Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Del libro “L’alfabeto del silenzio” mi è piaciuto soprattutto il fatto che l’autrice sia riuscita a intrecciare abilmente una storia di intensa amicizia con un giallo misterioso e coinvolgente. E’ bello anche il messaggio di questo libro, cioè che l’amicizia è un sentimento profondo che non si può spezzare nemmeno se il tuo migliore amico è stato accusato di omicidio e reagisce con il silenzio, soprattutto se, pur di riuscire a comunicare con lui, sei pronto a inventarti un alfabeto, l’ alfabeto del silenzio appunto. Mi è piaciuto anche il modo in cui la scrittrice ha strutturato il libro, infatti è insolito iniziare una narrazione con una conversazione per poi tornare indietro nel tempo. Anche i personaggi sono ben ideati e le loro personalità studiate nei minimi particolari. L’unica cosa che non mi è piaciuta è stato il finale, nonostante la soluzione dell’enigma sia spettacolare e bene articolata, il colpevole era scontato, infatti secondo me si può dedurre chi è il responsabile dell’accaduto poco dopo la metà del libro. Io metterei come colonna sonora le seguenti canzoni: “Hurt” di Christina Aguilera e “I believe I can fly” di R. Kelly. Consiglio questo libro agli amanti dei gialli, a quelli che leggono il libri assaporando ogni parola, a quelli che si divertono a immaginare come sono fatti i personaggi e gli ambienti descritti, a quelli che si sanno appassionare ad ogni tipo di storia e che amano la suspense. Secondo me questo libro può essere letto anche da adulti rimasti bambini nello spirito che si ricordano ancora cosa è la vera amicizia. Il dottor Z. e Tina hanno un altro bambino, Branwell continua a frequentare Connor fino all’Università poi si sposa e cambia città, ma mantiene i contatti con il suo migliore amico. Margaret si rappacifica con suo padre e si sposa con Morris da cui ha una splendida bambina di nome Martha, Vivian si ritrova disoccupata e si sposa con un inglese, ma per contribuire al guadagno della famiglia continua a fare la baby-sitter… E Connor diventa psicologo e lavora al Centro comportamentale! Leggendo questo libro mi è venuta in mente la trilogia: “Cronache del mondo emerso”. Pensandoci bene questi due libri non hanno quasi niente in comune, infatti uno è un fantasy, l’altro è una storia che potrebbe essere vera, però in entrambi i libri si parla molto di amicizia, i personaggi sono curati e hanno una vera e propria personalità. Inoltre le due storie sono egualmente cariche di suspense e appassionanti.
laura
voto: Molto bello