Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Numerose sono le cose ben riuscite in questo libro. Fin dai comportamenti dei personaggi secondari si può individuare una loro funzione specifica. Per esempio, nel caso del piccolo Børre, lo scopo principale del personaggio è quello di fare incontrare il protagonista con Lise. La descrizione della partita di croquet che il protagonista fa all’inizio del romanzo col proprio fratello ha indubbiamente significati simbolici, ma può risultare noiosa a chi non si intende di questo sport. Don’t worry, be happy (Bobby McFerrin) Questo libro lo consiglierei a chi vive o ha vissuto la stessa crisi esistenziale che ha improvvisamente turbato il protagonista. Infatti tutta l’introspezione che questi attua potrebbe rilevarsi utile per coloro che hanno questo genere di problema. probabilmente il protagonista si ricongiunge con Lise, e insieme possono godersi il beneficio conseguente alla risoluzione del problema della crisi esistenziale che ha afflitto il protagonista e che si è protratto per un paio di mesi. Inoltre vengono continuate le relazioni con tutti gli altri personaggi citati nel libro, in particolare l’amico “buono” Kim. forse lo stile molto personale col quale vengono presentati i disturbi e i pensieri del protagonista riportano allo stile altrettanto personale del libro Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon.
Molto originale si rivela inoltre l’idea da parte dell’io narrante di creare una linea telefonica a pagamento apposta per rilassare gli interlocutori con canzoni per bambini, famose per la loro capacità di tranquillizzare.
Enricuzzo
voto: Discreto