Mi è piaciuto soprattutto l'ambientazione del libro, nel periodo della seconda guerra mondiale.

Niente in particolare

Metterei una musica abbastanza movimentata.

A una persona che ama i racconti di guerra

"Perchè tu non uscirai vivo da questa guerra"

Distretto di polizia

Il libro mi è piaciuto molto, perché sono un appassionato del genere giallo e perchè per la risoluzione del caso bisogna usare l’astuzia.

Nulla in particolare

Una melodia emozionante, con un ritmo veloce

Ad una persona a cui piace l'intrigo ed il mistero

"Era giunta l'ora fatala, la porta si aprì, ma al posto di Emmenberger c'era il suo amico Gulliver"

"Diabolico terzetto", "Notti di Salem"

Barlach anche se in fin di vita cerca di chiarire il sospettoche ha del dottore raffigurato sulla copertina del giornale

che Barlach è consapevole che quello che sta facendo è l'ultima cosa che riuscirà a fare...

profondo rosso

a una persona a cui piacciono i libri collegati alla seconda guerra mondiale

non c'è niente che possa far male ad una persona quanto un sospetto

i ragazzi che vangono dal brasile

Mi è piaciuta la storia,l'ambientazione storica,gli argomenti trattati e lo stile dell'autore nell'analisi e nella descrizione dei personaggi perchè scava nell'interno e ti fa riflettere

Non mi è piaciuto il finale:troppo dolce perchè se è una storia "noir" deve concludersi male

Metterei la sigla del padrino e la canzone "Wake me up When september ends"

A una persona che ama le storie realmente accadute e che sanno riflettere

-Mi risponda lei in cosa crede[...]se mi dice che ha una fede più grossa della mia la lascio libera[...]il commissario non rispose

Mi è venuta in mente un'immagine crudele con fango e sangue dappertutto e una risata isterica

Il libro è insieme giallo ma anche di tipo psicologico. E' interessante il paragone fatto dal Vecchio sull'arte dell'investigazione che è "un misto di matematica e fantasia".

In alcuni parti può risultare noioso e lento quindi l'attenzione che in altiri momenti è viva va diminuendo. La storia è anche un pò triste perchè parla delle torture a cui erano sottoposti gli ebrei.

Auschwitz dell'Equipe '84

Lo consiglio a coloro che amano in particolar modo le letture impegnatiive e a cui interessa la storia del popolo ebraico. Anche agli amanti del genere giallo.

Tu sei cristiano, ma ascolta ciò che ti dice un ebreo, il nostro popolo ha crocifisso il vostro salvatore e ora è stato messo in croce dai cristiani.

Il film "Schindler's list"
il libro " Il diario di Anna Frank"

mi è piaciuta la storia con uno sfondo giallo, ma in particolare mi ha colpito la psicologia così approfondita del nazista

a volte il libro è fin troppo filosofico e rende i dialoghi un po' pesanti e poco scorrevoli

non so di preciso il titolo comunque qualcosa di un po' inquientante, che produca un effetto di suspanse adatto ai mamenti in cui ci si aspetta che il medico nazista compia un altro delitto

lo consiglio a una persona che si interessa di filosofia

"vedrai, la nostra arte è un misto di matematica e di fantasia" che l'ispettore Barlach dice al suo medico Hungertobel

lo collegherei a un altro libro di Friedrich Durrenmatt, "La Promessa" perchè in entrambi ho riscontrato una particolare psicologia dei personaggi

Di questo libro mi è piaciuta moltissimo la complessità psicologica del medico Emmemberger: l'analisi approfondita del personaggio che emerge lentamente dalle pagine rende il testo assai avvincente

Di questo libro non mi è troppo piaciuto il ritmo lento, che, a volte, rende il romanzo noioso

Come colonna sonora metterei -Profondo Rosso- dei Goblin, perchè sottolinea perfettamente l'atmosfera inquietante del romanzo

Lo consiglierei a tutti coloro che amano leggere i thriller psicologici

"Tutti dobbiamo essere dei don Chisciotte, se appena abbiamo un briciolo di cuore e un pò di cervello nella zucca....E' questo il nostro compito, quello di combattere la disumanità sotto tutte le forme e in tutte le circostanze." pag. 57 righe 13 - 24

A questo libro collegherei la canzone "Auschwitz" di Francesco Guccini, per l'affinità dell'argomento trattato (la crudeltà del nazismo e lo sterminio nei campi di concentramento nella Germania di Hitler)

Mi è piaciuto tutto in generale anche perchè amo molto il genere giallo e il continuo stato di suspence che c'è

Niente!

"Wake me up when september ends" dei Green Day

A una persona che ama leggere libri complessi

"Non c'è niente che possa far male ad una persona quanto un sospetto"

Il diario di Anna Frank

Mi sono piaciuti i personaggi dell'ispettore di polizia e quella di Gulliver. Inoltre mi è piaciuta molta la situazione intrigante.

Non mi è piaciuto molto il luogo iniziale cioè l'ospedale dove si trova l'ispettore.

Una musica leggera che però faccia capire la situazione.

a coloro che amano i gialli e gli intrighi.

non ce ne è stata una in particolare.

Mi è venuta in mente la serie televisiva: "Squadra speciale cobra 11" perchè all'inizio c'è solo un sospetto e mai una certeza come nel caso del libro.

Mi è piaciuta la grande vivacità e scaltrezza dell' ispettore Barlach, che seppur anziano, riesce a mantenere completa lucidità anche quando rischia di essere ucciso.

Il libro non mi è piaciuto per l' ambiguità dei personaggi che sembrano estranei alla vita reale.

Non so che musica associare a questo libro.

Consiglierei questo libro a chi ama i racconti noir abbastanza crudi.

La frase che mi è piaciuta di più è: "Tra il pensiero e la realtà, c' è sempre in mezzo l' avventura della nostra esistenza".

Non mi è venuto in mente alcun film

Mi sono piaciuti i personaggi perchè hanno tutti qualcosa di nascosto, qualcosa di sospetto, mi è piaciuta quella strategia che mette a punto il dottore per far capire che sono due.

Non c'è cosa che non mi sia piaciuta.

"Lo scherzo" di Beethoven

Lo consiglierei a tutti perchè è molto divertente

Non mi viene in mente

film gialli come "il commissario Montalbano"

in generale, ho apprezzato lo stile narrativo della storia.

il fatto che l' ispettore sia malato e che non possa reagire a determinate situazioni

colonna sonora del film "io non ho paura"

a quelle persone che, anche se sanno che la propria vita è compromessa da una grave malattia, continuano a lottare per giuste cause e guardano al futuro del mondo in cui vivono.

"vedrai la nostra arte è un misto di matematica e di fantasia"

amleto

L'aspetto che più ha attirato la mia attenzione è stata la trama che, in meno di cento pagine, riesce a sviluppare una storia avvincente ed emozionante; inoltre, fino ai capitoli finali, l'autore riesce a lasciare il lettore con il fiato sospeso per quanto riguarda il destitno del protagonista.

Durante la lettura del libro ho poco gradito la presenza di molto tratti di narrazione eccessivamente lenti, in cui nè la vicenda compie progressi nè i personaggi scoprono nuovi indizi per la risoluzione del caso.

"Toccata e fuga in re minore" di Jhoan Sebastia Bach.

Consiglio questo tipo di lettura ad una persona non facilmente impressionabile e amante del noir perchè il libro presenta diverse situazioni in cui l'autore descrive nei minimi dettagli azioni violente e innaturali.

La frase che mi colpito maggiormente si trova verso il finale..."Alle sette ti uccido".

Collegherei il libro al film:" Non aprite quella porta" di Jhonatan Liebesaman. Questa pellicola narra, anche se non nello stesso contesto, di un uomo che si diverte a ammazzare a sangue freddo persone innocenti

Questo libro mi è piaciuto perchè ho apprezzato molto lo stile di Friedrich Durrenmatt, che è talmente bravo da riuscire ad esprimere quanta crudeltà veniva utilizzata contro gli ebrei nei campi di sterminio.
Inoltre, in generale, a me piaciono moltissimo i libri "gialli".

Niente di questo libro non mi è piaciuto.

la musica che assocerei a questo libro è:
"Forse un angelo" degli Studio 3

Questo romanzo lo consiglio a tutte quelle persone che sono amanti dei libri "gialli" e di tutti quei libri che creano suspance e mistero dall'inizio del libro fino alla fine.

Non c'è una frase che mi è piaciuta in particolare.
Tutto il libro è ricco di frasi e pensieri che ho apprezzato molto.

Il film che assocerei a questo libro è:
" Shindler's List" di Steven Spielberg.

il protagonista perchè, nonostante sapesse di dover morire entro poco tempo, ha continuato a lottare contro i crimini nazisti.

la lunghezza dei nomi scelti dallo scrittore, difficili da ricordare.

una musica movimentata, il protagonista è una persona dinamica.

a chi come il protagonista non si arrende di fronte alle difficoltà.

il sospetto, disse il vecchio dal suo letto; e ripetè spietato: il sospetto.

tutti i film, romanzi che denunciano i crimini nazisti.

Lo stile con cui lo scrittore descrive i fatti. Infatti sono per lo più i personaggi a parlare delle vicende della storia: ci sono molti discorsi diretti.

Niente.

Non me ne è venuta in mente nessuna.

A qualsiasi persona che è in cerca di avventure, ma allo stesso tempo che vuole conoscere un po' della storia della guerra mondiale.

Quando il commissario parla con il dottore che praticava operazioni senza anestesia nei campi di concentramento.

"Salvate il soldato Ryan", perchè parla di guerra e comunque c'è in ballo la vita di una persona.

MI E PIACIUTO IL MODO IN CUI L'ISPETTORE RIESCE A INTUIRE GLI SBALZI D'UMORE DEL MEDICO RIUSCENDO COSI' A CAPIRE CHE ESISTE QUALCOSA DI SOSPETTO TRA IL DOTTORE E IL PERSONAGGIO NELLA FOTO.

NON MI è PIACIUTO IL FATTO CHE IL MEDICO, PRIMA DI DIRE AL COMMISSARIO CHE TRA LUI E IL PERSONAGGIO NELLA FOTO C'ERA UN LEGAME, ABBIA CERCATO IN TANTI MODI DI EVITARLO

NON CI SONO CANZONI CHE ASSOCIEREI A QUESTO LIBRO

LO CONSIGLIO A UNA PERSONA CHE AMA I LIBRI CON MOLTA SCENE DI SUSPENCE AL SUO INTERNO

NON NE HO UNA IN PARTICOLARE

UN FILM CHE QUESTO LIBRO MI HA RICORDATO è "IL PIANISTA"

Mi è piaciuto molto lo stile con il quale Friedrich Durrenmatt ha scritto questo libro perché è riuscito a farmi stare con il fiato sospeso fino alla fine.

Le riflessioni filosofiche di Emmenberger alla fine del libro perchè erano, secondo me, un po' noiose.

La marcia imperiale del film "Star Wars".

Ad una persona alla quale piaccia questo genere di libri.

"Riconosca la sua fede, anche se non crede alle mie parole. Può salvarsi soltanto se ha una fede. [...]" (Emmenberger)

Non mi è venuto in mente niente da associare a questo libro.

Del libro mi sono piaciute molto alcune situazioni fondamentali, ossia quella in cui Hungertobel e Barlach si trovano a riflettere sull'immagine proposta dalla rivista 'Life' e quella finale in cui vi è Barlach che attende impotente la sua fine.
Un altro aspetto, secondo me, degno di attenzione, è lo stile dell'autore, uno stile particolare, per mezzo del quale il lettore stesso, alla fine, riesce a vedere l'orologio presente nella stanza di Barlach e a restare in tensione come o più di lui.

Di questo libro, essendo sincero, sono rimasto soddisfatto sotto ogni punto di vista. Infatti, come ben pochi libri, questo è riuscito a coinvolgermi fino alla fine. Il bello dei gialli è proprio questo, poter partecipare all'indagine formulando delle ipotesi o la propria teoria sull'accaduto e verificare poi alla fine se i conti tornano o se la conclusione fosse totalmente differente.

Come colonna sonora di questo libro è molto difficile fare una scelta. Tuttavia, io sceglierei "Psyco" per l'ultima fase, per i pochi secondi prima delle sette, ossia quando Barlach aveva raggiunto il massimo della tensione e dell'ansia, in quanto consapevole di dover morire. E' una musica molto forte, ma adatta ad esprimere la tensione del protagonista. Secondo me, è adatta ad evidenziare la spannung.

Consiglio questo libro agli amanti della psicologia. E' infatti un giallo psicologico in cui leggendo alcune frasi è possibile capire ed analizzare la psicologia, le credenze e le convinzioni dei personaggi del romanzo (o racconto lungo che dir si voglia).

\"Stia tranquillo!\" ordinò Emmenberger con un tono così deciso che il malato ubbidì. \"Oggi è giovedì,\" riprese. \"Il giovedì noi medici ci prendiamo un pomeriggio di vacanza, non è vero? E allora ho pensato di far piacere a Hungertobel, a lei e a me stesso invitandolo a farci una visita. Verrà da Berna in macchina\".
\"E allora?\"
\"Dietro, nella macchina, ci sarà la mia scimmietta,\" rispose Emmenberger.
\"Il nano!\" gridò il commissario.
\"Il nano,\" confermò Emmenberger. \"Sempre il nano. [...]\". (pag. 108).

Questa è una frase che, secondo me, può essere considerata un punto decisivo. Se il nano riuscisse ad uccidere Hungertobel, allora per Barlach sarebbe la fine, o comunque la sua speranza di uscirne fuori vivo (già ridotta dalla presenza del nano sulla macchina di Hungertobel) sarebbe scomparsa.

Leggendo questo libro più volte mi è venuta in mente un'immagine piuttosto famosa del nazismo in quanto tema ricorrente. E' il dipinto di George Grosz, intitolato "Le colonne della società" e risalente al 1926. Con quest'opera l'artista rappresenta la disumanità e la brutalità dei ceti dirigenti della Germania negli anni Venti e vuole mostrare quanto poco siano degni di fiducia.

Di questo libro mi è piaciuto il personaggio di Gulliver, perchè ha aiutato Hans Barlach tramite le sue esperienza nel campo di concentramento di Stutthof e ha salvato Barlach da Emmenberger. Oltre al personaggio di Gulliver, mi ha impressionato come Barlach sia riuscito a soppportare l'idea di morire dopo un intervento senza narcosi effettuato da Emmenberger.

Non mi è piaciuto il personaggio del nano, perchè era un doppiogiochista. Se fosse stato veramente amico di Gulliver, lo avrebbe seguito anche fuori da campo di Stutthof o almeno non doveva diventare un "mostriciattolo infernale" come lo chiamava Gulliver.

La colonna sonora che ben si adatta a questo libro è il tema di "Profondo Rosso".

Lo consiglio alle persone a cui piace leggere di assassini della 2° Guerra Mondiale scappati ai processi o alle pene di morte, di nani doppiogiochisti, di giganti scampati alla morte, dopo aver subito interventi senza narcosi, come unica speranza per uscire dall'inferno nazista e di uomini come Hans Barlach che, al loro fiuto per il crimine riescono a risolvere intrighi che la gente ha lasciato ancora aperti.

" Il mio povero minotauro, il mio schifoso omuncolo; quante volte nelle notti insanguinate di Stutthof, ti sei rannicchiato a piangere e a guaire tra le mie braccia, e tra le mie braccia ti sei addormentato, tu, l'unico compagno della mia triste anima d'ebreo! ".

A questo libro collegherei "L'urlo" di Edward Munch, perchè rappresenta la situazione e il dolore del protagonista del libro, Hans Barlach.

Mi sono piaciuti i lunghi discorsi dei personaggi perché hanno fatto capire la loro vera psicologia, a volte anche un po' contorta, come nel caso dell'antagonista. Fra l'altro mi è piaciuta la perseveranza del protagonista che non si è mai arreso di fronte a niente.

Non mi è piaciuta la figura del nano per il suo doppio ruolo: prima a favore dell'antagonista e poi del protagonista.

"Giustizia" di Ennio Morricone.

Lo consiglio a chi piace il giallo psicologico, che scava a fondo nell'animo dei personaggi e che mette in luce la cattiveria e la brutalità di alcuni esseri umani.

“Eccoti che ti ritrovo, o triste cavaliere senza macchia e senza paura, sceso in campo a combattere lo spirito del male…”

Mi sono venute in mente tutte le immagini che ho visto dei campi di concentramento perchè in questo libro viene nominato il campo di Stuttof e tutte le mostruosità che sono avvenute al suo interno. Fra l'altro mi è anche ho anche ricordato la poesia "C'è un paio di scarpette rosse" perché tratta sempre di questo argomento.

Mi sono piaciuti i lunghi discorsi dei personaggi perchè hanno fatto capire la loro vera psicologia, a volte anche un pò contorta come nel caso dell'antagonista. Fra l'altro mi è piaciuta la perseveranza del protagonista che non si è mai arreso di fronte a niente.

Non mi è piaciuta la figura del nano per il suo doppio ruolo: prima a favore dell'antagonista e poi del protagonista.

Giustizia di Ennio Morricone.

Lo consiglio a chi piace il giallo psicologico, che scava a fondo nell'animo dei personaggi e che mette in luce la cattiveria e la brutalità di alcuni esseri umani.

“Eccoti che ti ritrovo, o triste cavaliere senza macchia e senza paura, sceso in campo a combattere lo spirito del male…”

Mi sono venute in mente tutte le immagini che ho visto dei campi di concentramento perchè in questo libro viene nominato il campo di Stuttof e tutte le mostruosità che sono avvenute al suo interno. Fra l'altro mi è anche ho anche ricordato la poesia "C'è un paio di scarpette rosse" perchè tratta sempre di questo argomento.

Ciò che colpisce di più è la testardaggine con cui il commissario Barlach conduce la sua ultima indagine. Nonostante la malattia, non demorde e arriva alla verità: solo allora trova quella gran pace benefica che lo accompagnerà nel suo ritorno a Berna. Lo stile è diretto, chiaro e coinvolgente, tipico dei romanzi gialli.

La lettura è appesantita dalla ripetizione continua e quasi scontata di situazioni simili. Mi riferisco alle conversazioni tra Barlach e Hungertobel: stesso argomento, caparbietà di Barlach e paura del suo interlocutore.

Mi sembrerebbe adatta la colonna sonora del film "Profondo rosso" perchè evoca situazioni e personaggi inquietanti.

Lo consiglio a tutti quelli che amano il giallo psicologico, ricco di sentimenti umani. Infatti il lettore si trova irretito in un intreccio di paure, di "bestialità" e di umana pietà.

"Credo nella giustizia e nell'umanità, alla quale la giustizia deve servire".

Mi è venuta in mente la vicenda di Priebke, un ex ufficiale nazista che ha partecipato all'eccidio delle Fosse Ardeatine. Dopo la guerra era riuscito a far perdere le proprie tracce, ma all'età di ottanta anni(dopo circa mezzo secolo) è stato rintracciato in Argentina, estradato in Italia, processato e condannato per i suoi crimini di guerra.

Lo staordinario di questo libro, a mio parere, non è tanto la trama in sé, ma piuttosto l'abilità narrativa di Durrenmatt di incatenare il lettore a questo giallo psicologico.
Inoltre il romanzo mi ha interessato perchè mette a nudo le orrende falsità di cui è fatto l' uomo.

Questo libro si legge scorrevolmente, anche se, a mio avviso, pecca, in alcuni punti, di una eccessiva vena filosofica che rischia di far perdere il filo a chi legge.

Come colonna sonora a questo libro io metterei quella del film "Profondo rosso".

Lo consiglierei agli amanti di storie crude e incalzanti.

...I malati si sottopongono volontariamente alla tortura soltanto per continuare a vivere ancora qualche giorno, qualche minuto, per non doversi separare da ciò che amano più dell\'inferno e del paradiso, più della beatitudine e della dannazione: per non doversi separare dalla potenza e da quel mondo che l\'ha loro concessa...(La dott.ssa Marlock a Barlach)

Questo libro non mi rimanda a nessun altro che io abbia mai letto.

Sinceramente non amo molto questo genere di romanzi, però devo ammettere che la storia mi è piaciuta; tiene il lettore col fiato sospeso fino alla fine.

Non mi è paciuto molto lo stile di durrenmatt, in alcuni punti diventa un pò pesante a causa delle troppe riflessioni filosofiche e psicologiche.

Adesso come adesso non mi viene in mente niente.

Lo consiglio a chi ama questo genere di libri.

"Vennero le tre, le quattro. Non un rumore, non un lamento, non una arola, non un grido, non un passo raggiunsero il Vecchio, immobile sul lettino di metallo, incapace di sollevare il proprio corpo. Il mondo esterno non esisteva più, tutto era scomparso, la terra, il sole, la città. Non esisteva più nulla all'infuori di un quadrante verdastro, due lancette che si spostavano, che mutavano la loro posizione, che si rincorrevano, si allontanavano."

Non saprei, non mi è venuto in mente niente di particolare. Probabilmente alcune immagini che ho visto riguardanti i campi di concentramento.

Mi è piaciuta la volontà da parte di Barlach di scoprire a tutti i costi la verità su Nehle ed Emmenberger, rischiando anche la propria vita. In questo modo l'ispettore mostra la passione per il suo lavoro. Inoltre mi ha colpito il modo brutale con il quale venivano operate le persone nei campi di concentramento.

Non mi è piaciuta la parte finale, quando Barlach era nell'ospedale e attendeva....

Io metterei diverse canzoni come colonna sonora, alternandole. Metterei della musica tranquilla nei momenti più tranquilli; come l'inizio per esempio, e della musica più ritmata nei momenti di suspence.

Lo consiglierei ad una persona che ama i libri di genere giallo ma di età leggermente superiore alla nostra.

"Alle sette l'ammazzo". Questa frase mi ha colpito per la sua franchezza.

Mi sono venute in mente le immagini dei campi di concentramento come per esempio quelle delle camere a gas o dei firni crematori.

Del libro mi è piaciuto soprattutto la capacità con la quale Friedrich Durrenmatt è riuscito a tenermi con il fiato sospeso, soprattutto durante la spannung che è stata, per me, la parte più "intrigante" e che mi ha preso di più del libro!!

Di questo libro l'unico difetto è la presenza eccessiva di commenti troppo lunghi filosofici da parte dei personaggi.

una musica adatta a questo genere di libro, che crea una sospance sempre più forte man mano che la storia va avanti.

ad una persona a cui piacciono i libri gialli di questo genere.

la frase che mi è piaciuta di più è stata: " riconosca la sua fede, anche se non crede alle mie parole. Pùò salvarsi soltanto se ha una fede. .."

Non riesco a trovare un collegamento di nessun tipi con questo libro.

Questo libro mi è piaciuto molto perchè parla degli orrori che hanno sofferto gli ebrei nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Questo argomento viene esposto in modo non diretto, poi viene introdotto in modo particolare, tutta il romanzo nasce da una foto scattata in un campo di concentramento, solo che di questo problema, queste atrocità se ne occupa un ispettore della polizia che è costretto a stare a letto perchè ammalato.

Secondo me questo libro è un po' lento, non ci sono momenti di azione vera e propria.

A questo libro io associo la canzone che fa da colonna sonora al film "Il gladiatore".

Questo libro lo consiglio a tutte le persone che sono appassionate di libri gialli e a chi ama leggere brevi romanzi.

"Oh Hans..." una frase corta ma che nel suo contesto ha molta importanza.

Mentre leggevo questo libro a me è venuto in mente il film "Deja vu".

Di questo libro mi è piaciuto molto il modo di scrivere dell' autore...il suo modo di creare tensione e poi mi è piaciuto il coraggio e la forza che ha attribuito ai personaggi...

Non mi è piaciuta moltissimo la fine perchè l'ispettore.....

Io metterei "thanks for the memories"dei "Fall Out Boy" perchè mi sembra proprio la canzone adatta!

Lo consiglio ai miei amici o comunque a ragazzi che hanno più o meno la mia età...

"un uomo che la storia del suo tempo aveva reso un lugubre,pauroso angelo della morte"

Leggendo questo libro mi sono venute in mente le immagini dei campi di concentramento e i capitoli di storia che trattano di questo argomento e degli ebrei...e anche "se questo è un uomo" di "Primo Levi".

Mi ha colpito molto lo scandire del tempo quando Barlach è alla clinica di Nehle.

Il finale: avrebbe fatto più scena se invece di Gulliver fosse entrato Nehle come mi aspettavo.

"Auschwitz" di Francesco Guccini

A chi piace un intrigo insolito, fuori dalla norma.

Giovannino
venne solo
dentro il bosco grande e scuro.

"Nessun dove" di Neil Gaiman perchè il momento in cui Richard deve aspettare il treno, quel treno che non passa mai, mi è venuto in mente quando ho letto il momento in cui Barlach è da solo e il tempo passa inesorabile; mi ha fatto provare un forte senso di ansia.

mi e piaciuto il personaggio di barlach. Inoltre penso che il libro insegni che quando si ha un sospetto bisogna andare al nocciolo della questione e affrontare il problema risolvendolo

penso fosse troppo ovvio fin dall'inizio

in the end(linkin park) =)

a chi ama i gialli

"stiamo inseguendo un fantasma"

non saprei... sicuramente ad un giallo

Del racconto "Il Sospetto" mi è piaciuta molto la trama della storia, l'intreccio, benchè piuttosto complicato, tra la vita dell'uomo sospettato e dell'assassino. Ho apprezzato anche il modo di scrivere di Durrenmatt: ricco di riflessioni e di descrizioni degli stati d'animo.

Nonstante mi sia piaciuto abbastanza mi ha deluso il finale perchè, a parer mio, è piuttosto banale e scontato. Inoltre mi hanno un po' annoiato i frequenti discorsi filosofici.

What I've Done dei Linkin Park

Lo consiglio a tutti coloro che amano le storie coinvolgenti, quei racconti che ti prendono a tal punto da impedirti di fare qualsiasi altra cosa pur di sapere come andranno a finire.

"Vedrai, la nostra arte è un misto di matematica e fantasia"

Non amando particolarmente questo genere di storie non conosco libri, film o fumetti che lo ricordino, ad eccezione di qualche immagine sulla deportazione degli ebrei nei campi di concentramento.

il libro mi è piaciuto perchè mette i rapporti umani sotto una nuova luce,una luce maligna e confusa,ma allo stesso tempo affascinante,che impedisce di delineare per bene la psiche dei personaggi.

Non mi è piaciuto il finale aperto.

Metterei come colonna sonora "indestructible"dei rancid,canzone che rimanda al coraggio e alla forza d'animo del commissario.

lo consiglio a chi è curioso,che cerca sempre il lato nascosto delle cose.

"ciò che s'è svolto tra noi,tra l'ebreo e il suo torturatore,come i ruoli si siano scambiati secondo giustizia,come io sia diventato l'aguzzino e lui la vittima,questo,al di fuori di noi due lo sa Dio soltanto..."

il tenente Colombo

Di questo libro mi sono piaciuti molto i personaggi, le descrizioni erano complete anche se non tutti i personaggi erano presentati completamente. Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato Gulliver, un uomo ebreo che appare e scompare a suo piacere e conserva sempre un lato nascosto del suo personaggio durante tutte le sue apparizione durante il romanzo.

Quello che non mi è piaciuto di questo romanzo è stata la parte finale del romanzo, quando l'ispettore si fa trasferire nel nuovo ospedale del dott. Emmenberger, nel quale sembra che il tempo non passi mai, è come se il tempo della narrazione si fermasse del tutto.

La musica che metterei come sfondo a questo romanzo è la colonna sonora di 007, ma solo nelle parti dove c'è dell'azione. Comunque inserirei delle canzoni dove c'è della suspence, dove il lettore rimane con il fiato sospeso.

Io consiglio questo romanzo a tutte le persone amanti di libri e dei romanzi gialli, alle quali piace la presenza di un ispettore che con le sue deduzioni brillante risolve il caso in modo brillante.

"Oh Hans..." una frase corta che nel suo contesto ha molto significato.

Un libro che mi è venuto in mente quando stavo leggendo "Il sospetto" è stato "Le mille e una notte" un libro che racchiude tanti racconti dagli argomenti più svariati.

Mi è piaciuto di questo libro il modo di scrivere dell'autore: con un buon ritmo e senza troppe descrizioni. Inoltre mi piace molto la sensazione di irrealtà che si crea intorno al protagonista.

Non mi è piaciuta molto la fine, un pò troppo surreale e scontata e non mi è piaciuta, alla fine la figura di Gulliver.

"Sweet dreams" rifatto da Merilin Menson.

A una persona a cui piacciono sicuramente i "gialli" ma anche le storie surreali e psicologiche.

"Ognuno di noi ha un credo, io credo nella scienza e lei in che cosa crede?" Emmemberger

Sinceramente non mi fa pensare a nessun altro libro,film,ecc... che io ho mai letto,visto,ecc...

Mi è piaciuto soprattutto il personaggio dell'ispettore Barlach, perchè con il suo carattere cerca di reggiungere il suo obbiettivo, cioè scoprire chi è in realtà Nehle, anche a costo della propria vita.

Non mi è piaciuto il finale. perchè mi aspettavo che il commissario ....

Sceglierei la musica di Psyco.

Lo consiglerei specialmente ad una persona che ama il genere di libri gialli.

"La nostra arte è un misto tra matematica e fantasia"

A questo libro collegherei il fumetto di "Dylan Dog" perchè secondo me i due protagonisti hanno dei tratti del carattere in comune.

Di questo libro mi è piaciuto molto lo stile, il modo in cui Friedrich Durrenmatt scrive perchè con questa storia è riuscito a coinvolgermi fino in fondo e sono stata costretta a leggerlo tutto d'un fiato, senza staccare mai gli occhi dal libro, in poche ore l' ho "divorato" tutto.
Sono rimasta anche colpita da Barlach, che, nonostante la malattia, continua a lottare e ....

Secondo me erano troppo lunghe le pause di riflessione legate alla psicologia di Emmemberger e della dott.ssa Marlock.
Anche il personaggio del nano non mi è piaciuto molto perchè non sono stata in grado di identificarlo come aiutante del protagonista o dell'antagonista, a mio parere svolge un pò il ruolo di "doppiogiochista". Per finire ritengo che certi passaggi siano stati un pò troppo scarni.

Non mi viene in mente una colonna sonora da abbinare a questo libro.

Questo libro lo consiglio a chi piace il giallo psicologico e a chi ama uno stile essenziale e asciutto.

I malati si sottopongono volontariamente alla tortura soltanto per continuare a vivere ancora qualche giorno, qualche minuto, per non doversi separare da ciò che amano più dell'inferno e del paradiso, più della beatitudine e della dannazione: per non doversi separare dalla potenza e da quel mondo che l'ha loro concessa...(La dott.ssa Marlock a Barlach)

Non mi viene in mente alcun libro da collegare ma penso siano adatti quelli legati alle atrocità della Seconda Guerra Mondiale nei campi di sterminio.

Del libro 'Il Sospetto' ho apprezzato molto il modo di scrivere dell'autore: uno stile che all'inizio potrebbe confondere i lettori, ma che li porta, successivamente, nel vivo della storia e nella psicologia dei personaggi, soprattutto in quella del protagonista Hans Barlach.
Un altro aspetto interessante è stato il personaggio di Gulliver: una persona in forte contrasto, ma allo stesso tempo 'invisibile' ai nostri occhi, con il mondo esterno.

Non sono rimasta molto convinta del finale del romanzo: dopo le lunghe riflessioni di Emmenberger, interessanti da un punto di vista psicologico ma, secondo me, troppo prolisse, si assiste ad ....

Non c'è una particolare musica che associerei a questo romanzo, ma sicuramente scieglierei colonne sonore che reggono la suspence della storia e che 'accompagnino' le personalità dei personaggi.

Lo consiglio sicuramente agli amanti dei libri gialli, ma che cercano qualcosa di diverso dal soliti classici.

Questa è una delle frasi del libro che mi ha colpito di più:
"Lei vuole combattere il male e ha paura del mio 'C'est ça' [...] Lei rabbrividisce di fronte ad una serva di questo mondo, insudiciata e svergognata. Come fa a resistere a lui, Emmenberger, il principe dell'inferno?"

Questo romanzo non mi ha ricollegato a particolari immagini, film o altro, ma grazie a 'Il Sospetto' ho potuto ricordare e riflettere sui momenti più cruciali su quella che è stata la Seconda Guerra Mondiale.

Ciò che mi ha interessato maggiormente sono state le riflessioni di carattere filosofico che l'autore ha inserito nel testo attraverso i pensieri dei personaggi. Esse ci pongono iterrogativi e risposte ai problemi della vita, soprattutto riguardo alla morte.

Non mi é piaciuto molto il finale che,purchè lo ritenga positivo,a mio avviso non rispecchia il continuo crescere della tensione che avviene durante il libro; infatti la morte dell'antagonista viene solo accennata come la vittoria del bene, come se fosse poco rilevante, come se questo in reltà non esistesse.

La colonna sonora che utilizzerei è quella del Padrino.

Alle persone che hanno problemi esistenziali.

Quando Gulliver pronuncia la parte di una poesia dopo aver salvato Barlach.

niente

Mi hanno interessato molto i momenti del libro in cui i personaggi esponevano le loro esperienze, i loro pensieri di vita, quando, per esempio, si mettevano a confronto idee diverse e contrapposte. L'autore ha impiegato varie pagine per spiegare queste teorie, alcune di queste assurde e altre che rispecchiavano la verità, tutte comunque simbolo della variegata mentalità umana. Molti potrebbero trovarle noiose e banali, ma in realtà sono proprio queste pause di riflessione che fanno de "Il Sospetto" un libro davvero unico.

Ho trovato difficili diverse figure che ha voluto inserire l'autore, come "il nano". Interpretare la loro personalità è possibile solo riuscendo a ragionare sulle loro figure.

La musica adatta a questo libro dovrebbe avere una melodia variabile, in grado di adattarsi alle situazioni presenti nel libro.

A qualcuno a cui possa piacere il genere giallo-psicologico.

Il bene e il male si sono abbracciati troppo stretti in quella maledetta notte nuziale tra il cielo e l'inferno da cui è nata questa umanità; il bene e il male non potranno più venir separati.

Mi sono venuti in mente il libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi e il film "La vita è bella". Il primo tratta di un uomo ebreo costretto a vivere per un certo periodo di tempo in un campo di concentramento. Racconta i pensieri di quest'uomo, le sue pene, le terribili scene trascorse. Non è nemmeno descrivibile ciò che ha passato, un po' come le idee di Emmenberger, impossibili da capire se non già vissute direttamente. Il film parla anch'esso di una vita prima, durante e dopo la realtà del campo di concentramento. L'ho trovato in alcuni tratti molto simile a "Il Sospetto".

Mi è piaciuta la parte dialogata del libro, in cui la dottoressa Marlock e poi Emmenberger parlano in modo diretto con l'ispettore. Lui in questo senso vince. Anche se non riesce a fare tutto da solo, ma viene aiutato da Gulliver,riesce a parlare, a sentire le confidenze della dottoressa e le opinioni del suo nemico,Emmenberger.

Non mi è piaciuto lo scambio di identità tra i due medici.

Una musica misteriosa e inaspettata.Un pò discontinua dove il ritmo veloce,frenetico si alterna a un ritmo più lento,comprensivo.

Lo consiglierei a una persona che ama i gialli che fanno pensare.

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Mi sono piaciuti molto i personaggi ma soprattutto la situazione in cui si ritrova il protagonista. Inoltre la trama mi è piaciuta molto perchè è estremamente avventurosa e piena di suspense.

in verità del libro mi è piaciuto tutto.

"Wind it up" di Gwen Stefani

Lo consiglio alle persone a cui piacciono molto i gialli o le storie di avventura.

non ricordo la frase che mi è piaciuta di più nel libro.

A questo libro ne collegherei unaltro:"Una storia semplice" di Sciascia, perchè entrambi presentano una trama avventurosa e intricata.

E' stato un libro che mi ha coinvolto, anche grazie allo stile accattivante dell'autore, Friedrich Durrenmatt. Uno dei personaggi che più ha attirato la mia attenzione è stato Barlach per la sua voglia di scoprire la verità, per la sua tenacia e la sua determinazione.

NOn mi sono piaciute le pagine di riflessioni filosofiche della signorina Marlock prima e del dottor Ungertobel dopo, perchè distoglievano l'attenzione dalla storia e perchè in alcuni passaggi erano veramente complesse.

In alcuni momenti leggendo questo libro mi risuonavano nelle orecchie le note della sigla de "La pantera rosa".

Lo consiglierei a chi ama il giallo, i misteri e i finali non scontati.

"Può salvarsi soltanto se ha una fede" perchè qualunque cosa si faccia bisogna crederci veramente.

Leggendo "Il sospetto" l'immagine ricorrente che mi si presentava sotto gli occhi era quella vista in una fotografia appesa in una stanza del campo di concentramento di Mauthausen in cui si vedeva un uomo morto nel tentativo di evadere oltrepassando il filo spinato, questo ci mostra quanto quegli uomini desiderassero la libertà o anche solo una piccola speranza di salvarsi, questo ci permette di capire perchè fossero disposti a farsi operare senza narcosi.

Il personaggio che ho preferito è Barlach che nonstante la sua malattia affronta la vita con grande tenacia.

Non mi sono piaciuti i periodi troppo lunghi perchè distolgono l'attenzione dalla storia così avvincente!

non saprei ma sicuramente ne assocerei una abbastanza drammatica!

A tutti cloro che amano il genere giallo.

nessuna frase in particolare mi ha colpito.

Non so.

Mi è piaciuto molto il modo e lo stile con cui Durrenmatt ha scritto questo libro perchè è riuscito a tenermi col fiato sospeso. Mi sono piaciuti molto anche i dialoghi perchè rivelano la psiche dei vari protagonisti.

Non mi sono piaciute molto le lunghe descrizioni e riflessioni che hanno fatto sembrare il libro un pò noioso.

Secondo me ci starebbe bene una musica lenta e triste.

lo consiglierei a chi non ama i finali scontati e una trama piatta.

"... un uomo che la storia del suo tempo aveva reso un pauroso angelo della morte..."

non saprei perchè non sono un'amante di questo genere di libri e quindi non sono esperta di questo ambito.

Questo libro mi è piaciuto molto perchè è uno di quelli veramente misteriosi,rispetto ai quali non si sa mai cosa possa succedere e, letta una pagina, vuoi subito sapere cosa succede dopo e quindi continui a leggere. Un altro fatto per cui mi è piaciuto è legato al fatto che sono un amante del genere "noir":esso mi appassiona e mi insospettisce, come se vivessi nel libro.

Ribadisco che il libro mi è piaciuto moltissimo e, quindi, non trovo niente di negativo in esso.

Assocerei il libro letto alla colonna sonora di "Mission Impossible" perchè anche se il protagonista è solo un commissrio di polizia, si comporta da agente sereto, intrufolandosi in luoghi privati ed arrivando a conclusioni inaspettate.

Suggerirei questo libro ad un amante di misteri e di investigazioni e che non si commuova, al punto di piangere, leggendo temi riguardanti il nazismo perchè questo ne è veramente "pieno".

Adesso segna le dieci e mezzo", disse il medico consultando l'orologio che portatva al polso."Alle sette la opero".
Questa frase mi ha colpito molto perchè non ho mai visto un assassino che programma con la vittima i suoi omicidi.

???

la suspance che si crea e il coraggio Hans Barlac, il commissario che anche se affermava che il sospetto era il sentimento più brutto che una persona potesse provare su di sé non aveva paura di sospettare di altri.

il fatto che il commissario Hans Barlach trascorra tanti giorni nel suo letto solo discutendo con il suo amico e dottore Samuel Hungerltobel.

la canzone di profondo rosso

alle persone a cui piacciono i libri gialli

"non c'è niente che possa far male a una persona quanto un sospetto e infatti ho maledetto mille volte il mio mestiere"

una storia semplice di leonardo sciascia

Il romanzo è di facile lettura, molto coinvolgente, rappresenta un giallo psicologico dove il protagonista agisce con astuzia e intuzione pur non intervenendo direttamente.
I riferimenti di natura storica.

le scene sono statiche, senza particolari scene di azione.

una musica con ritmi lenti.

agli amanti del genere giallo .

In mezzo alla stanza stava un gigantesco ebreo, enorme nella luce rossa. ... "tu sei mio amico" per questo sono venuto.

Paragono l'immagine dell'ebreo a quella del gigante Gulliver difensore dei più deboli.

Mi sono piaciuti i numerosi personaggi che hanno preso parte alla vicenda. Inoltre, mi sono piaciuti lo stile e le situazioni che hanno creato suspance e che hanno reso il libro avventuroso.

Non l'ho trovato affatto coinvolgente.

La musica che metterei come colonna sonora a questo libro è una musica veloce e che crei molta suspance.

Lo consiglio a chi predilige il sottogenere giallo e le storie piene d'azione.

Non c'è una frase che mi è piaciutaparticolarmente.

Questo libro si potrebbe collegare ad "Una storia semplice" di Leonardo Sciascia, perchè entrambi presentano trame intricate e avventurose.

Mi è piaciuta molto la figura del protagonista principale, il commissario Barlach, che pur essendo ricoverato in una clinica in fin di vita con grande volontà cerca di scoprire la verità sul dottor Nehle, il "macellaio" che compie esperimenti senza anestesia su cavie umane in un campo di concentramento a Sthuttof.
Mi è piaciuto anche il modo di scrivere dell' autore, un pò complesso e misterioso che tiene il lettore con il fiato sospeso.

Non mi è piaciuta la fine, poco originale e scontata; avrei preferito qualcosa di più sorprendente.

Metterei una musica misteriosa, che in alcuni tratti diventa più veloce in modo tale da creare tensione.

Lo consiglio a una persona alla quale piace la storia, in particolare la seconda guerra mondiale, che tratta dei campi di concentramento, e alla quale piacciono i libri di genere giallo.

Non ricordo una frase in particolare.

Lo collegherei a un altro libro molto vicino a questo, "Il diario di Anna Frank".

E' stato un libro che mi ha coinvolto, anche grazie allo stile accattivante dell'autore, Friedrich Durrenmatt. Uno dei personaggi che più ha attirato la mia attenzione è stato Barlach per la sua voglia di scoprire la verità, per la sua tenacia e la sua determinazione.

NOn mi sono piaciute le pagine di riflessioni filosofiche della signorina Marlock prima e del dottor Ungertobel dopo, perchè distoglievano lo sguardo dalla storia e perchè in alcuni passaggi erano veramente complesse.

In alcuni momenti leggendo questo libro mi risuonavano nelle orecchie le note della sigla de "La pantera rosa".

Lo consiglierei a chi ama il giallo, i misteri e i finali non scontati.

"Può salvarsi soltanto se ha una fede" perchè qualunque cosa si faccia bisogna crederci veramente.

Leggendo "Il sospetto" l'immagine ricorrente che mi si presentava sotto gli occhi era quella vista in una fotografia appesa in una stanza del campo di concentramento di Mauthausen in cui si vedeva un uomo morto nel tentativo di evadere oltrepassando il filo spinato, questo ci mostra quanto quegli uomini desiderassero la libertà o anche solo una piccola speranza di salvarsi, questo ci permette di capire perchè fossero disposti a farsi operare senza narcosi.

Ciò che mi è piaciuto di questo libro è la situazione perchè si distingue molto dagli altri libri che ho letto fino ad ora.

Non mi sono piaciuti i nomi dei personaggi perchè hanno nomi molto lunghi e difficili, perciò spesso me li confondevo.

Proporrei come colonna sonora la sinfonia n.5 di Beethoven.

A tutte le persone che amano le avventure.

Non saprei, ce ne sono state molte e riportarle tutte sarebbe un'impresa.

Non saprei.

Il libro mi è piaciuto per lo stile di scrittura dell'autore, scorrevole ma ricco allo stesso tempo, e per l'intreccio stesso della storia. Un giallo che crea delle situazioni psicologiche che sono di gran lunga peggiori rispetto a quelle fisiche, perchè l'autore fa immaginare al lettore cosa potrebbere succedere al protagonista.

Niente

Metterei una musica molto bassa ma veloce, per evidenziare il mistero in cui è racchiusa la trama del libro.

Lo consiglierei a tutti, anche perchè è spiegato molto bene il medo di pensare e agire dei nazisti e allo stesso tempo degli oppositori

"Alle sette la opero"

Collegherei questo libro con i film di paura in generale, ma non quelli cruenti, ma bensì quelli che creano delle attese e delle sensazioni psicologiche spaventose, che come ho detto prima lasciano al lettore, o in questo caso a colui che vede il film, la libertà di pensare a ciò che potrebbe accadere nei momenti successivi.

Di questo libro mi è piaciuto tutto in generale, ma in particolare il protagonista e soprattutto il modo di scrivere dell'autore, che crea dei dialoghi molto trascinanti e convincenti.

Non ho trovato nulla di brutto in questo libro.

Abbinerei delle musiche molto tristi e misteriose: la prima che mi è venuta in mente è il requiem di Mozart.

Lo consiglio a coloro che amano il genere giallo e l'horror psicologioco, che non fa paura per le scene di sangue, ma per le situazioni che si riescono a far immaginare al lettore.

"Alle sette la opero", frase detta dal chirurgo nazista.

La prima immagine che mi è venuta in mente riguardava i campi di concentramento, i corpi scheletrici degli ebrei e la crudeltà dei gendarmi nazisti. In secondo luogo, ma non per questo meno importante, ho pensato a "Se questo è un uomo" di Primo levi.

mi è piaciuto il ritmo della vicenda perchè non mi annoia ma mi faceva entrare dentro al racconto.Mi ha appassionato molto anche perchè il carattere forte, coraggioso e determinato dell'ispettore rispecchia il suo passato da ispettore.

Non mi è piaciuto che il libro si focalizzava solo sul tema principale e non raccontava altre vicende

Slipped away di Avril Lavigne

a una persona che sa stare col fiato sospeso, e a cui piacciono i colpi di scena

"il bene e il male si sono abbracciati troppo stretti in quella maledetta notte nuziale tra il cielo e l'inferno da cui è nata questa umanità"

amabili resti di Alice Sebold

mi è piaciuto un po' tutto in questo libro la storia e lo stile dell'autore sono molto coinvolgenti e spingono ad andare avanti a leggere forse il tema di cui trtta il libro è un po' forte ma resta comunque un bel libro

di questo libro mi è piaciuto tutto

una canzone che sia tranquilla all'inizio ma che alla fine diventa movimentata mettendo ansia nel lettore

a tutti quelli che conosco

quando Barlach dice:"Vedrai,la nostra arte è un misto di matematica e di fantasia".

un documentario che ho visto l'anno scorso sui lagher tedeschi

Mi è piaciuta l'originalità e la struttura del testo perchè l'indagine è stata sviluppata con originalità e in modo impeccabile. Ammirevole è anche la perseveranza e il senso di giustizia del commissario Barlach che, sebbene sia in pensione e gravemente malato, riesce a scoprire e provare la colpevolezza di...... partendo da sempilci supposizionie, a rischio della sua stessa vita...

Non ho particolarmente apprezzato lo stile con cui l'autore ha gestito alcuni passi e monologhi dei personaggi perchè appesantiscono la lettura.
Tuttavia sono punti indispensabili per entrare a fondo nella psicologia di menti perverse come quella del dottor Nehle.

Secondo me ogni momento di un libro dovrebbe avere una diversa colonna sonora.

Consiglierei questo libro alle persone a cui piace leggere, e in particolar modo agli amanti del giallo.

"Un poliziotto ha il dovere di mettere in dubbio la realtà."

Le immagini che si susseguono nella mente per me sono principalmente quelle riguardanti lo sterminio degli Ebrei perchè il libro è in parte basato sugli atti inumani commessi nei loro confronti.

La storia in generale, perchè all'inizio non credevo che finisse assolutamente così: ha stravolto le mie aspettative.

il fatto che il commisario Barlach non abbia poteto reagire in determinate situazioni perchègravemente malato.

working class hero dei green day

alle persone a cui piace il genere noir

non me ne ricordo nessuna

il libro "la promessa" perchè è dello medesimo scrittore e lo stile narrativo è lo stesso

non ho cose in particolare che mi sono piaciute

poco movimento,poca azione

" the show must go on" dei Queen

a coloro abituati allo stile di Durenmatt

un polizziotto ha il dovere di mettere in dubbio la realtà

nessuno

mi ha colpito la testardaggine del protagonista

vi erano descrizioni troppo lunghe e tediose, inoltre i dialoghi non erano ben organizzati

una musica che crea suspance

a coloro a cui piace il genere poliziesco

occorre tentare una nuova discesa nelle catacombe del mondo, nelle perdute caverne dei perseguitati

la trama assomiglia molto ad una puntata di programmi del tipo "colombo" oppure come "l'ispettore derrick"

Il libro mi è piaciuto particolarmente perchè racconta una storia ricca di colpi di sena e di indagini.

Sinceramente non mi è proprio andato giù la frase quando dice e parla degli esperimenti nel campo di concentramento

Umbrella di Rihanna

Alle persone a cui piacciono le storie contorte

non lo so

non lo so

Mi è piaciuta la trama di questo libro, questo personaggio impossibilitato a muoversi per la sua età perchè ricoverato in clinica che comunque cerca di scoprire la realtà di questo sospetto iniziato guardando una rivista che ritrae un medico di un campo di concentramento che faceva esperimenti brutali.Mi è piaciuto,inoltre,la situazione finale in cui si trova l'ispettore nei momenti faccia a faccia con il medico nella clinica privata proprio del medico e i momenti in cui l'ispettore viene rinchiuso in una stanza aspettando la...

Non riesco a trovare in questo momento situazioni che non mi interessino.

Nelele situazioni in cui c'è pericolo e attesa quella dell'esorcista e per le altre non mi viene in mente.

Ad una persona a cui piacciono i gialli e gili intrighi.

Ride bene chi ride ultimo.

I libri gialli perchè l'incutazione vi si trova sempre

Non mi è piaciuto.

Non mi è piaciuto perchè non mi attraeva l'argomento trattato,c'erano troppe descrizioni e si soffermava troppo sugli argomenti.

Non me ne vengono in mente.

Alle persone a cui piacciono i gialli e i misteri.

Nessuna.

Non so.

E' un'amara riflessione sulla malvagità dell'uomo. E' il giallo della vita. L'incognita dell'essere e dei vari modi di essere.
E' la banalità della vita schiacciata dall'antagonismo fra vincitori e vinti, fra potenti e oppressi. L'amarezza è nell'attualità dell'analisi. Questa malvagità non è finita con i campi di concentramento. In situazioni diverse, con "ideali" diversi, le stesse "belve" continuano a soddisfare il proprio ego infischiandosene del dolore che provocano agli altri.

Non ho trovato credibile che un commissario vecchio e ammalato decida di attaccare allo scoperto e nel suo territorio il criminale.

Nick Drake - Day is Done

E' un bellissimo libro per tutti.

\"La libertà! Quanto deve amarla, l\'uomo, se è disposto a sopportare tutto per averla,...\"
\"Tra il pensiero e la realtà c\'è sempre di mezzo l\'avventura della nostra esistenza\"

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Barlach anche se in fin di vita cerca di chiarire il sospettoche ha del dottore raffigurato sulla copertina del giornale

che Barlach è consapevole che quello che sta facendo è l'ultima cosa che riuscirà a fare...
La musica che metterei come colonna sonora a questo libro

profondo rosso

a una persona a cui piacciono i libri collegati alla seconda guerra mondiale

non c'è niente che possa far male ad una persona quanto un sospetto

i ragazzi che vangono dal brasile

Il libro mi è piaciuto molto nel suo contenuto. Il commissario Barlach, nonostante la sua grave malattia è riuscito a... grazie, anche al suo amico ebreo Gulliver.

Nulla in particolare.

Una musica un po' triste; cioè un sottofondo di violino

Ad una persona a cui piace rimanere tesa durante tutto il racconto e a cui piacciono molto i gialli

Viene sete a vivere all'inferno. Amate i vostri nemici come voi stessi, disse uno sull'arida collina del Golgota e si lasciò inchiodare su una croce, rimase a penzolare da quel legno mezzo marcio, con uno straccio attorno ai fianchi. Prega per la povera anima di Emmenberger, cristiano; soltanto le preghiere più ardite piacciono a Jehova. Prega! Colui di cui tu chiedi non è più. L'ho ucciso, così come tanto tempo fa, in una stanzaccia di Amburgo è stato ucciso Nehle, e la polizia finirà immancabilmente per ammettere il suicidio, come quella volta.

Nessuno che io conosca

mi è piaciuto il punto in cui il commissario scopre il colpevole e soprattutto la fine perchè è emozionante

non mi è piaciuta la parte iniziale e parte di quella in mezzo perchè è noiosa

non lo so

a chi ama i gialli un po noiosi

non mi ricordo

non lo so

mi è piaciuto il personaggio di barlach,nonostante sia malato e sull'orlo della morte fà di tutto per confermare il suo sospetto per emmenberg,concentra gli ultimi mesi della sua vita per trovare quel criminale.

non mi sono piaciuti i lunghi discorsi intrigati perchè non ci ho capito un gran chè.

una musica lenta e triste

lo consiglio a un tipo di persona la quale è affascinata da storie di persone crudeli e senza pietà per la vita altrui.

c'est ça.

mi sono venute in mente immagini tristi di morte,persone meltratte senza il loro volere ed impotenti per combattere contro i criminali.

di questo film mi è piaciuto il dottore emmemberger.infatti il suo comportamento molto perfido e crudele mi ha molto incuriosito e secondo me intriga moloto i lettori

sicuramente non mi è piaciuto il modo in cui l'autore si disperde in discorsi filosofici nel raccontare la storia

l'esorcista

ad una persona sadica

cesa

l esorcista perchè sono tutti e due molto inquietanti

La cosa che mi é piaciuta in modo particolare di questo libro é il modo in cui il protgonista risolve il caso, le ipotesi e le conclusioni che l'ispettore trae basandosi in principio solo su ipotesi. Senza nessuna prova Balrlach riesce a risolvere il caso. Il fatto che l'ispettore continui ad investigare sul caso nonostante la malattia e il fatto che a breve sarebbe andato in pensione, mi ha particolarmente colpito. Un altra caratteristica del libro che mi é piaciuta molto é data dal carattere sicuro e ostinato del protagonista.

Secondo me le varie scene del libro si susseguono troppo velocemente. Ad alcune azioni presenti nel libro viene dedicato troppo poco spazio e vengono descritte brevemente.Secondo me i misteri si risolvono troppo velocemente e non ci sono cosi molte scene di tensione. Per il resto m sembra un buon libro.

Per me la canzone da mettere come colonna sonora a questo libro sarebbe la canzone del film "Il padrino" perché ne descrive il clima non particolarmente attivo.

Qusto libro lo consiglio a chi vuole leggere un romanzo non molto impegnativo ma allo stesso tempo avvincente dove le scene d'azione non mancano.

\\\"Nulla in questo mondo é identico a se stesso; tutto é menzogna.\\\"

A me leggendo questo libro é venuto in mente "Sherlok Holmes" perché entrambi i personaggi sono degli ispettori che risolvono abilmente casi anche non avendo prove concrete.

una delle cose che mi è piaciuta di più, è stata la capacità dell' ispettore Barlach di voler terminare(e pure cominciare) un' indagine per conto suo anche se costretto a stare in ospedale in fin di vita, e prossimo alla pensione.

nulla.è un bel libro che punta molto sulla psicologia del criminale e per questo è interessante.

non saprei indicare un titolo specifico, nè l' artista, ma, a mio parere, metterei come colonna sonora della musica jazz, soprattutto quando Barlach è in ospedale.

lo consiglierei soprattutto ad una persona interessata ai romanzi gialli, a cui piacciono gli intrighi, le situazioni complicate e la psicologia.

\"la giustizia ha sempre senso": è una frase che qualche volta può essere contaddetta. la giustizia, viene vista dal punto di vista costituzionale e legislativo, e dunque ha senso. invece, se una persona, ha una sua idea di giustizia che non è minimamente accettabile da tutta una comunità, non si può chiamare tale, e quindi ecco che la frase perderebbe il proprio senso.

non saprei!

Dürrenmatt, drammaturgo, pittore e scrittore svizzero, costruisce un giallo di poche pagine, e di pochi avvenimenti, dove i protagonisti sono sempre gli stessi, gli spostamenti minimi, quasi superflui, addirittura non considerevoli, proprio partendo da una tragedia ancora tutta da ricucire, per l’Europa e il mondo intero: quella dei campi di concentramento.
Mi ha colpito molto la voglia e la forza del commissario Barlach, detto il Vecchio, di concludere la carriera con un indagine memorabile combattendo contro la malattia che lo inchioda ad un letto di ospedale. Egli non si perde mai d'animo combattendo e lottando sempre anche quando sembra che il suo destino sia segnato da una fine orribile.
Entusiasmante e decisamente appassionante l'ambientazione del romanzo che avviene in una Berna stordita da una guerra micidiale.

“Il sospetto” si legge piacevolmente, anche se pecca, in alcuni punti, di una eccessiva vena filosofica che rischia di far perdere il filo, di rallentare la narrazione, creando una trama di accenni fuori luogo in un giallo altrimenti raffinato e crudele.

La colonna sonora più appropriata per questo libro, dal mio punto di vista, è composta per la prima parte da una musica soft, dolce visto che è ambientato in una tranquilla clinica di Berna.
Dopo il trasferimento nella clinica di Zurigo essa deve cambiare ed essere più forte fino a creare una grande suspense nel momento in cui viene detto all'ispettore che ha solo otto ore e mezza di vita.

Consiglierei questo libro a tutti gli amanti della storia e dei gialli soft che includono misteri ma non omicidi con spargimenti di sangue.

Protagonista l’ispettore di polizia di Berna, Hans Bärlach, inchiodato al letto d’ospedale da una malattia senza scampo, eppure ancora vivo e vitale, attivo: l’occasione per la sua ultima, definitiva battaglia contro il “crimine” gliela offre un vecchio numero di Life, dove un medico, Nehle, sta operando un ebreo, senza anestesia, in un lager. Sarà il suo amico e medico curante, Samuel Hungertobel, a riscontrare una inquietante somiglianza tra Nehle e il dottor Emmenberger, chirurgo in una prestigiosa clinica di Zurigo. E allora Bärlach, roso da quel pungente sospetto che non gli darà tregua fino al suo scioglimento, decide di farsi trasferire nella clinica del dottore sospettato delle morti atroci, non prima di aver parlato con un giornalista e di aver salutato i suoi Amici e collaboratori.
Scoperto, rischia la vita pur di giungere ad una conclusione, ne uscirà da trionfatore grazie all\'aiuto di un gigante chiamato Gulliver. Personaggio molto ambiguo quasi surrealistico e fantastico che lascia il commissario nelle mani del dottor Hungertobel grande amico che lo riporta nella clinica di Berna.
Carattere molto forte e deciso non perde mai la forza di lottare contro chi gli sta davanti e non cede mai anche quando tutto sembra perduto.

E il primo libro che leggo su questo genere e non posso fare collegamenti ad altre fonti.

Mi è piaciuto il personaggio principale,Barlach, perchè nonostante la sua grave malattia continua a vivere la sua vita dignitosamente cercando di concludere la sua carriera in modo brillante.

Non ho apprezzato i periodi troppo lunghi perchè distoglievano l'attenzione dalla storia e non erano abbastanza coinvolgenti e comprensibili.

Musiche con molte pause che possano creare suspance.

lo consiglio a coloro che amano i libri gialli.

"La libertà!Quanto deve amarla l'uomo se è disposto a sopportare tutto per averla,se allora,a Stutthof,era disposto a scendere all'inferno soltanto per abbracciare quel miserando aborto di libertà che gli veniva offerto"

Nessuno in particolare.

mi è piaciuto molto il protagonista; ho apprezzato molto la freddezza con cui affronta i problemi e le situazioni difficili che la vita gli pone come ostacolo.
Mi è inoltre piaciuto lo stile letterario dell'autore, che inserisce descrizioni curate nei minimi dettagli per colorire la trama, riflessioni personali e frasi molto affascinanti che ti portano a compiere riflessioni su tutto ciò in cui si crede.

non mi è piaciuta la trama, che appare forzatamente incredibile, diventando banale. Non ho apprezzato inoltre il rapporto cronologico degli eventi, a volte discordanti tra loro.

metterei come colonna sonora a questo libro l' "Inno alla gioia", brano tratto dalla sinfonia n°9 di Beethoven, in quanto essendo la storia ambientata in una Germania post-bellica, il contesto è molto adeguato; inoltre, le caratteristiche dei protagonisti, che sono cupi, introversi e riflessivi, si addattano perfettamente ai ritmi altisonanti e vari della musica classica.

lo consiglio ad un pubblico maturo in quanto l'autore porta, attraverso una trama tortuosa e articolata, a riflettere su ciò in cui si crede, o meglio si pensa di credere. L'autore abbatte teorie sulla bontà umana e sul rispetto di leggi non scritte, confondendo la mente dei lettori più attenti e perspicaci. Penso dunque che un pubblico adulto e maturo possa meglio comprendere il significato intrinseco in questo libro.

La frase che più ho apprezzato del libro è : . Trovo che sia la più significativa perchè è una considerazione molto particolare che riguarda un fenomeno che interessa tutti gli uomini: la vita.

Un fumetto che mi è venuto in mente è " Mister No", in quanto il protagonista di queste vicende si trova continuamente immischiato in avventure pericolose ed in cattiva compagnia.

Mi è piaciuta la storia, in particolare il fatto che da una foto così poco importante possa nascere un sospetto così grande. Mi sono piaciute le riflessioni dell'autore sulla vita e sul mondo, perchè mostrano come fosse l'Europa durante il secondo dopoguerra e quali i pensieri di chi lo viveva. Ho apprezzato molto anche il finale.

Non mi è piaciuto lo stile di scrittura dell'autore perchè non ti invoglia a continuare la lettura, al contrario sembra tirarti indietro. Anche la scelta dei personaggi non è piaciuta, perchè manca un vero protagonista.

Come colonna sonora metterei "The Velvet Gentleman" di Erik Satie.

Lo consiglio agli amanti delle storie noir basate non tanto sui colpi di scena, quanto sulla crudeltà umana.

"Come se esistesse una determinazione dell'uomo indipendente dalla forza e dal potere che ciascuno detiene! La legge non è la legge, la legge è il potere."

A questo libro collegherei un quadro, "L'urlo" di Munch, perchè trasmette la stessa sensazione di terrore.

Mi sono piaciuti molto i personaggi perché sono molto intriganti, e nascondono dei misteri che il protagonista vuole ostinatamente scoprire.

Non c' è niente che non mi sia piaciuto.

Una musica adatta a creare la suspense, che si fa man mano più forte fino ad esplodere nel punto culminante.

A tutti, perché è abbastanza facile da capire e in particolare agli amanti dell' intrigo e del mistero.

\"Alle sette la opero\".

Il film "Psyco" di Alfred Hitchcock perché anche questo è pieno di omicidi e di sospetti.

Mi è piaciuto soprattutto il personaggio del "falso" Nehle, il chirurgo nazista che operava senza narcosi. L'inserimento in una storia Thriller di una sadico omicida nazista delle SS ha avuto un ottimo effetto sulla storia.

Non mi sono piaciuti molto i dialoghi dell'investigatore con l'ebreo sopravvissuto al medico e con l'ubriaco scrittore.

Non so che musica mettere. Sicuramente una musica thriller.

Lo consiglio a una persona che ama la storia del XX secolo e che ama leggere i gialli/thriller.

Non ho una frase ideale. Tutti i dialoghi fatti col dottore, con l'infermiera econ il nazista sono bellissimi.

Un libro che mi è venuto in mente quando ho letto questo libro è stato "Maus" di Spiegelmann perchè questo libro (a fumetti)narra il genocidio degli ebrei provocato dai tedeschi in modo particolare: i nazisti sono raffigurati come gatti, gli ebrei come topi e i polacchi come maiali.

Con mio grande piacere e stupore sono rimasta avvinta nella lettura di questo giallo psicologico, costruito essenzialmente sulla complessità della vicenda e sull'intelligenza con cui si arriva a scoprire la verità, che si distanzia dal tradizionale poliziesco d'azione, con delitti e spargimenti di sangue, basandosi, invece, sulla sfera del pensiero e del ragionamento.
La cosa che indubbiamente mi ha colpito di più, è il personaggio di Barlach, un vecchio commissario di polizia che, a abituato ad indagare ed a "sospettare", non si rassegna a rimanere inerte nel letto, vinto ogni giorno di più dalla sua malattia, ma, con molta testardaggine, vuole chiarire il dubbio che lo assilla sul possibile scambio di identità tra un medico-criminale nazista ed un illustre chirurgo titolare di una clinica privata di Zurigo.
Per svelare il mistero è disposto anche a mettere a repentaglio la propria vita.

In alcuni punti, in particolare nel dialogo tra l'ispettore Barlach ed il dottore Emmenberger, Durrenmatt inserisce discorsi di stampo filosofico riguardanti il senso della vita e della morte, che risultano di difficile comprensione e distolgono il lettore dalla tensione creata dal libro.

Se dovessi mettere uno sfondo musicale a questo libro, sceglierei una musica con un ritmo lento che vada leggermente crescendo proporzionalmente alla tensione che aumenta nel corso della lettura, fino a cessare improvvisamente nelle ultime pagine e lasciare in sottofondo il ticchettio delle lancette dell'orologio della clinica che segna il passare inesorabile del tempo che separa Barlach dall'intervento senza narcosi del dottore Emmenberger, che lo porterà alla morte.

A mio parere il libro può piacere ad un pubblico molto vasto: agli amanti del giallo, perchè, anche se non è presente un delitto misterioso e non ci sono scene d'azione, durante tutta la narrazione c'è un aumento progressivo della tensione, tipico di questo genere; alle persone che preferiscono altre letture, in quanto come sfondo ci sono vicende storiche legate ai crimini dell'ultima guerra. oltre a ragionamenti filosofici.

La frase che più mi ha colpita, anche se in senso negativo, è "la legge non è la legge, la legge è il potere", perchè significa che la legge è uguale per tutti solo sulla carta; in realtà i potenti evitano la portata delle leggi o premono per fare approvare privilegi per il loro interesse.

Questo romanzo ricorda per molti versi "Il cavaliere e la morte" di L. Sciascia.
In entrambi i libri, infatti, il protagonista è un commissario gravemente malato; inoltre, hanno in comune il fatto che il giallo è solo un espediente per raccontare altro.
Nel nostro caso è l'occasione per condannare nuovamente le atrocità compiute nei campi di concentramento nazisti, il cui ricordo, nel momento in cui è stato scritto il racconto, rappresentava una ferita non ancora completamente rimarginata, nonostante gli sforzi generali di dimenticare la tragedia.

mi è piaciuto molto lo sfondo storico in cui è ambientata la vicenda.

niente in particolare.

una musica ricca di suspence, un pò tetra.

a qualsiasi persona che ama i racconti gialli, con numerosi intrecci all'interno della storia.

nessuna che mi ha colpito particolarmente.

nessuno.

mi è piaciuto per la sua trama molto intrigante che lascia spesso col fiato sospeso, soprattutto quando il commissario sta per essere...
molto interessante ed inaspettato anche il modo in cui finisce la storia.

non mi è piaciuto perchè secondo me è trattata troppo a lungo la psicologia dei personaggi e la lettura risulta quindi diventare un po' noiosa

non saprei dire un titolo ma sicuramente una musica un po' inquietante che, a tratti, mette anche un po' di agitazione

a chi piacciono i libri e le storie gialli e che cercano momenti di vera suspance ed emozione

quando dice che quell'ospedale è l'inferno dei ricchi

non mi ha ricordato nessun film o libro in particolare anche se ne conosco molti che trattano della seconda guerra mondiale, in particolare del dopo guerra

Lo stile particolare, affascinante e intrigante dell'autore, perchè rende il libro affascinante.

La prolissità dell'autore nele descrizioni, perchè rende a tratti il libro incomprensibile.

Musica classica (valzer n.2 Dmitri Shostakovic)

A tutti

"vuole operarmi senza narcosi" mormorò il vecchio

nessuno

mi sono piaciuti i personaggi..sempre molto imprevedibili...e soprattutto lo stile usato dall'autore..che entra spesso nella psiche e logica dei protagonisti...

in realtà mi è piaciuto tutto...

per questo libro userei una musica che cambia spesso il ritmo da lento a veloce...che susciterebbe sicuramente suspence e tensione...

lo consiglio a tutte le persone che amano il genere thriller-giallo e che amano legarsi alla storia..come in questo caso..poichè parla anche del lato storico del dopoguerra...

non c'è una frase che mi abbia colpito in particolare...

mi sono venuti in mente immagini della guerra e delle situazioni sociali che si crearono durante il dopoguerra...

Questo libro mi è piaciuto abbastanza, soprattutto perchè a me piacciono i gialli. Inoltre è ambientato in un periodo della storia interessante.

Questo libro non mi ha coinvolta più di tanto.

Nessuna in particolare.

Lo consiglierei alle persone a cui piacciono i gialli, ma anche i libri che trattano temi seri.

Nessuna in particolare.

Nessuno.

mi è piaciuta l'idea di Nehle che ad un certo punto della sua vita uccide Emmenberger e fa finta di essere lui, data la forte somiglianza. è un passaggio geniale, l'ho apprezzato molto.

il personaggio di Barlach, nonostante sia il protagonista, non mi ha molto convinto, non è descritto molto bene.

un pezzo di musica classica, siccome la faccenda si svolge prevalentemente nella clinica pae ricconi malati di cancro e nel periodo immediatamente dopo la seconda guerra mondiale.

a colui che apprezza i gialli, siccome questo libro è un giallo, e anche molto bello e affascinante.

vedrai, la nostra arte è un misto di matematica e fantasia.

nulla in particolare, ma potrebbe esere collegato a questo libro tutto ciò che parla di nazzismo e campi di concentramento.

Del libro mi è piaciuto abbastanza lo stile di scrittura: è un libro giallo, infatti, in cui si parte conoscendo il colpevole e, nel corso delle indagini, si vengono a scoprire tutti i reati da lui commessi

Non mi è piaciuto molto il modo in cui lo scrittore narra gli eventi perchè mette troppe metafore e similitudini che rendono più difficoltosa la lettura.

Bring me to life- evanences

Lo consiglio a chi ama i gialli e vuole leggerne uno particolare.

"Se potessi accompagnarla attraverso questa clinica, commissario, attraverso questa Sonnenstein che mi ha reso ciò che sono, nè donna nè uomo, soltanto un grumo di carne che esige quantità sempre maggiori di morfina, per sputare sul mondo le sinistre freddure che si merita, le mostrerei come muoiono i ricchi."

La vita è bella.
Se questo è un uomo-Primo Levi

mi sono piaciuti i personaggi perchè ognuno di essi ha un passato misterioso che viene svelato con la conclusione del libro.

l'uso sia del discorso diretto sia di quello indiretto anche nella stessa sequenza dialogica.

La colonna sonora di "Shinder List", perchè si riflette in questo libro per il tempo, per l'ambientazione e per i fatti.

A un amante dei gialli.

"I nostri principi, nella lotta contro il male, di quella lotta che non deve mai essere abbandonata, per nessuna ragione e in nessuna circostanza, sono principi campati in aria; tutt'al più funzionano a tavolino, ma non su questo pianeta, sul quale attraversiamo l'universo, come streghe su manici di scopa."

il brano "Viandante, se giungi a Spa...", perchè anche in questa situazione il protagonista è ricoverato in condizioni disperate e sono più o meno negli stessi anni.

Il Sospetto è uno dei tanti libri che mi è piacciuto. Mi sono piaciute le molteplici situazioni che si intrecciano a formare un thriler complesso e appassionante, lo stile in cui è scritto è molto comprensibile. Un altra cosa bella di questo libro sono le emozione che trasmette.

Niente non mi è piaciuto.

Non c'è nessuna musica che conosco che metterei, perchè questo libro è particolare e originale e vorrebbe una musica tutta sua.

Questo libro lo consiglio a un genere di persone cui piacciono naturalmente i gialli e la storia dell'olocausto.

"L'ingiustizia si va a cercarla dove c'è"

Leggendo il Sospetto mi sono venute in mente le immagini dell'olocausto di Dachau, dove sono andato l'anno scorso.

I libri gialli mi hanno sempre affascinato, ma questo è particolare perché si parte subito dal presupposto di avere già il sospettato, quindi si cerca di trovargli un alibi, un movente, il motivo delle azioni che l’hanno portato a far sì che, un giorno, sia scovato dal commissario Barlach in malattia e pensionato. Del commissario mi piace il modo in cui investiga - infatti, cita “La nostra arte è un misto di matematica e fantasia” -, con le sue risorse riesce a trovare una soluzione all’enigma posto al principio e, verso la fine decide di giocare il tutto per tutto entrando nella “tana del leone”. Anche se rischia la vita, si trova già con un “piede nella fossa”: il suo coraggio e la grinta di voler stanare il chirurgo “maledetto”, mi colpisce; perché si capisce che è solo questione di mesi prima che deceda.

Inserire come antagonista un chirurgo nazista che opera senza narcosi per puro piacere, rende la storia un po’ macabra. Mi fa ribrezzo pensare cosa debbano sopportare i pazienti sotto i ferri di uno psicopatico e l’atrocità del medico in questione. E rincresce anche il fatto dell’ebreo che, dopo la sua riuscita fuga, ha subito lui pure le torture e per questo si nasconde dati i risultati dopo l’intervento: calvizie permanente tanto che non ha nemmeno le ciglia. Che tristezza.

Una musica che si assocerebbe a questo libro potrebbe andar bene “Mission Impossible”.

Questo libro, secondo me, è consigliabile a persone che amano i libri gialli ma con terribili fantasie, tanto da dar quasi dell’assurdo al racconto.

“- Il mondo è morto – Pensò il commissario – Il mondo è morto –“. Questa frase mi suscita compassione perché l’umile commissario si lascia andare e non lotta più come una volta perché il ”leone” lo sta “ingoiando”: si abbandona al suo destino. È capodanno quando dice queste parole, proprio a mezzanotte.

Ma un vero film (tra l’alto anche simile) che accompagnerebbe il libro: “Misery non deve morire” o comunque un film con molta suspense con personaggi quasi segnati da un destino orribile, ma con un lieto fine.

Mi è piaciuta la parte dialogata del libro, in cui la dottoressa Marlock e poi Emmenberger parlano in modo diretto con l'ispettore. Lui in questo senso vince. Anche se non riesce a fare tutto da solo, ma viene aiutato da Gulliver,riesce a parlare, a sentire le confidenze della dottoressa e le opinioni del suo nemico Emmenberger.

Non mi è piaciuto lo scambio di identità tra i due medici.

Una musica misteriosa e inaspettata.Un pò discontinua dove il ritmo veloce,frenetico si alterna a un ritmo più lento,comprensivo.

Lo consiglierei a una persona che ama i gialli che fanno pensare e coinvolgono.

I malati si sottopongono volontariamente alla tortura,entusiasti del loro chirurgo,soltanto per contianuare a vivere ancora qualche giorno,gualche minuto,per non doversi separare da ciò che amano più dell'inferno e del paradiso,più della beatitudine e della dannazione:per non doversi separare dalla potenza e da quel mondo che l'ha loro concessa.

Niente.

Mi è piaciuto soprattutto il personaggio del "falso" Nehle, il chirurgo nazista che operava senza narcosi. L'inserimento in una storia Thriller di una sadico omicida nazista delle SS ha avuto un ottimo effetto sulla storia, inoltre mi ha sempre interessato la storia dei nazisti e del terzo Reich. Bellissima storia.

Non mi sono piaciuti molto i dialoghi dell'investigatore con l'ebreo sopravvissuto al medico e con l'ubriaco scrittore.

Non so che musica mettere. Sicuramente una musica thriller.

Lo consiglio a una persona che ama la storia del XX secolo e che ama leggere i gialli/thriller.

Non ho una frase ideale. Tutti i dialoghi fatti col dottore, con l'infermiera econ il nazista sono bellissimi.

Un libro che mi è venuto in mente quando ho letto questo libro è stato "Maus" di Spiegelmann perchè questo libro (a fumetti)narra il genocidio degli ebrei provocato dai tedeschi in modo particolare: i nazisti sono raffigurati come gatti, gli ebrei come topi e i polacchi come maiali.

del libro mi è piacito in modo particolare il momento in cui Barlach conta gli ultimi secondi...

devo dire che del libro mi è piaciuto tutto e pensando non riesco a trovare una situazione o un momento che non mi sia piaciuto.

se si pensa che ciò che è scritto nel libro è accaduto realmente penso che ci vorrebbe una colonna sonora angosciante e malinconica ma sinceramente non saprei indicarne una precisa.

a chiunque gradisce leggere i gialli

"Ammetto che mi diverte il fatto di sentirmi come una mosca che si dibatte nella sua ragnatela, tanto più che nello stesso tempo lei si dibatte nella mia".

il libro lo collegherei a tutte le immagini che una persona può avere visto riguardo agli internati in un campo di concentramento.

I monologhi spiegavano la psicologia dell'uomo e le sue ombre

Si capiva che i lunghi monologhi dei personaggi non potevano certo essere pensati in tempo reale.

una musica che crei tensione.

A qualcuno a cui piaccia il colpo di scena e che non ami troppo il lieto fine.

Il Bene e il Male cadono a caso nelle tasche della gente.

niente

Appena ho aperto la prima pagina del libro, mi ha appassionato il tema del testo: un giallo ambientato al tempo della persecuzione nazista. Sarà perchè ho sempre amato questo tipo di genere letterario, mi sono bastati pochi giorni per terminare il racconto. Ho apprezzato la fluidità della narrazione e, dal punto di vista soggettivo, mi ha trasmesso simpatia e - vista la sua condizione- tenerezza, il commissario Barlach. Quest'uomo, deciso e costante fino agli ultimi minuti della sua vita, ha saputo...
Mi ha interessato notevolemente la figura di Gulliver, uomo ebreo, rimasto macchiato dalla crudeltà dei suoi persecutori. Friedrich Durrenmatt ha saputo racchiudere in quest'unica persona l'intero popolo perseguitato da Hitler, unendo tutta la disperazione, la paura e le cicatrici sulle anime di questi uomini, di questi numeri, che rimarranno indelebili per sempre.

Il testo mi è sembrato piuttosto completo. Secondo il mio parere, però, manca di un numero sufficiente di descrizioni dei luoghi, degli ambienti, che arricchirebbero lo scritto e provocherebbero una "trasmigrazione" maggiore del lettore all'interno del racconto. Penso, inoltre, che la soluzione finale investigativa del commissario Barlach sia un po' troppo ovvia o, che comunque, manchi di una riflessione più sviluppata sulle indagini e soprattutto sulle ipotesi. Mi sarebbe piaciuto interagire maggiormente sul percorso poliziesco e fare anche io qualche congettura dal punto di vista logico: ho, invece, trovato troppi elementi che mi guidavano all'individuazione del compevole; l'ovviettà ha così, secondo il mio parere, un poco svalutato l'opera.

Hey, Jude dei Beatles;
la sceglierei per la frase che contiene :
" hey Jude, fermati: non portare il peso del mondo sulle tue spalle". Sarebbe così un buon riferimento per il personaggio di Gulliver, che deve portarsi il peso del suo dolore e della sua esperienza sulle proprie spalle.

Consiglierei questo libro a lettori che amano la suspence, il giallo storico, costituito cioè da avvenimenti e vicende accadute non contemporaneamente alle indagini, ma precedentemente.

" Ed ora se ne stava lì, quel gigantesco ebreo errante, a mezzanotte, seduto sul letto del commisario moribondo, colmo di dolore: un uomo che la storia del suo tempo aveva reso un lugubre, pauroso, angelo della morte" .
(pag.32)

Mentre leggevo il testo ho sempre pensato al telefilm in onda su RaiDue "Cold Case" : stesso tipo di indagini, sospetti, ricerche nel passato di uomini oggi considerati civili ma che nascondono un'anima colma di rabbia, dolore ed odio.

Di questo libro mi è piaciuto soprattutto il finale perchè il personaggio principale riesce a... ma sono molto interessanti anche i dialoghi tra i vari personaggi e i monologhi interiori presenti nel testo,perchè ci rivelano i lati psicologici,le emozioni e la versatilità che caratterizzano ogni personaggio. Si va dall'impavido ex commissario della polizia allo psicopatico dottore che opera senza narcosi, dall'ebreo buono e gigante al piccolo nano omicida.

In certi punti del libro le descrizioni diventano molto macabre. Il fatto che il colpevole sia stato svelato quasi subito secondo me ha privato il lettore di una maggiore immedesimazione nei fatti narrati senza dare la possibilità di fare supposizioni personali e quindi di cercare mentalmente il colpevole. Mi è dispiaciuto anche il fatto che il commissario Barlach sia stato...

Abbinerei a questo film la colonna sonora del film Schindler's list perchè emerge un senso di tristezza che ci deve far riflettere e ci deve far ricordare l'eccidio degli ebrei;ma d'altro canto anche le grandi cattiverie dei nazisti in modo che l'umanità non si debba più macchiare di un così orrendo crimine.

Lo consiglierei a tutti.

"Come se esistesse una determinazione dell'uomo indipendente dalla forza e dal potere che ciascuno detiene!La legge non è la legge la legge è il potere. Nulla in questo mondo è identico a se stesso;tutto è menzogna.Quando diciamo legge pensiamo al potere".

Abbinerei a questo libro il film Schindler's list.

contrariamente a ciò che mi aspettavo, questo libro mi è piaciuto davvero molto; non ho mai letto gialli, pensavo che non fossero il mio genere. E invece ho trovato questo libro veramente travolgente e devo ricredermi a proposito del mio pregiudizio.
Mi è piaciuto sotto tutti gli aspetti (scelta dei personaggi, descrizioni, dialoghi frequenti e descrittivi, quasi irreali da quanto sono articolati, lunghi ed esplicativi...) ma in particolare ho apprezzato la chiarezza e l'esausitività con cui il narratore racconta e denuncia attraverso i suoi personaggi le ingiustizie naziste del XX secolo (tenendo anche in considerazione il fatto che la prima pubblicazione di questo testo avvenne nel 1953, meno di 10 anni dopo la conclusione di quell'eccidio), senza mettersi il problema di essere troppo esplicito. Sono rimasta veramente colpita dal "carattere" di questo autore.

niente non mi è piaciuto.
però in diversi momenti, durante i dialoghi con l'ebreo Gulliver, alcuni commenti, alcune sensazioni descritte, senza la neccissià di riportare la cruenza di queste operazioni-torture, mi hanno fatto star male a livello psicologico, cogliendo la freddezza con cui erano raccontate e di conseguenza l'insensibilità che deve essersi sviluppata in questo ebreo (nel il quale vengono impersonificati tutte le vittime dei lager).

assolutamente nessuna musica, mi immagino solamente un profondo silenzio avendo ancora in testa le ultime pagine in cui l'unico rumore che si sente è quello delle lancette dell'orologio che piano piano fanno arrivare le 7, l'ora dell'operazione di Barlach.

lo consiglierei a chi è prevenuto nei confronti dei racconti gialli, come lo ero io prima di leggere questo.

in generale i lunghi dialoghi tra Barlach e Nehle-Emmenberg, più in particolare quello di pagina 112 a 117, in cui Emmenberg spiega i suoi omicidi, racconta la sua "fede".

mi torna in mente una "lezione-dibattito" organizzata qualche tempo fa dai compagni più grandi della mia sezione in occasione della "giornata della memoria".

Il libro mi è molto piaciuto perché è costruito come un giallo, genere che preferisco. La trama è molto coinvolgente perché nella storia è ben definito il profilo dei personaggi, il commissario e il dottore.

Non mi è piaciuto molto il fatto che in alcuni punti il libro è molto crudo; inoltre in alcune parti l'ambiente dove si svolge l'azione non è subito comprensibile.

Metterei una musica da film thriller

Lo consiglierei ad una persona che ama i libri gialli, quindi di genere thriller e forse un po' più grande di me (che ho 14 anni)

se una persona ha una sua idea di giustizia, che non è minimamente accettabile da tutta una comunità, non si può chiamare tale

in particolare niente

ho trovato questo libro molto interessante.mi è piaciuta la perseveranza di Barlach e il fatto che non si sia lasciato andare nonostante la malattia, e che abbia indagato, pur essendoin pensione, su un medico delle SS, Emmenberger, partendo da una foto e da un semplice sospetto. mi è piaciuta anche la figura di Gulliver, un ebreo vivo ma considerato morto, che era anche un fido amico di Barlach; mi ha colpito, infatti, il suo altruismo, che è sopravvissuto all' esperienza dolorosa del campo di concentramento.

la parte iniziale è un po' lenta. non mi sono piaciute le descrizioni, perchè spezzano un po' troppo la storia e rendono il libro leggermente noioso in alcuni passaggi. mi sono sembrati contorti e eccesivi alcuni ragionamenti filosofici dei personaggi.

non so bene che musica abbinare a questo libro, però ci starebbe bene una musica con un ritmo a trati veloce e a tratti lento, perché rispecchierebbe lo stile del libro.

lo consiglio a tutte le persone dalla mia età in sù, perché è un libro che può essere letto sia dai ragazzi che dagli adulti.

" Noi possiamo aiutare soltanto pochi, non tutti nello stesso tempo, è il limite del povero ebreo Gulliver, il limite dell' uomo.per questo non dobbiamo cercare di salvare il mondo, dobbiamo cercare di soppravvivere, è questa l' unica vera avventua che ci sia consentita in questa ora tarda del mondo. "

sia per le vicende storiche, che per la scarsa fiducia nell' uomo ed un pessimismo disarmante nei confronti del futuro dell' umanità (l'unica vera avventura della vita è soppravvivere), frutto di una terribile esperienza di vita, questa storia mi ha fatto venire in mente un libro che ho letto l' anno scorso: "Se questo è un uomo" di P. Levi.

La trama in sè è molto interessante in quanto le impostazioni noir della storia, protagonista che è un detective alla fine della carriera nonchè malato terminale, che viene a sua volta aiutato da personaggi che non appartengono al corpo di polizia ma sono, invece, molte volte nelle sue stesse condizioni (vedi l'ebreo Gulliver), servono a mettere in fuga tutte le sicurezze sulle indagini del protagonista (che si distaccano dal giallo che è, invece, una lettura rassicurante) e, pertanto, a creare un alone di suspence e di mistero attorno alla storia causato appunto dall'incertezza sull'esito più o meno positivo delle indagini.

Il finale è sicuramente la parte più deludente del romanzo poichè ci si potrebbe aspettare che le indagini abbiamo un esito e invece finiscono in un nulla di fatto con un detective che non risolve pienamente il caso e che vede la persona sulla quale indagava..., mentre, a mio parere, avrebbe meritato, una trama fin lì impeccabile come quella, un maggiore sviluppo. Bisogna inoltre evidenziare che, alla fine, si copre indagare il protagonista non sullo scambio fra le identità dei due medici bensì sulla vita e sulle tematiche a essa connesse, il che giustifica e costituisce una possibile attenuante a un finale che tronca la storia in amniera tale.

The Smiths-The Queen is Dead

Questo libro è da consigliare vivamente alle persone che amano la suspence e la tensione e a cui piacciono al contempo i misteri e indagare su questi ultimi. Queto libro è però totalmente sconsigliato, oltre alle persone amanti dell'azione, anche agli amanti dei gialli, che vedono questi ultimi come una rilassante lettura estiva, perchè questo è un libro giallo molto atipico che non dà alcuna certezza sull'esito delle indagini alle persone che lo leggono.

La legge non è la legge, la legge è il potere; questo motto dta scritto nelle valli entro le quali ci perdiamo.
La legge è il vizio, la legge è la ricchezza, la legge sono i cannoni, i trust, i partiti; qualsiasi cosa diciamo, non diciamo mai nulla di illogico, quando pronunciamo questa proposizione, la legge è la legge, che è l'unica menzogna.

Leggendo questo libro non ho potuto fare a meno di paragonarlo al film The Number 23 di J.Schumacher. Anch'esso, infatti, come Il sospetto, ha un'atmosfera molto noir, e nonostante presenti una trama tipicamente da giallo, anche in esso le indagini sono condotte da un protagonista che non è un detective ma è una persona comune, e che viene a sua volta aiutato da personaggi che non sono dei poliziotti qualificati bensì anch'essi delle persone comuni. Ciò, in maniera simile a quanto accade ne Il Sospetto, getta un alone di suspance ed imistero sulla storia e funesta ogni certezza sull'esito delle indagini.

Mi è piaciuto molto il fatto che nonostante il romanzo sia incentrato su un'indagine, non vi sono spargimenti di sangue o delitti misteriosi e le vicende sembrano svolgersi più nella sfera del pensiero, nell'ambito del ragionamento e nel campo di una riflessione tormentata che nella realtà.

Certe riflessioni sono troppo lunghe e possono risultare un pò pesanti.

Non sono immaginario - Afterhours
(in particolare la frase: "Sei un grande predatore dentro la mia testa che uccide solo per gioco" mi sembra particolarmente adatta al romanzo di Durrenmatt).

Ad una persona che ama le indagini e la ricostruzione degli indizi e apprezza riflessioni filosofiche e un ritratto psicologico dettagliato dei personaggi.

"Sono una parte e quindi soltanto un attimo, un caso, così come la vita, in questo mondo inaudito, non è che una delle sue incommensurabili possibilità, caso come me, e il senso della mia esistenza sta proprio in questo, nell'essere soltanto istante".

"Piazza delle Cinque Lune" poichè il giudice protagonista è in pensione e il caso che tenta di risolvere si presenta come l'ultimo della sua carriera.

Il personaggio di Emmenberger, essendo a mio parere l'unico davvero libero

La fine è la csa che mi è piaciuta meno, infatti mi aspettavo che il Vecchio...

Non so, qualcosa che desse una sensazione cupa e pesante

A chiunque voglia leggere qualcosa diverso dal solito e tratti i temi della Seconda Guerra Mondiale e dei suoi orrori

"...la libertà è il coraggio del delitto perchè è essa stessa un delitto..." "...E' strano che anche i macellai abbiano un credo..."

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mi sono piaciuti tutti i personaggi, sopratutto Barlach per ciò che dice nei suoi discorsi. mi è piaciuto il tipo di mistero da svelare. mi è piaciuto anche lo stile

non mi sono piaciuti i tanti e lunghi dialoghi che mi hanno reso la lettura noiosa

don't speak dei no doubt

a un lettore che ama i grandi misteri

non ho preferenze

mi ha fatto pensare ai film della saga di SAW perchè i personaggi subiscono delle torture simili a quelle di emmenberger

Mi è piaciuta la storia, in particolare il fatto che da una foto così poco importante possa nascere un sospetto così grande. Mi sono piaciute le riflessioni dell'autore sulla vita e sul mondo, perchè mostrano come fosse l'Europa durante il secondo dopoguerra e quali i pensieri di chi lo viveva. Ho apprezzato molto anche il finale.

non mi è piaciuto la scrittura dell'autore perchè non coinvolge ma sembra addirittura allontanarti dal testo

"The Velvet Gentleman" di Erik Satie

Lo consiglierei ai lettori di libri gialli, infatti questo romanzo ne presenta tutte le caratteristiche tipiche del racconto con indagine

"Come se esistesse una determinazione dell'uomo indipendente dalla forza e dal potere che ciascuno detiene. La legge non è la legge. La legge è il potere!

Lo collegherei all'urlo di Munch, perchè da lo stesso senso di paura

mi hanno molto coinvolto i dibattiti che vengono aperti tra il protagonista e i vari personaggi riguardanti la loro filosofia di vita,in particolare la loro fede

è un libro veramente snervante, non c'è un attimo che non sia colmo,"denso" di tensione...troppa...!
alcune descrizioni sono molto pesanti..

per me è inconcepibile riuscire ad associare della musica ad un libro del genere...

forse, ad una persona che riesce in un qualche modo a rimanere "distaccata", a non farsi coinvolgere troppo durante la lettura e sicuramente ad una persona che non si fa impressionare da racconti macabri,"crudi",(indescrivibili...)

di frasi che "mi sono piaciute" non ce nesono proprio,ma passaggi che mi hanno colpito per la loro intensità sì:(gulliver)"fede, speranza, amore,questi tre elementi, com'è detto così bene nella lettera ai Corinti. ma la speranza è la più tenace, essa ma lasciato in me, nell'ebreo Gulliver, rosse tracce incise nella carne." (emmemberg)"il senso della mia esistenza sta proprio in questo, nell'essere soltanto istante(...)quando mi pongo al difuori di quell'ordinarioumano che la nostra debolezza ha creato, divento libero, divento un puro istante,inaudito per la sua intensità, come la materia, potente come la materia,com'essa imprevedibile; e negli urli, nel dolore che stravolgono quelle bocche spalancate,(...)si celebra i mio trionfo, la mia libertà, nient'altro".

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Di questo libro, la corsa che mi è piciuta particolarmente è stata la descrizione super dettagliata della cascina sul massiccio del Blumlisalp. La descrizione è tale da creare dei paesaggi dell'anima, in cui il terrore del narratore si riversa nell'apparenza di questa casetta di montagna. Infatti essa viene descritta con travi nere e marce, fessure diventate habitat di funghi...

Premetto: io non vado matto per i gialli. Comunque, un'altra cosa che non mi è piaciuta è stato il dettaglio delle operazioni, senza anestesia e facendo del male, da alcuni, se si possono definire, dottori che avevano tutta l'intenzione di far soffrire le persone all'interno dei campi di concentramento nazisti. Anche se è accaduto davvero, sentirla citare in più di un punto del libro, mi ha fatto riflettere su quello che ha fatto l'uomo senza ragionare. Il finale non è stato troppo avvincente.

Come colonna sonora non saprei di preciso; ma, sicuramente una che si adatti ad un film di una volta, dato che il libro è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e adeguata alla situazione dei campi di concentramento. La colonna sonora, però, dovrà tener conto anche del fatto che si tratta di un racconto giallo, perciò dovrà creare un clima di suspance.

Consiglio il libro a tutte le persone che sentono di avere in sè due requisiti: amare i racconti gialli, ma, anche, essere appassionati di storia.

Non è proprio una frase, si può definire un'esclamazione ed è ciò che ha detto il Vecchio dal suo letto: ''Il sospetto''. Quest'esclamazione è colei che fa decollare il giallo, essa infatti è presente proprio nelle prime pagine del racconto. Mi sembra una bella scelta quella dell'autore del libro, Durrenmatt, di far dire ad un personaggio l'elemento più importante del libro: il titolo. In questo cas, ciò che è scritto nel titolo è, anche, molto importante per tutta la narrazione, per il motivo che ho scritto sopra: è proprio il ritorno del titolo all'interno del testo che permette lo sviluppo della narrazione.

Leggendo il libro mi è venuto in mente il film de: ''La vita è bella'', di Roberto Benigni. Questo film mi è venuto in mente solo per la tragica presenza di campi di concentramento nazisti che accomuna questo libro, che ho appena letto, a questo film.

Poco e niente.

Questo libro non mi è particolarmente piaciuto perchè il modo di scrivere dell'autore è molto pesante; ci sono troppi discorsi diretti, che sono troppo lunghi e anche i personaggi non sono particolarmente avvincenti poichè tutti si arrendono subito alla lotta contro il male tranne il detective, che però è un personaggio molto passivo.

Una musica che faccia provare tensione.

A una persona che abbia molta esperienza in campo letterale, che legga molto spesso libri di questo genere.

"Tutti gli uomini sono uguali. Nehle era un uomo. Dunque Nehle era come tutti gli uomini. E' un sillogismo perfido, eppure nessuno può contraddirlo".

Non lo so, non me ne viene in mente nessuno.