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Fuori fuoco

Chiara Carminati, Fuori fuoco, Bompiani, 2014

Grazie all’anniversario appena passato, sulla prima guerra mondiale si è finalmente scritto molto e bene. Ma nessuno ha avuto l’audacia di raccontare quello che è avvenuto fuori dalle terribili trincee, dai campi di battaglia più tremendi, lontano dagli episodi eroici e strazianti in prima linea, e cioè nei paesi, nelle campagne, dove donne e bambini devono sopravvivere tra gli stenti, lavorando anche per gli uomini, con il cuore stretto dal terrore di non rivedere i propri cari.

La storia di Jolanda, tredici anni, inizia in Austria, dove la sua famiglia si trova per lavorare al momento dello scoppio della guerra. Ora lì non possono più stare, e bisogna tornare in Friuli. Nel giro di pochissimo gli uomini partono per il fronte, le donne restano, con vite a metà, dure e senza futuro, sogni spezzati, amori impossibili: “La guerra Jole, la fanno gli uomini, ma la perdono le donne.”

Separate dal resto dei cari, Jolanda e la sorellina iniziano a vagare con la loro asinella, alla ricerca di un luogo sicuro in cui riprendere a sperare, mentre la Storia fa il suo corso.

Graceling

Graceling

Kristin Cashore, Graceling, De Agostini, 2016

 Una volta aveva ucciso per errore: era un ricordo che non l’abbandonava mai. Era così che si era mostrato il suo Dono, dieci anni prima, quando aveva solo otto anni.

 Katje nasce con un occhio blu e uno verde, è una Graceling, le appartiene un Dono potente e pericoloso, quello di uccidere. Nei Sette Regni ogni sovrano ha al suo servizio dei Graceling, perché nascere con il Dono significa essere per legge schiavi dei regnanti, servirli e obbedire sempre. Anche Katje deve servire re Rand, suo zio, uomo potente e subdolo che la usa, fin da bambina, per i suoi loschi traffici, per riscuotere le tasse e per intimidire il popolo. Solo il Consiglio, fondazione segreta della resistenza, è a conoscenza del doppio gioco della fanciulla: di giorno serva del suo padrone, di notte ribelle e guerriera al servizio dei più poveri. Tutto però si complica quando Katje intuisce che un complotto, ordito da re Leck, sovrano violento e molto pericoloso, rischia di scatenare una guerra tra i regni. Solo lei può contrapporsi alla sventura che si sta avvicinando, solo lei può veramente combattere contro quest’uomo, ma non sarà sola, con lei un altro Graceling, Poe, con il potere di leggere nella mente.

Finchè siamo vivi

Finché siamo vivi

Anne-Laure Bondoux, Finché siamo vivi, Mondadori, 2016

Ebbe inizio una nuova epoca. Un periodo senza slanci, senza progetti, in cui nessuno era più in grado di predire il futuro.
Aspettavamo qualcosa, ma non sapevamo cosa.
Chi lavorava ancora, si alzava la mattina esausto quanto il giorno prima, e si addormentava la sera senza un moto di ribellione. Come bestie intontite dal freddo, trattenevamo il respiro e i battiti del cuore, vivevamo solo a metà.
Eppure, in mezzo alla resa generale, alcuni ebbero il coraggio di innamorarsi. E i più pazzi si amarono davvero. Bo e Hama furono tra quelli.

Alla grande Fabbrica si lavora senza sosta per produrre armi, e nessuno sa per chi o perché. L’unica luce arriva da Bo e Hama, che fanno turni diversi, ma che approfittano dei pochi secondi in comune per amarsi, indifferenti al freddo e agli sguardi degli altri.
Un mattino, però, proprio quando Hama gli avrebbe rivelato una grande notizia, per la prima volta Bo non si sveglia, e non si presenta all’appuntamento. È un mattino tragico: una gigantesca esplosione distrugge la Fabbrica, i corpi carbonizzati sono ovunque, e alla tragedia si somma per Bo il senso di colpa. Giorni dopo, in ospedale, ritroverà Hama, viva ma senza mani.
Decidono di partire per un lungo viaggio, lui, lei, e la bambina che Hama portava segretamente in grembo, lontano dalle malelingue che in paese li sospettano di essere portatori di sfortuna.
Da quel momento, tra città sotterranee e paradisi sul mare, conosceremo Tsell, la loro figlia, prima bambina, poi giovane donna dotata di poteri che non può mostrare, anche lei alla ricerca della felicità.

Non costa niente

Non costa niente

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Saulne, Non costa niente, Coconino Press, 2013

Perché fai sempre lunghe passeggiate da solo, invece di andare al ristorante o uscire con gli amici?

Perché camminare non costa niente.

Siamo in Cina, a Shangai, qualche mese prima delle Olimpiadi del 2008. La metropoli, come tutto il paese, è in fermento. Pierre è giunto dalla Francia per passare qualche mese dall’altra parte del mondo e scoprire una cultura diversa. Non ha bisogno di lavorare, perché ha un po’ di risparmi da parte ed è in attesa di una cospicua eredità che dovrebbe essergli versata a breve. Passa le giornate con gli amici europei, scialacquando il proprio denaro e vivendo la Cina con superficialità, limitandosi agli intrattenimenti per turisti. I soldi però iniziano a scarseggiare, l’eredità non arriva, e Pierre non vuole chiedere aiuto a nessuno. Si rende conto che per vivere basta molto poco, che si può eliminare tutto ciò che è superfluo, e che al di là della patina turistica Shangai è una città completamente diversa, dove si può sopravvivere con sessanta centesimi al giorno. Risparmiare su tutto, e soprattutto sul cibo, diventa l’unica priorità. Pierre inizia a pensare con lo stomaco, e quando mangiare è l’unica cosa che interessa, tutto il resto perde importanza.
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Le irregolari

Le irregolari

Carlotto M., Le irregolari, e/o, 2011

Un gruppo di ragazzi dai quattordici ai diciotto anni venne sequestrato per aver chiesto che per gli studenti venisse ripristinato lo sconto sui biglietti dell’autobus. Solo uno ritornò a casa…

Quanti olocausti si conoscono? Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale i grandi della Terra hanno detto “mai più”, ma dittature, genocidi, tragedie indicibili non si sono mai fermate, e spesso sono rimaste nascoste, come questa.

Questo racconto vi porterà su un autobus, a viaggiare nei luoghi dell’orrore dove migliaia di giovani, uomini, donne e bambini hanno perso la vita dopo atroci sofferenze, dopo inaudite torture.

Argentina, fine anni Settanta. La dittatura militare colpisce con una straordinaria efficienza, una strategia che farà scuola per altri regimi sudamericani e non solo: la desapariciòn.

Carlotto indaga, racconta, piange e riflette facendosi portavoce di una tragedia ormai dimenticata, una tragedia dove Chiesa, Governi stranieri, Economia mondiale hanno partecipato rendendosi complici. Uno scritto per ricordare tutte le vittime e per non dimenticare perché “l’unica lotta che si perde è quella che si abbandona”.