Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Di quest'antologia mi è piaciuto il modo in cui l'autore presenta la vita degli abitanti di una piccola cittadina, raccontandola attraverso gli epitaffi incisi sulle loro lapidi. Queste iscrizioni tombali riportano gli sbagli, la delusione e la tristezza dei vari abitanti. Pochi epitaffi mostrano la felicità e l'amore verso la vita vissuta, infatti la maggior parte dimostra come sia facile pentirsi di qualche errore commesso durante la vita, ma di come sia impossibile rimediare. E' inoltre originale il fatto che ogni personaggio commenta il proprio epitaffio con spirito critico e non è quasi mai contento della vita vissuta, anzi spesso condanna i propri errori. Inoltre è stato bello scoprire come Masters legava fra loro i vari personaggi, creando così una serie di poesia tutte collegate fra loro in un unico filo logico. Non mi è piaciuto il fatto che molte poesie erano difficile da comprendere, anche perchè il poeta spesso usava un linguaggio molto ricercato, mentre altre lasciavano la storia in sospeso, magari concludendole con una domanda, cosa che mi da un gran fastidio. Come colonna sonora metterei una di quelle musiche rilassanti e un po' nostalgiche che si mettono di solito alla fine dei film. Lo consiglio a quelle persone a cui piacciono le poesia e a quelle a cui piace riflettere sul vero significato della vita. Lo consiglio inoltre a quelle persone che pensano di non commettere errori e che sono troppo sicure di sè. C'è l'epitaffio di Edgar Lee Masters con il relativo commento fatto da ognuna delle persone dai lui analizzate. Collegherei questo libro alla mia professoressa di italiano delle medie che ci ha presentato due di queste poesie e che mi ha invogliato a leggere questo libro; di conseguenza lo collego anche a tutte quelle poesie che abbiamo fatto con lei prima e dopo quelle di questa antologia.
Ruggio
voto: Bello