La storia è narrata da Ismaele, un giovane marinaio deciso ad imbarcarsi per spirito d’avventura su una baleniera dopo aver conosciuto il polinesiano Queequeg. Insieme a quest’ultimo salpa da Nantucket a bordo del Pequod, una baleniera comandata dal capitano Achab, individuo misterioso che ha perso una gamba in uno scontro con un grosso Capodoglio bianco. Da quel giorno Achab non ha pace, vuole la testa del Capodoglio, una missione che si trasforma in ossessione, e che porterà l’intero equipaggio del Pequod a percorrere in lungo e in largo gli oceani di tutto il mondo. L’infinito inseguimento del capitano Achab si carica così di significati simbolici.
Moby Dick rappresenta il Male, il dramma della vita umana, e Achab l’uomo che non accetta i limiti imposti alla sua condizione fisica e umana: tanto da sfidare le forze della natura. Alla fine il Capodoglio viene avvistato e inizia così una sfida sovrumana[…]
Perchè leggerlo
Durante la lettura mi sono ritrovata più volte a sorridere, soffermandomi a riflettere sul perché. Ancora non sono riuscita a dare una risposta alla mia domanda, ma penso sia un libro indubbiamente molto profondo, profondo come il mare.
Qualcosa sull'autore
Herman Melville nacque a New York, il 1º agosto del 1819. In Herman venne stimolato il desiderio d’avventura tramite i racconti del padre. Nel giugno del 1839, spinto dalla ambizione di essere economicamente indipendente, si imbarca come mozzo su una nave. "Redburn: il suo primo viaggio", pubblicato nel 1849, è ispirato alla sua esperienza in mare, come molti dei suoi successivi romanzi.
Rilanci:
Oceano mare - Alessandro Baricco