Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Questo è il primo libro di fantascienza che leggo e devo dire che ne sono rimasta ben impressionata. Innanzitutto perchè è una parodia della storia umana e dei suoi comportamenti, che spiega, in chiave narrativa, la filosofia che fino ad oggi l'uomo ha prodotto. E poi perchè con il suo ritmo incalzante, ironico, divertente, surreale ed improbabile riesce ad illuminare il senso della vita (soprattutto nell'ultimo capitolo con la descrizione, da parte della Guida Galattica, delle "Fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza"). Mi è piaciuto davvero molto il lessico strano e fantastico usato dallo scrittore ed il suo stile. Considero questo romanzo una bella lezione di vita nascosta da leggerezza e sarcasmo. L'unica nota negativa che ho constatato è la lentezza nello svolgimento complessivo della vicenda. O meglio lo scrittore dà molto risalto alle avventure antecedenti all'arrivo sul pianeta Magrathea, vero centro dello sviluppo delle vicende. Inoltre alcune sfumature vanno rilette per coglierne a fondo il messaggio. Devo ammettere che non conosco molte canzoni, quindi non saprei esattamente quale mettere come colonna sonora. Userei, però, un brano dalla melodia prima lenta e che poi, crescendo, diventi più aggressiva. Consiglierei il libro agli amanti della fantascienza e non solo. A chi, per esempio, fa dell'ironia il proprio stile di vita, agli amanti delle parodie e a chi vuole leggere un libro fuori dall'ordinario. Secondo me i nostri cinque amici arriveranno al "Ristorante al Termine dell'Universo", ma si accorgeranno che, a causa dei Vogon, è stato distrutto per far posto alla famosa autostrada iperspaziale. Incontreranno, allora, la flotta demolitrice che, avendo riconosciuto Ford e Arthur, cercherà di eliminarli. Ma grazie all'attivazione della Propulsione d'Improbabilità, si troveranno catapultati in un altro Universo, parallelo a quello conosciuto. Qui l'astronave Cuore d'Oro comincerà un lungo viaggio alla scoperta di nuovi mondi e, per la gioia di Zaphod, di nuovi tesori e leggende, passando folli avventure e strane vicende. Leggendo questo libro mi è venuto in mente il cartoon "Futurama", basato anch'esso su una visione futura dell'Universo. Marvin, il robot dagli aspetti umani, assomiglia molto a Denver, robot presente nella serie. Oppure lo collegherei, per certi aspetti, al telefilm "Phil dal futuro".
BeXa
voto: Molto bello