Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Di questo libro mi è piaciuta l'idea di avere come protagonista un personaggio delineato come "sognatore romantico", che passa le notti a immaginare e a sognare la sua vita e il fatto che l'impiegato si isoli dalla realtà, cercando di avverare sogni irrealizzabili. Un altro punto molto interessante è che i suoi unici contatti sono con i palazzi e con le strade di Pietroburgo. Questo evidenzia il suo vivere distaccato dalla realtà, che termina quando, su un ponte della città, incontra Nasten'ka, che diventa per lui la rappresentazione dei suoi sogni diurni, della sua illusione e disillusione. Per la prima volta il protagonista riesce a stringere un rapporto con un altro essere umano, e capisce di aver sbagliato a non cercare contatti prima con le persone, quindi intuisce che fra la sua vita e la realtà esiste un abisso che deve essere riempito. Forse una delle poche cose che non mi è piaciuta di questo libro è la descrizione iniziale del protagonista. Infatti penso che non bisognerebbe abbandonare la propria vita ai sogni, lasciandola andare via. Penso che bisona vivere ogni singolo secondo della proprio vita, perchè proprio quello, spesso permette di imparare tante cose, che fino a prima venivano ignorate. Come colonna sonora scegliere "Il tempo delle mele", perchè anche se in un contesto diverso, si tratta sempre di vivere la realtà sognando. Lo consiglio alle persone che non sanno sognare, ma che vivono la vita in modo meccanico. Ma allo stesso tempo lo consiglio alle persone che sognano troppo, perchè a volte sognare troppo, vuol dire isolarsi dalla realtà, e dopo diventa difficile riuscire ad ambientarsi nella vita reale. Vorrei che la protagonista si rendesse conto di aver sbagliato e che quindi tornasse da lui.. Non mi sono venuti in mente libri o fumetti leggendo questo libro. L'unica cosa a cui pensavo mentre leggevo, non so perchè, era l'immagine della prima guerra mondiale e delle relative lettere dei militari per i loro familiari. Forse perchè loro vivono la vita realmente. Loro non sognano per staccarsi dalla realtà, perchè per loro quello che c'è al di là della guerra è un mondo normale. Loro sognano perchè hanno paura di aprire gli occhi e vedere i loro compagni morti.
Ma allo stesso tempo, quest’incontro per il protagonista è l’inizio di quattro notti di illusioni e di un amore irrefrenabile e travolgente.
Nasten’ka, d’altra parte, è una ragazza sicura e insicura allo stesso tempo; lei, infatti, inizialmente, è certa di essere innamorata del ragazzo che le aveva promesso di tornare per sposarla dopo aver trovato il sostentamento necessario, ma, poi, crede di essere altrettanto innamorata del protagonista. Inoltre, mi è piaciuta la trama, che colpisce dritta il cuore dei lettori. Un susseguirsi di sogni, illusioni miste a realtà in una Pietroburgo deserta, che amplifica maggiormente la solitudine del protagonista.
Penso infatti che l'idea di avere un protagonista sognatore possa rivelarsi interessante, ma avere un protagonista che si rifugia nei sogni, per un libro possa diventare esagerato.
Sarebbe bello che la vita del protagonista cambiasse, grazie alla sua amata. Sarebbe bello se dopo l'ultima pagina il protagonista trovasse il coraggio di vivere la vita reale accompagnato dalla sua compagna.
Sissi
voto: Molto bello