Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) L’autore grazie a delle efficaci descrizioni ha fatto sì che il lettore si immedesimasse nei personaggi e nell’ambiente nel quale si svolge la vicenda, rendendo così il ritmo del racconto più spigliato e piacevole. Ho apprezzato anche lo spirito di gruppo e il lavoro collettivo dei naufraghi, simpatici e al contempo tenaci e daterminati. Grazie alla loro forza di volontà e al loro spirito di gruppo, capitanati dal saggio ingegnere Cyrus Smith, riescono a sopravvivere nella sperduta isola del Pacifico affrontando ,sempre uniti, problemi e difficoltà. La chiave di lettura di tutta la vicenda è risultata per me troppo surreale e poco efficace, non ho gradito per tanto la conclusione del libro. Devo sottolineare però che non sono un’amante del genere d’avventura e che spesso i libri di questo genere sono caratterizzati da colpi di scena simili. La musica che più si addice secondo me a questo libro è “Prima di partire per un lungo viaggio” di Irene Grandi; brano musicale che esprime libertà, semplicità e al contempo determinazione, sentimenti che, almeno in parte,rispecchiano il carattere dei protagonisti dell’avventura. Nessuno sa cos’ha in serbo per noi la sorte: l’importante è accettare il tutto come una sfida e dare il meglio di noi stessi per affrontare i problemi e gli ostacoli della vita. “L’Isola Misteriosa” è un libro consigliabile secondo me, oltre che ad un amante del genere d’avventura anche ,ad una fascia d’età che va dai nove ai quindici anni; questo non significa che sia riservato solo ai più giovani ma secondo me difficilmente pottrebbe riscontrare successo in un pubblico adulto. Trascorrono gli anni e cresce sempre più negli amici la volontà e la curiosità di tornare nel punto del Pacifico ove avevano visto per l’ultima volta scomparire fra le onde l’Isola Lincoln. Così dopo giorni di navigazione, scorgono in lontananza un’isola, ma non un lembo di terra qulsiasi : quella era la loro Isola, l’Isola Lincoln. Lentamente, stupiti , sbigottiti e al contempo emozionati si avvicinano. Gli sguardi fissi nella stessa direzione e carichi di ricordi che sembrano chiedere la parola. Nessuno si azzarda a parlare ma, nonostante questo la decisione è unanime: l’imbarcazione riparte alla volta dell’Iowa. I protagonisti non ne riparlarono mai più, decisero però che quel segreto non sarebbe stato svelato a nessuno e la loro vita proseguì normalmente, in armonia e serenità. Leggendo L’isola Misteriosa ho ripensato a due libri che ho letto molto tempo fa, “L’Isola del Tesoro” di Robert Louis Stevenson e a “Robinson Crusue”: il personaggio, sebbene sia inizialmente solo, deve ad ogni modo fare i conti con la natura dell’isola(apparentemente deserta). Robinson, come i naufraghi americani, cerca di adattarsi e di sopravvivere costruendosi un riparo e allo stesso modo di Pencroff costruisce un’imbarcazione per poter salpare dall’isola.
Francy92
voto: Bello