l-alfabeto-del-silenzio

Konigsburg E. L.
L’alfabeto del silenzio ,
Mondadori, 2002


Con in braccio la sua sorellina, Branwell Zamborska attraversò la veranda, scese gli scalini, salì in macchina e cominciò una nuova vita. Una sola "e". Una frase fatta. Quattro stelle.

Branwell e Connor sono legati da una profonda amicizia, di quelle che capitano una volta nella vita. Ma un giorno Branwell viene rinchiuso in un riformatorio, con l’accusa di aver fatto cadere a terra la sorellina neonata, che ora è in coma. Da quel momento, Branwell non ha più pronunciato una sola parola con nessuno, neppure per difendersi. Contro di lui la parola della baby-sitter presente al momento dell’accaduto, una strana registrazione telefonica e il suo silenzio, che sembra essere una prova certa di colpevolezza. Connor però non crede all’accusa, ed escogita un sistema per far parlare l’amico, per riuscire a scagionarlo e scoprire cos’è accaduto davvero.

Perchè leggerlo

Secondo me vale la pena perché trasmette molti valori, come l'amicizia, la fiducia, il coraggio, il non arrendersi, qualità che al giorno d'oggi sono molto utili per vivere come si deve.

Qualcosa sull'autore

E.L. Konigsburg è una delle autrici americane per ragazzi più note e apprezzate, e l'unica ad aver vinto per due volte la Newbery Medal. Dal 1968 a oggi ha scritto romanzi per adolescenti, racconti e biografie, oltre a un discreto numero di libri illustrati per bambini.

Rilanci:

1 febbraio 2016 | Francesca Petitti , Bologna (BO)