Descrizione
Autore
Charles Baudelaire
Baudelaire è il primo e forse il maggiore tra i “poeti maledetti” francesi. Con la sua raccolta visionaria I fiori del male ha dato vita alla corrente del simbolismo, che basa la propria poetica sul l’immaginazione e il sogno.
Nasce a Parigi il 9 Aprile 1821 dall’unione tra un vecchio ex-sacerdote e una ragazza di 40 anni più giovane. Rimasto presto orfano, si ritrova ad odiare già da bambino il patrigno, che cercherà di raddrizzare la sua indole: a soli 12 anni, infatti, Charles conduce una vita dissoluta, e verrà per questo spedito in India per quasi un anno.
Tornato a Parigi riprende, grazie all’eredità, a vivere alla giornata, e la sua bizzarra figura, già maledetta, viene presto conosciuta in città.
Nell’albergo in cui alloggia le tende oscurano solo la parte inferiore della finestra sulla Senna, così che possa vedere esclusivamente il cielo, fonte di ispirazione. I generosi dispendi economici intaccano rapidamente la metà del denaro paterno e la madre, dietro consiglio del patrigno, blocca il patrimonio e lo affida ad un notaio. Baudelaire inizia a dar segni di squilibrio, e tenta il suicidio. Nel 1848 prende parte ai moti rivoluzionari parigini, e nel 1850 inizia ad amare il genio dell’orrore Edgar Allan Poe, a cui dedicherà diversi articoli e che traduce per il pubblico francese.
Nel 1857 l’editore Poulet-Malassis pubblica in 500 copie la raccolta di cento poesie intitolata I fiori del male (Les fleurs du mal) che verrà sequestrata qualche mese dopo, facendo finire Baudelaire e l’editore in sede processuale con l’accusa di pubblicazione oscena e oltraggiosa. L’esito del processo porterà alla censura di sei poesie e ad una pena pecuniaria poi ridotta su decisione dell’Imperatrice.
Nel 1860 viene colto da una prima crisi cerebrale e nel 1861 tenta per la seconda volta il suicidio. Nel 1864 dopo essere stato rifiutato all’Acadèmie française si reca a Bruxelles con la speranza di poter ricavare un po’ di denaro per mezzo di alcune conferenze.
Nel 1866 a causa di un attacco di emiplegia e di afasia rimane completamente paralizzato nel lato destro del corpo.
Ormai malato, cerca sollievo nelle droghe ma, nel 1867, dopo una straziante agonia, muore a soli 46 anni.
Per ulteriori informazioni: http://web.oneonline.it/andima/baudelaire/
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Descrizione
Charles Baudelaire, I fiori del male, Mondadori
La mia giovinezza non fu che una oscura tempesta
Traversata qua e là da soli splendenti
tuono e pioggia l’hanno talmente devastata
che non rimane nel mio giardino che qualche fiore vermiglio”
Questa complessa e bellissima raccolta di poesie, che per la forma e i contenuti venne immediatamente censurata alla sua uscita, è una delle basi della poesia moderna. L’amore, la morte, i viaggi spirituali, sono indissolubilmente legati all’orrore e al senso di peccato. Baudelaire intende questa opera come un vero viaggio verso l’inferno: ma l’inferno è la vita, con il suo malessere che pesa come un macigno, e che solo pochi spiriti sensibili possono toccare, per mezzo di quelle chiama «corrispondenze», richiami segreti e nascosti nella natura. Le poesie simbolo di questa raccolta sono appunto «Corrispondenze», «L’albatro» e soprattutto «Spleen», che riesce a raccontare meglio di qualsiasi altra opera l’angoscia esistenziale.
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