Descrizione
Autore
Brisac Geneviève
Nata a Parigi il 18 ottobre 1951, Geneviève Brisac dedica tutta la sua vita alle parole, attraversando in lungo e in largo il complesso campo della letteratura. Dopo l’esperienza dell’insegnamento, la scrittrice francese inverte la rotta verso il campo dell’editoria. Prenderà parte ad alcune delle più rinomate case editrici francesi, tra cui Gallimard e l’Ecole des Loisirs, mettendo in pratica il suo efficace fiuto nella ricerca di talentuosi autori. Brisac non si ferma, e intraprende la via della critica scrivendo saggi e prestando la propria voce alla radio. Dopo essersi limitata al ruolo di osservatrice, Brisac decide finalmente di abbandonare la comoda sedia dello spettatore per mettersi in gioco: nel 1987 pubblica il primo dei suoi sette romanzi “Les Filles” e solo nove anni dopo vince il premio Femina. Dolce nostalgica del maggio 68, con una libertà di tono e di humour che la contraddistinguono, la scrittura di Brisac parte dal quotidiano per lasciare correre un’ispirazione vagabonda, senza aver mai paura di mostrarsi esilirante.
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Descrizione
Petite, Piemme, 2015
Nuok a tredici anni decide di combattere la più difficile di tutte le battaglie, la battaglia contro se stessa. Si sente grassa per i suoi tredici anni, così, decide di smettere di mangiare, riducendo la sua razione quotidiana di alimenti allo stretto necessario per sopravvivere. I rapporti con gli amici e la famiglia vanno lacerandosi. A scuola perde la fiducia degli insegnanti e non riesce a conquistarsi quella dei medici della clinica nella quale è in cura. Quella è la sua vita, e questo è il suo diario. Ora che Nuok è adulta vi spiegherà con gli occhi di chi è l’ha vissuta sulla propria pelle che cosa si cela dietro la fredda parola “anoressia”.
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Questo libro narra la storia dell’attimo più sconvolgente,della vita della scrittrice, ovvero quando cade in quel tunnel senza fine rappresentato dall’anoressia. Nouk è una ragazza di 13 anni che da un giorno all’altro decide di non mangiare più, e da quel momento tutto cambia,e inizia la sua autodistruzione sia fisica che psicologica. Questo libro è simile ad un diario autobiografico in cui la protagonista ha trovato la forza di ricordare, di riaprire una ferita del passato. Il libro assomiglia ad un diario, che costituisce un’importate testimonianza di chi ha vissuto veramente questa situazione, ed è riuscita ad uscirne, ed ora riesce oltretutto a testimoniarlo agli altri. Un libro quindi che vuole trasmettere speranza. La narrazione ti cattura fin dalle prime pagine e dall’inizio fino alla fine si provano le medesime sensazioni: vorresti entrare nel libro e scuotere Nouk, e farla ragionare,riflettere su quello che sta facendo, perché noi vorremmo conoscere i motivi di tutte quelle azioni insensate e distruttive . Un libro all’apparenza molto semplice,ma che racchiude in sé un messaggio molto profondo e di speranza che l’autrice ha voluto far cogliere tramite la sua testimonianza diretta . Il registro lessicale é molto semplice, di facile e veloce comprensione e con una narrazione particolare: alterna una narrazione al passato con brani al presente come se fossero commenti personali sull’accaduto ,riflessioni in tempo reale. Un libro che tratta un tema complesso ma che riesce a trasmettere le sensazioni e le emozioni di una persona affetta da anoressia, riesce a trattare il tema in modo coinvolgente e non troppo pesante.La storia mi è piaciuta anche perché tratta un tema che è attuale e molto comune tra le ragazze soprattutto nell’età adolescenziale.
Voto: leggi dettagliQuesto libro narra la storia dell’attimo più sconvolgente,della vita della scrittrice, ovvero quando cade in quel tunnel senza fine rappresentato dall’anoressia. Nouk è una ragazza di 13 anni che da un giorno all’altro decide di non mangiare più, e da quel momento tutto cambia,e inizia la sua autodistruzione sia fisica che psicologica. Questo libro è simile ad un diario autobiografico in cui la protagonista ha trovato la forza di ricordare, di riaprire una ferita del passato. Il libro assomiglia ad un diario, che costituisce un’importate testimonianza di chi ha vissuto veramente questa situazione, ed è riuscita ad uscirne, ed ora riesce oltretutto a testimoniarlo agli altri. Un libro quindi che vuole trasmettere speranza. La narrazione ti cattura fin dalle prime pagine e dall’inizio fino alla fine si provano le medesime sensazioni: vorresti entrare nel libro e scuotere Nouk, e farla ragionare,riflettere su quello che sta facendo, perché noi vorremmo conoscere i motivi di tutte quelle azioni insensate e distruttive . Un libro all’apparenza molto semplice,ma che racchiude in sé un messaggio molto profondo e di speranza che l’autrice ha voluto far cogliere tramite la sua testimonianza diretta . Il registro lessicale é molto semplice, di facile e veloce comprensione e con una narrazione particolare: alterna una narrazione al passato con brani al presente come se fossero commenti personali sull’accaduto ,riflessioni in tempo reale. Un libro che tratta un tema complesso ma che riesce a trasmettere le sensazioni e le emozioni di una persona affetta da anoressia, riesce a trattare il tema in modo coinvolgente e non troppo pesante.La storia mi è piaciuta anche perché tratta un tema che è attuale e molto comune tra le ragazze soprattutto nell’età adolescenziale.
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La musica che metteresti come colonna sonora-
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La luce in fondo al tunnel
La frase che mi è piaciuta di più
“Nouk cammina su un filo. Passa la vita a guardarsi i piedi”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Un libro che mi è venuto in mente leggendo questo è “Justine, ho deciso di non mangiare più” che racconta una storia di anoressia molto simile a quella narrata qui, trasmette le stesse sensazioni ed emozioni. Anche questo un racconto autobiografico della scrittrice che racconta la propria esperienza.
Quello che pensi di questa storia in una rigaÈ un libro vero e coinvolgente che riesce a creare riflessioni ed a trasmettere emozioni.
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La storia mi è piaciuta perché tratta un argomento molto delicato e che interessa soprattutto ragazzi della nostra età.
La scrittrice racconta la sua esperienza personale, manifestando le emozioni e i sentimenti che lei provava in quel periodo e ciò mi ha particolarmente coinvolto.
Il racconto è scorrevole e il linguaggio utilizzato risulta facilmente comprensibile.
La storia mi è piaciuta perché tratta un argomento molto delicato e che interessa soprattutto ragazzi della nostra età.
La scrittrice racconta la sua esperienza personale, manifestando le emozioni e i sentimenti che lei provava in quel periodo e ciò mi ha particolarmente coinvolto.
Il racconto è scorrevole e il linguaggio utilizzato risulta facilmente comprensibile.
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Avrei preferito che alcuni aspetti della vita di Nuok venissero approfonditi maggiormente.
In alcuni punti non sono riuscita a capire quale era il periodo a cui si riferivano alcuni avvenimenti.
Nuvole bianche di Ludovico Enaudi.
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La ragazza che voleva rimanere bambina.
La frase che mi è piaciuta di più
“Avevo tredici anni e avevo smesso di crescere. Non crescerò più, mi ero detta”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Un libro che collegherei a questo racconto è “Volevo essere una farfalla” di Michela Marzano, un’affermata filosofa e scrittrice che all’età di vent’anni ha affrontato il problema dell’anoressia.
Quello che pensi di questa storia in una rigaQuesta è una storia toccante perché ti fa avvicinare all’argomento delicato qual è quello dell’anoressia.
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La storia mi è piaciuta poichè parla di un argomento molto attuale. La cosa più interessante che poi è quella su cui si basa tutta la storia è l’indifferenza che avverte Nouk. Persino i suoi familiari la trascurano tanto da farla rinchiudere in un ospedale psichiatrico. Perciò Nouk oltre ad essere affetta dall’anoressia si sente tradita e spaesata in un mondo dove tutto sembra apparirle trasparente.
Voto: leggi dettagliLa storia mi è piaciuta poichè parla di un argomento molto attuale. La cosa più interessante che poi è quella su cui si basa tutta la storia è l’indifferenza che avverte Nouk. Persino i suoi familiari la trascurano tanto da farla rinchiudere in un ospedale psichiatrico. Perciò Nouk oltre ad essere affetta dall’anoressia si sente tradita e spaesata in un mondo dove tutto sembra apparirle trasparente.
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In alcune parti la narrazione è lenta e poco scorrevole.
La musica che metteresti come colonna sonoraNo hero-Elisa
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Nuok...la bambina invisibile
La frase che mi è piaciuta di più
“Certe volte i libri aiutano più di qualunque altra cosa.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Mi è venuto in mente un altro libro “Briciole” perchè parla dello stesso argomento.
Quello che pensi di questa storia in una rigaE’ una storia attuale e che fa riflettere molto in quanto lo stereotipo della diversità non è ben visto in un mondo dove regna la decalcomania di generazioni.
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“Petite” è un racconto autobiografico che nonostante tratti un argomento molto forte come quello dell’anoressia risulta molto fluido e scorrevole!
Voto: leggi dettagli“Petite” è un racconto autobiografico che nonostante tratti un argomento molto forte come quello dell’anoressia risulta molto fluido e scorrevole!
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La musica che metteresti come colonna sonora.
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Non crescerò più
La frase che mi è piaciuta di più
“Avevo 13 anni e avevo smesso di crescere. Non cresceró piú, mi ero detta.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una rigaRacconto intenso e appassionante.
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La storia mi è piaciuta abbastanza. Ho trovato il titolo del romanzo intrigante: la parola “Petite” può essere intesa come l’abbreviazione di appetito, in francese, oppure indicare l’aggettivo piccolo. Entrambe le parole si riferiscono al problema dell’anoressia, che è il tema centrale del libro. Consiglio questo libro a tutti gli adolescenti che come Nouk, la protagonista, possono trovarsi nella sua stessa condizione.
Voto: leggi dettagliLa storia mi è piaciuta abbastanza. Ho trovato il titolo del romanzo intrigante: la parola “Petite” può essere intesa come l’abbreviazione di appetito, in francese, oppure indicare l’aggettivo piccolo. Entrambe le parole si riferiscono al problema dell’anoressia, che è il tema centrale del libro. Consiglio questo libro a tutti gli adolescenti che come Nouk, la protagonista, possono trovarsi nella sua stessa condizione.
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Non mi è piaciuto il cambio del tempo: Naouk ricorda momenti del tempo presente e quelli del tempo passato e passa da uno all’altro spesso in maniera diretta. Questo lo fa sembrare più una memoria da diario che un romanzo
La musica che metteresti come colonna sonoraLa colonna sonora che abbinerei a questo romanzo è " Una notte" di Arisa. Credo che questa canzone riesca a rendere la sensazione di abbandono avvertita dalla protagonista, che poi è una delle cause della anoressia.
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Il titolo alternativo che propongo per questo romanzo è " VESTITI DI APPARENZA"
La frase che mi è piaciuta di più
” Se non mangio niente, mi dico, niente mi mangerà.” Forse non è la frase più bella del libro, ma in queste semplici parole Nouk concentra la sua più grande paura: quella di diventare grandi
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Un libro che assocerei a “Petite” è ” Cercando Alaska” di J. Greene. Entrambi parlando delle problematiche dei giovani e degli errori che si compiono quando si è troppo giovani e non si ascoltano gli adulti
Quello che pensi di questa storia in una rigaNouk si considera già grande per affrontare le sfide della vita, ma non è che all’inizio e non può fare tutto da sola.
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Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarlaLa musica che metteresti come colonna sonora
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La frase che mi è piaciuta di più
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
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E’ la prima vota che mi trovo ad affrontare questo argomento, e sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto più struggente e forte.
Tutto comincia quando la protagonista tredicenne decide di smettere di mangiare.
Da li le prime sofferenze, i primi problemi con la famiglia e con tutte le verità che ogni ragazzo anoressico è costretto ad affrontare.
Durante la lettura alcune cose sono state molto fastidiose da comprendere, come la scelta dell’ autrice di alternare una riga scritta in prima persona a una scritta in terza.
Inoltre cosa molto strana è il comportamento quasi indifferente dei genitori, che nonostante le continue raccomandazioni dei dottori, decidono di lasciarla stare fino a che non diventa incontrollabile e decidono di rinchiuderla in una specie di ospedale psichiatrico, senza più farsi vedere per secoli.
E’ la prima vota che mi trovo ad affrontare questo argomento, e sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto più struggente e forte.
Tutto comincia quando la protagonista tredicenne decide di smettere di mangiare.
Da li le prime sofferenze, i primi problemi con la famiglia e con tutte le verità che ogni ragazzo anoressico è costretto ad affrontare.
Durante la lettura alcune cose sono state molto fastidiose da comprendere, come la scelta dell’ autrice di alternare una riga scritta in prima persona a una scritta in terza.
Inoltre cosa molto strana è il comportamento quasi indifferente dei genitori, che nonostante le continue raccomandazioni dei dottori, decidono di lasciarla stare fino a che non diventa incontrollabile e decidono di rinchiuderla in una specie di ospedale psichiatrico, senza più farsi vedere per secoli.
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Abbastanza per sopravvivere.
La frase che mi è piaciuta di più
Da qualche parte, nel medesimo istante, una donna domanda se esista il Diavolo. Il saggio le risponde che esiste, è lui a confondere tutto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
La lettura in generale è abbastanza gradevole ma disorientante allo stesso tempo.
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32 thoughts on “Petite”