Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) “Guida galattica per gli autostoppisti” mi è piaciuto, è un libro divertente ed è molto piacevole da leggere. Non avevo mai letto libri di fantascienza prima di questo e ho apprezzato molto l’ambientazione: la simpatia dei personaggi, le strampalate invenzioni e alcune situazioni assurde portano il lettore a girare l’ultima pagina con un sorriso. Mi sono piaciute molto le parti in cui vengono riportati degli spezzoni della guida galattica, alcuni sono molto divertenti, per esempio quello che spiega perché per un autostoppista è molto importante avere sempre con sé un asciugamano. Non c’è un personaggio in particolare che mi abbia colpito, ognuno di loro ha delle caratteristiche differenti. Mi ha intenerito un po’ il robot CPV (Carattere da Persona Vera) Marvin perché è sempre triste e depresso. Il libro mi è piaciuto e, escluso il finale, che lascia la storia in sospeso, rinviando al secondo libro della serie intitolato “Il Ristorante al Termine dell’Universo”, non ho trovato difetti rilevanti che influiscano negativamente sulla lettura. La canzone che metterei come colonna sonora a questo libro si intitola “Space dementia” del gruppo rock britannico Muse. Ho abbinato questa canzone al libro perché nel testo ci sono riferimenti allo spazio e l’intro strumentale ricorda “2001, odissea nella spazio”. Consiglio questo libro a una persona a cui piacciono letture divertenti e non particolarmente difficili, e agli amanti dei libri di fantascienza. Secondo me, dopo l’ultima pagina del romanzo, i quattro personaggi continuano a viaggiare insieme nell’universo, vivendo sempre nuove avventure. Ford, con l’aiuto di Arthur e di Trillian, continua a collaborare nell’aggiornamento e nella modifica dei dati contenuti nella Guida galattica per autostoppisti. Zaphod, invece, dopo aver mangiato al Ristorante al Termine dell’Universo, comunica ai suoi compagni di viaggio la sua volontà di tornare a Magrathea, per stabilirsi lì e, con il tempo, riuscire a convincerne gli abitanti a costruire un pianeta tutto per lui. Nonostante sia uscito recentemente il film tratto da questo libro, lo collegherei anche a “Star Trek”. Leggendo “Guida galattica per gli autostoppisti” mi sono venuti in mente anche i libri di Isaac Asimov.
LaMoRtA
voto: Molto bello