Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Di questo libro mi è piaciuto soprattutto l'aspetto scientifico; la spiegazione che l'autore fornisce riguardo al fatto che sia possibile che nel mondo esistano novantaquattro persone perfettamente uguali tra di loro e a loro volta tutte geneticamente con lo stesso profilo di Hitler mi ha colpita molto. Di questo libro non mi è particolarmente piaciuta la parte iniziale, poichè la storia stentava a prendere il ritmo giusto; per alcune pagine non mi è stato molto chiaro quali fossero i ruoli dei personaggi che venivano citati in questa introduzione al romanzo. Più volte sono stata sul punto di interrompere la lettura, perchè generalmente se l'introduzione di un libro non mi colpisce non la porto a termine, però ho trovato comunque la voglia di proseguire e sono molto contenta di averlo fatto. Come colonna sonora a questo libro metterei "Never back down" di Novastar, perchè mentre ascolto questa canzone mi sembra di rivivere nella mia mente le immagini del romanzo con la crudeltà che le caratterizza. Consiglio questo libro a tutte le persone che non vogliono dimenticare il tremendo periodo che ha colpito l'europa nel secolo scorso, poichè, anche se il romanzo tratta di un periodo successivo a quello della Seconda guerra mondiale (è ambientato intorno agli anni Settanta),invita a riflettere su come sia facile, se non si presta attenzione, un possibile ritorno al passato attraverso la formazione di nuovi gruppi nazisti. Secondo me, dopo circa vent'anni dai fatti narrati, i novantaquattro piccoli Hitler ormai diventati adulti scopriranno il segreto che li accomuna e insieme si uniranno per formare una lega che impedisca la formazione di nuovi gruppi nazisti. Da questo romanzo è stato tratto un film intitolato proprio "I ragazzi venuti dal Brasile"
Swiffer
voto: Va nella biblioteca ideale