Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) La storia fantastica creata dalla fantasia dell'autrice è semplicemente particolare. L'introduzione di elementi fantastici come appunto "i doni" suscita fin dall'inizio l'interesse del lettore. Ho inoltre notato una continua suspance nella vicenda che iniziato il libro, costringe a finirlo per conoscerne il seguito. Inizialmente il lettore impiega un pò di tempo per capire il modo di vivere della civiltà rappresentata, ma Ursula K. Le Guin limita la difficoltà con un sommario chiaro e comprensibile. Infatti l'autrice ha un modo di scrivere scorrevole e permette sempre di capire ciò che si sta leggendo. Mi è piaciuto in particolare il momento in cui Orrec, dopo aver superato lo schock iniziale di fronte al suo dono incontrollabile, si adegua alla nuova vita con l'aiuto dell'amica Gry. In conclusione la vicenda è facilmente comprensibile e alquanto accattivante in quanto, anche dopo lo scioglimento, l'autrice lascia immaginare al lettore come si concluderà la vicenda. Avrei apprezzato una mappa del luogo in quanto inizialmente non è chiaro l'ambiente dove si svolgono i fatti narrati. Inoltre, inizialmente ho avuto un brusco impatto con la vicenda: ricca di nomi tutti simili tra loro che mi hanno ingenerato una grande confusione. La vicenda è triste e monotona, per questo metterei a questo libro una canzone di Dido, in particolare "Here with me". Lo consiglio ad una persona sopra i dieci anni che ama fantasticare su una vita inverosimile. Tuttavia a mio parere anche gli adulti possono trovare piacevole la lettura di questo libro in quanto il modo di scrivere è curato e scorrevole. Secondo me Orrec e Gry giungeranno "alle terre basse" e qui il protagonista realizzerà il suo sogno di diventare un cantastorie. I due si adegueranno quindi alla nuova vita e ne trarranno felicità . Paragonerei questo libro a "Il signore degli anelli" perchè come in quest'ultimo dominano la vita dei personaggi entità fantastichè e inverosimili.
Maris
voto: Così così