- LINEA ARANCIO

L’uomo in fuga

Descrizione

Autore

Nasce il 26 settembre del 1946 a Scarborough, Maine. Suo padre è un militare impegnato nella Seconda Guerra Mondiale come capitano nella marina mercantile, la madre è una donna di origini modeste. Quando è ancora piccolo, il padre, uscito di casa per fare una passeggiata, si dilegua nel nulla senza più dare sue notizie. A sei anni dimostra di essere affascinato dall’insolito e dal lato oscuro dell’uomo: scopre nella soffitta della zia i libri del padre, appassionato di Edgar Allan Poe, Lovecraft e Richard Matheson. Nel 1970 si diploma all’università, e l’anno successivo inizia ad insegnare inglese alla Hampden Academy. Il successo arriva nel 1973 con Carrie e con l’omonimo film di Brian De Palma.
Ormai ricco, nel 1980 si trasferisce con la famiglia a Bangor, dove acquista una villa vittoriana con 28 camere (il cancello esterno è arabescato con ragni, ragnatele e due pipistrelli in ferro battuto). Nel 1999 un fatto drammatico irrompe nella sua vita: durante una passeggiata nei pressi di casa, viene travolto da un furgone. Viene operato ben tre volte in pochi giorni.
Afferma di scrivere 500 parole dalle 8.30 alle 11.30, ogni giorno, ad eccezione soltanto del giorno di Natale, del giorno del Ringraziamento e del suo compleanno. Quando scrive, ama ascoltare musica rock e bere birra. Se ha mal di testa, mastica aspirine senza deglutirle con acqua. Ama le gite in canoa, nuotare e la chitarra (ma confessa di non saperla suonare). È un tifoso accanito della squadra di baseball di Boston, i Red Sox.

Bibliografia
It, Sperling & Kupfer, 1990
Misery, Sperling & Kupfer, 1991
Shining, Bompiani, 1995
Carrie, Bompiani, 2000
La bambina che amava Tom Gordon, Mondadori, 2000
Danse macabre, Frassinelli, 2000
Pet sematary, Sperling & Kupfer, 2002
Cujo, Sperling & Kupfer, 2002
L’occhio del male, Sperling & Kupfer, 2002
La zona morta, Sperling & Kupfer, 2003
L’uomo in fuga, Sperling & Kupfer, 2003
Colorado Kid, Sperling & Kupfer, 2005
Cell, Sperling & Kupfer, 2006
La lunga marcia, Sperling & Kupfer, 2004
Le notti di Salem, Sperling & Kupfer, 2007
Stagioni diverse, Sperling & Kupfer, 2008
Torno a prenderti, Sperling & Kupfer, 2008
Duma Key, Sperling & Kupfer, 2009
The Dome, Sperling & Kupfer, 2009
Cose preziose, Sperling, 2010
Joyland, Sperling & Kupfer, 2013

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Commenti Finora

Descrizione

Stephen King, L’uomo in fuga, Sperling & Kupfer, 2013

Nessun odore, a parte il lezzo di decadenza, in questo glorioso 2025. I cavi della tri-vu sono al sicuro, sotto terra, e solo un idiota o un rivoluzionario penserebbe di danneggiarli.

Siamo di fronte a uno dei romanzi firmati con il doppio nome King-Bachman, quest’ultimo pseudonimo creato dal maestro dell’horror alla fine degli anni Settanta. Da questa firma sono usciti ben sette romanzi, tutti molto diversi dalla precedente e attuale produzione dell’autore e sicuramente L’uomo in fuga è uno di questi.

Il libro si apre con un conto alla rovescia, meno 100… Ben Richards è un uomo disperato: senza lavoro, senza soldi, con una moglie “drogata” di tri-vu e una figlia malata. In questo futuro le malattie e la desolazione fanno da sfondo a centinaia di reality dove la gente gioca e accetta ogni cosa pur di cambiare la triste realtà. Ben allora decide che nulla ha da perdere ormai: farà parte del programma più seguito del secolo “l’uomo in fuga”. Un uomo solo braccato da tutti gli abitanti degli Stati Uniti; 100 giorni per sopravvivere e vincere milioni e milioni di dollari, ogni ora di vita 100 dollari in più. Mai nessuno è riuscito a superare le 48 ore…

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OLOCIN, 2M, Liceo Scientifico Morandi

Storia interessante, dalla trama avvincente e scritto con uno stile facilmente comprensibile.
Il racconto tratta di un futuro prossimo in cui la televisione (tri-vu), metaforicamente parlando, ha ormai preso il controllo delle menti delle persone che la guardavano, facendo passare le notizie utili solo ai benefici di poche persone. Il protagonista è Ben Richards, un padre di una famiglia che sta vivendo una vita infernale, con i genitori senza soldi e la bambina con poco più di un anno di vita e con una malattia che la sta portando alla morte. Per cercare di salvare la moglie e la figlia, Richards partecipa al reality show “L’uomo in fuga”, il quale consisteva nel cercare di sopravvivere per 30 giorni dall’intera nazione che se lo avesse scovato lo avrebbe ucciso, ma, se avesse vinto, avrebbe guadagnato ben un miliardo di nuovi dollari (la nuova valuta in America).
Il libro è stato interessante perché vengono raccontate le sue decisioni e azioni, insieme a tutte le emozioni che provava nel momento, inoltre presenta vari colpi di scena.

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biancam, 4G, Liceo Classico Minghetti Bologna

Ho trovato questo libro molto interessante e avvincente. Mentre andavo avanti, non avevo idea di cosa aspettarmi dal protagonista. L’autore ha fatto un ottimo lavoro, è riuscito a mantenere la suspense dall’inizio fino alla fine.

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Nicole B., 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Mi è piaciuto leggere questo libro, perché io credo che King parli di un futuro non troppo lontano dal nostro, di cui già possiamo vedere l’inizio. Penso che nella sua narrazione, voglia far trasparire una società che tecnologicamente progredisce, ma socialmente regredisce; una società in cui una gruppetto di gente molto ricca comanda la mente di una massa innumerevole di poveri. Regredisce, perché i soldi contano più della vita umana, perché spienge i poveri a partecipare a giochi in cui la loro vita è segnata ancora prima di cominciare e si diverte nel vedere la loro sofferenza. Fa sembrare il tutto come un regime dittatoriale in cui chi comanda, attraverso propaganda, limiti e divieti, opprime la gente innocente.
Ho adorato come tutto questo sia raccontato indirettamente durante il corso della storia, come il tutto sia nascosto tra le righe in modo che il lettore debba capirlo da solo, con la sua testa, un po’ come Richrds.

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Elena, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Con un ambientazione da brivido, una storia emozionante e un tocco di suspence al punto giusto, trovo che King abbia centrato in pieno con questo libro. L’autore ha saputo parlare di argomenti seri senza risultare pesante, ed allo stesso tempo riesce ad evidenziare alcune delle problematiche attuali, anche se con 30 anni di anticipo.
La lettura è scorrevole, il lessico non è troppo difficile e la narrazione è curata nei dettagli.
Consiglio la lettura.

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Simone, 1a, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

La storia mi è piaciuta molto perchè l’ho trovata avvincente e con una sceneggiatura di base semplice.
Il libro man mano che lo prosegui ti invoglia a leggerlo in quanto ti fa immedesimare nel testo.
Il lettore percepisce le emozioni del protagonista in molte situazioni ad esempio per il finale, ma non sempre si riescono a percepire facilmente.
Il ritmo è abbastanza irregolare il che peró non causa alcun problema è riesce a non farti annoiare.
È un romanzo che ti fa riflettere sui problemi della realtà quotidiana e che alla fine peró ti da un briciolo di speranza che la società puó cambiare

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Sofia C., 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Una delle cose che mi sono piaciute di più di questo libro è il fatto che ci si riesca ad immedesimare benissimo nel protagonista. Le emozioni che prova Richards sono le stesse anche per me e il conto alla rovescia che separa i vari capitoli rende un’ansia incredibile, che cresce man mano che la storia arriva al suo termine e che è la stessa che prova Ben,
Ho adorato anche il fatto che, oltre ad essere una interessantissima storia, questo libro è una critica alla società, sia quella nel libro che quella reale.

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Eva, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

L’autore permette perfettamente di immedesimarsi nella fuga per la sopravvivenza del protagonista e di percepire distintamente le sue emozioni: tristezza, disperazione, terrore, disgusto. L’ansia sale sempre di più man mano che il libro continua assieme al disprezzo per l’ipotetica società formatasi nel racconto e la speranza in un lieto fine rimane fino all’ultimo capitolo. Non si può fare a meno di domandarsi se l’umanità regredirà veramente fino al livello descritto dall’autore, che ti tiene incollato alle pagine per parecchi capitoli prima di essere in grado di smettere di leggere. Il modo di scrivere realistico e ricco di dettagli mantiene il desiderio di scoprire la fine per tutta la durata della lettura.

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Bonny, 1L, ITAS Selmi Modena

I cavi della tri-vu sono al sicuro, sotto terra, e solo un idiota o un rivoluzionario penserebbe di danneggiarli. La tri-vu è la creatrice di sogni, il pane della vita.
Un libro che racconta la storia di Ben Richards che,per aiutare sua figlia malata,decide di partecipare a uno show televisivo che lo metterà davanti a sfide spericolate.
Questo libro ha come sfondo una società che è sempre attaccata alla “tri-vu”,un’America “venduta” che è nelle mani della televisione.
Un libro davvero coinvolgente fino all’ultima pagina che ti fa tenere il fiato sospeso.

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Tiziano T., 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

libro molto forte di significato e pieno di denunce, che cerca di spiegare che molte volte le informazioni che vediamo, possono non essere del tutto vere.
Questa denuncia sebbene indiretta è un messaggio molto chiaro e incisivo, Stephen King ci propone un mondo che non è tanto lontano dal nostro per farci percepire che quelle persone inebetite siamo noi, che ci facciamo delle idee su persone che vediamo per 5 minuti in Tv, le giudichiamo e le deridiamo, non ci mettiamo mai nei panni delle persone che hanno problemi perché tanto è normale, tanto non siamo noi.
Molto forte è la distinzione tra poveri e ricchi come nel nostro mondo.
Chi è ricco si può permettere le maschere per respirare chi è povero invece deve rassegnarsi al fatto che probabilmente morirà di tumore, questo è paragonabile alle medicine e alle assistenze mediche che in certi paesi sono inesistenti oppure che si possono permettere solo i ricchi perché a pagamento

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Dylan, 1S, Liceo Pascoli Bolzano

È una storia molto movimentata e che ti tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Parla del protagonista,Richards,che nel 2065,per salvare la figlia malata, partecipò ad un gioco.Questo gioco consisteva nel sopravvivere un mese senza che la polizia riuscisse ad ucciderlo.Alla fine del gioco guadagnavi abbastanza soldi per tutta la vita.
Questa storia ha un finale molto inaspettato.

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fyrfire, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Lo stato controlla i media, forse lo strumento più potente di quest’epoca e di conseguenza la società è sempre più sottomessa e controllata da una dittatura.
Ben, il protagonista, decide di partecipare ad uno spietato reality show per salvare la figlia malata.
Dal momento che il libro inizia si percepisce un’ ansia ed un’ atmosfera incredibile, proprio questi due fattori mi hanno sempre invogliato nel proseguimento della lettura.
Il libro riesce a trasmettere temi molto importanti in un’ottica abbastanza pessimistica di un futuro non molto lontano.
Il tutto coronato da un finale veramente travolgente.

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jack, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro mi è piaciuto molto, perché parla di come la tecnologia rovina la mente delle persone, di come potrebbe essere il mondo nel futuro, i potenti che comandano e guidano i “deboli”attraverso la tecnologia, dove l’inquinamento porta la morte di anime premature.
Il protagonista è un signore 28, disoccupato, vive in povertà, come praticamente tutti gli americani, insieme a sua moglie e sua figlia gravemente malata. La moglie si prostituisce, per mantenere la famiglia.
L’uomo ormai non sa dove battere capo e per dare alla famiglia una vita più agiata, partecipa a uno show promosso dalla tra-vu. È un gioco sadico, di sopravvivenza e si chiama uomo in fuga.
È un racconto che ti coinvolge, ti affascina, riesci ad entrare nel corpo del personaggio grazie alla bravura di King di scrivere. Ne riesci a percepire le emozioni, i sentimenti. Ogni riga, ognifrase, ogni parola, fa provare al lettore un senso di disagio e di malessere interiore talmente realistico che ci si ritrova a chiudere il libro con un brivido di terrore.
Questo brano mi ricorda molto hunger games. Gioco di sopravvivenza.
È come se fosse nel colosseo, un gladiatore, a combattere, uccidere, per salvarsi, solo per divertire un pubblico di persone con menti perverse, sadiche.

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can-we?, 1A, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Questa storia mi è piaciuta molto in quanto è molto intrigante e diversa dalle altre che ho letto finora. Il finale, se si pensa che il libro è stato scritto quasi 30 anni fa, fa venire un brivido lungo la schiena….

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FraBort, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro mi è piaciuto perchè riesce ad alternare pause descrittive alla narrazione (quindi l’avanzamento della storia) e alla suspance, elemento che caratterizza questo libro.
E’ un racconto sviluppato minuziosamente, perchè riesce a far comprendere temi abbastanza complessi anche ad una fascia di lettori giovani.
Rispetta a pieno le caratteristiche della fantascienza descrivendo una società ambientata nel futuro, quasi totalmente dipendente dalla tecnologia.

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rebecca02, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Un’avvincente storia ai limiti della sopravvivenza, che ti trasporta in profondità durante la lettura di ogni riga e capitolo. Un miscuglio di emozioni che si alternano come le montagne russe.
Una narrazione curata nei minimi dettagli, con una trama adatta ad una fascia d’età più giovane.
Non sono temi leggeri da leggere e comprendere ma attraverso questo libro ogni cosa è chiara e al suo posto.
La suspance nel testo è azzeccata, sia l’intensità sia la localizzazione nella narrazione, ogni sequenza è incastrata nel modo più corretto e più scorrevole possibile.

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xX_Anonymus_Xx, 1C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Ben Richards, il protagonista di questo romanzo, è un uomo che ha una vita dura. Ha una moglie perennemente attaccata alla “tri-vu”e ha anche la figlia malata. I temi principali presenti sulla tri-vu sono i reality e i giochi a premio. Ben partecipa a un reality :”L’uomo in fuga”.Questo reality consiste di restitere 100 giorni alla popolazione americana che li da la caccia.Ogni ora che dura sono 100 dollari.Ben cercherà ,a tutti i costi ,di vincere il maggior numero di denaro per aiutare la prpria famiglia.

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Syria, 2B, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

La storia è molto coinvolgente, piena di suspance e con un finale inaspettato.

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sofiagreco, 2I, Liceo Galvani Bologna

La storia mi è piaciuta davvero molto. Ho letto una collana di libri con una trama simile e sono rimasta sorpresa positivamente, perché nonostante fossero quasi uguali non ho avuto l’impressione di leggere una “copia rifatta”. l’elemento che ho preferito maggiormente è stata l’idea di creare un gioco nella vita reale,dove il confine fra fantasia e realtà è sottile. Inoltre ho molto apprezzato lo stile dello scrittore, di cui non avevo mai letto un libro prima d’ora.

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Fred, 2I, Liceo Galvani Bologna

La storia è ambientata nell’America del 2025 dove il degrado ambientale e sociale ha reso le persone alienate, in particolare nelle classi più basse, succubi della tri-vu che intrattiene con giochi stupidi e sadici, per distrarre l’attenzione dai veri problemi. Ben, il protagonista, è stanco di vivere miseramente senza poter aiutare la figlia malata. Decide quindi di partecipare alla selezione per i giochi e inizia il conto alla rovescia da meno 100… a …000 che è la scena finale. Viene scelto per il reality estremo “L’uomo in fuga” che prevede un premio molto alto in quanto le possibilità di sopravvivere sono molto basse.
Resistere è estremamente difficile sia sul piano fisico che su quello psicologico. Ben deve uccidere per sfuggire alla cattura, la sua immagine viene distorta per farlo sembrare mostruoso e crudele. Lui vorrebbe usare lo schermo per denunciare i gravi danni all’ambiente e alla salute, ma è la sua immagine che viene distrutta.

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Se ti è piaciuta la storia scrivi qualche riga per promuoverla

Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla

Le situazioni narrate nel libro sono spesso improbabili e oltre il limite delle capacità umane. Viene rappresentato un mondo distopico, invivibile, nel quale la vita umana vale molto poco e gli individui, soprattutto i più disagiati sono viziosi e violenti.

La musica che metteresti come colonna sonora
"Uprising" dei Muse

Inventa un nuovo titolo
"Unfair play"

La frase che mi è piaciuta di più

Ben si volse a guardarla, cupo e deciso. Nel suo sguardo c’era qualcosa che lo distingueva da tutti gli altri, qualcosa di invisibile, di spietato, di freddamente calcolato. Era come un dinosauro fuori dal tempo. Non grosso ma pur sempre un animale superato, impacciato e come ogni animale costretto quotidianamente a lottare per la sopravvivenza, forse pericoloso.

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina si addice alla storia che racchiude. L’immagine è notturna, al centro si vede la piccola sagoma di un uomo che fugge attraverso una foresta, circondato da enormi alberi che incombono su di lui creando un senso di angoscia ed oppressione.

Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libro

35 anni fa Stephen King, alias Richard Bachman, ha rappresentato un futuro inquietante che assomiglia in modo preoccupante al nostro presente.

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giorgia.menetti, 1R, Liceo copernico Bologna

la storia mi è piaciuta molto in quanto ho trovato molto originale l’idea e come sono descritti i paesaggi del “futuro”. consiglio questo libro a chi è amante della fantascienza.

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Elia, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro tratta un futuro, dove la trivù ha preso il controllo, infatti ogni abitante è obbligato ad averla in casa e non ne riesce a fare a meno.
Ben Richards, in cerca di soldi per poter comprare medicine alla figlia, viene ammesso ad uno dei giochi più pericolosi, “l’uomo in fuga” in cui ogni ora che riesce a sopravvivere guadagna 100 dollari. A partecipare a questi giochi sono sempre poveri come lui che devono rischiare tutto per sopravvivere.
Fin dall’inizio si è catapultati nella vicenda, non c’è nessuna introduzione che presenta il personaggio, ma soprattutto non viene descritto quello che sta accadendo, già con la prima pagina si parte con la narrazione. La descrizione di Ben si avrà lentamente, vicenda dopo vicenda, e così tanto dettagliata e precisa, soprattutto rispetto a quello che pensa, che risulterà facilissimo immedesimarsi in lui.
Dal momento che il libro inizia, l’ansia sale. Il lettore quindi seguirà Ben nei momenti peggiori, ma anche nei momenti in cui il protagonista non perde la speranza.
Richards si dimostra molto abile e astuto, cambiando spesso posizione e muovendosi nell’ombra.
Infatti, la furbizia del protagonista e i modi in cui sopravvive alle più difficili situazioni mi è sbalorditiva.
Il libro al posto dei capitoli ha un conto alla rovescia che riesce a creare sempre maggior suspance, fino ad arrivare ad un finale completamente diverso da ogni aspettativa e con uno straordinario colpo di scena che apre un sentiero di speranza per un miglior futuro. Il finale lascia molte domande che probabilmente non avranno mai una risposta.

Il libro mi è piaciuto perchè crea un clima di tensione e di suspance che, insieme alla molta scorrevolezza, permette di finirlo in poco tempo. Ho apprezzato particolarmente l’uso del lessico che varia da personaggio a personaggio, da quello di strada di Ben fino a quello più formale di Amelia o McCone. Questo uso del lessico permette di descrivere meglio ogni singolo personaggio.

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Non mi sono piaciute molto le descrizioni degli ambienti che, anche se di poche righe, andavano a rallentare il ritmo del racconto.

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Il grande gioco

La frase che mi è piaciuta di più

“Siete un nemico della rete. L’ha detto la tri-vu. Ho visto alcune di quelle orribili cose che avete fatto.”

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina non mi è piaciuta particolarmente perchè non comunica al meglio di cosa tratterà il libro, anche se i colori utilizzati danno un senso di terrore ed inquietudine.

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Il conto alla rovescia più adrenalinico di sempre

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Alice, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

“L’uomo in fuga” è un libro che descrive la società futura: un’America corrotta e manipolata dalla tv, un paese inquinato dove le differenze tra ricchi e poveri sono molto marcate.
M’è piaciuta la trama del libro, l’ho trovata molto originale!
Il finale, inaspettato, mi ha spiazzato, ma credo che sia molto azzeccato.

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Carlotta, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Un romanzo affascinante, che ti tiene con il fiato sospeso fino all’ultima riga, con un finale d’effetto del tutto inaspettato. Una storia basata sulla combinazione tra un protagonista furbo e intelligente con una società manipolata e corrotta.

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Marco, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro è travolgente. Le avventure o disavventure del protagonista guideranno il lettore alla scoperta di un mondo dove i problemi attuali si sono sviluppati.
Un mondo dove l’unico modo per i poveri di tornare a vivere dignitosamente è mettere in gioco la propria vita in programmi della tri-vu con il solo scopo di divertire i più ricchi.
Il protagonista è un apparentemente un personaggio superficiale, ma continuando a leggere il libro la sua personalità verrà rivelata sempre di più, grazie alle situazioni estreme Ben ci darà la possibilità di capire il suo modo di pensare che per quanto barbaro è del tutto comprensibile poichè dettato dall’istinto di sopravvivenza.
A far immedesimare il lettore sono vari fattori come i motivi per cui i poveri scelgono di rischiare la loro vita in questi show o il fatto che Ben Richard è un normalissimo uomo povero che, come molti altri, ha a cuore la propria famiglia.

Il libro mi è piaciuto moltissimo. Il punto forte del racconto è sicuramente la capacità dello scrittore di delineare perfettamente il profilo psicologico dei vari personaggi dando la possibilità al lettore di mettersi nei panni non solo di Ben, ma ad esempio anche di Bradley, Amelia o ancora di McCone che per me sono i migliori da prendere in considerazione perchè rappresentano insieme al protagonista le varie classi sociali. Ultima nota positiva è stata quella di utilizzare un conto alla rovescia al posto dei capitoli per aumentare ancora di più la tensione.

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Fuga dal grande schermo

La frase che mi è piaciuta di più

L’intera finestra era riempita da un Lockheed TriStar in arrivo. Le luci di posizione si accendevano e spegnevano, e per un istante, un folle istante di totale sorpresa, orrore e incredulità, poté vedere Richards che lo guardava.

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina dal mio punto di vista poteva essere realizzata meglio usando colori come il nero, il grigio e il blu scuro per lo sfondo, lasciando come unico punto chiaro la sagoma dell’uomo.

Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libro

Che abbia inizio la caccia all’uomo! Riuscirà il protagonista a restare in vita per trenta giorni affidandosi solo al suo istinto di sopravvivenza.

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Goldini, 1C, Istituto Battisti di Bolzano

Il thriller è ambientato negli Stati Uniti, in un futuro non molto lontano. Esso narra le vicende di un padre Ben Richard che avendo estremamente bisogno di soldi per curare la figlia Cathia sofferente di polmonite decide di partecipare ad un reality show “l’uomo in fuga” per procurarsi dei soldi per comprare poi le medicine che la cureranno. In questo reality per ogni ora di vita si vincono 100 dollari, nessuno è mai riuscito a sopravvivere più di due giorni. La storia è risultata molto avvincente, piena di particolari, all’inizio un po’ lenta e secondo me potrebbe risultare noiosa per alcuni ma poi è diventata davvero interessante. Mi è piaciuto molto perché mentre leggevo le pagine del libro, provavo a immedesimarmi nel protagonista. Una cosa molto carina è stata quella di dividere il libro in cento capitoletti, che stanno a significare i cento giorni nel quale il protagonista deve sopravvivere per vincere. Interessante anche il colpo di scena finale che mi ha lasciato a bocca aperta. Lo consiglio a tutti quelli che cercano qualcosa di avvincente e lento da leggere.

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Gasperini Giacomo, 2I, Liceo copernico Bologna

Una storia molto intrigante che coinvolge il lettore dall’inizio alla fine del libro.
Inoltre l’ambientazione futuristica si addice pienamente al contesto.

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Matteo Chiarenza, 3C, ITCS Caio Plinio II Como

Il libro mi è piaciuto perché riesce a coinvolgere il lettore senza rendere noiosa o pesante la storia. Ho trovato innovativa l’idea di mettere il countdown parallelo allo scorrere della trama. Inoltre, è interessante il periodo in cui si svolge la vicenda, cioè nel 2025 (il libro è stato scritto nel 1984), perchè l’autore vuole immaginare le conseguenze negative dei progressi della tecnologia.
Infine, ho apprezzato la scelta dell’autore di mettere un reality, che nonostante metta in gioco la vita di Ben, riesce a rendere più coinvolgente ed entusiasmante la storia.

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Michelamurru, 2B, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

Ho apprezzato molto questo romanzo perché la storia è intrigante e molto suggestiva. Il ritmo dettato dal racconto e la particolare numerazione dei capitoli suscita nel lettore una costante tensione che lo spinge a continuare volentieri la lettura. Inoltre la grande quantità di dettagli specifici e informazioni fanno si che il racconto non diventi troppo irreale.
Le tematiche come, l’inquinamento, la diseguaglianza sociale e il controllo mediatico, che l’autore collega ad un possibile futuro fanno riflettere il lettore.

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gaia, 1L, ITAS Selmi Modena

Ho apprezzato molto questo romanzo perché il racconto è avvincente e intrigante. La tematica trattata dall’autore è abbastanza pesante, penso che voglia lasciare un messaggio al lettore. Personalmente, mi piace molto il genere distopico, per cui ho trovato il libro una lettura piacevole. Il protagonista del romanzo, Ben Richards, vive nel 2025 in un mondo che degenera lentamente. Ben è sposato e ha una figlia, Cathy, che già ad un anno e mezzo è ammalata di polmonite e, a causa delle scarse cure mediche che la posizione economica della famiglia le può offrire, rischia la morte. Ben, per poterle promettere le cure di un dottore competente, tenta la sorte e decide di partecipare ai giochi, dei reality-show che fruttano molti soldi, ma che sono anche molto pericolosi e umilianti. Il gioco a cui dovrà partecipare è l’Uomo in fuga, il più pericoloso: deve scappare dalle autorità e dalla Polizia e da chiunque lo riconosca per trenta giorni. Ad ogni ora riceve cento dollari, ma nessuno è mai riuscito a sopravvivere prima d’ora.
Mi sono sempre piaciuti i libri distopici di questo genere, dove il futuro è rappresentato da un mondo in decadenza in cui tutto precipita. Trovo che tutti questi romanzi lascino un messaggio. Questo in particolare mette in luce il cambiamento di Ben durante la sua fuga. Mentre prima ignorava ciò che aveva intorno, qualcosa in lui cambia, grazie all’incontro di un personaggio. Si accende in lui uno spirito ribelle, che vuole svelare a tutti come le autorità si stiano prendendo gioco di loro, tenendo nascoste più cose di quante loro possano immaginare.

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crosina20, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

La narrazione è avvincente e molto suggestiva, perchè ricca di dettagli e informazioni precise.
L’autore immagina un futuro lontano, ma non troppo da diventare irreale.
Tutte le informazioni sono reali e niente è inventato del tutto.
La storia è molto rapida e veloce da leggere, sono poche le pause e i momenti in cui la narrazione rallenta. Molto interessante

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Filippo, 1E, IPSIA VALLAURI CARPI

La storia mi è piaciuta, soprattutto per il fatto che c’è un conto alla rovescia e questo a creato suspense nella storia.
Poi in oltre il racconto è ambientato nel futuro dove vengono toccati argomenti delicati come la tecnologia che in futuro subentrerà in tutto,la Tv, che in questa storia viene considerata molto. Anche la povertà che infatti si vede fin dall’inizio la situazione di Ben Richards.
Perciò questo libro insegna anche tante cose.

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ambra_s24, 2C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Un thriller entusiamante e pieno d’azione. La vicenda è ambientata nel 2025,in un’opprimente e cupa America del futuro,guidata da una Rete tv scettica e depravata,che ogni giorno manda in trasmissione dei giochi in cui i concorrenti lottano per la loro vita. Il protagonista è Ben Richards,che decide di partecipare ai violenti giochi,per avere del denaro e salvare sua figlia Cathy,gravemente malata.Un romanzo sconvolgente pieno di colpi di scena e un finale inaspettato,che ti lascia a bocca aperta.Lo stile di scrittura dell’autore è scorrevole e si riescono a comprendere facilmente gli avvenimenti,le azioni e le emozioni dei personaggi. “L’uomo in fuga” è un romanzo che affronta temi problematici corrispondenti a quelli della società odierna come la povertà, l’analfabetismo,la disoccupazione,l’inquinamento e che racconta di una società corrotta,senza scrupoli e fondata sulla dinamica del capro
espiatorio(in questo caso,Ben Richards),un individuo considerato colpevole dei disordini e dei conflitti all’interno della società.Un aspetto del romanzo che mi ha colpito particolarmente è stato l’atto eroico del protagonista:quello di salvare sua figlia a costo della sua stessa vita.Un protagonista audace,impulsivo e disposto a lottare per ciò in cui crede.

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Erri, 1R, Liceo copernico Bologna

“L’uomo in fuga” è un romanzo thriller-horror dell’autore Stephen King. Il protagonista, Ben Richards, è stato scelto dall’autore come carattere principale in una serie di cinque libri da lui scritti tra il 1977 ed il 1984.
Il racconto è ambientato in America in un futuro non molto distante, nel 2025, ma assai diverso da come lo si immagina: un mondo completamente degradato dall’inquinamento, con un altissimo tasso di mortalità ed una profonda distinzione della popolazione tra cittadini poveri e cittadini ricchi. Inoltre questo “nuovo mondo” è dominato dalle Tri-vu : tv tridimensionali obbligatorie nelle case di ogni cittadino,dove vengono trasmessi quasi solamente reality show,e usate dallo stato per placare le folle e per evitare che escano di casa, dove il pericolo di morte è costante.
Il protagonista, appartenente al ceto sociale basso, ha un disperato bisogno di soldi per curare la appena nata e gravemente malata figlia Cathy. Decide allora di farsi selezionare per partecipare ad un reality show, ma inaspettatamente gli tocca il più difficile e complicato : “L’uomo in fuga”, dove nessuno è mai riuscito a sopravvivere. Il finale è sconvolgente e assai originale, ma d’altronde è anche un poco prevedibile.
complessivamente è un libro ben fatto e coinvolgente, particolare anche il countdown dei capitoli…

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selina.cz, 1R, Liceo copernico Bologna

La storia è davvero carina :specialmente dalla seconda metà in poi il protagonista non ha davvero un attimo di respiro, entra in una spirale di orrore dalla quale non riesce a liberarsi se non nel tragico e forse un po’esagerato finale.Noi possiamo immedesimarci a Ben e nella sua fuga verso la sopravvivenza, nel suo malessere e nella sua disperazione. Ma anche nella sua speranza di riuscire ad arrivare fino in fondo e realizzare il sogno di una vita migliore per sua figlia .

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Martaledda, 2D, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

Questo libro ha tutte le carte in regola per essere un horror con la H maiuscola. C’è il terrore,l’ansia, il disagio, la speranza che nasce e nel giro di poche pagine muore, l’ansia data anche dai titoli dei capitoli che sono un conto alla rovescia verso l’ignoto.
Un tema interessante che mi ha catturato sin dall’inizio. La visione di un mondo futuro che sarebbe troppo agghiacciante per essere vero.

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Yeeeee, 1h, Liceo copernico Bologna

Storia molto avvincente e bella

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RobertaLeoni, 2D, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

è stato molto avvincente e mi ha incuriosito fino all’ultimo.

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sarahcavazza, 1A, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Libro molto coinvolgente che ti permette di entrare nella storia e vivere l’avventura del reality.

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Vittomazzacurati, 1C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Questo libro narra la storia di un uomo di nome Richards che non avendo disponibilità economiche decide di partecipare a un concorso,terrificante,che lo costringe a essere sempre in fuga da prove mortali.
Riesce a trasmettere una
sensazione di brivido,terrore che deve subire quella società così tanto legata alla Rete che l’ha portata alla disperazione.
Consiglio questo libro a qualsiasi persona,poiché è molto coinvolgente, talmente tanto che riesce a farti percepire di essere all’interno della vicenda.

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Vally01, 2M, Liceo Scientifico Morandi

Il libro parla di un mondo governato dall’odio, dove la netta divisione delle classi sociali fa sì che i più poveri siano costretti, per la disperazione e la speranza di cambiare la propria condizione, a partecipare a dei reality. Tra questi troviamo il protagonista, Ben Richards: un giovane padre pronto a tutto per salvare la propria famiglia. Proprio per questo decide di partecipare ad un reality e da questo momento diventerà l’uomo in fuga.
La storia mi è piaciuta molto perché il protagonista non perde mai la speranza e fa di tutto per portare a termine il proprio obiettivo.
Nonostante i vari imprevisti e i vari ostacoli che incombono durante la fuga Ben, attraverso la sua determinazione, riuscirà perlomeno a cambiare le cose.
Il libro è fluido e ricco di colpi di scena, che invogliano la lettura.
Inoltre veniamo direttamente a contatto con i pensieri di Ben, che ci fanno avvicinare alle vicende da lui vissute, tanto da sperare nella sua sopravvivenza e da sostenerlo nei tormenti e nelle sofferenze da lui provate.
come pensa lui stesso:” il tempo non si fermava. Da un certo punto di vista, sarebbe stato meglio se l’avesse fatto. Almeno ci sarebbe stata una fine per tutto: per il dolore, per la stanchezza, per la disperazione e per la speranza”. Ma il punto è che non può mollare, deve dare tutto per sua figlia Cathy, deve sopravvivere per lei, perché nessuno può salvarla se non lui.
è questo l’obiettivo dell’uomo in fuga, la speranza di poter assicurare una vita migliore alle persone a lui care, nonostante la realtà, terribile e spietata.

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Alessandro, 1R, Liceo Lugano 1 Svizzera

Il libro mi è piaciuto molto, soprattutto grazie alla storia molto coinvolgente e al continuo susseguirsi di colpi di scena.
Ho trovato lo stile dell’autore molto semplice, ma allo stesso tempo mi è piaciuto molto il fatto che l’autore esprimesse la sua opinione molto dettagliatamente.
Consiglierei questo libro soprattutto alle persone che amano i libri d’avventura.

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Arsema, 2C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Questo libro è molto interessante e pieno di suspance: narra la vita di Ben Richards, un uomo che si tova in difficoltà; sua moglie Sheila è una drogata e sua figlia Cathy è malata.Un giorno Ben decide di iscriversi in un programma televisivo chiamato”L’uomo in fuga”, in cui deve sfuggire da alcuni cacciatori che devono ucciderlo.Ben è un uomo solo che deve cercare di sopravvivere e se vincerà riceverà milioni di dollari.Ma nessuno è riuscito a sopravvivere al gioco.

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Lorenzo Braccio, 2I, Liceo copernico Bologna

Trama avvincente,il conto alla rovescia dei capitoli è un’idea intrigante.

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Pascoli, 1S, Liceo Pascoli Bolzano

La storia mi è piaciuta molto. Lo scrittore usa termini semplici. La storia è scritta in terza persona, ma alcune volte egli riscrive i pensieri del protagonista come se la storia fosse scritta in prima. L’autore
descrive dettagliatamente i luoghi e i pensieri. Alcune volte sono inseriti dei flashback.

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Cate.toniato, 2I, Liceo copernico Bologna

2025. Stati Uniti. Le tri-vu hanno il controllo sulla vita di tutti. Trasmettono programmi ventiquattro ore su ventiquattro, rimbambiscono la gente, manipolano le menti. Sono nelle lussuose case delle persone ricche ed agiate, come nelle squallide catapecchie della gente senza un soldo. Gente come Ben Richards, che, per trovare i soldi per mantenere la sua famiglia e curare la figlia malata, decide di partecipare ai giochi sadici della tri-vu, i cui protagonisti sono da sempre persone disperate come lui; forse è per questo che ai ricchi piacciono così tanto. “L’uomo in fuga” è il “gioco” che gli viene assegnato. Trenta giorni di tempo, 100 dollari per ogni ora che rimane in vita, 500 per ogni ufficiale ucciso, un miliardo come premio finale, un gruppo di Cacciatori il cui unico compito è quello di trovarlo ed ucciderlo, un’intera nazione pronta a fare la spia e denunciarlo per avere somme di denaro in cambio o la semplice soddisfazione di aver contribuito alla sua uccisione. Deve riuscire a sopravvivere.
Stephen King, con lo pseudonimo di Richard Bachman,ci racconta una storia spietata ed agghiacciante, in modo crudo e senza usare mezzi termini, scandendo il tempo con un conto alla rovescia che crea una maggiore suspense per poi arrivare ad un finale spiazzante, per nulla scontato e con forse una punta di speranza nel futuro.

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Rebecca Leone, 1E, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

In un’America futuristica, Ben Richards decide di prendere parte a “L’uomo in fuga”, un sadico programma televisivo in cui il protagonista viene braccato dai “Cacciatori” e da chiunque lo riconosca. Ogni ora in cui si sopravvive si intascano cento dollari, e se si riesce a sopravvivere fino allo scadere del tempo (ovvero trenta giorni), il vincitore riceve un miliardo di dollari.
Ben Richards, che ha disperatamente bisogno di denaro per far guarire la febbre notevolmente alta di sua figlia Cathy, viene dichiarato idoneo al programma, inizia quindi quello che si rivelerà il suo incubo e che terminerà con un colpo di scena inaspettato.
Questo libro lascia un forte impatto sul lettore e fa provare varie emozioni contrastanti.
Nella prima parte del libro il lettore si ritrova a fare i conti con l’America del futuro, che Stephen King si è impegnato a descrivere con termini appropriati, in modo che il lettore possa provare un senso di ripudio scoprendo quale oscenità è diventata l’America.
Il gioco inizia e l’ansia sale. Il lettore a questo punto segue Ben nei momenti di malessere, ma anche nei momenti in cui il protagonista non perde le speranze e continua a credere in un futuro migliore per la propria famiglia. Intanto ci addentriamo in un futuro in cui la gente si diverte a guardare programmi sadici alla tri-vu, in cui c’è un enorme divario tra ricchi e poveri e dove l’inquinamento è talmente alto da causare molte morti premature.
La situazione a volte migliora per poi peggiorare, o viceversa.
Il finale inaspettato lascia spazio a molte domande che probabilmente non avranno mai una risposta.
Il libro è stato scritto usando parole talmente accurate e idonee alle varie situazioni da lasciare i brividi.
La storia, che si preannunciava una sorta di nascondino, si rivela essere tutt’altro: l’astuzia del protagonista e i modi in cui scampa le più difficili situazioni mi ha fatta rimanere di stucco; anche se devo ammettere che la fiammella di speranza si era già spenta all’inizio: era ovvio che Ben non si sarebbe riuscito a salvare.
Stephen King, ancora una volta, è riuscito a scrivere un libro diverso da molti altri e a far riflettere il lettore su un finale che si rivelerà completamente diverso.

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Aleksandra Kohut, 1E, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Romanzo scritto da King usando lo pseudonimo Richard Bachman. La storia è davvero semplice ma allo stesso tempo avvincente:specialmente dalla seconda metà in poi il protagonista non ha davvero un attimo di pace.Ben,il protagonista,entra in una spirale di orrore dalla quale non riesce a liberarsi se non nel tragico e forse un po’ esagerato finale. Noi, leggendo le pagine di questo libro veniamo letteralmente trascinati nella lettura di questa tragica e bellissima avventura nella quale è inevitabile non appoggiare il protagonista, fare il tifo per lui, sperare che, dopo tutta la fatica e i sacrifici, riesca nel suo intento, ovvero quello di procurarsi dei soldi per la cura della figlia gravemente malata…anche se le probabilità gli sono tutte contro. Forse l’unico difetto è rappresentato dal fatto che la metafora della classe ricca che opprime quella più povera risulta essere fin troppo evidenziata e palese, ma, d’altronde, questo rappresenta anche il punto forte del libro:come spesso accade nei lavori King, i caratteri dei personaggi sono molto marcati .E’ davvero impossibile non appoggiare l’uno o l’altro e questo rende la lettura molto più avvincente. Leggetelo,
difficilmente vi deluderà.

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Tommiserf, 2D, Liceo Scientifico Medi Senigallia

L’uomo in fuga è uno di quei romanzi che lascia un momento per riflettere sulla propria vita, sulla società in cui viviamo e in cui siamo “incatentati”.Lo stile, veloce ed esaltante,ma allo stesso tempo ricco di suspance e periodi più “lenti” in cui il lettore può già assaporare la scena successiva, è ideale per un romanzo di questo genere: ricco di colpi di scena e dalla trama imprevedibile. Accanto alla vicenda(concitata e perfetta per coloro che amano l’ azione) c’è un grande messaggio: Stephen King, attraverso gli occhi e la storia di Ben Richards(protagonista del romanzo), ci invita a riflettere e analizzare meglio la società in cui siamo immersi.Ad esempio, uno sguardo sul divario tra ricchi e poveri, sulla libertà di informazione di ogni singolo cittadino e di come ,inconsapevolmente,ci stiamo suicidando inquinando aria e mari.

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iregalli03, 3C, Scuola Media Livigno

questo libro l’ ho trovato interessante perchè nonostante è stato scritto qualche anno fa è ancora accattivante.
inoltre, mi è piaciuta l idea di suddividere i capitoli tramite un conto alla rovescia.
Credo l’ avrei preferito se fosse stato meno volgare.

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Giulia_, 2B, IIS Veronese Montebelluna

Questa storia mi è piaciuta molto, è ricca di colpi di scena che mi hanno invogliato a terminare il libro fin dalle prime pagine. Stephen King narra una storia ambientata nel futuro ormai dominato dai reality show. Il protagonista, Ben Richards, è un uomo che parteciperà a uno dei più crudeli reality, intitolato “L’uomo in fuga”, per aiutare la propria famiglia.

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saimonblanc, 1F, Pertini di Campobasso

La storia è molto coinvolgente, piena di suspance e con un finale non troppo scontato.

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Giadaaa, 1N, Liceo Galvani Bologna

La storia mi ha coinvolto dalla prima riga. Penso che l’autore sia stato molto efficace nella scelta dell’intreccio e nella creazione della suspence. La mia parte preferita è costituita dalle descrizioni psicologiche che l’autore ha fatto di Ben Richards.

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DarioNobile, 2i, Liceo Galvani Bologna

Questa storia mi è piaciuta molto e mi ha fatto immedesimare fin da subito nel protagonista, Ben, facendomi provare le sue stesse emozioni. Mi è piaciuto molto il protagonista, uomo determinato e pronto a tutto per il bene della sua famiglia,
caratteristiche che lo aiutano molto durante il gioco. Mi è piaciuto lo stile dello scrittore, secondo me molto fluido e comprensibile che invoglia a leggere il libro fin dalle prime pagine. Ho apprezzato anche uno dei temi principali di questo racconto, ovvero il predominio di chi è al potere sui più deboli. Questo libro mi ha fatto pensare ad altri libri che ho letto , soprattutto a “La Peste scarlatta”, di Jack London e mi ha fatto riflettere molto pensando a come si possa vivere meglio in un mondo distrutto ma con uguale parità di diritti che in un mondo dove alcune persone comandano su tutte le altre utilizzandole a loro vantaggio e per il proprio divertimento. Infine mi sono piaciuti molto i luoghi che sono ben descritti, tanto da far pensare al lettore di essere al posto del protagonista per qualche secondo e provare il suo disgusto.

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Yuri, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

In questo libro si tratta di argomenti molto attuali e molto sentiti dalla popolazione attuale. SI parla di differenze sociali tra ricchi e poveri espresse tramite i reality show. Libro che in alcune parti fa sentire i suoi anni. Questa futura America surreale è comunque resa molto bene. Lucide e chiare sono anche le emozioni del protagonista, le sue motivazioni e quelle di chi lo aiuta e di chi invece lo tradisce. Considerando il livello basso a cui sono arrivati oggi i reality, un libro di questo tipo oggi fa più rabbrividere di quanto lo avrebbe fatto al momento in cui è uscito.

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Tonywski, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Questo libro mi ha piacevolmente sorpreso: il lessico è abbastanza elevato, tuttavia non ho avuto troppi problemi nel leggerlo, il modo in cui scritto è molto crudo, tutti i pensieri del personaggio vengono riportati, da quelli più malinconici a quelli più introversi e crudi, ciò dona una immersione non insignificante al racconto; ho particolarmente apprezzato la caratterizzazione del protagonista perché spesso e volentieri porta a provare una forte empatia nei suoi confronti, ma non è tutto, anche personaggi molto più secondari, che magari appaiono per poco più di un capitolo, sono ben caratterizzati e il lettore riesce in poco tempo a farsi una chiara idea di ciascuno di loro. La trama, per quanto di tanto in tanto un po’ banale, l’ho trovato molto appagante e coinvolgente, nel complesso la mia valutazione di questa narrazione è pienamente positiva.

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Elena Cinti, 2H, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Nel libro “L’uomo in fuga”, per quanto scritto più di trent’anni fa, ho trovato tematiche ancora oggi molto attuali: in esso troviamo infatti la prevaricazione dei più forti sui più deboli, l’abuso di potere, l’egoismo e la disparità sociale.
Nel racconto vengono utilizzati i reality show come mezzo di sottomissione dei più poveri ai più ricchi ed è proprio questo quello che capita al protagonista: egli infatti si vede costretto a partecipare ad un “gioco”, sacrificando la sua vita per salvare quella della figlia, costretta a letto da una grave malattia. Questi “giochi” non servono solo come intrattenimento per la classe benestante che “sta a guardare”, ma sono per essa anche grande fonte di denaro. La morte viene ridotta a puro divertimento e la crudeltà dell’uomo raggiunge limiti ineguagliabili.

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Giacomo Monetti, 4E, Liceo Classico Minghetti Bologna

Fin da subito la trama avvince e coinvolge il lettore. Ambientata in un cupo futuro è la storia di un crudele reality televisivo consistente in una caccia all’uomo: o si vince o si muore. Il finale lascia senza parole.

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SamanthaJ, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

La lettura di questo libro mi è piaciuta molto. La storia è molto avvincente e piena d colpi di scena, che ti invogliano a leggere pagina dopo pagina. Alcuni contenuti mi hanno fatta anche molto riflettere perché, a grandi linee, ricordano la realtà di oggi: l’estrema povertà e la mancanza di strumenti per uscirne, ma anche la solidarietà tra persone nelle stesse condizioni.

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michisic02, 1c, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Come tutti i libri di Stephen King, “L’uomo in fuga”, ha una trama avvincente e ricca di colpi di scena. Questo libro lascia il lettore sempre con il fiato sospeso e con la voglia di finirlo per conoscere il finale. La storia all’inizio non è molto fluida ed è poco comprensibile ma andando avanti si chiarisce tutto. Nel libro è narrata una fuga che, secondo me, va intesa metaforicamente come la fuga dal denaro e dalla popolarità che ci uccidono, ci depredano dei nostri beni e ci allontano dalle persone a cui vogliamo bene veramente.

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Damiano Brocchetti, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro mi è piaciuto molto, lo consiglio perché non è difficile come lettura ma molto emozionante e ricca di colpi di scena.
La storia è intrigante e mi ha preso molto.

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Barbaraa, 1A, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

La storia di questo libro mi è piaciuta perché fin dalle prime pagine mi ha coinvolto e nonostante a me non piaccia molto leggere mi ha invogliata ad arrivare alla fine del libro.

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alexa01, 1A, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

A me questo libro è piaciuto molto! Partiamo dal presupposto che io non sono mai stata un’amante della lettura ma questo mi è piaciuto molto. Consiglierei molto questo libro a chi non è un amante della lettura perché la sua storia è molto interessante e ti obbliga sempre a continuare a leggere per vedere come continua.Credo anche che la morale sia molto forte quanto attuale, perchè questo libro ti insegna che l’importante non è credere che il tuo nemico sia imbattibile e che tu sei solo, ma non arrendersi mai, neppure davanti ai peggiori degli ostacoli. Bisogna sempre provarci e rischiare, perché infondo è sempre meglio averci provato piuttosto che avere il rimpianto tutta la vita.

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Ana-Maria, 1C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Questo libro è molto interessante: racconta la vita di Ben Richards (padre di una bambina malata, Cathy) e la moglie Sheila che fanno di tutto per sopravvivere.
Ben, a causa della televisione, diventa “matto”: inizia a piacergli un po’ troppo e per guadagnare un po’ di soldi si iscrive a un programma televisivo, in cui deve fuggire ed alcuni “Cacciatori” lo devono braccare. E se verrà preso dovrà essere ucciso in diretta televisiva.
Ben riesce a scampare alla sopravvivenza del gioco, poco dopo l’inizio del quale, viene a sapere che sua figlia e sua moglie sono morte. E per vendicarsi accetta l’offerta proposta dal capo dei Cacciatori, di diventare lui stesso il capo di questo gioco; infine ha una crisi di coscienza e, dopo che ha ucciso tutte le altre persone, lui si suicida.

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annagaragnani, 1C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Questo libro mi è piaciuto molto perché è una storia avvincente che aiuta a riflettere su aspetti non troppo distanti dalla realtà che ci circonda, nonostante sia un fantasy. Parla di una società profondamente ingiusta, divisa in due classi: da un lato persone molto ricche che possono permettersi qualsiasi sfizio e dall’altro gente talmente povera da non riuscire a curare nemmeno la più banale malattia.
Il libro raffigura i ricchi disumanizzandoli, perché provano piacere ed esaltazione nel vedere i poveri uccidersi a vicenda o ad essere uccisi da cacciatori esperti. Tutto il sistema dei giochi è costruito in modo iniquo. I poveri che si candidano a partecipare ai reality per una manciata di soldi hanno possibilità praticamente inesistenti di vittoria. Il protagonista, Ben Richards, durante tutta la sua fuga cerca di svelare e spiegare al pubblico quanto siano stati ingannati e manipolati nel credere che i poveri siano dei mostri.
La storia mi ha fatto riflettere sulla disuguaglianza sociale ed economica che è tuttora uno dei problemi maggiori della nostra epoca. Consiglio questo libro ai miei coetanei e a tutti i ragazzi perché lo trovo molto istruttivo e educativo.

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Elisamarchesinii, 1C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Stephen King ci racconta un’emozionanate e avvincente avventura di Richards Benjamin Stuart, un ragazzo ventottenne che vive in una cinica America del XXI secolo. In questo futuro, Ben, sfinito dalla terribile condizione sociale in cui è costretto vivere, decide di candidarsi ad uno scettico show televisivo trasmesso in ogni parte del mondo. Da questa lettura emergono numerosi spunti di riflessione, come, ad esempio, l’influenza della Tv (della “tri-vù”, in questo caso) nel nostro contesto sociale, o dell’impatto che la tecnologia ha sulle nostre menti. Pertanto consiglio vivamente la lettura a chiunque ami i racconti fantastici e a chi sappia resistere dalla voglia di leggere un libro tutto d’un fiato, poiché il finale potrebbe coglierlo del tutto alla sprovvista…

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Marti18, 2C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Nonostante non sia una persona che legge molto, ho trovato questo libro molto bello e interessante, sia per come l’autore ha caratterizzato il protagonista, sia per la trama coinvolgente che ti tiene in sospeso. La storia si può accostare ai giorni nostri per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e l’influenza che hanno i mass media sulle persone. Si legge volentieri perché la scrittura è scorrevole. Mi è piaciuto come l’autore abbia dipinto questa America del futuro perché, pur avendo scritto questo racconto solo una trentina d’anni fa, è riuscito a cogliere degli aspetti inquietanti che ritroviamo anche nella società odierna, come la povertà, che è sempre più dilagante a causa della mancanza di lavoro.

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ary00, 2C, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Il motivo per cui mi piace questo libro è che l’ambientazione è surreale solo a un primo impatto: dopo essere entrati nel contesto, ci sia accorge che la storia presenta molti elementi in comune con quelli della società odierna, poiché rende questo futuro impensabile potenzialmente plausibile.
Penso inoltre che un grosso spunto di riflessione sia dato dai rapporti sociali, che sono portati, a causa dell’abissale disparità sociale e da una smisurata indifferenza, a un estremo che definiremo immaginario, ma che si rivela in realtà una drammatica parodia del mondo di oggi.

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richi_b, 3a, ITCS Caio Plinio II Como

La storia mi è piaciuta molto, sono un ragazzo che non impazzisce per la lettura, però questa storia mi ha entusiasmato parecchio, anche grazie alla sua trama particolare. Il finale è quello che mi ha colpito maggiormente soprattutto per la suspance durata fino all’ultima riga.

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Alebiondi, 3, ITCS Caio Plinio II Como

Il libro mi è piaciuto molto.
Pur non essendo una persona che legge molto è riuscito a coinvolgermi parecchio in particolare durante la fuga del protagonista dai “cacciatori” che lo inseguono durante il programma TV che ha dato il titolo al libro:”l’uomo in fuga”

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andrea_antonietti, 1a, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Il libro in questione mi è piaciuto perché racconta attraverso il personaggio un mondo per certi aspetti simile al nostro, per esempio per l’inquinamento atmosferico o semplicemente per il fatto che i soldi controllino il mondo.

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camillatiberio2002, 1B, Pertini di Campobasso

La storia è davvero semplice e lineare ma, allo stesso tempo, avvincente. Sfogliando le pagine di questo libro veniamo travolti dalla fuga agghiacciante e tragica del protagonista.
E’stato molto interessante capire la percezione che King che ha del futuro:la visione di un mondo ‘sporco e buio’.
Romanzo molto attuale se pensiamo che King scrive questo racconto negli anni ’80.
Lo consiglio a tutti quei ragazzi a cui piace leggere romanzi d’avventura/azione mischiati alla fantascienza.

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Margherita, 1R, Liceo copernico Bologna

La storia è coinvolgente e intrigante scritta con un linguaggio semplice ma veloce e pieno di suspance che ti impedisce di chiudere il libro.
King riesce a coinvolgere il lettore al punto che si senta anch’esso parte di questa angosciante fuga ritrovandosi a pensare cosa avrebbe fatto al posto del protagonista se si fosse trovato in una cinica America futuribile dove l’unica speranza per curare la figlia fosse stata partecipare ad un ancor più cinico reality show con il solo compito di sopravvivere quando tutta l’America ti vuole morto.
In una realtà governata dalla tri-vu, dove indifferenza ai sentimenti e alla morale comune sono all’ordine del giorno, Stephen King ci vuole far riflettere sul potere dei media e sui valori reali della vita ai nostri giorni.
Un libro avvincente che analizza alcune delle paure e delle illusioni dei nostri tempi da un finale inaspettato e imprevedibile che consiglio a tutti gli amanti del thriller e del dispotico.

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Riky racoon, 1C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

E’senza dubbio un libro avvincente, dalla trama originale e fantasiosa;è scritto in modo semplice e scorrevole. Mi sono divertito a leggerlo anche se mi auguro vivamente che il futuro non ci riservi niente del genere e che il potere della tv non ci divori i neuroni e che la ragione prevalga sempre. Stephen King vuole metterci in guardia dal potere che la televisione spazzatura esercita sulle menti deboli e sulle conseguenze che questo comporta;insomma, dobbiamo trarre vantaggio dalla modernità senza dimenticare che siamo esseri dotati dell’uso della ragione!

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Alessia Bushi, 3C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

La storia è avvincente e ben descritta, con uno stile e un linguaggio di medio livello e d’effetto in cui è semplice comprendere il vero significato del libro. King riesce a coinvolgere il lettore e a sconvolgerlo letteralmente grazie ai contenuti narrati, che, descrivono uno scenario atroce in cui essere egoista è solo che un bene e l’istinto di sopravvivenza primeggia. Una piacevole lettura in grado di trasmettere vari spunti di riflessione, ad esempio, sull’influenza della TV (o tri-vu, in questo caso) nel nostro contesto sociale o sull’anticonformismo. Nonostante sia stato scritto anni fa persevera il carattere dispotico della società in cui ci troviamo. Da leggere minuziosamente perché in grado di farti aprire gli occhi sulla realtà che anche adesso ci circonda, non lascia indifferenti.

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Dark boy, 1B, Pertini di Campobasso

L’uomo in fuga è un libro molto coinvolgente ciò è possibile grazie al linguaggio che non è troppo complicato,questo libro parla di un giochi “impossibili”e di un uomo pronto a vincerli per salvare la sua piccola figlia.

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Aeroxrider70, 1C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

sicuramente non è un libro che può piacere a tutti, io però sono convinto che mettendolo nelle mani di una persona e facendogli leggere le prime 20 pagine difficilmente abbandonerà la lettura di esso perchè ti prende in un modo assurdo .
Mi ha lasciato un pò amareggiato la fine, che non mi aspettavo così perchè la storia ha cambiato completamente piega nelle ultime 10 pagine

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Bnv, 1C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

L’uomo in fuga è una storia molto coinvolgente ed intrigante, dal momento che è ambientata in un’America futuristica molto vicina a noi, dove un uomo cercherà di superare un gioco denominato ” impossibile ” per un premio di un milione di dollari con i quali vuole curare la figlia.

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giovannitontini, 2D, Liceo Scientifico Medi Senigallia

L’intero racconto è piuttosto diretto e l’autore non usa mezzi termini riuscendo così a tramettere gli orrori che il protagonista vive e il disagio dovuto al fatto di trovarsi in una società tanto cinica.
La trama è ricca di colpi di scena e , grazie anche allo stile semplice, ma soprattutto veloce, adottato dall’autore, riesce a creare suspance.

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daniel1810, 2M, Liceo Classico Minghetti Bologna

la storia è molto coinvolgente e travolgente , come se stesse guardando un fim. Parlando comunque di accadimenti anche statici o profondi. In certi casi mi ricordo un po’ il macismo tipico americano

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andreapalmisano, 3D, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Storia affascinante, dalla trama alquanto insolita (almeno per quando è stato scritto) e molto articolata. All’inizio può sembrare un po’ lento, quando ancora Ben si trova nel Games Building, momento in cui si nota maggiormente il degrado del ceto medio – basso, ma soprattutto di quello alto (perché l’America sarà così?). Ma non appena terminano le ore di tregua è un flusso continuo di emozioni, tant’è che sembrano essere passati molti più giorni, ed essere arrivati vicini al limite dei trenta, di quelli che effettivamente sono trascorsi, da come si dice verso la fine. Merito anche delle descrizioni molto realistiche, alcune troppo dettagliate (meglio così, ce ne sono diverse bellissime).
Probabilmente lo scrittore voleva mettere in evidenza che, nonostante la società divisa tra i ricchi-stupidi da una parte e dai poveri, meno stupidi e poco più coraggiosi dall’altra, può sempre rimanere qualcuno che non viene risucchiato in questo vortice di idiozia e che può sopravvivere agendo diversamente dagli altri. Infatti si afferma diverse volte che alcuni personaggi sono troppo stupidi per fare qualcosa e reagire. Il tema della stupidità è stata una corrente continua.
Non pensavo finisse così. Causa il colpo di scena nel capitolo 014 (lo ritengo tale) e a partire dal capitolo 004 fino alla fine. Ben ha ottenuto quello che cercava, la sua rivincita personale, aiutato anche da “la sua gente”, di cui facevo parte anche io, tanto mi ha coinvolto emotivamente questo libro.
Mi pare eccessivo dire che abbia apprezzato molto questo libro.

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Davidedvd26, 1C, Pertini di Campobasso

Si mi è piaciuta tantissimo , soprattutto per la sua trama e per il suo significato in alcune parti.

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Gamba01, 2D, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Una storia ambientata in un futuro prossimo,che coinvolge il lettore per tutta la durata del libro. Il saliscendi di emozioni che passano dall’ammirazione verso un uomo, in condizioni precarie, che cerca di provvedere alla sua famiglia, all’angoscia e paura di non uscire vivo dal gioco “uomo in fuga” rendono entusiasmante e avvincente il libro. Inoltre il conto alla rovescia 100-0 dei capitoli, accende nel lettore la speranza di un colpo di scena al capitolo 0.Per scoprirlo leggete il libro…

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Camy224, 1F, Liceo Lugano 1 Svizzera

Questa storia è molto coinvolgente ed è bellissimo vedere quello che un padre è disposto a fare per una figlia.

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Toni er Fantino, 1H, Liceo copernico Bologna

La storia è molto bella e appassionante. Incuriosisce molto e spesso mette molta ansia.

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giorgia_giannasi, 2M, Scuola Media Guido Milanesi

Questa storia mi è piaciuta molto, c’è molta suspense e mi crea ansia, ma è meglio perchè mi prendeva e non vedevo l’ora di scoprire ciò che accadeva dopo. E’ incredibile come questo libro scritto anni fa dove ipotizzava un futuro negli anni 2000 sia così simile alla nostra realtà, King aveva immaginato bene cosa avrebbero inventato in futuro, solo che siamo meno violenti rispetto al libro. Nel complesso è stato un buon libro e lo consiglio anche se il finale mi ha lasciato un po perplessa… assomiglia ad una specie di Hunger Games (anzi forse hanno preso spunto proprio da King )che non solo parla dell’avventura di quest’uomo ma accenna ad un forte inquinamento causato dalla Rete che potrebbe creare gravi danni in futuro. Comunque merita di essere letto.

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federicocrivelli01, 1A, Liceo Lugano 1 Svizzera

Una storia intrigante che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. La storia è piena di suspence e di colpi di scena che rendono il libro ancora più coinvolgente. Stephen King ha fatto sì che con il passare della storia la tensione e l’ansia nel lettore aumentino, rendendola ancora più attraente. Nonostante la violenza di questo scenario apocalittico è veramente un bel libro!

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Dadp, 2H, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

E’ un romanzo di Stephen King scritto nel 1984 ambientato negli Stati Uniti nel futuro, precisamente nel 2025. E’ un libro da leggere per gli amanti della fantascienza e della suspense. Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo, davvero ben scritto, con un linguaggio chiaro e spesso facile da intendere. Buona lettura!

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AndreaCusini03, 3D, Scuola Media Livigno

La storia mi è piaciuta molto con un finale inaspettato.Il libro spinge il lettore a continuare a leggere capitolo dopo capitolo grazie ad una continua suspance ed a continui colpi di scena che aumentano d’intensità con l’avanzare della vivenda.

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JorgeLore02, 1R, Istituto tecnico La Rosa Bianca di Predazzo

Mi è piaciuta molto la storia anche se in alcune parti è troppo descrittiva. È bella anche perché è molto movimentata e quindi non ti annoi a leggere e succedono sempre delle cose.

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Il Bova, 1R, Liceo Lugano 1 Svizzera

Questo libro è molto interessante perché a parer mio denuncia una situazione sociale piena di disuguaglianze.

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Martina, 2B, IIS Veronese Montebelluna

Credo che consiglierei questa lettura per le persone che amano la distopia, la tensione e i colpi di scena. Presenta molta suspense soprattutto verso la metà del libro e il finale è coinvolgente.

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Giulia Di Canzo, 1F, Liceo A. Righi Bologna

In una cinica America di un futuro molto vicino, Ben Richards decide di partecipare ad un sadico reality show, per curare sua figlia.
Il libro ha una storia travolgente, piena di suspense e azione, che condurranno ad un finale del tutto inaspettato.
Nonostante sia stato scritto nel 1982, affronta argomenti attuali, come l’inquinamento, l’estrema differenza sociale, la TV come mezzo di manipolazione delle masse e la riflessione sui veri valori della vita.

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nilufar mokhtari, 1F, Liceo A. Righi Bologna

il libro mi è piaciuto molto, avvincente, pieno di suspense e con un finale stravolgente e inaspettato. l’uomo im fuga mette in evidenza l’amore di un genitore per il proprio figlio, infatti il protagonista, Ben, avrebbe sacrificato la vita pur di trovare il denaro per guarire la malattia della figlia. inoltre fa riflettere sulla grave situazione in cui alcune famiglie si ritrovano.

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AF, 1F, Liceo A. Righi Bologna

E’ una storia avvincente che ti fa stare con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Un tentativo disperato e commovente del protagonista di giocare il tutto per tutto per salvare la figlia malata. E’ ambientato in un futuro in cui sono degne di considerazione solo le persone ricche mentre i poveri accettano di partecipare a reality show spietati e crudeli, in cui vengono premiati a fronte di accettare il rischio di morire.

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Albertomoro, 1F, Liceo A. Righi Bologna

Libro molto coinvolgente. Scritto in modo semplice ma in grado di trasmettere emozioni di vario tipo. Se siete pronti a leggere un libro pieno di colpi di scena, questo é quello che fa per voi.

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MaRcO Di mAiO, 1F, Pertini di Campobasso

Si,mi è piacita molto la storia perchè è molto coinvolgente, è piena di suspense,infatti sin dal primo capitolo mi ha tenuto attaccato al libro

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giusy, 2I, Liceo copernico Bologna

La storia scritta negli anni ’80 e ambientata in un futuro distopico mostra reality show che hanno lo scopo di distrarre il popolo dai problemi quotidiani; reality show che sembrano sempre più simili a quelli che offre oggi la nostra televisione. Ho apprezzato particolarmente il libro per questa sua capacità di far riflettere sul nostro futuro e su come e quanto la rete e la tv ci possano manipolare. La scrittura è molto realista, scorrevole e soprattutto in grado di farti immedesimare nel personaggio e provare le sue stesse emozioni di ansia, terrore e speranza. Inoltre la scelta di numerare i capitoli in ordine decrescente (dal 100 allo 0) accresce maggiormente la suspance.

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giadavalentini2001, 2I, Liceo copernico Bologna

La trama del libro è fantastica, il linguaggio non è troppo complesso e perciò la lettura risulta scorrevole e piacevole creando allo stesso tempo un effetto di suspance che prosegue fino alle ultimissime pagine del libro.

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Marco, 2B, IIS Veronese Montebelluna

La storia proietta il lettore in un mondo distopico che tratta in modo più o meno velato argomenti come l’inquinamento, la teledipendenza, la povertà e molte altre.
Il libro spinge il lettore a continuare a leggere capitolo dopo capitolo grazie ad una continua suspance ed a continui colpi di scena che aumentano d’intensità con l’avanzare della vivenda.

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Francesco Poluzzi, 2D, Liceo copernico Bologna

La storia è ambientata in un’ America del futuro dominata dall’ingiustizia del governo, in una società contraddittoria e comandata dai ricchi a discapito dei molti nullatenenti. Un metodo per guadagnare soldi è quello di partecipare ai cruenti reality presenti, tra cui “L’uomo in fuga”. Il protagonista Ben Richards, senza soldi e con una figlia malata, decide di partecipare. E’ una storia avvincente, in grado di incollare il lettore al libro in attesa dell’ imprevedibile finale. La suspance è inoltre alimentata dalla presenza di 100 brevi capitoli numerati in un conto alla rovescia. Questo aspetto crea un ritmo veloce e incalzante che rende la lettura ancora più piacevole. La cosa che più mi ha colpito del libro è la sua attualità nella descrizione della società, nonostante sia un libro pubblicato nel 1982 e ambientato nel 2024. Consiglio questo libro a tutti, soprattutto a chi predilige libri con molte sequenze narrative e dialogate, che non si prolungano troppo in riflessioni ma che lasciano tutte le interpretazioni al lettore.

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mangiatricedilibri, 2B, Biblioteca di Rovereto

libro molto bello, pieno di colpi di scena e che ti lascia con il fiato sospeso dall’inizio alla fine

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LudoFratta, 2F, IIS Veronese Montebelluna

Il libro ha una storia intrigante e coinvolgente, ti porta in un mondo difficile e corrotto. Nonostante il libro sia cruento è pieno di suspance ed è molto avvincente, tipico del libri di Stephen King. Lo consiglierei a tutti gli amanti dei libri di avventura e thriller. Il linguaggio è chiaro e ha uno stile magnifico.

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L’uomo in fuga

Stephen King

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Autore

Stephen King

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