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Corpo celeste

Corpo celeste

Alice Rohrwacher, Corpo celeste, Italia/Francia/Svizzera, 2011

 Strepitoso e premiatissimo esordio per una regista giovane e di grande talento, Corpo celeste è un film molto lontano dai canoni cui siamo abituati, in cui la meravigliosa protagonista se ne sta in disparte, sola e quasi muta, a cercare di capire il mondo, mentre tutto intorno è chiasso e volgarità. Racconta dello spaesamento di Marta, che dopo dieci anni vissuti in Svizzera torna, tredicenne, a Reggio Calabria, dove è nata. Non ha appigli di nessun tipo, e l’unico gruppo che può frequentare è quello del catechismo, in vista della cresima. Ma è tutto ridicolo se non addirittura corrotto, la catechista che cerca di catturare i ragazzi svogliati con coretti pop, il sacerdote arrivista del tutto disinteressato alla gente, le bambine influenzate solo dalla peggior televisione, in un degrado ambientale e culturale che l’occhio innocente di Marta svela con lucidità e forza.

Sta a lei capire chi è e cosa vuole, indagare il rapporto col sacro e con la comunità, esplorare il proprio corpo e la propria mente che cambiano, e il proprio futuro.