Descrizione
Autore
Blaine Harden
Blaine Harden è nato nel 1952 ed è un giornalista e autore americano. Attraverso la sua penna ha raccontato notizie raccolte durante i suoi viaggi nei luoghi più remoti. Non si limitò a prestare il proprio contributo ad una sola testata giornalistica. Dopo aver lavorato come corrispondente per The Washington Post in Africa, Europa dell’Est, Asia, e NewYork e Seattle, per quattro anni lavorò come corrispondente locale e nazionale del The New York Times. A questi seguirono l’impiego come scrittore per Times Magazine e il lavoro come reporter per Frontline, The Economist, Foreign Policy, National Geographic e The Guardian. Quando veste i panni dello scrittore, Blaine si cimenta nella scrittura di cronaca, portando alla luce truci realtà, che altrimenti sarebbero rimaste rinchiuse nell’ombra. I suoi libri sono “Africa: Dispatches from a Fragile Continent” (1990), “A River Lost”(1996), “Escape from Camp 14” (2012) e “The Great Leader and the Fighter Pilot” (2015).
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Fuga dal Campo 14, Codice edizioni, 2014
I campi di lavoro nordcoreani, tuttora funzionanti, esistono da un periodo di tempo doppio rispetto ai gulag sovietici e dodici volte superiore rispetto ai campi di concentramento nazisti. Sulla loro collocazione geografica non ci sono dubbi […] secondo le stime del governo sudcoreano sarebbero circa centocinquantamila i prigionieri rinchiusi nei campi…
Tanta la letteratura racconta le vicissitudini dei deportati nei campi nazisti, dei rifugiati politici, dei soldati in guerra, qui però è tutto diverso perché non è nel passato che si svolge il racconto, terribile, angosciante, purtroppo reale, molto reale, ma è nell’oggi. Shin Dong-hyuk è nato nel 1982 in un campo di prigionia nordcoreano, ha vissuto gran parte della sua vita convinto di meritarsi la reclusione, convinto che la prigionia fosse necessaria per debellare il nemico dello Stato. Fin da piccolissimo ha subito ogni tipo di tortura psicologica ma sopratutto fisica, ha visto decine e decine di ragazzi, donne, vecchi, uomini e bambini morire per cause “naturali”, ha provocato la morte della madre, convinto che fare la spia fosse legittimo e necessario. Ha mangiato topi e rane, ha vissuto con gli stessi vestiti per anni, senza biancheria intima. Non aveva accesso all’acqua, né per bere né per lavarsi; non gli era permesso avere amici, confidenti, rapporti o relazioni se non quelle con i capi per favorire la delazione di altri compagni.
Da questo clima di oppressione riuscirà a scappare nel 2002, impiegando quasi due anni per raggiungere gli Stati Uniti, questa è la sua storia brutale, intensa, potente che ci fa sentire tutti colpevoli. Dopo averlo letto non potrete più far finta di niente, sapete la verità.
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Il racconto allucinante non di un sopravvissuto, ma di una persona nata e cresciuta in un universo parallelo dove vale solo la legge della tirannia, in quel buco nero che è la Corea del Nord.f
Voto: leggi dettagliIl racconto allucinante non di un sopravvissuto, ma di una persona nata e cresciuta in un universo parallelo dove vale solo la legge della tirannia, in quel buco nero che è la Corea del Nord.f
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Purtroppo la potenza del racconto è smorzata dal fatto che alla storia si aggiungono una valanga di informazioni tratte da studi, libri e pubblicazioni americane sulla Corea del Nord.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Nascita all'inferno
La frase che mi è piaciuta di più
“I Sudcoreani, che in pubblico esaltano la virtù dell’amore fraterno, sono come sprofondati in una palude di indifferenza.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Un resoconto agghiacciante di una realtà attuale e ignorata praticamente da tutti.
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Questo è un racconto molto bello, commovente, che ci pone davanti ad una realtà che a noi pare lontana, separata da una grande distanza temporale, ma non è così: esistono ancora dei campi in cui la gente viene rinchiusa per un’azione insignificante o addirittura per un’azione commessa da un parente. Eppure è questo che succede nella Corea del Nord, un paese con un dittatore che vuol far sembrare la vita dei nordcoreani un paradiso. Questa storia narra dell’unico uomo nato in un campo che è riuscito a scappare, Shin Dong-hyuk. Uno dei pochi testimoni che è riuscito a farsi ascoltare e ad aprire gli occhi alla gente. Consiglio questo libro a chiunque, perché si capisca che talvolta una cosa non è in realtà come si mostra.
Voto: leggi dettagliQuesto è un racconto molto bello, commovente, che ci pone davanti ad una realtà che a noi pare lontana, separata da una grande distanza temporale, ma non è così: esistono ancora dei campi in cui la gente viene rinchiusa per un’azione insignificante o addirittura per un’azione commessa da un parente. Eppure è questo che succede nella Corea del Nord, un paese con un dittatore che vuol far sembrare la vita dei nordcoreani un paradiso. Questa storia narra dell’unico uomo nato in un campo che è riuscito a scappare, Shin Dong-hyuk. Uno dei pochi testimoni che è riuscito a farsi ascoltare e ad aprire gli occhi alla gente. Consiglio questo libro a chiunque, perché si capisca che talvolta una cosa non è in realtà come si mostra.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Un'impresa impossibile
La frase che mi è piaciuta di più
“Avendo visto con i suoi occhi come si comportano le famiglie amorevoli, non riesce a sopportare il ricordo del figlio che è stato.” è la frase che più mi è piaciuta perché è qui che Shin inizia ad essere veramente umano, anche se con aspetti negativi.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Una storia commovente sulla vita di chi non ha mai avuto voce in capitolo.
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La storia mi è piaciuta,fa capire come la gente venga maltrattata, mostra realtà molto distanti da noi e a cosa possa portare uno stato di povertà e di vicinanza alla morte. Bisogna cercare di comprendere e aiutare le altre persone a combattere il male che le circonda.
Voto: leggi dettagliLa storia mi è piaciuta,fa capire come la gente venga maltrattata, mostra realtà molto distanti da noi e a cosa possa portare uno stato di povertà e di vicinanza alla morte. Bisogna cercare di comprendere e aiutare le altre persone a combattere il male che le circonda.
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La musica che metteresti come colonna sonoratear-red hot chili peppers
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Condizionato dallo sfruttamento
La frase che mi è piaciuta di più
Shin In Geun aveva quattro anni,troppo pochi per capire il discorso pronunciato prima dell’uccisione.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
mad max-fury road
Quello che pensi di questa storia in una rigaÈ una storia che fa riflettere.
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Voto: leggi dettagli.
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Questo libro non mi è piaciuto particolarmente: mi aspettavo una narrazione “romanzesca”, se così si può dire, che mi avrebbe coinvolto di più, mentre in realtà si tratta di una sorta di biografia. Tuttavia non posso farne una colpa all’autore: il suo intento era sicuramente quello di raccontare la storia del protagonista così com’è, gli orrori che ha vissuto e che sono ancora presenti in Corea del Nord (tutti argomenti di cui si parla poco a scuola e nel mondo, non ne capisco il perché). Quindi, il libro in sé è interessante, se non che non sono riuscito ad entrare pienamente nella storia: una storia del genere colpirebbe, a mio parere, molto di più se raccontata magari in una conferenza o in tv.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
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La frase che mi è piaciuta di più
“All’improvviso Shin capì dove si trovava e cosa si stava perdendo. Il Campo 14 non era più la sua casa: era una gabbia ripugnante”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Molto interessante ma poco coinvolgente
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Mi è piaciuto questo libro perché leggendolo ho scoperto qualcosa che credevo fosse sparito per sempre: i campi di concentramento.
L’ho trovato interessante da leggere prima di tutto perché i fatti raccontati sono stati vissuti in prima persona direttamente dal protagonista Shin, prigioniero del campo, e poi perché, leggendo, ci troviamo quasi immedesimati in una persona che è vissuta per 23 anni all’interno di mura e non ha mai conosciuto il mondo come lo conoscerebbe normalmente un bambino.
E’ una storia commovente, ricca di emozioni forti, alternata da alcuni episodi che narrano delle caratteristiche culturali e politiche dei paesi che Shin attraversa durante la sua fuga dalla Corea del Nord per cercare di costruirsi un futuro in quel mondo sconosciuto, vissuto in un modo che nessun altro potrebbe mai comprendere.
Consiglio questo libro soprattutto a chi vorrebbe approfondire le realtà che permangono ancora in Corea del Nord, ma anche le differenze esistenti fra le due Coree e rispetto al resto del mondo.
Mi è piaciuto questo libro perché leggendolo ho scoperto qualcosa che credevo fosse sparito per sempre: i campi di concentramento.
L’ho trovato interessante da leggere prima di tutto perché i fatti raccontati sono stati vissuti in prima persona direttamente dal protagonista Shin, prigioniero del campo, e poi perché, leggendo, ci troviamo quasi immedesimati in una persona che è vissuta per 23 anni all’interno di mura e non ha mai conosciuto il mondo come lo conoscerebbe normalmente un bambino.
E’ una storia commovente, ricca di emozioni forti, alternata da alcuni episodi che narrano delle caratteristiche culturali e politiche dei paesi che Shin attraversa durante la sua fuga dalla Corea del Nord per cercare di costruirsi un futuro in quel mondo sconosciuto, vissuto in un modo che nessun altro potrebbe mai comprendere.
Consiglio questo libro soprattutto a chi vorrebbe approfondire le realtà che permangono ancora in Corea del Nord, ma anche le differenze esistenti fra le due Coree e rispetto al resto del mondo.
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In alcuni punti il romanzo prendeva un ritmo lento e il lessico a volte era difficile da comprendere.
La musica che metteresti come colonna sonoraNon penso di conoscere alcuna canzone o musica che possa rispecchiare a pieno i sentimenti che Shin ha provato durante la sua vita all'interno del campo. Sono emozioni troppo distanti e diverse da quelle che normalmente potremmo provare noi.
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Nasco, scappo, rinasco
La frase che mi è piaciuta di più
“Sono fuggito fisicamente” disse, “ma non psicologicamente”.
Questa frase indica il fatto che per Shin sarà dura liberarsi completamente del suo passato essendo cresciuto ed educato in modo differente da una persona come noi.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei questa vicenda ad un film che narra vicende avvenute nei campi di concentramento nazisti, in cui però i protagonisti non sopravvivono, evidenziando ancor più le atrocità subite: “Il bambino con il pigiama a righe”
Quello che pensi di questa storia in una rigaUn libro molto interessante, ma è per chi riesce a sopportare il peso di emozioni forti.
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ho amato questo libro per il semplice fatto che racconta una realtà poco, se non, raccontatat dai libri di storia la quale secondo me meriterebbe più spazio all’interno di tutte le scuole. Riesce a creare una situazione di empatia molto profonda tra il lettore e il protagonista. Consigliatissimo per chi apprezza una realtà spesso cruda e violenta.
Voto: leggi dettagliho amato questo libro per il semplice fatto che racconta una realtà poco, se non, raccontatat dai libri di storia la quale secondo me meriterebbe più spazio all’interno di tutte le scuole. Riesce a creare una situazione di empatia molto profonda tra il lettore e il protagonista. Consigliatissimo per chi apprezza una realtà spesso cruda e violenta.
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La musica che metteresti come colonna sonorashcindler list colonna sonora
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il mondo oltre le mura del campo
La frase che mi è piaciuta di più
Shin ignorava totalmente l’esistenza di un mondo oltre le mura del campo.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Schindler list e il ponte delle spie
Quello che pensi di questa storia in una rigauna realtà mai raccontata
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Fuga dal campo 14 è una storia di violenza e sofferenza. Il protagonista è cresciuto in un posto dove le parole “amore” e “affetto” non avevano alcun significato, un posto dove la lotta per la sopravvivenza vince anche sui rapporti familiari. Il libro racconta senza censure le torture che ha dovuto subire, la fame che ha sofferto e le menzogne che ha raccontato. È un testo che scorre veloce, lasciando il lettore senza fiato e a chiedersi come sia possibile che nei nostri giorni qualcosa del genere sia ancora possibile e a chiedersi perché tutti sanno e nessuno fa nulla. Per questo motivo inviterei chiunque a leggere questo libro per riflettere e sopratutto agire.
Voto: leggi dettagliFuga dal campo 14 è una storia di violenza e sofferenza. Il protagonista è cresciuto in un posto dove le parole “amore” e “affetto” non avevano alcun significato, un posto dove la lotta per la sopravvivenza vince anche sui rapporti familiari. Il libro racconta senza censure le torture che ha dovuto subire, la fame che ha sofferto e le menzogne che ha raccontato. È un testo che scorre veloce, lasciando il lettore senza fiato e a chiedersi come sia possibile che nei nostri giorni qualcosa del genere sia ancora possibile e a chiedersi perché tutti sanno e nessuno fa nulla. Per questo motivo inviterei chiunque a leggere questo libro per riflettere e sopratutto agire.
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La musica che metteresti come colonna sonoraMetterei "if you want to sing out, sing out" di Cat Stevens, ovvero "se vuoi cantare ad alta voce, canta ad alta voce", una bellissima canzone sulla libertà, in cui si dice che ognuno deve e può essere libero
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"Oltre il filo spinato"
La frase che mi è piaciuta di più
“Non aveva mai, neanche una volta, sentito pronunciare la parola amore, tantomeno da quella madre che continuava a disprezzare anche da morta. Aveva sentito parlare del concetto di perdono in una chiesa sudcoreana, ma ne era rimasto perplesso: chiedere perdono nel campo 14 significava solo implorare di non essere punito.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei a questo libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Entrambi dovrebbero essere letti per ricordare a tutti i più alti livelli di disumanità dell’uomo. Entrambi i protagonisti vivevano infatti in un mondo di negazione, paura e disumanità
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia agghiacciante di una realtà attuale e ignorata praticamente da tutti.
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Questa storia narra di un’uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord a riuscire a fuggire da un campo e scrivere una storia autobiografica sugli avvenimenti da lui stesso subiti e per questo ne fa un libro di attualità e di informazione su ciò che ci accade intorno tutti i giorni a nostra insaputa. E un libro molto forte in alcuni tratti e ci fa aprire gli occhi su quella che è la verità dei giorni d’oggi.
Voto: leggi dettagliQuesta storia narra di un’uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord a riuscire a fuggire da un campo e scrivere una storia autobiografica sugli avvenimenti da lui stesso subiti e per questo ne fa un libro di attualità e di informazione su ciò che ci accade intorno tutti i giorni a nostra insaputa. E un libro molto forte in alcuni tratti e ci fa aprire gli occhi su quella che è la verità dei giorni d’oggi.
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La musica che metteresti come colonna sonoracivil war - Guns n' Roses
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Il soppravvisutto da un campo coreano
La frase che mi è piaciuta di più
“Sono fuggito fisicamente, ma non psicologicamente”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Questo libro secondo il mio punto di vista non è riconducibile a nessun’altro libro benché non è un semplice libro ma una testimonianza di Shin Dong-Hyuk su una problematica attuale sottovalutata.
Quello che pensi di questa storia in una rigaStoria molto forte dal punti di vista mentale ma
Un’importamtissima testimonianza per l’interesse pubblico.
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Questo libro mi ha davvero segnata,non pensavo minimamente che ai nostri giorni in Corea del Nord potesse accadere qualcosa di così altroce; anche perché se ne parla pochissimo.
Mi ha davvero illuminata.
Inoltre sono stata colpita dalla crudezza del racconto e dal coraggio di Shin nel cercare di riprendere in mano la sua vita nonostante tutte le difficoltà e i problemi psicologigi una volta giunto in Corea del Sud e negli Stati Uniti.
A parere mio “Fuga dal Campo 14″ dovrebbe essere diffuso nelle scuole e nelle biblioteche perché, oltre alla storia toccante, è scritto benissimo e il giornalista ha inserito anche dei collegamenti utilissimi per la comprensione della situazione dei diversi Stati citati nella storia.
Questo libro mi ha davvero segnata,non pensavo minimamente che ai nostri giorni in Corea del Nord potesse accadere qualcosa di così altroce; anche perché se ne parla pochissimo.
Mi ha davvero illuminata.
Inoltre sono stata colpita dalla crudezza del racconto e dal coraggio di Shin nel cercare di riprendere in mano la sua vita nonostante tutte le difficoltà e i problemi psicologigi una volta giunto in Corea del Sud e negli Stati Uniti.
A parere mio “Fuga dal Campo 14″ dovrebbe essere diffuso nelle scuole e nelle biblioteche perché, oltre alla storia toccante, è scritto benissimo e il giornalista ha inserito anche dei collegamenti utilissimi per la comprensione della situazione dei diversi Stati citati nella storia.
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La musica che metteresti come colonna sonoraColonna sonora di Shindler's List
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Il coraggio di Shin
La frase che mi è piaciuta di più
“Lo scopo delle nostre vite dovrebbe essere quello di andare nei luoghi dove non ci sono né amore né felicità, e portarceli”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Ricollego questo libro per le atrocità commesse nel campo 14 al film “Shindler’s List”;inoltre “Fuga dal Campo 14″ mi ricorda due libri:”La storia di Iqbal” e “Nel mare ci sono i coccodrilli”.
Quello che pensi di questa storia in una rigaCiò che penso di questa storia in poche righe è stato già scritto da una giornalista de “Il sole 24 Ore”:
“Il racconto di Shin togli il sonno anche a chi pensava di aver già sentito tutto”.
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Il libro è la biografia del protagonista del racconto e mi è piaciuta molto la storia perchè descrive dettagliatamente la fuga da uno dei peggiori campi di concentramento della Corea del Nord ed è la testimonianza di un problema largamente sottovalutato.
Voto: leggi dettagliIl libro è la biografia del protagonista del racconto e mi è piaciuta molto la storia perchè descrive dettagliatamente la fuga da uno dei peggiori campi di concentramento della Corea del Nord ed è la testimonianza di un problema largamente sottovalutato.
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Nulla.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
The Escape
La frase che mi è piaciuta di più
“Nell’attesa Shin meditava su come gli altri fossero indifferenti alla recinzione e alle opportunità al di là di essa”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Un resoconto agghicciante di una realtà attuale e ignorata praticamente da tutti.
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Questa storia fa riflettere, è un racconto intenso e pieno di sofferenza. La storia di questo ragazzo, Shin, è incredibile. E’ interessante, ma nello stesso tempo triste, sapere come la vita nel campo sia dura, dolorosa e piena di sofferenza. Ma la cosa davvero coinvolgente è vedere come il ragazzo, con gran forza di volontà, riesca ad andare avanti convincendosi che quella è l’unica vita possibile; fino a quando conosce un ragazzo, che sa, che conosce il mondo oltre la recinzione, invogliando cosi Shin a scoprire e ad andare ‘là fuori’.
Voto: leggi dettagliQuesta storia fa riflettere, è un racconto intenso e pieno di sofferenza. La storia di questo ragazzo, Shin, è incredibile. E’ interessante, ma nello stesso tempo triste, sapere come la vita nel campo sia dura, dolorosa e piena di sofferenza. Ma la cosa davvero coinvolgente è vedere come il ragazzo, con gran forza di volontà, riesca ad andare avanti convincendosi che quella è l’unica vita possibile; fino a quando conosce un ragazzo, che sa, che conosce il mondo oltre la recinzione, invogliando cosi Shin a scoprire e ad andare ‘là fuori’.
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E’ una storia dolorosa e piena di sofferenza. La storia di questo ragazzo Shin, che riesce ad andare avanti pur convivendo con la dura vita del campo.
La musica che metteresti come colonna sonoraIl giorno di dolore che uno ha - ligabue
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Una vita da scoprire oltre ai fili spinati
La frase che mi è piaciuta di più
“Lo scopo delle nostre vite dovrebbe essere quello di andare nei luoghi dove non ci sono né amore né felicità, e portarceli”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Non mi è venuto in mente nulla da poter paragonare questo libro.
Quello che pensi di questa storia in una rigaDolore, sofferenza. Ma nello stesso tempo coraggio e forza di volontà del protagonista.
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Questo libro, in un certo senso, confonde il lettore, lo mette in una situazione tale da non sapere più cosa sarebbe umanamente meglio pensare. Pagina dopo pagina, la voglia di sapere cosa accade al povero protagonista aumenta progressivamente, ma dall’altro lato rabbrividisci all’ipotesi che le sue disavventure potrebbero anche peggiorare. Ma, ahimè, questa storia non è finzione, è una biografia. Shin, il protagonista, ha vissuto sulla sua pelle ciò che non auguro a nessuno: tra violenze e soprusi, è nato in un atmosfera che si fa beffe dei diritti umani, dove ogni individuo non ha valore per la sua vita ma per la sua forza lavorativa. Shin, nato e cresciuto qui, nel campo 14, si ritrova nella peggiore situazione immaginabile, non solo per le orribili condizioni del luogo, ma perché lui non ha mai conosciuto il mondo esterno, non è cosciente del fatto che le cose fuori dal campo vanno diversamente e non può fare altro che accettare il suo trattamento. Ma non finisce qui; procedendo nella storia, di cui non ero assolutamente a conoscenza, mi sono sentito indignato: come è possibile che tutto ciò avvenga all’oscuro di tutto e di tutti? Come è possibile che non abbia mai visto neanche un servizio al telegiornale o un articolo su un giornale? Come è possibile che nel 2016, nonostante gli accordi internazionali tra gli stati più potenti del mondo, esistano dei campi di concentramento alla pari di quelli nazisti e dei gulag sovietici? Se volete sapere qualcosa di più riguardo la straziante vita all’interno di queste strutture, questo libro vi aprirà gli occhi.
Voto: leggi dettagliQuesto libro, in un certo senso, confonde il lettore, lo mette in una situazione tale da non sapere più cosa sarebbe umanamente meglio pensare. Pagina dopo pagina, la voglia di sapere cosa accade al povero protagonista aumenta progressivamente, ma dall’altro lato rabbrividisci all’ipotesi che le sue disavventure potrebbero anche peggiorare. Ma, ahimè, questa storia non è finzione, è una biografia. Shin, il protagonista, ha vissuto sulla sua pelle ciò che non auguro a nessuno: tra violenze e soprusi, è nato in un atmosfera che si fa beffe dei diritti umani, dove ogni individuo non ha valore per la sua vita ma per la sua forza lavorativa. Shin, nato e cresciuto qui, nel campo 14, si ritrova nella peggiore situazione immaginabile, non solo per le orribili condizioni del luogo, ma perché lui non ha mai conosciuto il mondo esterno, non è cosciente del fatto che le cose fuori dal campo vanno diversamente e non può fare altro che accettare il suo trattamento. Ma non finisce qui; procedendo nella storia, di cui non ero assolutamente a conoscenza, mi sono sentito indignato: come è possibile che tutto ciò avvenga all’oscuro di tutto e di tutti? Come è possibile che non abbia mai visto neanche un servizio al telegiornale o un articolo su un giornale? Come è possibile che nel 2016, nonostante gli accordi internazionali tra gli stati più potenti del mondo, esistano dei campi di concentramento alla pari di quelli nazisti e dei gulag sovietici? Se volete sapere qualcosa di più riguardo la straziante vita all’interno di queste strutture, questo libro vi aprirà gli occhi.
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L’argomento trattato, come ho detto, mi ha interessato particolarmente, ma la scrittura giornalistica è risultata talvolta troppo pesante e ha smorzato il ritmo della narrazione.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Nord Corea: ingiustizie silenziose
La frase che mi è piaciuta di più
“Sono fuggito fisicamente” disse “ma non psicologicamente”.
Questa affermazione sottolinea la durezza non solo fisica, ma anche psicologica a cui sono sottoposti i prigionieri, che rimangono legati a quei posti per il resto dei loro giorni.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Ovviamente, mi sono subito balenati in mente decine di film riguardanti i campi di concentramento nazisti, ma penso che la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi
sia l’opera più adatta per descrivere la vicenda.
Terrificante. Non mi sento di aggiungere altro.
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Questo libro mi è piaciuto molto perché tratta un argomento, e cioè quello dei campi di prigionia nordcoreani, di cui ero completamente all’oscuro prima di leggerlo e grazie a esso sono venuto a conoscenza di questa situazione molto attuale, che purtroppo non si è ancora conclusa, ma a cui paesi come gli Stati Uniti e la Corea del Sud cercano da anni di porre fine.
La storia di Shin è commovente e incredibile allo stesso tempo: commovente perché vengono raccontate tutte le torture, sconcertanti e inimmaginabili, che lui ha dovuto subire per ben ventitré anni; incredibile perché, come viene più volte ripetuto nel libro, “Shin è l’unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord ad essere riuscito a scappare”.
Questo libro mi è piaciuto molto perché tratta un argomento, e cioè quello dei campi di prigionia nordcoreani, di cui ero completamente all’oscuro prima di leggerlo e grazie a esso sono venuto a conoscenza di questa situazione molto attuale, che purtroppo non si è ancora conclusa, ma a cui paesi come gli Stati Uniti e la Corea del Sud cercano da anni di porre fine.
La storia di Shin è commovente e incredibile allo stesso tempo: commovente perché vengono raccontate tutte le torture, sconcertanti e inimmaginabili, che lui ha dovuto subire per ben ventitré anni; incredibile perché, come viene più volte ripetuto nel libro, “Shin è l’unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord ad essere riuscito a scappare”.
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Le uniche cose che mi sono piaciute un po’ meno del libro sono state le lunghe digressioni sulla storia nordcoreana che a tratti ho trovato un po’ noiose.
La musica che metteresti come colonna sonoraNon metterei nessuna musica come sottofondo perché l’argomento trattato è emotivamente molto forte e non ha bisogno di una colonna sonora che lo attenui o lo accentui: basta il racconto da solo.
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“Nascere, soffrire e fuggire”
La frase che mi è piaciuta di più
“Se Auschwitz è esistito per ‘soli’ tre anni, il Campo 14 è invece una camera di Skinner vecchia cinquanta, un esperimento ininterrotto di repressione e manipolazione della mente in cui le guardie allevano prigionieri che controllano, isolano e scagliano gli uni contro gli altri fin dal giorno della loro nascita”.
Mi è piaciuta molto questa frase perché fa capire che i campi di concentramento nordcoreani sono in funzione da tantissimo tempo, ma noi ne siamo venuti a conoscenza solo di recente grazie ai (pochi) fuggitivi o alle persone pentite che vi lavoravano visto che la Corea del Nord continua a smentirne l’esistenza e non permette quasi a nessuno straniero di superare le frontiere. Inoltre riassume in poche righe quello che sono costretti a subire i prigionieri che vengono trattati come pedine di un gioco.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Questo libro lo collegherei a tutti i libri che parlano dei campi di concentramento nazisti come “L’albero di Goethe” e “Lasciami andare madre” entrambi di Helga Schneider. Essi sono simili perché raccontano le atrocità che l’uomo è stato e è ancora in grado di fare verso altri uomini con l’utilizzo dei campi di concentramento e prigionia. La differenza è che quelli nazisti, come viene detto più volte nel libro, sono esistiti per un tempo relativamente breve mentre quelli nordcoreani sono ancora in piena attività.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia commovente e incredibile che mi ha fatto conoscere una situazione, molto attuale, di cui prima ignoravo completamente l’esistenza.
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Fuga dal campo 14 narra di Shin, l’unico uomo nato in un campo di prigionia per oppositori politici delle Corea del Nord ad essere riuscito a scappare. Il crimine che Shin ha commesso è quello di avere uno zio fuggito in Corea del Sud. Nasce già dietro il filo spinato dove è soggetto ad ogni tipo di privazione e dove vede persino la madre solo come un nemico per ottenere il cibo. La Corea del Nord si è sempre impegnata per evitare che la presenza di questi campi venga divulgata ma a pensare che basta andare su Google maps o Google Earth per vedere questi luoghi di dolore lascia leggermente confusi. L’uomo progredisce nelle tecnologie ma si dimentica della dignità di un essere umano….
Voto: leggi dettagliFuga dal campo 14 narra di Shin, l’unico uomo nato in un campo di prigionia per oppositori politici delle Corea del Nord ad essere riuscito a scappare. Il crimine che Shin ha commesso è quello di avere uno zio fuggito in Corea del Sud. Nasce già dietro il filo spinato dove è soggetto ad ogni tipo di privazione e dove vede persino la madre solo come un nemico per ottenere il cibo. La Corea del Nord si è sempre impegnata per evitare che la presenza di questi campi venga divulgata ma a pensare che basta andare su Google maps o Google Earth per vedere questi luoghi di dolore lascia leggermente confusi. L’uomo progredisce nelle tecnologie ma si dimentica della dignità di un essere umano….
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
…
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
La ricerca della Felicità
La frase che mi è piaciuta di più
Questa frase non mi è piaciuta in sé per la durezza ma mi ha colpito : In Corea del Nord è legale incriminare i nemici in base a rapporti di sangue e di parentela,” Il seme dei nemici di classe deve essere estirpato attraverso tre generazioni, chiunque essi siano”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei a questo libro al film “la ricerca della Felicità” perché dietro a tante difficoltà(ovviamente diverse dal film al libro..) non sai mai cosa la vita tiene in servo per te e magari arriva quel giorno che hai tanto sognato….
Quello che pensi di questa storia in una rigaQuesta storia è sicuramente una testimonianza importante ed in quanto tale dobbiamo evitare di rimanere come ascoltatori impassibili ma impegnarci al fine di preservarla; non dimenticare
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Questa storia è sofferenza, questa storia tortura, questa storia è morte. Ecco ciò che accade in un altro luogo, anche ora delle povere persone sono torturate e seviziate dal sistema politico della Corea del Nord. La cosa orribile è che sono “invisibili”. Il resto del mondo non sa che stanno soffrendo e morendo in un campo di concentramento vivendo una vita d’inferno. Grazie al destino è riuscito a fuggire una persona, Shin Dong-hyuk. E’ la nostra salvezza, grazie alla sua testimonianza ci permette di bloccare quelle orripilanze. Ha portato al mondo un prova concreta dell’esistenza dei campi di concentramento in Nord Corea con il suo racconto, poi scritto e pubblicato dal giornalista Blaine Harden. Il racconto è una vergogna, ti fa vergognare e arrabbiare. Non puoi stare a leggere e non stare male al pensare che migliaia di persone stanno subendo quello che non riesci neanche ad immaginare. Ti sorprendi ancora della malvagità e della stupidità umana. La maggior parte delle persone pensa che la malvagità dei campi di sterminio sia finita nel 45′, ma purtroppo non è affatto cosi. Bisogna iniziare a sensibilizzare il mondo su questo fatto; e questo libro è lo strumento migliore. Non credo che il mondo debba vivere con una realtà “da libro distopico” che purtroppo è reale.
Voto: leggi dettagliQuesta storia è sofferenza, questa storia tortura, questa storia è morte. Ecco ciò che accade in un altro luogo, anche ora delle povere persone sono torturate e seviziate dal sistema politico della Corea del Nord. La cosa orribile è che sono “invisibili”. Il resto del mondo non sa che stanno soffrendo e morendo in un campo di concentramento vivendo una vita d’inferno. Grazie al destino è riuscito a fuggire una persona, Shin Dong-hyuk. E’ la nostra salvezza, grazie alla sua testimonianza ci permette di bloccare quelle orripilanze. Ha portato al mondo un prova concreta dell’esistenza dei campi di concentramento in Nord Corea con il suo racconto, poi scritto e pubblicato dal giornalista Blaine Harden. Il racconto è una vergogna, ti fa vergognare e arrabbiare. Non puoi stare a leggere e non stare male al pensare che migliaia di persone stanno subendo quello che non riesci neanche ad immaginare. Ti sorprendi ancora della malvagità e della stupidità umana. La maggior parte delle persone pensa che la malvagità dei campi di sterminio sia finita nel 45′, ma purtroppo non è affatto cosi. Bisogna iniziare a sensibilizzare il mondo su questo fatto; e questo libro è lo strumento migliore. Non credo che il mondo debba vivere con una realtà “da libro distopico” che purtroppo è reale.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Corea del Nord: diavolo con la maschera
La frase che mi è piaciuta di più
“Shin è stato molto fortunato” ma tutti gli altri? Tutte quelle persone che vivono come nei campi di concentramento nazisti ma anche peggio. La frase ti fa riflettere sulle altre persone non fortunate come lui.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
L’olocausto nazista o i gulag russi perché ti permettono di rapportare questi campi di sterminio con quelli già incisi nella storia umana.
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa storia sulla cattiveria e la stupidità umana.
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Agghiacciante. Era il mio unico pensiero nel leggere capitolo dopo capitolo la vita di Shin, nel rendermi conto che non si trattava di una storia, di una finzione, ma di quello che sta accadendo tuttora in Nord Corea. Di soprusi alle vite di milioni di persone; bambini che non conoscono il senso di famiglia, che non si immaginano neppure una vita al di fuori dei lavori forzati dei campi, con maestri (guardie) che ti possono uccidere di botte in ogni momento, con la fame che non ti abbandona mai perchè il cibo in Nord Corea è davvero poco, e allora routine è rubare la razione alla mamma, e sperare che sia troppo stanca per picchiarti. Ma, soprattutto, tradire. Segnalare ogni cosa alle guardie in modo da avere meno lavoro, o appena poco più cibo, e non fidarsi mai degli altri compagni. Dopotutto, “la fiducia era un ottimo modo per farsi fucilare”.
E così, quando Shin riesce a fuggire dall’inferno in cui non si era mai reso conto di vivere (non avendo altri metri di paragone), non smette purtroppo di essere prigioniero del campo. Non riesce a smettere di pensare che ogni persona intorno a lui lo voglia tradire, e molti rifugiati dalla Nord Corea non superano mai questo conflitto interiore.
Tutto ciò non va forse contro ai diritti che ogni uomo dovrebbe avere?
Non assomiglia tremendamente ai campi di sterminio nazisti, o ai gulag sovietici?
E noi cosa stiamo facendo per cambiare le cose?
Agghiacciante. Era il mio unico pensiero nel leggere capitolo dopo capitolo la vita di Shin, nel rendermi conto che non si trattava di una storia, di una finzione, ma di quello che sta accadendo tuttora in Nord Corea. Di soprusi alle vite di milioni di persone; bambini che non conoscono il senso di famiglia, che non si immaginano neppure una vita al di fuori dei lavori forzati dei campi, con maestri (guardie) che ti possono uccidere di botte in ogni momento, con la fame che non ti abbandona mai perchè il cibo in Nord Corea è davvero poco, e allora routine è rubare la razione alla mamma, e sperare che sia troppo stanca per picchiarti. Ma, soprattutto, tradire. Segnalare ogni cosa alle guardie in modo da avere meno lavoro, o appena poco più cibo, e non fidarsi mai degli altri compagni. Dopotutto, “la fiducia era un ottimo modo per farsi fucilare”.
E così, quando Shin riesce a fuggire dall’inferno in cui non si era mai reso conto di vivere (non avendo altri metri di paragone), non smette purtroppo di essere prigioniero del campo. Non riesce a smettere di pensare che ogni persona intorno a lui lo voglia tradire, e molti rifugiati dalla Nord Corea non superano mai questo conflitto interiore.
Tutto ciò non va forse contro ai diritti che ogni uomo dovrebbe avere?
Non assomiglia tremendamente ai campi di sterminio nazisti, o ai gulag sovietici?
E noi cosa stiamo facendo per cambiare le cose?
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La musica che metteresti come colonna sonoraLosing my religion, R.E.M.
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Noi, ancora prigionieri
La frase che mi è piaciuta di più
I rifugiati che cercano di adattarsi a una nuova vita mentre convivono con la costante sensazione di essere circondati da gente che li vuole tradire.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“If we don’t end war, war will end us”
H.G. Wells
Ciò che sta accadendo ora in Nord Corea non può essere ignorato. Si tratta di un conflitto, un conflitto silenzioso che sta portando al logoramento di un intera nazione, e alla morte di milioni e milioni di vite.
La scioccante disumanizzazione che ripetiamo di non dover più far accadere dalla Seconda Guerra Mondiale. Eppure…
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Difficile dire che il libro mi sia piaciuto perché non è una storia bella o gradevole anzi al contrario è struggente, disarmante e commovente. Ma è vera. Questa è la biografia di un’uomo nato e vissuto fino a qualche hanno fa dentro un campo di lavoro in corea del nord, un’uomo che dopo essere fuggito ad un ingiusta prigionia si è miracolosamente ripreso, pur trovandosi in un mondo mai visto prima nemmeno nei suoi sogni più inimmaginabili per poi viaggiare nei più grandi stati a raccontare la sua difficile esperienza.
Tutti giustamente parlano dello sterminio del popolo ebraico avvenuto durante la seconda guerra mondiale, ma quanto è difficile trovare testimonianze sull’attuale situazione in corea del nord? basti pensare che a scuola non si accenna nemmeno all’argomento e in questo senso, Fuga dal campo 14 è una vera e propria testimonianza scritta della violazione dei diritti umani in corso attualmente, di quante prove avrà ancora bisogno il mondo prima di agire? quante persone devono ancora morire ? e quante ancora cominciare a vivere?
Il protagonista Shin ci racconta della sua dura vita all’interno del campo, in cui lui non era a conoscenza del significato delle colonne portanti della crescita di una persona come amore, affetto familiare, lealtà, fiducia e amicizia.
Durante la lettura mi è risultato difficile credere che tutto fosse vero e che nel momento stesso in cui in ero a leggere le pagine di quel libro, nella mia cameretta, con vestiti puliti e profumati addosso a qualcuno veniva tolto il diritto di essere uomo.
Difficile dire che il libro mi sia piaciuto perché non è una storia bella o gradevole anzi al contrario è struggente, disarmante e commovente. Ma è vera. Questa è la biografia di un’uomo nato e vissuto fino a qualche hanno fa dentro un campo di lavoro in corea del nord, un’uomo che dopo essere fuggito ad un ingiusta prigionia si è miracolosamente ripreso, pur trovandosi in un mondo mai visto prima nemmeno nei suoi sogni più inimmaginabili per poi viaggiare nei più grandi stati a raccontare la sua difficile esperienza.
Tutti giustamente parlano dello sterminio del popolo ebraico avvenuto durante la seconda guerra mondiale, ma quanto è difficile trovare testimonianze sull’attuale situazione in corea del nord? basti pensare che a scuola non si accenna nemmeno all’argomento e in questo senso, Fuga dal campo 14 è una vera e propria testimonianza scritta della violazione dei diritti umani in corso attualmente, di quante prove avrà ancora bisogno il mondo prima di agire? quante persone devono ancora morire ? e quante ancora cominciare a vivere?
Il protagonista Shin ci racconta della sua dura vita all’interno del campo, in cui lui non era a conoscenza del significato delle colonne portanti della crescita di una persona come amore, affetto familiare, lealtà, fiducia e amicizia.
Durante la lettura mi è risultato difficile credere che tutto fosse vero e che nel momento stesso in cui in ero a leggere le pagine di quel libro, nella mia cameretta, con vestiti puliti e profumati addosso a qualcuno veniva tolto il diritto di essere uomo.
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La musica che metteresti come colonna sonoraPensa di Fabrizio Moro
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19.9 Hertz
La frase che mi è piaciuta di più
“Ma cosa diavolo stai facendo?”gli chiese Shin temendo che qualche caposqudra potesse sentire.
“sto cantando” rispose lui.
“smettila immediatamente!”
Shin non aveva mai cantato una canzone in vita sua e le uniche melodie che avesse mai sentito erano le musiche marziali trasmesse nell’allevamento dagli autoparlanti degli autocarri, mentre i prigionieri strappavano le erbacce. Gli sembrava qualcosa d’innaturale e follemente rischioso.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Se questo è un’uomo di Primo Levi,Il pianista, E adesso sono nel vento dei Nomadi, il bambino con il pigiama a righe perché allo stesso modo racconta la segregazione nei campi di concentramento.
Spirit: cavallo selvaggio per l’istinto di libertà che lega i protagonisti.
Un libro necessario per rendersi conto di quanti siamo fortunati ad avere una casa, dei vestiti puliti ogni mattina, una famiglia che ci ama per ciò che siamo oltre ad essere indispensabile per divulgare la notizia e sensibilizzare le persone su questo argomento poco noto.
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Fuga dal Campo 14 racconta la storia di Shin, un ragazzo che è nato e cresciuto in questo campo fino all’età di 23 anni. È un libro agghiacciante perché narra di una storia vera ma anche per il fatto che ancora oggi esistono campi di lavoro in Corea del Nord dove intere generazioni di famiglie vengono rinchiuse per espiare colpe. Magari non ci rendiamo conto di quanti danni possa produrre vivere in stato di cattività (con numerose violenze subite) sapere cosa sia l’amore, l’affetto, l’istruzione e tutte le altre emozioni, ma anche senza avere la consapevolezza di un mondo diverso fuori dal campo. Eppure essendo nel 2016, con tutte le nuove tecnologie e tendenze, molto spesso siamo distanti e disinteressati ai fatti che succedono in altri paesi, come la vita allucinante che tutt’ora stanno vivendo qualche migliaio di persone in Corea del Nord e la cosa più vergognosa è che il governo e le autorità nord coreane permettono queste atrocità pur violando i diritti umani.
Voto: leggi dettagliFuga dal Campo 14 racconta la storia di Shin, un ragazzo che è nato e cresciuto in questo campo fino all’età di 23 anni. È un libro agghiacciante perché narra di una storia vera ma anche per il fatto che ancora oggi esistono campi di lavoro in Corea del Nord dove intere generazioni di famiglie vengono rinchiuse per espiare colpe. Magari non ci rendiamo conto di quanti danni possa produrre vivere in stato di cattività (con numerose violenze subite) sapere cosa sia l’amore, l’affetto, l’istruzione e tutte le altre emozioni, ma anche senza avere la consapevolezza di un mondo diverso fuori dal campo. Eppure essendo nel 2016, con tutte le nuove tecnologie e tendenze, molto spesso siamo distanti e disinteressati ai fatti che succedono in altri paesi, come la vita allucinante che tutt’ora stanno vivendo qualche migliaio di persone in Corea del Nord e la cosa più vergognosa è che il governo e le autorità nord coreane permettono queste atrocità pur violando i diritti umani.
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La musica che metteresti come colonna sonoraHold Back The River -James Bay
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Una vita straziante
La frase che mi è piaciuta di più
La frase che mi ha colpito di più è stata la decima regola del campo.”I prigionieri che violano le regole e i regolamenti del campo verranno fucilati all’istante. Ogni prigioniero deve vedere in ogni guardia un maestro, e attenendosi alle 10 regole del campo piegarsi al duro lavoro e alla disciplina per potersi ripulire dagli errori passati”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei a questo libro i libri ” racconti dell’alloggio segreto” di Anna Frank, “La memoria dei fiori -il diario di Rywka Lipszyc” ma anche il film “Il bambino con il pigiama a righe” perché anche se non si svolgono nella stessa ambientazione, hanno lo stesso significato quello di far sapere al lettore o allo spettatore ciò che la crudeltà umana è stata in grado di fare o fa alle persone tutt’ora.
Quello che pensi di questa storia in una rigaRacconto molto toccante e in alcuni punti spietato.
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Penso che Fuga dal Campo 14 rappresenti per eccellenza non solo la crudeltà della società in cui siamo costretti a vivere, ma l’indifferenza del mondo davanti a situazioni di questo tipo. Il modo in cui viene descritta la storia di Shin, così crudo e diretto, tanto che a volte si ha anche difficoltà a procedere nella lettura quasi per paura di ciò che verrà raccontato proseguendo, aiuta il lettore a capire ciò che realmente persone come il protagonista della vicenda, giovani o anziane che siano, sono costrette a passare ogni giorno da anni a questa parte. Shin è l’unico nato nel campo, così come l’unico riuscito a fuggire in Cina e successivamente in America. Fin da piccolo è stato vittima di forti violenze fisiche e psicologiche che si sono ripercosse su di lui con gravi conseguenze, prima tra tutte l’incapacità di relazionarsi con il mondo circostante, da lui visto da sempre come ostile e crudele poiché cresciuto in mezzo a persone senza un minimo di umanità.
Personalmente trovo impossibile una tale indifferenza per una storia di questo genere, che dovrebbe fare aprire gli occhi ma soprattutto spingere le persone ad agire, a cercare una soluzione. Ma purtroppo questo non avviene, bensì si resta fermi a guardare immagini satellitari di campi paragonabili ai lager nazisti estesi per chilometri, in cui migliaia di persone come noi sono imprigionate e condotte verso la morte, solo perché ritenute “colpevoli” di un qualcosa a cui magari non sono neanche lontanamente stati partecipi. Il libro tocca veramente l’anima di chiunque lo legga, e per questo lo consiglio vivamente. E’ ora di aprire gli occhi e di renderci conto che quel mondo per alcuni tratti così perfetto, nasconde realtà terrificanti che vanno bel al di là della fantasia.
Penso che Fuga dal Campo 14 rappresenti per eccellenza non solo la crudeltà della società in cui siamo costretti a vivere, ma l’indifferenza del mondo davanti a situazioni di questo tipo. Il modo in cui viene descritta la storia di Shin, così crudo e diretto, tanto che a volte si ha anche difficoltà a procedere nella lettura quasi per paura di ciò che verrà raccontato proseguendo, aiuta il lettore a capire ciò che realmente persone come il protagonista della vicenda, giovani o anziane che siano, sono costrette a passare ogni giorno da anni a questa parte. Shin è l’unico nato nel campo, così come l’unico riuscito a fuggire in Cina e successivamente in America. Fin da piccolo è stato vittima di forti violenze fisiche e psicologiche che si sono ripercosse su di lui con gravi conseguenze, prima tra tutte l’incapacità di relazionarsi con il mondo circostante, da lui visto da sempre come ostile e crudele poiché cresciuto in mezzo a persone senza un minimo di umanità.
Personalmente trovo impossibile una tale indifferenza per una storia di questo genere, che dovrebbe fare aprire gli occhi ma soprattutto spingere le persone ad agire, a cercare una soluzione. Ma purtroppo questo non avviene, bensì si resta fermi a guardare immagini satellitari di campi paragonabili ai lager nazisti estesi per chilometri, in cui migliaia di persone come noi sono imprigionate e condotte verso la morte, solo perché ritenute “colpevoli” di un qualcosa a cui magari non sono neanche lontanamente stati partecipi. Il libro tocca veramente l’anima di chiunque lo legga, e per questo lo consiglio vivamente. E’ ora di aprire gli occhi e di renderci conto che quel mondo per alcuni tratti così perfetto, nasconde realtà terrificanti che vanno bel al di là della fantasia.
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La musica che metteresti come colonna sonoraCastle of glass - Linkin Park
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Invisibile agli occhi del mondo
La frase che mi è piaciuta di più
“Il vero miracolo dell’amicizia tra Shin e Park è la rapidità con cui è riuscita a far saltare quel meccanismo. Lo spirito dell’uomo, la sua dignità e le sue incendiarie informazioni diedero a Shin qualcosa che era al tempo stesso affascinante e impossibile da sopportare: un contesto, uno strumento per fantasticare sul futuro. All’improvviso Shin capì dove si trovava e cosa si stava perdendo. Il Campo 14 non era più la sua casa: era una gabbia ripugnante. E il suo amico giramondo dalle spalle larghe avrebbe potuto aiutarlo ad andarsene”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“La guerra imbarbarisce perché, per combatterla, occorre indurirsi verso ogni rimpianto e attaccamento a valori delicati, occorre vivere come se questi valori non esistessero; e, una volta finita, si è persa ogni elasticità di tornare a questi valori.” (Cesare Pavese)
A questo libro ricollego inoltre la poesia “Sono una creatura” di Ungaretti, in particolare per i seguenti versi:
“Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo”
e dello stesso autore la poesia “Sereno” che ricollego al momento in cui Shin, il protagonista, lascia il Campo 14 e inizia a vivere la vita che non gli era mai appartenuta:
“Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
immortale”
Storia diretta e sincera di una realtà invisibile agli occhi del mondo, emotivamente coinvolgente e scorrevole nella narrazione.
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Devo essere sincera sono rimasta davvero stupita da questo libro. Prima di leggerlo non ero al corrente delle atrocità che vengono compiute nei campi di concentramento per oppositori politici nella Corea del Nord e dell’arretratezza in cui si trova questo Paese. Come possono esistere uomini che per la sete di potere compiano simili azioni? Un barlume di speranza in questa terribile storia è Shin e tutti coloro che riescono a fuggire dai campi. Grazie a quest’uomo abbiamo la prima testimonianza di qualcuno che è nato in un campo e cresciuto, come afferma lui, senza emozioni.
Voto: leggi dettagliDevo essere sincera sono rimasta davvero stupita da questo libro. Prima di leggerlo non ero al corrente delle atrocità che vengono compiute nei campi di concentramento per oppositori politici nella Corea del Nord e dell’arretratezza in cui si trova questo Paese. Come possono esistere uomini che per la sete di potere compiano simili azioni? Un barlume di speranza in questa terribile storia è Shin e tutti coloro che riescono a fuggire dai campi. Grazie a quest’uomo abbiamo la prima testimonianza di qualcuno che è nato in un campo e cresciuto, come afferma lui, senza emozioni.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInvisible U2
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Insegnami a essere umano
La frase che mi è piaciuta di più
“Non sapevo cosa fossero compassione e tristezza. E’ così che ci hanno cresciuti: non eravamo in grado di provare le più normali emozioni umane. Ora che sono fuori sto imparando a scoprire che cos’è l’emotività. Ho imparato a piangere, e sento che sto finalmente diventando un essere umano.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei questo libro a:
– Il diario di Anne Frank: una ragazza ebrea che scrive un diario di come la sua vita è cambiata dopo la proclamazione delle leggi razziali. Dalla libertà è passata a nascondersi dalla polizia con la sua famiglia fino a morire in un campo di concentramento. La vita di Shin è stata l’opposto di quella di Anne Frank: è nato in un campo di concentramento, una volta scappano si nascondeva dalla polizia e finalmente, arrivato in Corea del Sud, ha conosciuto la vera libertà.
-Corri ragazzo corri:Un libro che narra la storia vera di un bambino ebreo polacco che dopo la proclamazione delle leggi razziali riesce a fuggire dal ghetto di Varsavia e comincia a rubare per vivere, chiedere ospitalità a delle famiglie nascondendo sempre la sua vera identità.
Questo libro denuncia l’indifferenza, la crudeltà e la sete di potere del genere umano. Ma in tutto ciò la fuga di Shin è un miracolo, una serie successiva di avvenimenti favorevoli.
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All’inizio la storia sembrava piuttosto noiosa e difficile da comprendere, ma proseguendo nella lettura si è rivelata invece molto coinvolgente e interessante.
Voto: leggi dettagliAll’inizio la storia sembrava piuttosto noiosa e difficile da comprendere, ma proseguendo nella lettura si è rivelata invece molto coinvolgente e interessante.
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Mi è piaciuta abbastanza, il linguaggio è molto semplice.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Una realtà sconosciuta
La frase che mi è piaciuta di più
“Ricorda, il sole splende anche sottoterra.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Pensando a questo libro mi vengono in mente immagini e libri che ho letto sulle storie vere di detenuti nei campi di concentramento durante il nazismo.
Quello che pensi di questa storia in una rigaMolto interessante e commovente pensando a come vengono trattati certi esseri umani innocenti.
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La storia mi ha colpito principalmente per due aspetti; come prima cosa se si pensa che la realtà distopica descritta nel libro rispecchia la quotidianità di molti cittadini Nord Coreani; inoltre perché i prigionieri vengono tutti omologati rispetto un unico cliché, quello del cittadino sottomesso al regime dittatoriale della Corea del Nord. Quando il protagonista riesce ad evadere si viene a conoscenza della sua difficoltà a relazionarsi con la società: infatti essendo lui nato all’interno del campo 14 non era mai stato a contatto con il mondo reale. Paradossalmente sembra quasi come fosse nato all’età di 23 anni, quando finalmente, riesce ad evadere dal campo di prigionia.
Voto: leggi dettagliLa storia mi ha colpito principalmente per due aspetti; come prima cosa se si pensa che la realtà distopica descritta nel libro rispecchia la quotidianità di molti cittadini Nord Coreani; inoltre perché i prigionieri vengono tutti omologati rispetto un unico cliché, quello del cittadino sottomesso al regime dittatoriale della Corea del Nord. Quando il protagonista riesce ad evadere si viene a conoscenza della sua difficoltà a relazionarsi con la società: infatti essendo lui nato all’interno del campo 14 non era mai stato a contatto con il mondo reale. Paradossalmente sembra quasi come fosse nato all’età di 23 anni, quando finalmente, riesce ad evadere dal campo di prigionia.
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Personalmente mi è piaciuto molto il libro, anche se in certe parti la narrazione diventa troppo lenta a causa di digressioni ricche di dati statistici e informazioni riguardanti la condizione politico-sociale della Corea del Nord.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
riNASCERE a 23 anni
La frase che mi è piaciuta di più
“Sono fuggito fisicamente” disse, “ma non psicologicamente”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Penso che sia una storia allarmante e preoccupante proprio perchè reale
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No, non mi è piaciuta questa storia. E non dovrebbe piacere a nessuno.
Questo libro è la dimostrazione scritta di ciò che avviene in Corea del Nord da più di 20 anni a questa parte e dello scandaloso e ripugnante silenzio del mondo intero che tace questo scempio permettendo a dei veri e propri mostri di oltraggiare i diritti dell’uomo. Shin, il protagonista della storia è l’unico uomo nato e cresciuto nei campi di concentramento nord coreani che è riuscito a scappare e fuggire in Cina per poi raggiungere l’America e diffondere la sua triste verità, diventata un messaggio da urlare a gran voce. Questo libro contiene una storia forte, mai sentita prima e molto preziosa che andrebbe tatuata sui muri delle città perché quello che succede in Corea del Nord diventi argomento di discussione collettivo che denuncia ciò che accade e si prodiga per intervenire attivamente e fermare questa carneficina. Il libro ti pone l’effettiva realtà della situazione, in modo oggettivo e alle volte molto violento che colpisce nel profondo. Consiglio a chiunque di leggere questo libro perché se continuiamo a mascherare ciò che accade, a rimanere immobili di fronte ad una situazione che non ci colpisce in prima persona, finiremo per essere noi i veri responsabili delle migliaia di persone morte e torturate.
No, non mi è piaciuta questa storia. E non dovrebbe piacere a nessuno.
Questo libro è la dimostrazione scritta di ciò che avviene in Corea del Nord da più di 20 anni a questa parte e dello scandaloso e ripugnante silenzio del mondo intero che tace questo scempio permettendo a dei veri e propri mostri di oltraggiare i diritti dell’uomo. Shin, il protagonista della storia è l’unico uomo nato e cresciuto nei campi di concentramento nord coreani che è riuscito a scappare e fuggire in Cina per poi raggiungere l’America e diffondere la sua triste verità, diventata un messaggio da urlare a gran voce. Questo libro contiene una storia forte, mai sentita prima e molto preziosa che andrebbe tatuata sui muri delle città perché quello che succede in Corea del Nord diventi argomento di discussione collettivo che denuncia ciò che accade e si prodiga per intervenire attivamente e fermare questa carneficina. Il libro ti pone l’effettiva realtà della situazione, in modo oggettivo e alle volte molto violento che colpisce nel profondo. Consiglio a chiunque di leggere questo libro perché se continuiamo a mascherare ciò che accade, a rimanere immobili di fronte ad una situazione che non ci colpisce in prima persona, finiremo per essere noi i veri responsabili delle migliaia di persone morte e torturate.
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La musica che metteresti come colonna sonoraImagine di Jhon Lennon
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La mia non vita
La frase che mi è piaciuta di più
In America gli studenti delle scuole superiori discutono sul perché Franklin D. Roosevelt non abbia bombardato le linee ferroviarie che portavano ai campi di concentramento dei nazisti. I loro figli potrebbero chiedere, più o meno tra una generazione, perché l’occidente sia rimasto a guardare le ben più esplicite immagini satellitari dei campi di Kim Jong Il. Senza fare nulla.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
A questo libro collegherei:
-la poesia capolavoro di Primo Levi “Se questo è un uomo” perché:
« Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no. »
-Un bellissimo graffito di Corrado Cagli un artista ebreo che per lavorare si iscrisse al Partito Fascista e con l’emanazione delle leggi raziali scappò in America per poi tronare dopo la liberazione dei campi. Questo graffito si trova all’interno del museo monumento al deportato politico e razziale di Carpi e raffigura un sole, il filo spinato e due mani: una di un prigioniero e una di un uomo libero. La collegherei al libro perché quella mano può essere la nostra, l’unica che può cambiare le cose;
-paradossalmente alla trilogia “Diverget” di Veronica Roth che racconta la storia di innumerevoli umani ai quali è negata la conoscenza della verità ed è impedito esprimere emozioni se non concesse dalla loro fazione di appartenenza.
Un racconto esplicito e violento che rivela la pura ignoranza umana.
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Questa storia mi ha fatto riflettere molto, mi ha dato la possibilità di capire un po’ di più ciò che succede quando l’uomo dalla storia non vuole imparare.
Quando ci sono persone che credono più che esistano delle razze che degli uomini come tutti.
Non capiscono che non bisognerebbe fare nessuna distinzione di razza, sesso, lingua, cultura e religione.
Consiglio questo libro a chi dalla vita, vuole imparare qualcosa.
Questa storia mi ha fatto riflettere molto, mi ha dato la possibilità di capire un po’ di più ciò che succede quando l’uomo dalla storia non vuole imparare.
Quando ci sono persone che credono più che esistano delle razze che degli uomini come tutti.
Non capiscono che non bisognerebbe fare nessuna distinzione di razza, sesso, lingua, cultura e religione.
Consiglio questo libro a chi dalla vita, vuole imparare qualcosa.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonora*
Inventa un nuovo titolo
Gli innocenti
La frase che mi è piaciuta di più
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Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia che fa pensare, che nel mondo c’è qualcuno che dalla storia non impara, che vuole eliminare i suoi simili solo perchè leggermente diversi.
Illustra molto bene l’attuale guerra che ancora c’è nella Corea del Nord, queste sono cose che non bisognerebbe che si ripetessero.
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Dal titolo mi aspettavo una storia completamente diversa, più simile ai romanzi di avventura e dominata da azione e colpi di scena. Tuttavia mi ritengo comunque soddisfatto di aver scelto questo libro, in quanto narra una storia vera e tratta un problema altrettanto reale (la presenza di campi di concentramento in Corea del Nord), adottando il punto di vista di un protagonista fuori dal comune. Shin, infatti, essendo nato all’interno del campo, basa la sua esistenza su valori che a prima vista risultano sbagliati, ma che, in realtà, sono frutto della sua non conoscenza del mondo e dell’obiettivo di sopravvivere nonostante le avversità. Ciò fa dunque riflettere sul sottile confine tra il giusto e lo sbagliato ed è la spiegazione del modo di agire del protagonista.
La trama, tratta da una storia vera, è sconvolgente, poiché mette a nudo tutti gli orrori della Corea del Nord(vita nei campi di concentramento; persecuzione “nemici” politici…) e fa sembrare ordinarie cose che non sono affatto comuni (furti continui nelle abitazioni; necessità di oltrepassare il confine cinese per sopravvivere…). Ciò che più fa riflettere, però, è l’indifferenza degli altri paesi, che, limitandosi a fornire aiuti economici alla Corea del Nord, trascurano il problema dei campi di concentramento, non curandosi dei loro abitanti. Questi ultimi, infatti, anche nel caso di una fuga, sono costretti a vivere un’esistenza macchiata dal terrore e faticano ad istaurare rapporti di amicizia con gli altri.
Concludendo posso affermare di aver letto un libro che fa molto riflettere su quanto ancora l’uomo debba lavorare per raggiungere una situazione di pace in tutti i contenenti e per assicurare il rispetto dei diritti umani di tutti, indipendentemente da etnia e religione.
Dal titolo mi aspettavo una storia completamente diversa, più simile ai romanzi di avventura e dominata da azione e colpi di scena. Tuttavia mi ritengo comunque soddisfatto di aver scelto questo libro, in quanto narra una storia vera e tratta un problema altrettanto reale (la presenza di campi di concentramento in Corea del Nord), adottando il punto di vista di un protagonista fuori dal comune. Shin, infatti, essendo nato all’interno del campo, basa la sua esistenza su valori che a prima vista risultano sbagliati, ma che, in realtà, sono frutto della sua non conoscenza del mondo e dell’obiettivo di sopravvivere nonostante le avversità. Ciò fa dunque riflettere sul sottile confine tra il giusto e lo sbagliato ed è la spiegazione del modo di agire del protagonista.
La trama, tratta da una storia vera, è sconvolgente, poiché mette a nudo tutti gli orrori della Corea del Nord(vita nei campi di concentramento; persecuzione “nemici” politici…) e fa sembrare ordinarie cose che non sono affatto comuni (furti continui nelle abitazioni; necessità di oltrepassare il confine cinese per sopravvivere…). Ciò che più fa riflettere, però, è l’indifferenza degli altri paesi, che, limitandosi a fornire aiuti economici alla Corea del Nord, trascurano il problema dei campi di concentramento, non curandosi dei loro abitanti. Questi ultimi, infatti, anche nel caso di una fuga, sono costretti a vivere un’esistenza macchiata dal terrore e faticano ad istaurare rapporti di amicizia con gli altri.
Concludendo posso affermare di aver letto un libro che fa molto riflettere su quanto ancora l’uomo debba lavorare per raggiungere una situazione di pace in tutti i contenenti e per assicurare il rispetto dei diritti umani di tutti, indipendentemente da etnia e religione.
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Il libro risulta poco coinvolgente durante le descrizioni (a volte troppo lunghe) della situazione economica e politica della Corea del Nord.d
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Shin: l'uomo che sfuggì agli orrori della Corea del Nord
La frase che mi è piaciuta di più
“Sono fuggito fisicamente” disse, “ma non psicologicamente”.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Una storia che lascia sbalorditi, in quanto apre gli occhi su una realtà tanto tragica quanto poco conosciuta.
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Questo libro posso ammettere di averlo scelto con il presentimento fasullo che il contenuto potesse rimandare ad argomenti di attualità frivoli; una convinzione che in questo momento mi rammarica, dopo essere venuto a conoscenza attraverso di esso di come la realtá si discosti notevolmente dal modo in cui ognuno di noi la percepisce. Si ritiene infatti che a distanza di tanti anni dallo strazio vissuto con la seconda guerra mondiale e le imposizioni per opera di regimi totalitari (oggi a nostra detta inesistenti) l’uomo abbia preso coscienza del proprio passato e su esempio di questo abbia cercato di costruirsi un futuro più giusto sotto ogni prospetto. Tuttavia questo libro riporta con una semplicità a dir poco disarmante fatti che, nonostante non ci riguardino personalmente da vicino, evocano in gran parte quell’atmosfera macabra che le vittime dell’Olocausto hanno giá vissuto. È stato proprio questo strappo esistenziale dalla quotidianità, e quindi un isolamento asfissiante, ad aver caratterizzato la vita del protagonista di questa storia e di tante altre anime innocenti. Tutto ciò mi colpisce, non solo per come è descritto, ma anche perchè rappresenta la prova tangibile dell’indifferenza comune a tutti noi. Di conseguenza l’ uomo si sta dimostrando ancora oggi insensibile difronte alla realtà che lo circonda. Mi ritengo come tutti complice degli atteggiamenti diffamatori difronte a queste azioni, con le quali si cerca di alimentare false speranze in un mondo dove ne restano ben poche,. La testimonianza di questo uomo deve dunque essere vista come un modello da imitare nei confronti delle innumerevoli ipocrisie e menzogne del mondo occidentale.
Voto: leggi dettagliQuesto libro posso ammettere di averlo scelto con il presentimento fasullo che il contenuto potesse rimandare ad argomenti di attualità frivoli; una convinzione che in questo momento mi rammarica, dopo essere venuto a conoscenza attraverso di esso di come la realtá si discosti notevolmente dal modo in cui ognuno di noi la percepisce. Si ritiene infatti che a distanza di tanti anni dallo strazio vissuto con la seconda guerra mondiale e le imposizioni per opera di regimi totalitari (oggi a nostra detta inesistenti) l’uomo abbia preso coscienza del proprio passato e su esempio di questo abbia cercato di costruirsi un futuro più giusto sotto ogni prospetto. Tuttavia questo libro riporta con una semplicità a dir poco disarmante fatti che, nonostante non ci riguardino personalmente da vicino, evocano in gran parte quell’atmosfera macabra che le vittime dell’Olocausto hanno giá vissuto. È stato proprio questo strappo esistenziale dalla quotidianità, e quindi un isolamento asfissiante, ad aver caratterizzato la vita del protagonista di questa storia e di tante altre anime innocenti. Tutto ciò mi colpisce, non solo per come è descritto, ma anche perchè rappresenta la prova tangibile dell’indifferenza comune a tutti noi. Di conseguenza l’ uomo si sta dimostrando ancora oggi insensibile difronte alla realtà che lo circonda. Mi ritengo come tutti complice degli atteggiamenti diffamatori difronte a queste azioni, con le quali si cerca di alimentare false speranze in un mondo dove ne restano ben poche,. La testimonianza di questo uomo deve dunque essere vista come un modello da imitare nei confronti delle innumerevoli ipocrisie e menzogne del mondo occidentale.
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Come ho già detto, la sola concezione di una storia vera dalla portata fortemente emotiva rappresenta un suo pregio. Tuttavia, in diversi frangenti, l’autore di questo libro ha riportato delle descrizioni minuziose che lasciavano intendere in maniera eccessivamente netta le condizioni capestri in cui riversavano i prigionieri dei campi di lavoro. Spesso queste descrizioni passive si alternavano con atti di violenza spropositata ai danni dei singoli, che per la loro crudeltá, potevano anche essere lasciati da parte. Probabilmente però la scelta di riportarli fa parte di una finalizzazione più efficace della storia stessa, ovvero conforme quanto più possibile alla realtà dei fatti.
La musica che metteresti come colonna sonoraLa musica che metteresti come colonna sonora : "La notte di fuga" tratto dalla colonna sonora del film "La vita è bella" diretto e interpretato da Roberto Benigni. Di questa colonna sonora diretta dal maestro Nicola Piovani, il film è stato insignito del
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"Il diritto di essere umano"
La frase che mi è piaciuta di più
“In questo paese non c’è alcun problema legato ai diritti umani. Tutti conducono una vita dignitosa e felice.” Questa è una beffarda citazione con cui si apre il libro, tratta da uno degli innumerevoli articoli di giornali con cui l’autore Blaine Harden arrichisce il contenuto di questa vicenda. Questa frase mi ha colpito in quanto costituisce la prova tangibile di come la Corea del Nord cerchi di nascondere quanto inevitabilmente avviene nel proprio territorio, nonostante ne sia a conoscenza.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Questo libro traspare le tragiche condizioni di isolamento nelle quali si sono venuti a ritrovare i prigionieri dei lager nazisti e dei gulag. Di conseguenza evoca paragoni illustri: mi viene in mente Primo Levi ma anche lo scrittore russo Alexander Solženicyn, di cui ho già letto in precedenza, per mio conto, il libro “Una giornata di Ivan Desinovič”, che racconta difatto delle condizioni terribili dei reclusi nei campi di lavoro. In secondo luogo vorrei citare anche un film che si avvicina notevolmente, in termine di contenuti, al libro che ho letto: si tratta della pellicola cinematografica “Crossing”, che tratta per l’appunto della fuga di un giovane nordcoreano da un campo di prigionia in cui era detenuto.
Quello che pensi di questa storia in una rigaQuesto libro mi ha trasmesso innanzitutto valori morali che difficilmente altri romanzi dello stesso genere sono stati in grado di fare altrettanto. Si tratta di un reportage in forma cartacea che ha scosso notevolmente la mia coscienza per la sua caratteristica schiettezza nel raccontare una vicenda così delicata, generando per un momento i miei dubbi sull’effettiva veridicitá dei contenuti riportati. Questo racconto biografico traspare un profondo rancore nei confronti di coloro che sanno ma mantengono il proprio silenzio difronte a questi fatti lugubri che tuttora interessano la Corea del Nord. Sotto questo profilo il libro costituisce una denuncia sociale per rivendicare la libertà e i diritti delle persone, offuscati ancora oggi da alcuni regimi totalitari.
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Questo libro mi è piaciuto perché, attraverso l’incredibile storia di Shin, apre gli occhi sulle continue violazioni dei diritti umani da parte del governo nordcoreano. Sono messi infatti in evidenza le sofferenze e i soprusi che sono costretti a sopportare i detenuti dei campi di prigionia. Viene mostrato anche come il sistema amministrativo, profondamente corrotto al suo interno, non riesca a risolvere i problemi legati alla fame e alla povertà che vive quotidianamente il proprio paese. Tutto questo rende più conscio il lettore della gravità di questa situazione e gli fa capire che fino ad adesso si è davvero fatto troppo poco per risolverla.
Voto: leggi dettagliQuesto libro mi è piaciuto perché, attraverso l’incredibile storia di Shin, apre gli occhi sulle continue violazioni dei diritti umani da parte del governo nordcoreano. Sono messi infatti in evidenza le sofferenze e i soprusi che sono costretti a sopportare i detenuti dei campi di prigionia. Viene mostrato anche come il sistema amministrativo, profondamente corrotto al suo interno, non riesca a risolvere i problemi legati alla fame e alla povertà che vive quotidianamente il proprio paese. Tutto questo rende più conscio il lettore della gravità di questa situazione e gli fa capire che fino ad adesso si è davvero fatto troppo poco per risolverla.
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Nonostante il libro mi sia piaciuto, devo ammettere che all’interno del racconto sono presenti lunghe divagazioni, soprattutto di carattere storico, che, a mio parere, danno alla narrazione un ritmo abbastanza lento.
La musica che metteresti come colonna sonora"Algiers" degli "The Afghan Whigs"
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Al di là della recinzione elettrificata
La frase che mi è piaciuta di più
“A conti fatti , la sopravvivenza di Shin a una recinzione concepita per uccidere è da vedersi come una questione di fortuna sfacciata. Che Park non ebbe. Se Shin non fosse scivolato nella neve si sarebbe avventurato per primo e con ogni probabilità sarebbe morto.”
Questa frase mi ha impressionato molto perché dimostra che spesso non basta l’abilità dell’uomo ma solo il destino può decide il corso degli eventi.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Leggendo il libro mi è venuto in mente il film “The Way Back” di Peter Weir (2010), in quanto, come il libro, racconta la storia di un gruppo di detenuti che riesce a fuggire da un campo di prigionia, questa volta però un gulag sovietico in Siberia. Per conquistare la libertà la piccola comitiva dovrà, come Shin, affrontare un lungo e faticoso viaggio a piedi che la porterà fino in India.
Quello che pensi di questa storia in una rigaPenso che questo libro si differenzi molto rispetto a tutti gli altri romanzi dello stesso genere, i quali trattano principalmente dei lager nazisti e della Shoah. Parla infatti dei campi di prigionia nordcoreani, problema molto più attuale, a cui però non si è trovata ancora una soluzione.
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Il libro mi é piaciuto perché mi ha aperto gli occhi sulla drammatica situazione che si sta vivendo in Corea del Nord. Anche se la narrazione é lenta,il racconto mi ha coinvolto molto.
Prima di leggere il libro non sapevo della presenza dei campi di concentramento in Corea del Nord, libro consigliato e molto istruttivo.
Il libro mi é piaciuto perché mi ha aperto gli occhi sulla drammatica situazione che si sta vivendo in Corea del Nord. Anche se la narrazione é lenta,il racconto mi ha coinvolto molto.
Prima di leggere il libro non sapevo della presenza dei campi di concentramento in Corea del Nord, libro consigliato e molto istruttivo.
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Libro molto bello, anche se, come detto precedentemente,la narrazione é lenta
La musica che metteresti come colonna sonora"Nuvole Bianche" di Ludovico Einaudi
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Alla scoperta dell'amore e della speranza.
La frase che mi è piaciuta di più
“Il sole splende anche sottoterra”
(Kim Jim Myung, “Lo zio”)
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Io collegherei a questo libro “Il bambino con il pigiama a righe”,i due libri sono entrambi ambientati in un campo di concentramento
Quello che pensi di questa storia in una rigaLibro molto coinvolgente che racconta la vita del giovane eroe Shin e rivela le atrocitá che ogni giorno vengono compiute dalle autoritá nordcoreane
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28 thoughts on “Fuga dal campo 14”