Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) In primo luogo mi ha molto colpita la semplicità con cui l'autore ha raccontato questa storia: ha utilizzato, infatti, un linguaggio e uno stile alla portata di tutti, non c'erano passaggi particolarmente difficili all'interno della narrazione. In secondo luogo ho apprezzato la figura del protagonista, Ben Richards, che vivendo in una condizione disagevole, ha deciso di mettere a repentaglio la sua vita per salvare quella della figlioletta Cathy. Ben, prima di essere scelto alle selezioni, era consapevole che le probabilità di rimanere vivo alla scadere dei trenta giorni erano bassissime, ciononostante non ha avuto nessuna esitazione e si è raccomandato con la Federazione Giochi che i soldi da lui guadagnati venissero messi a disposizione della sua famiglia. Mi è piaciuto molto, poi, il modo con cui l'autore ha inserito problemi attuali come la disoccupazione, parlando delle difficoltà di Richards, e l'inquinamento, causa della morte di numerose persone. Non mi è per niente piaciuto il modo con cui l'autore ha parlato del futuro, in cui è ambientato l'intero romanzo. Probabilmente Stephen King, durante la stesura del libro, pensava ad un futuro molto negativo, in cui la televisione avrebbe avuto il sopravvento su tutto, in cui non ci sarebbero stati programmi educativi, ma solo show e giochi crudeli che, molte volte, avrebbero portato all'uccisione dei partecipanti. Io, invece, penso al futuro con speranza, ad una società in cui si potrebbero risolvere molti problemi oggi esistenti con l'aiuto della tecnologia, che raggiungerà livelli sempre più alti. Dopo aver pensato a lungo alla musica da mettere come colonna sonora a questo libro, mi è venuta in mente "Fall To Pieces" di Avril Lavigne. Non c'è nessuno in particolare a cui lo consiglierei. In generale ho pensato a tutti coloro che hanno voglia di leggere un libro diverso rispetto ai soliti che hanno un lieto fine. Inoltre, visto che è un romanzo ambientato nel futuro, ritengo che possa essere letto da chi non pensa mai all'avvenire e da chi non si preoccupa di salvaguardare l'ambiente, per poter vivere in un mondo migliore. Non è stato facile pensare ad un'ulteriore continuazione del libro. Forse potrebbero cessare tutti quegli show crudeli, in cui muoiono persone del tutto innocenti; è improbabile, ma almeno provo a crederci!! Durante la lettura di questo libro mi sono venuti in mente i reality show. In molti programmi appartenenti a questa categoria, infatti, i protagonisti devono vivere, proprio come Ben Richards, in condizioni difficili.
Ho pensato a questa canzone non tanto per il testo quanto per lo stesso titolo che, dal mio punto di vista, richiama il finale tragico del romanzo.
Ballerina '91
voto: Bello