Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Ho apprezzato il clima di mistero, favorito dal particolare stile capace di coinvolgere in modo sorprendente. Bella l’amicizia fra i due ragazzi, basata sulla fiducia e il rispetto reciproco. E’ impressionante lo sforzo di Krille nel cercare di comprendere le stranezze dell’altro, senza ferirlo o invadere la sua preziosa intimità: il padre lo spinge a chiedere informazioni sulla sua famiglia, mentre lui trattiene la propria curiosità per paura di perdere definitivamente l’amico. A volte la suspence è esagerata, tanto da risultare fastidiosa. Alcune parti sono troppo malinconiche e ripetitive e il finale della storia sconvolge. Certo non tutti i libri devono essere caramelle, ma è davvero triste la storia di Jan e ti lascia a bocca spalancata. Non ho un’idea precisa, ma suggerirei una colonna sonora ricca di suspence e che accompagni con delicatezza dai momenti di gioia a quelli di tristezza. A chi ama le storie di amicizia, ma vuole anche riflettere e non è spaventato dalle storie tristi. Secondo me Krille rimane sconvolto per un po’, pensando a Jan, alla sua vera identità alla sua vita e a cos’avrebbe potuto fare per aiutarlo/a. Forse dopo cercherà di capire... Non mi ricorda nessuna di queste cosa in particolare, ma piuttosto rispecchia la sensazione di cattività e finzione che mi ha trasmesso il circo le poche volte che ci sono andata
*kia*
voto: Bello