Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Mi affascina molto il mistero che si cela dietro ad una cassetta abbandonata con poche lettere all'interno. Alcune descrizioni sono particolarmente lunghe e ricorrenti. "Pensa" di Fabrizio Moro. A qualcuno che apprezzi le tipiche caratteristiche del romanzo giallo con uno sfondo di mistero irrisolto e taciuto. "Io avevo tredici anni, ed ero il più giovane del clan dei Mitchel. Non che fossi poi un tredicenne tanto sveglio: la mia conoscenza delle cose del mondo era pari a quella che un maiale può avere di posate e galateo (...). Un libro simile e altrettanto avvincente è "Il mistero dell'orchidea selvatica".
Mi hanno molto divertita alcuni passaggi iniziali riguardanti il protagonista.
Sono rimasta, inoltre, colpita da alcuni passaggi sulla segregazione razziale negli anni Cinquanta.
Dispiace dirlo, ma avevo appena smesso di credere a Babbo Natale, e la cosa ancora mi faceva andare in bestia. La verità su questa faccenda, me l'avevano detta alcuni compagni di scuola sei mesi prima che ci trasferissimo a Dewmont, e da parte mia la questione era andata a finire in rissa con Ricky Vandermeer."
*fia*
voto: Molto bello