra che venga semplicemente tralasciato.

Non ne ho una precisa ... ma una musica particolarmente malinconica, che riesca a sottolineare le crisi di Massimo che lo accompagnano durante la sua avventura,la paranoia ,la solitudine, la bulimia.

Ad una persona interessata di storia moderna e politica, e comunque desiderosa di conoscere diverse realtà.

>

Le rose di Atakama, di Louis Sepulveda. Storie di vita vissuta di amici persi e ritrovati nel Chile prima durante e dopo il golpe di Pinochet.
Realtà diverse ed avventurose di uomini, donne,valorosi i quali meritano che la loro storia sia raccontata.

Mi piaciuto com’è stato impostato il libro perché metteva in luce l’intera vita del latitante Massimo Carlotto, in qualsiasi aspetto della sua avventura di latitante.
Sono trasmesse tutte le emozioni dell’autore, dalle sue esperienze più intime con la sua fidanzata Alessandra, al trauma nel lasciare la famiglia fino ad arrivare a tutto ciò che ha dovuto fare per riavere indietro la sua libertà che gli era stata ingiustamente tolta.

In alcune parti non mi è piaciuto, perché l’ho trovato un pò noioso, pagine e pagine del libro che ripetevano gli stessi concetti o riportavano dei fatti troppo pesanti.
In altre parti l’ho trovato troppo cruento da leggere; per esempio quando il latitante va in Messico, si scontra con una realtà totalmente diversa, squallida, tetra.
Come deve essere stata dura questa realtà per Carlotto, lo è anche per il lettore, che se reagisce come me, si ritrova terrorizzato, nella paura che questa esperienza possa capitare anche a lui.

Per questo libro vedrei molto la canzone del Gladiatore come sottofondo.
La musica di un eroe che cerca di sopravvivere in questa realtà così dura, e che tante volte vuole arrendersi perché sfinito di lottare per riconquistare la libertà perché nel dubbio non sa se riuscirà a raggiungerla.

Consiglierei questo libro a tutte quelle persone che si lamentano della propria vita anche se hanno tutto. La vita per Massimo Carlotto è stata davvero cattiva e ingiusta e sarebbe un bene che certe persone che non si accontentano di quello che hanno leggano
questo libro per capire come può essere realmente la vita.

La frase che mi è piaciuta di più è stata: Mia mamma mi prese sotto e mi condusse chiedendomi: . Le indicai la direzione e lei si avvicinò alla tabella a leggere la distanza, poi si girò e mi disse: .

Ho letto un altro libro molto bello sempre di Massimo Carlotto, intitolato “Il corriere colombiano”.

Mi sono piaciute particolarmente le perti in cui il protagonista esterna molto i suoi sentimenti e ciò che prova perchè mi fa sentire e capire molto bene il suo stato d'animo.

Non mi è piaciuto il piaciuto il fatto che i luoghi delle vicende fossero sempre molto confusi e disordinati e non capivo mai in quale esatto luogo si svolgessero le vicnde dunque alcune parti le ho dovute rileggere più volte per comprenderle pienamente

Non saprei.

A tutte quelle persone che amano libri intricati e difficili da comprendere.

Questa è la frase introduttiva ad un capitolo trovo che tutte queste frasi siano particolarmente belle e toccanti eccone una : "Sull'orlo di abissi ti aggrappi a parolo ma tu non centri parlano da sole"

Nessuna.

MI è PIACIUTO PERCHè RACCONTA UNA STORIA COMMOVENTE E SOPRATTUTTO VERA

FORSE è RACCONTATO UN Pò TROPPO DETTAGLIATAMENTE

NON SONO ESPERTA DI MUSICA

A CHI PIACCIONO LE BIOGRAFIE

IL 7 APRILE 1993,IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA OSCAR LUIGI SCALFARO CONCEDE LA GRAZIA A MASSIMO CARLOTTO

NON LO SO

il lbro in se mi è piaciuto tantissimo per lo stile utilizzato da Carlotto: ha saputo trattare un argomento così tragico con semplicità e con ironia, rendendo la lettura leggera e scorrevole.

La fine del rapporto tra Alessandra e Massimo.

sicuramente accompagnerei il momento del suo rientro in patria con la colonna sonora de "La Vita è Bella"

lo consiglio a chiunque ami leggere

(...) Entrare nei suoi quadri ha salvato la mia fantsia dall'estinzione.

nessuno

Questo libro mi è piaciuto,poichè è una storia vera che ha segnato la storia giudiziaria italiana e rappresenta le esperienze vissute da Massimo Carlotto che in questo libro le descrive in maniera sempre più coinvolgente.

Alcuni momenti sono stati descritti in maniera un po'superficiale e quindi alcuni passaggi sono poco chiari

Anthem part 2 dei blink 182

A persone che hanno problemi con la giustizia

Ma a volte forse perchè sono giovane mi manca una ragione

il fuggitivo

Mi è piaciuto perchè è comunque un libro tratto da una storia vera,una biografia,perciò ti colpisce particolarmente il fatto che siano emozioni vere,e che questi personaggi sono persone vere

Non mi è piaciuto il fatto che il libro non fosse molto discorsivo,e i troppi personaggi che confondono molto il lettore

Non ho una canzone in particolare,comunque musica veloce o tipica dei luoghi in cui viaggia

Alle persone che piacciono le biografie

Viviamo in uno strano Paese

.

non mi è piaciuto perchè scende troppo nei particolari e diventa noioso

una musica pedante e ripetitiva

a chi ama conoscere la cultura dei paesi .....

quelle all inizio di ogni capitolo tratte da poesie

nessuno in particolare

ho apprezzato particolarmente il tema relaistico e attuale adottato! Lo stile auto-ironico dell'autore è molto appropriato per questo romanzo che tratta di una tragica esperienza personale, diventata di dominio pubblico. Inoltre questo, rispetto ad altri libri letti in precedenza, mi ha dato la possibilità di riflettere sull'importanza della libertà; in questo specifico caso una libertà che è stata sottratta e che ha indotto un innocente a fuggire a diventare fuggiasco. Ormai la sua identità è un continuo sussegiursi di maschere e travestimenti che gli permettono di riaquistare (almeno in parte) una libertà che è stata violata..

nonostante le innumerevoli note positive che ho riscontrato in questo romanzo a volte ho trovato il testo poco comprensibile infatti a volte non è poco chiara la cronologia del racconto e il lettore, come nel mio caso; si può sentire disorientato.

"Time of your life" dei Green Day

ad una persona a cui piacciono i fatti di cronaca e attualità.

“Era veramente una passeggiata nella follia, ma come ho già detto, ogni mezzo era lecito per continuare a resistere”.

non lo riuscirei a collegare con libri, film..letti in precedenza..L'unica immagine costante nella mia mente al momento della lettura era quella di un ragazzo in autobus che guarda,piangendo, la libertà che non portà riaquistare da un finestrino

Un libro interessante. Il racconto di un uomo che ha vissuto metà della sua vita da latitante, pur se innocente, è molto affascinante. La sfortuna di Carlotto è notevole e questo secondo me rende il libro anche un po' ironico ma sono opinioni. In ogni caso la vita di Carlotto è stata un travaglio continuo nei suoi anni di latitanza ed è facile immedesimarsi nell'angoscia da lui provata.

Non sono un appassionato del genere quindi ciò depone già a suo sfavore. I libro è corto e facile da leggere, a tratti coinvolgente e a tratti forse un po' troppo drammatico ma non credo che questo sia un vero e proprio svantaggio.

Penso che Harvest di Neil Young si possa adattare bene come colonna sonora del libro.

A chi è interessato alla cronaca giudiziaria: il libro racconta uno dei più clamorosi errori giudiziari degli ultimi 50 anni. Ma lo consiglio anche a chi va in vacanza per una lettura leggera durante il viaggio in aereo o sotto l'ombrellone al mare.

"Anche se il Vaticano non l'ha mai ammesso, io sono certo che esiste il santo patrono dei latitanti per caso"

Sarebbe interessante confrontare il caso di Bernardo Provenzano, ritenuto uno dei massimi esponenti di Cosa Nostra, che ha stabilito probabilmente il record mondiale di latitanza, con quello di Massimo Carlotto. Secondo me si noterebbero molto cose interessante su come funziona e come funzionava la giustizia in Italia.

Miè piaciuto molto il fatto che l' autore abbia raccontato le vicende dolorose e difficili vissute durante gli anni della sua latitanza in modo decisamente ironico, tranquillo.

Non mi sono piaciuti quei punti in cui l' autore ha descritto in modo particolarmente dettagliato le varie vicende giudiziarie, e soprattutto quei punti in cui lui racconta momenti in cui si capisce ha sofferto moltissimo senza però farci capire i suoi sentimenti, restando quindi molto freddo e riservato.

La colonna sonora di Matrix.

A tutte quelle persone che amano le storie complesse e in generale i libri gialli o polizieschi.

Sono un caso giudiziario, il "Caso Carlotto"
Nessun cittadino italiano potrà ripercorrere il mio iter processuale. E' tecnicamente impossibile.

Jimmi della collina
Come film: Il fuggiasco tratto appunto da questo libro, Prova a prendermi e Fuga da Alcatraz.

mi è piaciuto il modo in cui è stato scritto,in modo enfatico e coinvolgente,la trama e la conclusione del libro.

non mi è piaciuto il modo in cui si esprimeva lo scrittore in certe circostanze

non lo so...forse una musica che a tratti è movimentata

ai ragazzi delle medie e dei primi anni delle superiori

eppure l'hanno visto schettinare alla luna e cantare e ridere senza fare rumore

non lo so

mi son piaciute le situazioni in cui si è trovato massimo carlotto

non mi è piaciuto il punto n cui racconta della sua permanenza in carcere in messico

max pezzali come deve andare

a tutti i ragazzi della mia età che vogliono impersonificarsi nella vita di un latitante

oscar luigi scalfaro concede la grazia a massimo carlotto

non lo sò

mi è piaciuto il modo in cui massimo carlotto ha raccontato la sua esperienza da latitante e le persone che ha incontrato.

non mi è piaciuto il punto in cui parla della sua permanenza in carcere

max pezzali come deve andare

a tutti i ragazzi della mia età che vogliono scoprire la vita di un latitante.

I comitati lanciano un appello per una raccolta di firme a favore del provvedimento.ne raccoglieranno diciottomila in tre mesi.

a nessuno