Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Questo libro mi è piaciuto per la trama: due strani personaggi stretti da un fortissimo legame di amicizia. Giocano insieme a scuola e nel parco e parlano dei loro sogni, dei progetti e dei possibili amori. Il libro non mi è piaciuto in alcune parti perché le ho trovate un po’ ambigue, prive di un evidente collegamento con la storia e con i personaggi, tanto che ho dovuto interpretare gli avvenimenti a modo mio, utilizzando il mio intuito e la mia sensibilità. Come colonna sonora metterei la canzone "Seasons Change" di Susie Suh Consiglierei questo libro alle persone che pensano di non avere bisogno di nessuno e che ritengono che nella vita non ci sia molto da perdere. Una sera Jon tornò a casa dopo l’ennesima nottata trascorsa a bere al pub. Chiusa la porta, si gettò sul letto dove cadde in un sonno profondissimo. E sognò. Lui e Bjorn insieme nel parco: parlavano di cosa fare “da grandi”, nessuno voleva andare a lavorare in fabbrica. Nel sogno rivisse poi quell’orribile incidente sull’albero vicino al burrone; ma stavolta Bjorn, buttatosi improvvisamente nel precipizio, era illeso e gli parlava: gli ricordava i progetti che non aveva portato a termine e lo consolava, dicendogli che la colpa dell’incidente non era sua e che quindi doveva vivere serenamente anche senza di lui. Leggendo il fumetto mi è venuto in mente il libro “Tre metri sopra il cielo” perché anche in quella storia il protagonista perde il migliore amico per un incidente e questo tragico evento cambia la sua personalità.
Questo legame viene distrutto dalla morte di uno dei due, che segna tragicamente la vita dell’altro.
Ho trovato lo stile dell’autore molto originale e accattivante. Semplici immagini senza vignette e diapositive vuote esprimono sentimenti forti e producono un senso di vuoto e di sconvolgimento nell’animo del lettore.
Il libro mi ha interessato perché tra i fumetti che ho letto è l’unico che offre uno spunto di riflessione: quando tutto sembra andare bene e quasi diventare monotono, la vita ci pone di fronte ostacoli o situazioni difficili quasi per ricordarci che bisogna dare un senso a ciò che facciamo e non prendere tutto alla leggera.
Ad un tratto un tonfo svegliò Jon. Ripensò al suo sogno e corse al cimitero sulla tomba dell’amico; gli promise che avrebbe portato a termine i progetti che condividevano da ragazzi e che sarebbe tornato solo dopo esserci riuscito.
Passarono diversi anni. Jon tornò ma era cambiato: era ricco, era diventato un grande imprenditore e si era sposato. Ora viveva finalmente di nuovo felice.
FRA@
voto: Va nella biblioteca ideale