Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) In questo libro che ho trovato molto bello e diverso anche se poco horror ma al contrario molto triste, non c'è stato nulla che mi abbia colpito in particolare. Il libro in genere, come ho già detto, mi è piaciuto molto ma quello che in parte mi ha delusa è che del leggendario mostro di Frankenstein c'è ben poco di terribile e di pauroso come invece la sua fama racconta. Non conosco musiche particolari che metterei come colonna sonora di questo libro se non Profondo Rosso. Lo consiglio a tutti perchè penso che si possa leggere senza nessun problema. Non ho una frase in particolare ma tanti spezzoni presi dal libro: Un film che ho visto e che mi è venuto subito in mente mentre ancora leggevo questo libro è "Frankenstein Junior" di Mel Brooks, una specie di continuo e una parodia di questo racconto, molto divertente e buffa.
Comunque è un libro scorrevole che si legge molto bene, senza perdersi in lunghe, pesanti e noiose descrizioni.
Un' altra cosa che trovo strana in un romanzo dell' orrore è la tristezza e la melanconia che pervade durante tutto il racconto e che alla fine del libro lascia il lettore perplesso e ancora a chiedersi chi dei due protagonisti aveva ragione e aveva fatto la scelta giusta, se Vittorio Frankenstein o la sua creatura.
"Le fatiche degli uomini di genio, anche se battono una strada sbagliata, non mancano mai di recare, in ultima analisi, sostanziali vantaggi all' umanità";
"Dormiamo: un sogno ha forza di avvelenarci il sonno...
Desti: un pensier tormenta ciascun' ora del dì...
Ci guidi la ragione, o l' intuito o l' istinto;
che si rida o si pianga, che si abbracci il dolore
o si scacci l' affanno... tutto è per l' uomo eguale,
perchè, gioia o dolore, quaggiù tutto finisce.
l' ieri dell' uomo mai sarà pari al domani;
unica si perpetua la mutabilità."
"Poteva essere l' uomo a un tempo così possente, virtuoso e magnifico, eppur così vizioso e vile?
Esso appariva ora il semplice erede di principi malvagi, ora tutto ciò che di nobile e divino può essere immaginato.
Essere grande e virtuoso appariva l' onore più alto che può toccare ad una creatura dotata di ragione; essere vile e vizioso, quali erano molti di coloro che venivano ricordati, sembrava la cosa più degradante, condizione più abbietta di quella di una talpa cieca o di un innocuo verme."
"Stranissima cosa è la coscienza! Quando si è impadronita della mente, si abbarbica ad essa come un lichene sulla roccia."
"Sono perfido perchè sono infelice; non sono forse evitato ed odiato da tutta l' umanità? Tu, mio creatore, vorresti farmi a pezzi ed essere felice; ricordatelo e dimmi: perchè dovrei avere io pietà dell' uomo più di quanto l' uomo ha pietà di me?"
"Dovrei io forse rispettare l' uomo che mi disprezza?"
"Ogni uomo trova una moglie per il suo affetto, - gridò, - ogni bestia trova la sua compagna, soltanto io devo essere solo?"
"Non era ingiusto tutto ciò? Solo io debbo essere considerato criminale, quando tutta l' umanità ha peccato nei miei confronti?"
Elo
voto: Molto bello