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3000 modi per dire ti amo

Marie-Aude Murail, 3000 modi per dire ti amo, Giunti, 2016 

 Eravamo tre studenti di quinta e venivamo da orizzonti talmente diversi che mai avremmo pensato di essere destinati a dirci un giorno ti amo.

Le vite di tre ragazzi dalla personalità molto diversa stanno per intrecciarsi indissolubilmente, ma loro non lo sanno ancora. Chloè è una ragazza timida e “ritratta” – come la definisce la sua professoressa -, controllata da genitori concentrati totalmente sulla sua formazione scolastica; Bestien, figlio di commercianti, usa la simpatia e gli scherzi per comunicare con il mondo esterno; Neville, il bello e dannato, un incrocio tra George Clooney e Colin Firth ma piccolo, scostante e tendente alla cleptomania, è alle prese con una madre sola, preda di insopportabili crisi d’asma. I loro destini avrebbero potuto non incrociarsi mai, se non avessero scoperto… il teatro. Si conosceranno durante un corso di recitazione, l’ultimo anno del college, per poi ritrovarsi, di nuovo, alla scuola di arte drammatica. Insieme alla loro speciale amicizia, crescerà la passione per la scena, guidati da un insegnante entusiasta e appassionato.

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E la chiamano estate

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 Jillian e Mariko Tamaki, E la chiamano estate, Bao Publishing

Tre anni fa ho raccolto duecento sassi in spiaggia. Li abbiamo ammucchiati nel porticato. Facevamo cose così, insieme. Il muro di sassi della Famiglia Wallace. Ovviamente la mia famiglia non costruirà altri muri di sassi. O un’altra cosa. Sono troppo grande per quelle cose ora, comunque.

Estate. Rose la passa ad Awago con la famiglia, come ogni anno, da sempre. Un luogo d’infanzia dove divertirsi con la sua compagna di giochi Windy, fra passeggiate nel bosco, tuffi nel lago, falò sulla spiaggia.
Rose però sta crescendo, e si accorge che le cose di sempre non le bastano più: vorrebbe che lo “Sfigato” si interessasse a lei, le piacerebbe parlare e comportarsi come le altre ragazze più grandi, ma allo stesso tempo si sente ancora troppo piccola. C’è un mondo che Rose e Windy ancora non conoscono, quello della sessualità, ed è proprio questo che le incuriosisce di più, poiché le circonda senza mai toccarle direttamente. Le due amiche ne sono attratte ma anche impaurite, perché da stralci di conversazioni e frasi a metà pronunciate dagli adulti, capiscono che può causare ferite profonde, forse permanenti. Così, tra risate e momenti seri, si interrogano e si confrontano su quell’aspetto della vita ancora tutto da scoprire.
Nel frattempo, Rose assiste alla crisi dei suoi genitori senza capirne il motivo: perché sua madre si ostina a volere un altro bambino a tutti i costi, mentre a suo padre basta lei?
Tra ricordi di infanzia e nuove consapevolezze, Rose, non più bambina e non ancora ragazza, è messa di fronte a dure realtà che la costringono ad aprire gli occhi e rivedere le proprie certezze durante l’età più difficile della crescita.

Tutte, chi prima chi dopo, siamo state delle “Rose”, alle prese con dubbi e incertezze sul sesso. Ci siamo chieste come sarebbe diventato il nostro corpo, abbiamo fantasticato su come sarebbe stata la nostra vita amorosa, e ci siamo poste domande su questioni che sembravano così lontane da noi eppure così affascinanti, spesso condividendole e confrontandoci con un’amica.
E la chiamano estate è uno spaccato di vite che affronta tematiche delicate e complesse con un linguaggio spontaneo e incisivo.