Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) l'idea di partenza, mi è piaciuta subito; soprattutto perchè la fantascienza e il fantasy mi piacciono molto. il tema di partenza, come ho già detto prima, mi ha attirato subito, ma mi aspettavo un romanzo completamente differente. una musica molto triste e cupa, sopratutto nelle scene in cui alcuni uomini politici vengono lapidati, ma anche ironiche e simpatiche nei momenti in cui la narrazione si sofferma sul protagonista, che riesce, grazie alla sua anima intrapendente, a raggiungere le cime dell'alta società. lo consiglio a una persona che ami il mondo della politica (e che ci capisca qualcosa!!!!) e che ami anche la fantascenza o perlomeno una "minima flessibilità della realtà" beh in effetti il libro termina esattamnete dicendoci come la situazione si sia stabilizzata nel mondo e nella vita del protagonista e perciò ritengo che rimarrà su un equilibrio stabile e che magari, i suoi parenti (come ad esempio la sua stessa moglie o il padre di lei) capiscano quanto il razzismo sia per persone sciocche e ignoranti. sicuramente mi vengono in mente film del "West" o comunque film americani ambientati negli anni 80 e 70 dove il razzismo e il Ku Klux Klan erano molto diffusi.
lo scorrere della vicenda è in alcuni punti troppo lento perchè già dall'inizio io avrei sviluppato il romanzo in modo diverso.
nonostante tutto nella parte finale, viene data una "spinta" alla vicenda e, come dopotutto fanno i libri, ci lancia un messaggio molto importante.
difatti l'uomo sente sempre il bisogno di accanirsi contro un suo simile e di perseguitarlo, così ricerca in lui differenze notevolmente visibili e le carica di altre caratteristiche correlate, come l'intelligenza, la capacità di stare in un ambiente civile: in poche parole, ricerca dovunque il razzismo.
e nonostante per la prima volta al mondo viene posta una soluzione per il problema "dei neri" i bianchi sono preoccupati che la loro razza s'infetti.
una volta che questa macchina di sbiancamento per i neri verrà messa in funzione non sarà più possibile fermarla, ma l'uomo troverà un altra colorazione (rosa) troppo chiara e di conseguenza tutti si tingeranno il viso di scuro per non essere emarginati perchè "troppo bianchi".
ecco che allora schuyler sottolinea con ironia la stupidità dell'uomo che trova nelle differenze tra i suoi simili un problema di cui preoccuparsi senza un profondo e sentito motivo (e nemmeno nessuna morale), ed è sicuramente l'aspetto che ho preferito di più.
difatti, pensavo che si concentrasse in modo più approfondito sulla vita del protagonista che viene sbiancato, invece l'autore usa questo personaggio per raccontarci i cambiamenti economici, culturali, sociali, ma sopratutto politici che avvengono dopo la scoperta di un mezzo per sbiancare i neri.
perciò trovo che la narrazione in alcuni punti sia troppo pesante perchè si dilunga troppo sulle questioni politiche; ma è anche vero che sarebbe stato difficile poter raccontare solo la vita di una persona che muta anche insieme alla società, poichè tutto ciò che ci accade nella vita è influenzato dal mondo in cui viviamo.
inoltre anche nei punti più critici il narratore affronta la situazione con freddezza glaciale, non facendo trasparire alcuna pietà o emozione, perciò vi aggiungerei anche una musica che sottolinei il distacco emotivo.
è da sottolineare che l'autore crea una certa analogia tra il razzismo in sé, e l'ignoranza.
infatti questa forma di paura e di odio, parte proprio da persone ignoranti come quelle citate qua sopra, ma sorprendentemente ci dimostra con sconcertante verità che anche nelle classi più elevate (fra cui uomini politici) il pensiero sia lo stesso e che di conseguenza, anche in queste figure di spicco ci sia una ben nascosta ignoranza.
mi viene in mente un film dove questo argomento è trattato in modo delicato e non vi sono scene troppo crude: Pomodori Verdi Fritti A Colazione
Jackie
voto: Discreto