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Descrizione
Melvin Burgess, Kill all Enemies, Mondadori
C’è una cosa che proprio non riescono ad afferrare. Non è che io non possa fare i compiti. È che non sono d’accordo sul fare i compiti. Perciò non li faccio. Non che io non sia disposto a negoziare. Accetto che la scuola esista. È noiosa, ma ci dobbiamo andare. Questo lo capisco. Ci vado. Mi impegno (…). Ma quando torno a casa, il tempo è mio. Si chiama equilibrio vita/lavoro.
Billie sa di non avere più possibilità. Non può più farsi beccare in una rissa, a picchiare chiunque si azzardi a provocarla. Sarebbe cacciata dall’ennesima famiglia affidataria e dall’ennesima scuola. Però Billie proprio non ce la fa, a controllarsi, e in ogni caso ha una reputazione da difendere. Chris, da quattro anni, si rifiuta di fare i compiti, sistematicamente. E oltre a non fare i compiti, provoca, contesta, fa domande scomode cui nessuno sa, o vuole, rispondere. I genitori non sanno più che fare, i professori che inventarsi.
Rob ha un fratello più piccolo e la passione per i Metallica. Non dovrebbero essere motivi di rissa, ma lo sono; e Rob si trova a dover difendere il primo, e la seconda, dalle prepotenze di altri, finendo immancabilmente nei guai. Espulsi dalle rispettive scuole, Billie, Chris e Rob finiscono alla Grant, una scuola per ragazzi difficili. Sono sull’orlo di un abisso, e basta poco per cadere: uno scontro, anche minimo, ed è fatta; sono fuori dal sistema, destinati a una vita di piccoli espedienti e di sicura galera. Riusciranno a evitarla?
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