Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) ho apprezzato l'opera soprattutto per la particolarità. Era un opera molto innovativa all'epoca della pubblicazione e si può dire lo sia ancora oggi, in quanto non è mai stata seguita da altre opere simili o comunque di stile somigliante. Molto innovativa l'idea di narrare le le vicende riguardanti un intero villaggio partendo dalle singole narrazioni delle vite dei singoli personaggi. Apprezzo molto, inoltre, alcune delle idee espresse dall'autore, riguardanti il suo disprezzo per la società puritana degli Stati Uniti meridionali. Mi è piaciuta anche l'esplicitatezza sulla società americana di allora. Il profondo pessimismo espresso dall'opera. I personaggi di questo libro, infatti, hanno condotto vite infelici, la cui parte migliore è stata la gioventù, in quanto allora erano guidati dai molteplici sogni, illusioni e speranze di ogni giovane. Da ciò si capisce che, secondo l'autore, la vita non è che un inutile circolo vizioso che dopo la morte si conclude per sempre. Tramite ciò l'opera lascia trasparire un profondo ideale ateo, materialista e nichilista. una lenta musica malinconica che lasci trasparire la solitudine e l'infelicità dei personaggi. credo che sia un libro consigliabile a qualunque tipo di persona che sia in grado di comprenderne il messaggio. Credo infatti che, anche per chi possa non condividere i pensieri dell'autore, sia un libro molto utile sia perchè molto esplicito sulle condizioni dell'America di allora, sia perchè può risultare utile sulla formazione interiore e culturale di una persona. impossibile dirlo, poichè l'opera già di per sè non contiene un vero e proprio impianto narrativo, quindi non vi è una vicenda scandita in ordine temporale. Dunque non può esserci un seguito. secondo me questo libro può essere collegato con le composizioni di Giacomo Leopardi, grazie alle ideologie esposte. Leopardi, infatti, benchè non abbia mai consciuto Masters, condivide con lui parecchie ideologie.
tom91
voto: Bello