Descrizione
Autore
Tuono Pettinato
Andrea Paggiaro, preferisce farsi chiamare Tuono Pettinato, è un fumettista e illustratore italiano nato a Pisa nel 1976.
Durante i suoi studi al Dams inizia a pubblicare fumetti autoprodotti. Appassionato di personaggi storici realizza le biografie a fumetti di Galileo Galilei, Giuseppe Garibaldi e del matematico inglese Alan Turing.
Segui le sue avventure qui http://tuonopettinato.blogspot.it/
Apocalypso. Gli anni dozzinali, Coniglio Editore, 2009
Garibaldi, Rizzoli Lizard, 2010
Il magnifico lavativo, Topipittori, 2011
Enigma. La strana vita di Alan Turing, Rizzoli Lizard, 2012
Con Bruce Weinstein, E se nessuno mi becca? Breve trattato di etica per ragazzi, Il Castoro, 2013
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Descrizione
La morte è di per sé un tabù della nostra società, in un momento storico in cui siamo tutti pervasi da un sentimento di onnipotenza e immortalità, dato dal progredire delle scienze mediche e delle condizioni di vita. La morte di un bambino allora è un trauma ancora più difficile da accettare: un potenziale di eventi ed esperienze che non potrà mai compiersi. Se poi questa morte non è “naturale”, ma causata da un efferato delitto, la società reagirà in maniera cruda ed estrema, lasciandosi trascinare dai propri peggiori istinti e pulsioni.
Tuono Pettinato parte dalla tragica morte del piccolo Marcellino Diotisalvi per raccontare, attraverso l’indagine del giornalista Martinelli, il circo di atti e reazioni della comunità locale in cui viveva Marcellino, dei mass-media, dei sedicenti criminologi… Ossia di tutto ciò che si scatena intorno a un omicidio, e che vediamo così spesso raccontare in televisione. Un teatrino grottesco, un insieme di personaggi il cui unico interesse è sfruttare gli eventi infausti per portare l’attenzione su di sé, il gusto della morbosità e del peccato: tutti gli ingredienti di una ricetta che l’autore cucina con maestria, e con uno sguardo che sa essere ironico e distaccato ma anche andare in profondità.
Leggere Corpicino di Tuono Pettinato è leggere l’attualità attraverso una lente deformante che però ci fa vedere le cose meglio, e quindi, in definitiva, rabbrividire dei nostri simili (ma forse anche un po’ di noi stessi).