Descrizione
Autore
Emilio Lussu
La partecipazione attiva è Storia, Storia è partecipazione attiva sembrano trovare un punto d’incontro nella vita di Emilio Lussu (Armungia, 4 dicembre 1890). Dopo aver partecipato valorosamente alla Prima Guerra Mondiale nelle vesti di ufficiale di complemento, Emilio Lussu ritornò in Sardegna per dedicarsi al movimento che nel 1919 portò alla nascita del Partito Sardo d’Azione. Lascerà la sua isola natale per svolgere il compito di deputato, al quale adempì nel 1921 e nel 1924. In questo stesso anno, in seguito al delitto Matteotti, partecipò alla secessione sull’Aventino, esponendosi alla furia degli squadristi che assaltarono la sua casa di Cagliari. Durante lo scontro, un fascista rimase ucciso e Lussu venne arrestato e incarcerato per tredici mesi. Assolto in istruttoria per legittima difesa per volere di Mussolini fu confinato a Lipari per cinque anni, ma il 27 luglio 1929 riuscì ad evadere con Carlo Rosselli e Fausto Nitti. I tre riuscirono a raggiungere Parigi, dove insieme ad altri rifugiati politici italiani diedero vita a Giustizia e Libertà, del quale prese la guida nel 1937. Ritornò in Italia nel 1943 per scappare dall’invasione tedesca della Francia. La sua vita politica prende qui diverse forme: la partecipazione al Partito d’Azione, a capo della resistenza romana dopo l’armistizio, la partecipazione al governo Parri e del successivo primo governo De Gasperi. Nel 1946 è deputato all’Assemblea Costituente. Nel 1947 con lo scioglimento del Partito d’Azione passa al PSI per essere poi, nel 1964, tra i fondatori del Partito Socialista di Unità Proletaria. Dopo il 1968, per motivi di salute si ritirò dalla vita politica attiva, ma la sua voce ritornò forte e chiara con la scrittura di numerose pagine di storia. Muore a Roma nel 1975.
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Descrizione
Un anno sull’altopiano, Einaudi, 2014
« -Lo ha fatto fucilare?- gli chiese il generale.
- signor no. Il soldato non ha fatto che quanto gli è stato ordinato. Egli non ha mai pensato, dicendo “Alt! Zaini a terra” di emettere un grido di stanchezza o di indisciplina. Egli ha solo voluto trasmettere un ordine ai suoi compagni. Gli esploratori hanno avuto, poc’anzi, un morto, l’alt era necessario per dar loro il tempo di riconoscere il terreno.
- Lo faccia fucilare egualmente.- rispose freddamente il generale. –Ci vuole un esempio!»
Siamo nel 1916-1917 sull’Altipiano di Asiago, gli italiani e gli austriaci sono mandati a schierarsi gli uni contro gli altri per difendere pochi metri di suolo forse, per morire in nome dell’Italia dicono, per partecipare ad una guerra folle. E’ la storia di uomini stanchi, di fango e ozio, di disperazione e silenzio, di un senso che si spegne con lo sgretolarsi del fervore patriottico e ideologico. Chi ci manda qui a combattere? Chi sono? E contro chi combattiamo? Queste sono le domande che ci poniamo sempre leggendo, mettendole nella testa di ogni singolo soldato. Contadini, intellettuali, universitari, uomini del sud e del nord, messi insieme e diretti da comandanti folli, alcolizzati, che esaltano virilità, eroismo, coraggio di fronte al suicidio. E’ la guerra dell’alcool, soldati e generali potevano accettare di essere in quell’inferno solo non pensando, uccidere solo dopo aver tracannato un lungo sorso di cognac. Se si fosse messa a tacere l’artiglieria la guerra sarebbe continuata, se avessero eliminato il cognac la guerra sarebbe cessata.
Nell’impeto cieco della guerra, non rabbia non stanchezza, solo la pazzia sembra avvicinarsi, come logica conseguenza dell’orrore. Ma qualcuno evita di bere e sceglie di pensare, si oppone aggrappandosi ad un barlume di senno che stanco sembra sopravvivere.
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Il libro narra delle vicende accadute durante gli anni ’16-’17 della Prima Guerra Mondiale. Lussu in questo sua opera non vuole raccontare una storia che ha come cornice questi avvenimenti come in “La storia di Tönle”, bensì vuole narrare la sua storia, quella che ha vissuto sulla propria pelle e questo fa sì che il tutto sia narrato così com’è stato. Dalle sue parole si evincono le vere emozioni di un soldato, che affoga nel fango e nell’alcol per tirare avanti, si capiscono il terrore continuo di una morte atroce, il logoramento dei corpi e delle menti nella lunga guerra di trincea, le paure di andare all’assalto, che sono più volte inutili e solo dei massacri frutto di decisioni di generali altezzosi. Questi personaggi attirano seconde me, su di sé l’antipatia del lettore fin da subito, poiché si comportano in modo completamente disumano, considerando la guerra come la studiano sui libri, dove le regole sono tutt’altre che nella vita reale; l’aspetto agghiacciante è che questi comandanti sfruttano i soldati come pedine di un semplice gioco, a volte peraltro assurdo, senza rendersi cono realmente di cosa aspetti loro in quelle fatidiche centinaia di metri che decidono la vita di migliaia di giovani, che volenti o nolenti devono per forza obbedire. La guerra che viene presentata in questo libro non è quella osannata dalla propaganda delle riviste contemporanee, e a volte dai libri di storia di parte, fatta di eroismi, assalti schiaccianti, impavidi slanci, irredentismo, questa è la guerra vera, sofferta, fatta di stenti e sofferenze, di persone comuni che non ne possono più, deboli, insomma umana; una guerra che non vede un vincitore e uno sconfitto come qualcuno vuole, ma mette tutti sullo stesso piano sia austriaci che italiani. Di questo se ne accorge anche il protagonista…
Voto: leggi dettagliIl libro narra delle vicende accadute durante gli anni ’16-’17 della Prima Guerra Mondiale. Lussu in questo sua opera non vuole raccontare una storia che ha come cornice questi avvenimenti come in “La storia di Tönle”, bensì vuole narrare la sua storia, quella che ha vissuto sulla propria pelle e questo fa sì che il tutto sia narrato così com’è stato. Dalle sue parole si evincono le vere emozioni di un soldato, che affoga nel fango e nell’alcol per tirare avanti, si capiscono il terrore continuo di una morte atroce, il logoramento dei corpi e delle menti nella lunga guerra di trincea, le paure di andare all’assalto, che sono più volte inutili e solo dei massacri frutto di decisioni di generali altezzosi. Questi personaggi attirano seconde me, su di sé l’antipatia del lettore fin da subito, poiché si comportano in modo completamente disumano, considerando la guerra come la studiano sui libri, dove le regole sono tutt’altre che nella vita reale; l’aspetto agghiacciante è che questi comandanti sfruttano i soldati come pedine di un semplice gioco, a volte peraltro assurdo, senza rendersi cono realmente di cosa aspetti loro in quelle fatidiche centinaia di metri che decidono la vita di migliaia di giovani, che volenti o nolenti devono per forza obbedire. La guerra che viene presentata in questo libro non è quella osannata dalla propaganda delle riviste contemporanee, e a volte dai libri di storia di parte, fatta di eroismi, assalti schiaccianti, impavidi slanci, irredentismo, questa è la guerra vera, sofferta, fatta di stenti e sofferenze, di persone comuni che non ne possono più, deboli, insomma umana; una guerra che non vede un vincitore e uno sconfitto come qualcuno vuole, ma mette tutti sullo stesso piano sia austriaci che italiani. Di questo se ne accorge anche il protagonista…
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La storia così com’è è più che ottima.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
La guerra sull'Altipiano
La frase che mi è piaciuta di più
Due eserciti che si combattono sono un grande esercito che si suicida.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Il film “Uomini contro”, tratto da questo libro
Quello che pensi di questa storia in una rigaAssolutamente da leggere, per comprendere meglio come funzionasse la guerra a quei tempi.
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La storia è un’interessante “reportage” del fronte italiano durante la prima guerra mondiale da parte di Emilio Lussu, tenente della Brigata Sassari. E’un continuo racconto, scorrevole e piacevole, delle vicende che si svolgono in trincea: bombardamenti, malattie, ammutinamenti e ufficiali inetti saranno i protagonisti degli eventi citati da Lussu.
Voto: leggi dettagliLa storia è un’interessante “reportage” del fronte italiano durante la prima guerra mondiale da parte di Emilio Lussu, tenente della Brigata Sassari. E’un continuo racconto, scorrevole e piacevole, delle vicende che si svolgono in trincea: bombardamenti, malattie, ammutinamenti e ufficiali inetti saranno i protagonisti degli eventi citati da Lussu.
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La storia mi è piaciuta, non ci sono particolari critiche, visto che il testo è un racconto obiettivo dei fatti svoltisi sul fronte.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Da Sassari al Carso
La frase che mi è piaciuta di più
“Ogni palmo di terra ci ricordava un combattimento o la tomba di un compagno caduto”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Il film “Uomini contro”, ispirato dal racconto di Lussu.
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa storia racconta gli orrori della prima guerra mondiale da ogni punto di vista: è interessante vedere soprattutto il lato emotivo dei soldati ignari delle operazioni prossime e degli ufficiali, ubriachi, spesso inetti e disinteressati al benessere dei proprio soldati. E’ importante imparare da queste vicende tragiche, per non ripeterle in futuro.
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Libro struggente e amaro, come la guerra dopotutto. D’altronde non ci si può aspettare di meno da un libro sulla guerra. La scrittura è fluida e semplice: queste caratteristiche lo rendono alla portata di tutti. Pubblicato nel 1938, questo libro non invecchia mai ed è mestamente attuale.
Voto: leggi dettagliLibro struggente e amaro, come la guerra dopotutto. D’altronde non ci si può aspettare di meno da un libro sulla guerra. La scrittura è fluida e semplice: queste caratteristiche lo rendono alla portata di tutti. Pubblicato nel 1938, questo libro non invecchia mai ed è mestamente attuale.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
No, perché dovrei?
La frase che mi è piaciuta di più
-Contro le scelleratezze del mondo, un uomo onesto si difende bevendo.
-Non è vero che l’istinto di conservazione sia una legge assoluta della vita. Vi sono dei momenti in cui la vita pesa più dell’attesa della morte.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Straziante.
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E’ una storia vera vissuta in prima persona dallo scrittore. Consiglierei questo libro a chi ama i romanzi che trattano fatti realmente accaduti.
Voto: leggi dettagliE’ una storia vera vissuta in prima persona dallo scrittore. Consiglierei questo libro a chi ama i romanzi che trattano fatti realmente accaduti.
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Questa storia trasmette la paura e l’angoscia dei soldati che sono stati un anno sull’ Altipiano di Asiago.
La musica che metteresti come colonna sonoraElizabeth- The Island.
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365 giorni in trincea.
La frase che mi è piaciuta di più
Avremmo finito d’ucciderci l’un l’altro, ogni giorno, senza odio.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Penso che questo libro sia molto scorrevole perchè è il diario personale dello scrittore che ci racconta un anno di guerra passato in trincea (Prima Guerra Mondiale). Lo scrittore ha combattuto la guerra sull’ Altipiano di Asiago.
Psicologicamente i soldati sono perseguitati dalla paura e dell’ angoscia, si alternano momenti di calma e di speranza che vengono interrotti dalla paura di essere attaccati.
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Questa storia è molto commovente perché entra nei particolari e nelle sensazioni provate dagli uomini che vivevano quegli istanti terribili.
Sembra di rivivere quegli attimi e sopprattutto mi ha fatto ragionare su molti fatti e su come non debbano accadere di nuovo.
Fa capire come i soldati vivessero e come sopravvissero.
Questo libro è molto coinvolgente perché descrive alla perfezione la 1 guerra mondiale.
Questa storia è molto commovente perché entra nei particolari e nelle sensazioni provate dagli uomini che vivevano quegli istanti terribili.
Sembra di rivivere quegli attimi e sopprattutto mi ha fatto ragionare su molti fatti e su come non debbano accadere di nuovo.
Fa capire come i soldati vivessero e come sopravvissero.
Questo libro è molto coinvolgente perché descrive alla perfezione la 1 guerra mondiale.
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La musica che metteresti come colonna sonoraLa vita è bella
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I miei attimi di guerra
La frase che mi è piaciuta di più
-io non sono un prete e non sono mai stato in seminario. Perció non conosco il latino
Mi parve prudente tacere
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Questa storia è molto coinvolgente e approfondisce le sensazioni degli uomini che vissero quei tempi e racconta nei minimi particolari gli avvenimenti della 1 guerra mondiale.
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Questo libro dà un crudo scorcio su gli orrori della guerra e della e dei soldati i il cui compito principale è combattere in trincea per uno scopo non ben definito essendo costretti a decidere: uccidere o essere uccisi e decidendo inoltre a rimanere consci di ciò che sta succedendo o annegare tutti i dispiaceri nell’ alcol. consiglio questo libro oltre al fatto che mi è piaciuto molto anche perché nessuno di noi deve dimenticare ciò che è successo e fare in modo che queste follie non accadano mai più.
Voto: leggi dettagliQuesto libro dà un crudo scorcio su gli orrori della guerra e della e dei soldati i il cui compito principale è combattere in trincea per uno scopo non ben definito essendo costretti a decidere: uccidere o essere uccisi e decidendo inoltre a rimanere consci di ciò che sta succedendo o annegare tutti i dispiaceri nell’ alcol. consiglio questo libro oltre al fatto che mi è piaciuto molto anche perché nessuno di noi deve dimenticare ciò che è successo e fare in modo che queste follie non accadano mai più.
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credo che questo racconto di guerra non ha motivo di essere non letta perché a mio giudizio questi racconti insegnano a non ripetere gli errori del passato e a cercare un futuro migliore.
La musica che metteresti come colonna sonorala guerra di Piero
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morte in un fazzoletto di terra
La frase che mi è piaciuta di più
“ama lei la guerra?”-generale Leone
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
verità nuda e cruda
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“Un anno sull’Altipiano” descrive la quotidianità della guerra atroce di trincea e gli improvvisi assalti ad un nemico che non si vede quasi mai negli occhi. I soldati e gli ufficiali sono descritti come creature legate al liquore per trovare il coraggio di aggredire il nemico o di resistere alle brutali condizioni di vita nella trincea. Sognano il ritorno a casa, maledicono e si prendono gioco dei generali e rinnegano il sacrificio nel nome della nazione che aveva conquistato tanti tra loro. Si riflette che uccidersi senza conoscersi o vedersi è orribile. Il libro non è antimilitarista ma anti gerarchico infatti anche il nemico austriaco viene descritto con umanità e comprensione mentre le strategie e le tattiche di alcune alte cariche militari vengono descritte con disprezzo e polemica. La guerra viene condotta male da capi arretrati e presuntuosi incapaci di rendersi conto dei propri errori e decisi spietatamente a sacrificare migliaia di vite umane per conquistare pochi palmi di terreno.
Per la descrizione dei fatti “Un anno sull’Altipiano è una delle maggiori opere della letteratura italiana sulla Prima guerra mondiale.
“Un anno sull’Altipiano” descrive la quotidianità della guerra atroce di trincea e gli improvvisi assalti ad un nemico che non si vede quasi mai negli occhi. I soldati e gli ufficiali sono descritti come creature legate al liquore per trovare il coraggio di aggredire il nemico o di resistere alle brutali condizioni di vita nella trincea. Sognano il ritorno a casa, maledicono e si prendono gioco dei generali e rinnegano il sacrificio nel nome della nazione che aveva conquistato tanti tra loro. Si riflette che uccidersi senza conoscersi o vedersi è orribile. Il libro non è antimilitarista ma anti gerarchico infatti anche il nemico austriaco viene descritto con umanità e comprensione mentre le strategie e le tattiche di alcune alte cariche militari vengono descritte con disprezzo e polemica. La guerra viene condotta male da capi arretrati e presuntuosi incapaci di rendersi conto dei propri errori e decisi spietatamente a sacrificare migliaia di vite umane per conquistare pochi palmi di terreno.
Per la descrizione dei fatti “Un anno sull’Altipiano è una delle maggiori opere della letteratura italiana sulla Prima guerra mondiale.
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La musica che metteresti come colonna sonorala Leggenda del Piave - Ermete Giovanni Gaeta
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Una brutta guerra
La frase che mi è piaciuta di più
“Io non ho raccontato che quello che ho visto e mi ha maggiormente colpito. Non alla fantasia ho fatto appello, ma alla mia memoria. Io mi sono spogliato anche della mia esperienza successiva e ho rievocato la guerra come noi l’abbiamo realmente vissuta con le idee e i sentimenti d’allora”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Ho avuto modo di seguire attentamente i documentari di Alberto Angela in tv. Si parlava della Prima guerra mondiale e si descrivevano in maniera dettagliata le trincee,le nuove armi e il loro potenziale distruttivo,le armature utilizzate e i mezzi impiegati durante la guerra(carro armati, aerei e sottomarini).
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa crudeltà della guerra. Soldati uniti nella disgrazia e nella disperazione d’essere vicino alla morte sognando la libertà. Nel libro risalta la dignità, la capacità di sopportazione e l’umanità dei soldati semplici che pagano le spese di scelte politiche e militari irresponsabili.
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La narrazione è basata sulle memorie dello stesso autore della vita di trincea durante la Prima Guerra Mondiale, in particolare nel periodo tra 1916 e 1917 sull’altipiano di Asiago.
Voto: leggi dettagliLa narrazione è basata sulle memorie dello stesso autore della vita di trincea durante la Prima Guerra Mondiale, in particolare nel periodo tra 1916 e 1917 sull’altipiano di Asiago.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Dentro la guerra
La frase che mi è piaciuta di più
Bastava che premessi il grilletto: egli sarebbe stramazzato al suolo. Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo. Un uomo! Un uomo!
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Come si capisce sia dal titolo che dalla copertina è un libro storico che riporta la storia di un soldato della prima guerra mondiale
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libro consigliabile a tutti gli amanti della storia perchè riporta eventi realmente accaduti in modo dettagliato
Voto: leggi dettaglilibro consigliabile a tutti gli amanti della storia perchè riporta eventi realmente accaduti in modo dettagliato
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La musica che metteresti come colonna sonora-
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la guerra vera
La frase che mi è piaciuta di più
-crede nella donna lei?
-e perchè, lei non ci crede?
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una rigamette in risalto la crudeltà e l’inutilità della guerra
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Questa storia mi è piaciuta molto, poiché parla non solo di avvenimenti realmente accaduti, come in un libro scolastico, ma anche delle sensazioni ed emozioni che i soldati hanno provano nella trincea tra lo scoppiare delle bombe e i sibilii dei proiettili passare a poca distanza da essi.
Voto: leggi dettagliQuesta storia mi è piaciuta molto, poiché parla non solo di avvenimenti realmente accaduti, come in un libro scolastico, ma anche delle sensazioni ed emozioni che i soldati hanno provano nella trincea tra lo scoppiare delle bombe e i sibilii dei proiettili passare a poca distanza da essi.
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La musica che metteresti come colonna sonoraArt of War
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Gli orrori della guerra
La frase che mi è piaciuta di più
“Anima del combattente di questa guerra è l’alcool”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Penso, che tramite questo romanzo, Lussu abbia voluto raccontare gli orrori del conflitto e com’è la guerra viene vista dai soldati italiani.
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Nel fare guerra o vi prendi seriamente parte o la morte non ti darà scampo. Ed è questo il messaggio che trasmette il libro, in cui il lettore osserva il combattimento dagli occhi di un tenente, il cui nome non è tenuto a sapere. Durante l’anno in trincea numerose persone care al tenente muoiono o rimangono ferite dal nemico ( gli austriaci) nei combattimenti presso l’alto Veneto, ma miracolosamente il nostro soldato ne rimarrà sempre illeso pur prendendovi parte con ardore. L’unica ferita che però non si potrà mai cancellare è l’orrore della guerra…
Voto: leggi dettagliNel fare guerra o vi prendi seriamente parte o la morte non ti darà scampo. Ed è questo il messaggio che trasmette il libro, in cui il lettore osserva il combattimento dagli occhi di un tenente, il cui nome non è tenuto a sapere. Durante l’anno in trincea numerose persone care al tenente muoiono o rimangono ferite dal nemico ( gli austriaci) nei combattimenti presso l’alto Veneto, ma miracolosamente il nostro soldato ne rimarrà sempre illeso pur prendendovi parte con ardore. L’unica ferita che però non si potrà mai cancellare è l’orrore della guerra…
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…
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Resistenza forzata
La frase che mi è piaciuta di più
“Lo avete visto l’altro giorno con le scarpe distribuite al battaglione. Che belle scarpe! Dopo un giorno di fango, abbiamo scoperto che le suole erano di cartone verniciato. Ma il terribile è che hanno verniciato la nostra stessa vita, vi hanno stampato sopra il nome della patria e ci conducono al massacro come delle pecore “.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
La guerra non piace e non deve piacere a nessuno ma la memoria, quella deve rimanere
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Questo libro mi ha colpito molto perchè rappresenta perfettamente la prima guerra mondiale.
Consigliatissimo.
Questo libro mi ha colpito molto perchè rappresenta perfettamente la prima guerra mondiale.
Consigliatissimo.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Il libro mi è piaciuto molto quindi non trovo critiche.
La musica che metteresti come colonna sonoraL'inno d'Italia.
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Un anno di vita e di speranza.
La frase che mi è piaciuta di più
– Noi vinceremo, perché ciò è scritto nel libro del destino… Dove fosse quel libro, certo, nessuno di noi, compreso il sindaco, lo sapeva. E, ancora meno, che cosa fosse scritto in quel libro irreperibile.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Perfetto quadro storico e concettuale della 1ª guerra mondiale
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Questo libro mi è piaciuto molto,mi ha fatto riflettere soprattutto perchè i fatti riportati sono raccontati da una persona che ha partecipato veramente alla guerra.L’autore non esprime opinioni e pensieri,si limita solo a descrivere fatti e scene,infatti credo non ci siano commenti sul mondo in cui ci proietta,una realtà terribile.Nonostante ciò è riuscito a farmi comprendere un messaggio molto chiaro:bisogna aver molta paura della guerra per far sì che non ce ne siano altre e che persone non debbano soffrire.
Voto: leggi dettagliQuesto libro mi è piaciuto molto,mi ha fatto riflettere soprattutto perchè i fatti riportati sono raccontati da una persona che ha partecipato veramente alla guerra.L’autore non esprime opinioni e pensieri,si limita solo a descrivere fatti e scene,infatti credo non ci siano commenti sul mondo in cui ci proietta,una realtà terribile.Nonostante ciò è riuscito a farmi comprendere un messaggio molto chiaro:bisogna aver molta paura della guerra per far sì che non ce ne siano altre e che persone non debbano soffrire.
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La musica che metteresti come colonna sonoraThe sound of silence -Simon and Garfunkel
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L'anima di un soldato
La frase che mi è piaciuta di più
Vi sono momenti, in cui la vita pesa più dell’attesa della morte.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una rigaCredo che questa storia faccia capire cosa sia veramente la guerra, e che non bisogna scherzare in merito ad essa.
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Solitamente nei romanzi si fa un uso delle parole circoscritto al solo significato: Emilio Lussu, autore di “Un anno sull’altipiano”, sa che le parole posseggono un ritmo in grado di renderne la valenza struggente, amare, pungenti, ma soprattutto in grado di ridare il ritmo ossessivo e disperante della battaglia, o l’ansia mortale delle lunghe attese.
Voto: leggi dettagliSolitamente nei romanzi si fa un uso delle parole circoscritto al solo significato: Emilio Lussu, autore di “Un anno sull’altipiano”, sa che le parole posseggono un ritmo in grado di renderne la valenza struggente, amare, pungenti, ma soprattutto in grado di ridare il ritmo ossessivo e disperante della battaglia, o l’ansia mortale delle lunghe attese.
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Un libro così ben congegnato è impossibile da stroncare!
La musica che metteresti come colonna sonorae' “soldier side” del gruppo armeno/statunitense “System of a down”. Il testo del brano propone l’idea che l’essere soldato sia una condizione esistenziale che può divenire metafora della stessa condizIone umana
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Nonostante il titolo originario nella sua semplicità renda pienamente la profondità del libro, se dovessi sceglierne uno alternativo, adotterei: “Oltre il confine dell’umano.”
La frase che mi è piaciuta di più
- Mi perdoni, signor colonnello, -dissi io, – non l’avevo riconosciuto. Era infatti difficile riconoscerlo a prima vista. Egli era infinitamente più magro e più vecchio. Il suo pallore d’ambra era diventato color limone e gli occhi erano infossati nelle orbite. Appariva stanco e malato. Mi rivolse qualche domanda sul mio reggimento, poi mi disse: – Ha incominciato a bere? – Come prima, signor colonnello. – Io non so più se sia un bene o un male. La questione è più complicata di quello che io non credessi. […] Sono un uomo finito. Fra poco mi faranno generale. Generale per merito di cognac. Il colonnello Abbati è riuscito ad uccidere il senso della guerra, ma il cognac ha ucciso il colonnello Abbati. Non è la guerra di fanterie contro fanterie, di artiglierie contro artiglierie. È la guerra di cantine contro cantine, barili contro barili, bottiglie contro bottiglie. Per conto mio, gli austriaci hanno vinto. Io mi dichiaro vinto. Mi guardi bene: io ho perduto. Non trova lei che ho l’aspetto di un uomo disfatto? […] Il caffè eccita lo spirito, ma non lo accende. I liquori lo accendono. Io mi sono bruciato il cervello. Non ho nella testa, che ceneri spente. Io agito ancora, agito le ceneri per trovare un briciolo da accendere. Non c’è più.
Il colonnello Abbati vede la guerra come una esperienza insensata, bruciante come l’alcol, si sente vinto dall’alcol e dunque dalla guerra stessa che non può esser vinta sul serio da nessun uomo, poiché in guerra si perde la stessa umanità. Come Abbati cerca nelle ceneri inutilmente un lume di ragione, così tutti i soldati cercano nella guerra un senso che con il tempo smarrisce.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Il libro di Dino Buzzati “Il deserto dei Tartari” mi pare possa essere accostato al testo di Lussu: in entrambi lo sradicamento dalle precedenti convinzioni proprie del borghese, spinge a creare un nuovo io.
In guerra trovare il senso vuol dire trovare il nemico, l’altro disumanizzato e degradato che giustifichi le nostre azioni. In entrambi i romanzi questa ricerca del nemico fallisce: nel ” deserto dei Tartari” il nemico non giunge e non avrà mai un volto, nel libro di Lussu l’individuazione del nemico appare più semplice, ma nel corso del romanzo i soldati si rendono conto che il nemico non è l’austriaco. Chi li ha ridotti alla condizione dell’assurdo ancora una volta non ha un volto.
Il testo, persino nella struttura che non corrisponde a quella del romanzo tradizionale, non avendo un vero finale, mi pare rifletta a pieno l’esperienza di smarrimento del soldato.
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descrive la guerra dal punto di vista di un soldato, facendo capire ciò che significa combattere e alla stesso tempo sopravvivere.
Voto: leggi dettaglidescrive la guerra dal punto di vista di un soldato, facendo capire ciò che significa combattere e alla stesso tempo sopravvivere.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonoraLa cavalcata delle valchirie
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Uomini di guerra
La frase che mi è piaciuta di più
“Vi sono dei momenti, in cui la vita pesa più dell’attesa della morte”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Film: Uomini contro. Perché molte immagini corrispondono a ciò che descrive Emilio Lussu.
Quello che pensi di questa storia in una rigaFa capire i drammi della guerra.
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questo libro mi è piaciuto molto perchè narra la I° Guerra Mondiale con gli occhi dei soldati, per me è un libro che assolutamente letto
Voto: leggi dettagliquesto libro mi è piaciuto molto perchè narra la I° Guerra Mondiale con gli occhi dei soldati, per me è un libro che assolutamente letto
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
non ho niente di negativo da dire di negativo
La musica che metteresti come colonna sonoraestate di Vivaldi
Inventa un nuovo titolo
la guerra vista con i miei occhi
La frase che mi è piaciuta di più
Bastava che premessi il grilletto: egli sarebbe stramazzato al suolo. Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo. Un uomo! Un uomo!
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
leggendo questo libro mi è venuto in mente un libro che avevo già letto:”niente di nuovo sul fronte occidentale” perchè entrambi i libri parlano della I° Guerra Mondiale
Quello che pensi di questa storia in una rigaquesto libro mi è piaciuto molto perchè narra alcune vicende della I° Guerra Mondiale viste con gli occhi dei soldati che le hanno vissute
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La storia è molto bella, realistica, scritta molto bene e adatta a un ragazzo della mia età, nonostante ci siano alcuni termini specifici dell’arte della guerra, il linguaggio è facile da comprendere, ma non è banale.
Voto: leggi dettagliLa storia è molto bella, realistica, scritta molto bene e adatta a un ragazzo della mia età, nonostante ci siano alcuni termini specifici dell’arte della guerra, il linguaggio è facile da comprendere, ma non è banale.
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La storia mi è piaciuta in tutto e per tutto.
La musica che metteresti come colonna sonoraBack to life (Giovanni Allevi)
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Il fucile sempre caldo
La frase che mi è piaciuta di più
Io mi difendo bevendo. Altrimenti sarei già al manicomio. Contro le scelleratezze del mondo, un uomo onesto si difende bevendo.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Uomini contro, perché è il film ispirato al libro. Questo libro mi ha fatto venire in mente anche il romanzo “Addio alle armi”, per i luoghi, per l’ambientazione storica.
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa storia è coinvolgente, per niente statica e permette al lettore un apprendimento storico.
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Se la volontà è quella di conoscere, senza retoriche o falsi moralismi, ciò che successe realmente sull’ altipiano di Asiago e avere una visione quanto più veritiera della guerra e della condizione media in trincea, allora “Un anno sull’Altipiano” è di certo la testimonianza giusta. I libri di storia non bastano per raccontare in ogni suo lato l’effetto distruttivo che la frustrante guerra di posizione creava nella psicologia degli uomini, perciò elaborati come questo possono significare molto per averne una comprensione approfondita. La lettura di questo libro è assolutamente da consigliare perchè apre gli occhi su alcuni aspetti del conflitto e della routine spesso tralasciati, come il ruolo dell’alcool, vero carburante della guerra, la tensione e il terrore prima di un assalto, la superbia e l’assoluta inadeguatezza di comandanti e superiori, la disumanizzazione del nemico e molti altri temi che meritano di essere di essere carpiti attraverso il racconto di chi, questi attimi, li ha vissuti sulla propria pelle.
Voto: leggi dettagliSe la volontà è quella di conoscere, senza retoriche o falsi moralismi, ciò che successe realmente sull’ altipiano di Asiago e avere una visione quanto più veritiera della guerra e della condizione media in trincea, allora “Un anno sull’Altipiano” è di certo la testimonianza giusta. I libri di storia non bastano per raccontare in ogni suo lato l’effetto distruttivo che la frustrante guerra di posizione creava nella psicologia degli uomini, perciò elaborati come questo possono significare molto per averne una comprensione approfondita. La lettura di questo libro è assolutamente da consigliare perchè apre gli occhi su alcuni aspetti del conflitto e della routine spesso tralasciati, come il ruolo dell’alcool, vero carburante della guerra, la tensione e il terrore prima di un assalto, la superbia e l’assoluta inadeguatezza di comandanti e superiori, la disumanizzazione del nemico e molti altri temi che meritano di essere di essere carpiti attraverso il racconto di chi, questi attimi, li ha vissuti sulla propria pelle.
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La musica che metteresti come colonna sonoraCaresse sur l'Ocean- Les Choristes
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L'Altipiano: ozio, sangue, fango e cognac
La frase che mi è piaciuta di più
“Non è la guerra di fanterie contro fanterie, di artiglierie contro artiglierie; è la guerra di cantine contro cantine, barili contro barili, bottiglie contro bottiglie”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Il film “Joyeux Noel”, poichè entrambe le fonti trattano della disumanizzazione della guerra, che porta i soldati in trincea a dimenticarsi che anche i nemici sono esseri umani, uomini come loro con esigenze e abitudini simili.
Il film “Uomini contro”,trasposizione cinematografica del libro.
Trovo che questa testimonianza diretta della guerra sia un ottimo elaborato, che trasporta il lettore in una visione diversa e piu completa della quotidianità del soldato di trincea dell’epoca e per questo assolutamente degna di nota.
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Lussu racconta le sue esperienze personali vissute per un anno durante la prima guerra mondiale,il racconto è molto realista e le parole sono semolici e dirette ma questo non influisce sulla lettura infatti il lettore si sente molto partecipi ai fatti che a volte possono risultare atroci e duri.
Come lettura mi è piaciuta, mi ha fatto capire e ragionare su molte cose credo davvero che questo libro continuerà ad essere letto anche tra qualche anno da molte persone perché rappresenta una parte della nodtra storia.
Lussu racconta le sue esperienze personali vissute per un anno durante la prima guerra mondiale,il racconto è molto realista e le parole sono semolici e dirette ma questo non influisce sulla lettura infatti il lettore si sente molto partecipi ai fatti che a volte possono risultare atroci e duri.
Come lettura mi è piaciuta, mi ha fatto capire e ragionare su molte cose credo davvero che questo libro continuerà ad essere letto anche tra qualche anno da molte persone perché rappresenta una parte della nodtra storia.
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Nella vita normale della trincea, nessuno prevede la morte o la crede inevitabile; ed essa arriva senza farsi annunciare, improvvisa e mite. In una grande città d’altronde vi sono più morti d’accidenti imprevisti di quanti ve ne siano nella trincea di un settore d’armata. Anche i disagi sono poca cosa. Anche i contagi più temuti. Lo stesso colera che è? Niente. Lo avemmo fra la 1a e la 2a armata, con molti morti, e i soldati ridevano del colera. Che cosa è il colera di fronte al fuoco d’infilata d’una mitragliatrice?
La musica che metteresti come colonna sonoraLa guerra di piero
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Giorni duri in Asiago.
La frase che mi è piaciuta di più
Ho fatto tutta la guerra libica e ho preso parte
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Anche se è molto cruenta in alcuni punti rappresenta la vera vita vissuta a quei tempi.
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20 thoughts on “Un anno sull’altipiano”