Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Un libro dinamico, divertente e angosciante nello stesso tempo, ricco di suspance e terminologie tipiche afgane, arricchito ulteriormente dalla determinazione e la voglia di emergere a tutti i costi (PUR RISPETTANDO LE PROPRIE ORIGINI) di un'adolescente in un mondo che opprime e che è portato avanti da padri tradizionalisti che vogliono lasciare il segno nella vita delle proprie figlie. il libro mi ha pienamente soddisfatta!!!!!!! A questo romanzo si adatterebbero le parole della canzone di Nek "Lascia che io sia", perchè esprime rabbia, malinconia ma anche sottomissione a una vita che non lascia vivere, a un'aria che non fa respirare, carica di pregiudizi e opinioni infondate. Un libro adatto a tutti coloro che vogliono capire non solo i problemi dell'Afganistan, tra cui le discriminazioni, ma anche le cause che li hanno generati, scavando nei pensieri dei padri che obbligano le figlie a sposare chi non amano, o dei mariti che minimizzano il valore delle mogli condizionati dalle opinioni degli amici. Questa storia per avere l'"HAPPY END" dovrebbe finire con Rubina che diventa una famosa reporter e si sposa con Mohammed, invece la sorella Alia riesce a laurearsi alla facoltà di medicina di Toronto e decide di non abbandonare il suo paese, lavorando all'"Indira Gandhi Children Hospital" che ha segnato una svolta nella vita della sua famiglia. Questo racconto si potrebbe paragonare alla storia di Billy Elliot che, nonostante le proibizioni del padre, la povertà della sua famiglia e i pregiudizi, insegue il suo sogno e, con costanza e impegno, riesce ad avverarlo; allo stesso modo Rubina si oppone ai tabù imposti dal padre seguendo le sue convinzioni e i suoi ideali di libertà.
Insomma, questo libro è adatto a tutte le persone che vogliono andare a fondo nei problemi che affliggono il mondo intero.
...SeLa...
voto: Molto bello